Fumetti/Cartoni europei > Monster Allergy
Segui la storia  |       
Autore: SamBluefire    16/10/2023    0 recensioni
Autore: Ho sempre pensato che Moster allergy meritasse più di quanto ha avuto, vediamo se riesco a ridargli gloria con queste mie storie, spero vi piacciano.
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Elena Patata, Ezechiele Zick
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2: La città sospesa.

Circa due giorni dopo l'incidente della pianta digerente qualcuno si avvicinò a casa Barrymore, e miagolò.
Timothy sentendo il miagolio andò ad aprire affiancato da Greta, alla porta c'era un gatta grassa col pelo color grigio chiaro, legata al collo c'era una corda che la legava a tre mostri: un bombo, uno violaceo senza braccia e con più facce e uno bianco che sembrava un pagliaccio che indossava un paio di tacchi e una cintura che gli sprofondava nella pancia.
Il petto della gatta s'illuminò mostrando un simbolo simile a tre cerchi "Benvenuta collega, ti ringrazio per la tua disponibilità." disse Timothy "Nessun problema collega stellato, io sono la tutrice Larraley Tuth." "E loro chi sono?" chiese Greta "Loro sono i miei tutelati, sono sotto arresto e in fase di rieducazione, non potevo di certo lasciarli da soli nell'oasi." rispose la tutrice "E che cosa la porta qui tutrice Larraley Tuth?" chiese sempre Greta "Ho fatto rapporto al consiglio di Bibbur-sì l'altro giorno, in parole povere, ho preso provvedimenti." disse Timothy con tono serio "Fammi capire bene? Da adesso loro vivranno qui?" chiese Greta leggermente alterata "Fino a nuovo ordine sì, ma stia tranquilla signora Barrymore non si accorgerà della nostra presenza." disse la tutrice mentre si faceva largo in casa e trascinò dentro i suoi mostri.

Zick si stava rilassando leggendo un libro, una storia horror su un personaggio fittizio "la donna spaventosa" e la sua storia.
Quando all'improvviso sentì delle risate provenire dal soggiorno, chiuse il libro e scese a vedere, e vide i mostri parlare e fare amicizia con degli altri mostri che non conosceva, mentre li guardava interrogativo vide Timothy con una gatta "Buongiorno Zick, ho l'onore di presentarti la mia collega Larraley Tuth e i suoi tutelati saranno qui con noi per un po'." disse Timothy, Zick salutò leggermente con la mano mentre i due tutori raggiunsero i mostri in soggiorno "Va bene gente tutti in riga!" ordinò la tutrice "Come ben saprete, per un po' saremo coinquilini in questa casa, per ciò io e il mio collega stellato abbiamo parlato per rivedere le regole della casa, modo da evitare di-" Larraley venne interrotta quando si udì il rumoroso suono di un peto, tutti i mostri nella stanza iniziarono a lamentarsi e incolparsi tra di loro "Bombo mannaggia a te!" disse Bu "Ma non è stato me, è stato Bombo." "Aha! Allora lo ammette." disse Ben Talak ma poi Timothy si fece sentire "Signori calmatevi! Permettetevi di ricordarvi un dettaglio importante: tutti i Bombi si chiamano Bombo. Per questo motivo, con il consenso della mia qui presente collega, abbiamo deciso di ribattezzare il Bombo SUO tutelato: Numero 2. Che è stato condannato otto volte per rumori molesti, e presto le condanne diventeranno nove." concluse Timothy con sguardo serio verso il Bombo in questione, il quale rispose "Suvvia, me scherzava." "Numero 2 questa non è casa tua, questi scherzi non sono tollerati, ora di nuovo tutti in riga." disse Larraley "Sissignora." disse il mostro a più facce, ma poi una delle sue facce si rivolse all'altro e disse "No non voglio!" e l'altra faccia disse "Ti prego non fare il difficile ubbidisci se no è peggio." "Perchè ogni volta che la cicciona ordina devo sempre dire 'sì' io mi rifiuto! Io protesto!" Larraley si diede una zampata in fronte esasperata, mentre il mostro a più facce a cominciato a prendersi a calci e a morsi da solo.
