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Autore: May Jeevas    15/10/2023    1 recensioni
Paesi Baltici, XIII secolo.
Dopo la sconfitta contro un ordine che ha invaso le loro terre e che ha preso la vita dei suoi genitori, il giovane Toris Laurinaitis ha un solo obiettivo: difendere la sua gente da qualunque invasore, che siano i Cavalieri Portaspada o che siano i Vichinghi. E' proprio da una delle tribù scanidinave che un giorno salva Feliks, un giovane un po' stravagante con cui Toris si ritroverà a stabire un rapporto forte e solido. Insieme lotteranno per la libertà dei Curi. La storia darà loro ragione, o dovranno piegarsi agli invasori? [LietPol]
[Questa storia partecipa al Writober di FanWriter.it, lista pumpSea]
Genere: Guerra, Malinconico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Estonia/Eduard von Bock, Lituania/Toris Lorinaitis, Nordici, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12: Duello

Gilbert avrebbe voluto urlare dalla frustrazione. Aveva fatto male i conti e quei maledetti erano riusciti a tornare al villaggio più in fretta di quanto si aspettasse e purtroppo non c’era altra scelta che ritirarsi. Ma prima, giusto per sfogare il suo malumore, avrebbe finito quel ragazzino che si era trovato davanti. Era scarso, stava indietreggiando e i suoi colpi erano acerbi. Peggio per lui, i marmocchi non avrebbero dovuto nemmeno combattere. Con colpi annoiati lo stava per finire, magari prima si sarebbe divertito rompendogli un osso o due. All’improvviso la sua spada cozzò contro una lama più grande. Gilbert seguì quell’arma, incrociando gli occhi verdi di un ragazzo non molto più grande di quello con cui stava già combattendo, ma il suo corpo era quello di un guerriero, al contrario dell’altro novellino. Ghignò, accettando la sfida. Il volto del nuovo arrivato si contorse dall’ira.
Tu!”il veleno nella voce era palese. Gilbert lo scrutò con attenzione.
Haben wir uns schon kennengelernt, Kuren?”
Era palese che non lo aveva capito. Continuava ad attaccare con una furia ceca e il soldato parava, seppur con difficoltà i colpi. Questo non era un principiante. Avrebbe dovuto impegnarsi per batterlo. Sorrise, snudando i canini che brillarono alla luce del sole.
Bene, finalmente un avversario valido.

Feliks guardava terrorizzato Toris che fendeva colpi accecato dalla rabbia. Il suo sguardo si fermò sul fianco ferito dell’amico.
“Toris! Smettila, sei ancora ferito!” urlò avvicinandosi per aiutarlo nel combattimento, sebbene capiva che entrambi i contendenti erano su un altro livello rispetto a lui che aveva appena iniziato a brandire una spada.
Toris evitò al pelo un colpo della spada, guadagnandosi un graffio profondo sulla guancia.
“Stanne fuori, Feliks!” ringhiò, non smettendo di combattere. “E’ stato lui ad uccidere i miei genitori!”
Il ragazzino si bloccò sul posto, la spada ancora sguainata. Davanti ai suoi occhi, l’immagine cambiò. Toris era sempre più distante, più grande, più uomo, e combatteva non contro un solo cavaliere, ma contro molti, mentre lui e sua madre scappavano…
Si chiese se si fosse trovato davanti uno di quei cavalieri come avrebbe reagito.
Guardò l’amico combattere, il sangue sgorgava dal taglio sulla guancia, mascherando metà del viso di rosso.
Senza abbandonare la spada, corse verso le vie del villaggio. Si girò un ultima volta e vide la spada del cavaliere colpire la gamba di Toris. L’urlo del ragazzo gli arrivò come un pugno sul cuore, mentre veniva costretto in ginocchio dal dolore. Feliks corse più veloce, cominciando ad urlare.
“EDUARD!” gridò continuando a correre cercando disperatamente lo spadaccino più abile del villaggio. Gli parve un segno degli dei quando lo vide lì vicino, intendo ad aiutare un ferito insieme ad altri del villaggio. Sentendo le sue urla si girò preoccupato, ma non gli diede tempo di chiedergli spiegazioni.
“Toris! Nemico! Pericolo!” urlò, dimenticando come formulare una maledetta frase, prendendolo per il polso e trascinandolo via registrando appena il fatto che anche gli altri uomini vicino li stavano seguendo.
Eduard correva vicino a lui e sguainò la spada, pronto al combattimento. Feliks pregava tutte le divinità che conosceva che non fosse troppo tardi, che fossero ancora in tempo…
Il nemico torreggiava su Toris, sdraiato per terra che aveva parato l’affondo del cavaliere e cercava con le ultime forze di tenere la spada lontano. Feliks quasi urlò quando vide che oltre alla ferita alla gamba, pure il fianco del ragazzo sgorgava sangue. Proprio come temeva lo squarcio sul fianco si era riaperto. Il sangue inzuppava l’erba e la terra sotto il corpo di Toris.
Eduard e gli altri guerrieri si avvicinarono, spada sguainate, costringendo il nemico a indietreggiare. Feliks si inginocchiò di fianco all’amico per terra, e vide che cercava di mettersi in piedi.
“Stai buono!” sibilò, non ammettendo repliche e rendendosi conto che, nonostante il sollievo di vederlo ancora in vita, la preoccupazione per le ferite e la paura data dall’attacco nemico, anche una rabbia stava crescendo verso di lui, rabbia per come Toris si era ridotto per uno stupido duello invece di chiedere aiuto. Espirò, cercando si calmarsi.


Gilbert vide ben cinque spadaccini andare contro di lui, e il suo istinto di guerriero lo fece mettere in posizione, pur sapendo di non avere possibilità.
Poi accadde tutto in un attimo. Dal bosco arrivò un rumore di zoccoli al galoppo, e tutti si girarono un secondo verso quel rumore. Un altro cavaliere, disarmato, stava spronando il cavallo e aveva il braccio pronto ad afferrarlo. Gilbert guardò il ragazzo per terra che lo aveva affrontato con tanta furia. Combattendo contro il suo istinto e il suo onore, vinse il desiderio di affrontarlo ancora, di incrociare ancora le spade con lui, e di essere lui a togliere la vita a quegli occhi così carichi di disprezzo.
Allungò il braccio, prendendolo con forza e dandosi la spinta per facilitare il salto. Salì sul cavallo e vide alcuni corrergli dietro. Illusi. La resa dei conti era rimandata.
Vedi di non morire, nanerottolo. Al prossimo duello non sarai così fortunato.

 


Angolino di May
Che parto questo capitolo. Scritto in fretta e furia, ovviamente, ma non mi convince, spero solo di aver reso giustizia a questo primo incontro/scontro tra Toris e Gilbert…
Sì, Feliks è l’unico con un po’ di cervello in questo caso. Non preoccupatevi, non durerà a lungo. XD
Grazie a Sacchan per il consulto linguistico. <3 qui Gilbert chiede: “Ci siamo già incontrati, Curo?”
Torno a scrivere che è meglio.
Al solito, critiche e pomodori marci sono ben accetti.
Mata ne!

   
 
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