Zick a quella scena si mise a ridere, anche se non capiva perchè quel mostro si comportava così, per sua fortuna suo nonno, che passava di lì gli spiegò la situazione "Vedi Zick, quel mostro: è uno Zamurro. E come puoi vedere sono mostri collettivi, quindi per evitare di fare danni a se stessi e agli altri, devono essere equilibrati e tutte le personalità devono andare d’accordo… tutti sono così, tranne lui naturalmente." concluse il nonno facendo ridere di nuovo Zick, Larraley alla fine perse la pazienza e con un raggio fotonico lanciato dagli occhi, mirando al pavimento, riottenne l'attenzione di tutti "E' mai possibile che mi dobbiate far fare queste figure di fronte a… fermi tutti! Lui dov'è? Dov'è Chumba Bagingi?!" Disse Larraley, con l'aiuto di Timothy si misero a cercare il mostro in questione.
Zick decise di aver visto e abbastanza e stava per ritornare a leggere in camera sua, ma sua madre lo chiamò per aiutarla a spostare delle scatole, con gli effetti personali della tutrice appena arrivata, Zick prese la scatola più piccola e notò che era molto pesante.
Mentre faticava per salire le scale, la scatola si ruppe da sotto e il mostro che i tutori stavano cercando cadde lungo le scale, quando i tutori e Chumba incrociarono lo sguardo, Chumba fece il gesto dell'ombrello e si mise a correre su per le scale scavalcando Zick e Greta.
Larraley gli corse dietro urlandogli contro "Fermati! Teatrante da strapazzo!" al sentire le parole della tutrice, Greta impallidì, Zick la guardò interrogativo "Lo sai che i mostri rispettano la legge dell’invisibilità, per il bene di tutti… ma alcuni non resistono e si mettono in mostra per il solo gusto di essere visti, per i mostri è un grave crimine." concluse Greta mentre Timothy corse per le scale per dare supporto alla collega.
Chumba si chiuse in soffitta e da dietro la porta disse con tono di superbia "Ahah! Il grande Bagingi saluta e se ne va! Addio squallida galera! Bentornata libertà! ahahah." purtroppo Chumba non aveva calcolato i raggi energetici dei tutori, con un colpo abbatterono la porta, Chumba corse verso la finestra e la sfondò con il suo corpo.
Chumba si arrampicò sul tetto e si mise a correre alla ricerca di qualcosa, quando trovò i cavi della corrente si tolse la cintura e la usò come una carrucola per lanciarsi di sotto urlando "Libertà!!!" ma il suo peso era troppo e si schiantò di faccia sul marcia piede, subito dopo i cavi si raddrizzarono catapultando Chumba in aria.
Chumba precipitò e si schiantò nel giardino, o meglio, nella serra di Greta distruggendo tutto, lei non la prese molto bene, raggiunse ciò che restava della serra con marcia decisa, prese Chumba per i tentacoli che aveva in testa e lo trascinò di nuovo dentro casa.
"Io protesto! Non potete trattarmi così, tentare l'evasione è un mio diritto!" disse Chumba "Certo, e tenerti rinchiuso è un mio dovere." rispose Larraley "Non mi sarei accorta della vostra presenza eh?" disse Greta "Mi occuperò personalmente delle riparazioni della tua serra, Chumba mi aiuterà, che lo voglia o no." "Non puoi costringermi a farlo!" "L'hai rotta tu, la ripari TU!" mentre i tre stavano discutendo, qualcuno suonò il campanello.

I due tutori fecero rinchiudere in soffitta tutti i mostri mentre Greta andò ad aprire la porta, erano Elena e sua madre e avevano entrambe l'aria di essere preoccupate "Oh salve, lei deve essere la madre di Elena." disse Greta "Si signora, è un piacere incontrarla, scusi il disturbo ma prima abbiamo sentito dei rumori, che cosa è successo?" rispose Julie "Oh niente di grave, solo un teppista che ha vandalizzato la serra in giardino." disse Greta con tono ironico mentre accolse in casa le due ospiti.
Greta e Julie si sistemarono in soggiorno e si misero a parlare del più e del meno, specie di come i loro figli andavano d'accordo, Elena invece si diresse al piano superiore per cercare il suo amico.
Elena trovò quasi subito la stanza di Zick e lo trovò sul suo letto a leggere "Oh ciao Elena come va?" disse Zick "Va che sei sparito da due giorni! E non mi hai detto più niente del mostro nelle fogne." rispose Elena "Ah già, scusa è che… ho cercato risposte ma non sono riuscito a ottenerle." "Hai qualche teoria?" "Solo che oltre a vedere i mostri li posso… domare, non so come faccio ma è pazzesco." "Porca bomba, ma non puoi chiedere informazioni hai mostri che hai in casa? Che a proposito, dove sono? Sono qui?" "Per prima cosa a chi credi che abbia chiesto risposte? Primo, secondo, loro non sono qui ci siamo solo noi… e credo che nessuno mi darà le risposte che cerco." "In questo caso, dovremo cominciare a cercare le risposte per conto nostro Zick… Ehi magari quando arriverà Charlie potremo fondare un team e…" "Aspetta, deve arrivare chi?" "Oh giusto, è uno dei miei amici più cari, si chiama: Charlie Schuster. Lui viaggia sempre, ma prima che inizi la scuola dovrebbe arrivare nel quartiere." "Ehm… non sono sicuro, non so se non te ne sei accorta, ma io di solito non piaccio alla gente." "Non temere Charlie va d'accordo con tutti vedrai, comunque senti io devo portare per conto di mia madre una cosa da mio zio Ronny, lui abita in centro a Bigburg ti va di accompagnarmi?" chiese Elena tirando fuori dalle tasche dei biglietti per il bus "In centro? N-non lo so, non ci sono mai stato." rispose Zick, Elena rimase stupita per qualche secondo, poi prese una decisione al posto dell’amico, gli prese la mano e iniziò a trascinarlo, Elena avvisò sua madre di quanto stava per fare ed era pronta ad uscire, ma quando aprì la porta si ritrovò davanti la zia Ermelia poco prima che toccasse il campanello.
Se prima Zick non era convinto per via delle sue allergie e l'inesperienza, la presenza della zia gli fece cambiare idea in un secondo e i due corsero alla fermata del bus più vicina.

Una volta nel bus, Zick prese diverse volte il suo spray per le allergie e stabilizzare naso e gola, lungo il viaggio era preso dall'ansia e Elena cercava in tutti i modi di farlo distrarre.
Una volta scesi dal bus si fecero una bella passeggiata, perdendosi e ritrovandosi per le vie della megalopoli, mentre camminavano Zick notò che sui palazzi più alti, c’erano dei mostri di specie che non aveva mai visto prima che si arrampicavano sulle pareti, indossavano delle selle che trasportavano altri mostri verso l'alto.
Guardando meglio sopra la sua testa, nel centro di Bigburg sorgeva un'altra città, composta da bozzoli, ascensori, mostri da trasporto, ponti ma soprattutto mostri.
Mostri come quelli che vivevano a casa sua e mostri che non aveva mai visto, alcuni erano per strada e si confondevano tra gli abitanti pur tenendosi a distanza di sicurezza.
Zick rimase incantato alla vista, Elena ha dovuto scuoterlo per farlo rinsavire, avrebbe tanto voluto: salire su un ascensore, visitare quella città sospesa e voleva sapere come fosse possibile che ci fosse un'altra città, enorme, sospesa nel vuoto che si appiglia ai palazzi come una ragnatela.
Ma perchè nessuno si accorse di niente?
Che anche la città fosse invisibile come i mostri?
Mentre Zick si faceva domande a cui non avrebbe avuto risposta, per un attimo, solo per un istante, si sentì strano… la sensazione era simile a quella che ha provato contro il mostro pianta, ma diversa era come se avvertisse una presenza, una presenza che lo attirava, un richiamo che istintivamente gli diceva di raggiungerlo.
Ma alla fine Elena lo prese per mano e ricominciò a trascinare "L'ho capito che non sei mai stato in centro e sei meravigliato da tutto quello che vedi… ma non puoi fermarti ad ogni angolo per stupirti di tutto." gli disse Elena, Zick non disse nulla, perchè non trovava le parole per dirle della città dei mostri, e di quelle strane presenze che avvertiva, perchè ne percepì diverse lungo la via per la casa dello zio di Elena e tutte lo stavano chiamando.

Una volta raggiunto l’indirizzo, conosciuto lo zio e il cuginetto di Elena, lei consegnò alcune lettere che il postino consegnò per sbaglio aveva spedito a suo padre, mentre Zick ammirò da un po' più vicino uno dei bozzoli di quella città sospesa, a un certo punto su uno ponti sospesi passarono un Bombo e un Gingi, erano abbastanza vicini da poterli vedere dalla finestra, quando i due si resero conto di essere osservati da Zick diressero i loro sguardi su di lui.
Zick in tutta risposta li salutò con la mano, ma per qualche motivo i due mostri si misero a correre fino a sparire dalla sua visuale.
Zick non capì il comportamento di quei mostri, ma non ci pensò più di tanto e tornò da Elena e da suo zio, dopo pranzo i due ragazzi lasciarono la casa dello zio e si diressero verso la fermata del bus più vicina per tornare Oldmill, Zick rimase di nuovo incantato dalla città sospesa, avrebbe voluto scoprire prima della sua esistenza.
Ma ciò che lo lasciava perplesso erano quelle strane presenze che avvertiva, avrebbe voluto seguire il richiamo e scoprire cosa lo chiamasse, ma Elena lo richiamò "Ma si può sapere che ti prende? E perchè hai i fanali accesi?" scherzò Elena vedendo gli occhi di Zick brillare di rosso, Zick cercò di formulare una frase di senso compiuto ma non ci riusciva, non sapeva come spiegarlo, a Elena non piaceva questo mugugnare di Zick e voleva che l'amico gli parlasse chiaro, alla fine raggiunsero la fermata del bus.
Era vicina al municipio della città dove in quel momento un numero spropositato di giornalisti erano presenti, dalla strada principale che conduceva al municipio vi erano diverse persone che esultavano, sventolavano sia le bandiere americane che quelle di un partito politico.
A quanto pare qualcuno avrebbe dovuto tenere un discorso come candidato nuovo presidente, che i due ragazzi lo volessero o meno si ritrovarono ad ascoltare prima le grida di felicità degli adulti, facendo un chiasso ingiustificato, se non fosse arrivato in tempo il bus, avrebbero dovuto ascoltare anche il discorso di quell'uomo: era vecchio, vestito con un completo elegante, pochi capelli in testa, ed era piuttosto grosso di corporatura.
Mentre l'uomo in questione, affiancato da due guardie del corpo, salì le scale dell'ingresso del municipio, lui scorse Zick che lo fissava da lontano, non ci avrebbe fatto caso più di tanto, se non avesse visto gli occhi di Zick diventare rosso luminoso.
Una delle sua guardie del corpo lo scosse e gli ricordò del discorso che doveva tenere, lui si sistemò la cravatta e si diresse sul leggio.
"Buongiorno Bigburg, è un piacere essere qui per dare nuova voce al partito 'Nuova America' per rappresentare il volere di tutti noi VERI americani: rendere il nostro glorioso paese di nuovo grande! -seguirono applausi scroscianti- Per chi ancora non mi conoscesse io sono: Montgomery Magnacat. È per me un onore farmi carico, di questo sogno… no, questa missione… morale, visto il desiderio di cambiamento del mio partito, per questo nuovo capitolo che vogliamo portare all'America, abbiamo deciso di cambiare il nome e il logo del partito… è con orgoglio che vi comunico che da oggi in poi non saremo più 'Nuova America' ma 'I visionari'…" seguirono altri applausi scroscianti per lui, e per fortuna dei due ragazzi il bus arrivò e loro poterono tornare a Oldmill, poco prima che Zick salì, ebbe una visione, un mostro che non aveva mai visto: con tentacoli come gambe, tutto verde scuro bitorzoluto, tre occhi e nella sua testa percepì una forte sensazione di astio nei confronti di Zick.

Finito il discorso, Montgomery, affiancato dalle sue guardie del corpo, salirono una macchina nera e se andarono, si fermarono ai piedi di un grattacielo, signor Magnacat venne accolto da quella che sembrava la sua segretaria, gli stava ricordando la sua agenda tra incontri con i suoi colleghi del partito, altre conferenze e vita privata.
Ma al momento egli aveva altri pensieri per la testa e doveva fare un'altra cosa altrettanto importante, salì sull'ascensore e salì fino all'ultimo piano del palazzo con le sue guardie, una volta sul tetto lui e le sue guardie cambiarono aspetto, fino ad assomigliare ai mostri con tre occhi che vide Zick prima.
I tre mostri allungarono i tentacoli delle gambe più del dovuto per salire sul ponte più vicino della città sospesa, e da lì in poi si misero in marcia per una destinazione ben precisa: il bozzolo centrale della città sospesa. Il bozzolo più grande di tutti, decorato con un simbolo simile a un triangolo rovesciato con tre occhi sui lati.
Chiesero alle guardie di entrare e loro li lasciarono passare, salirono al primo piano, dove a un tavolo rotondo c'erano quattro mostri, tutti della stessa specie: tre occhi, visi pallidi, pelle azzurro scuro, con lo stesso simbolo che è inciso all'esterno del loro bozzolo sul petto, con indosso solo dei mantelli con delle piume sulla parte del colletto.
"Chiedo scusa per il disturbo tutori massimi." disse il mostro "Sei arrivato in fretta Magnacat." commento uno di loro, "Mi stavate aspettando?" chiese Magnacat, l'unico membro del consiglio con gli occhiali prese parola "Avevamo in programma di convocarti qui, e discutere di questa tua… iniziativa." "Quale iniziativa tutore massimo Jeremy Joth?" chiese Magnacat e Jeremy rispose tirando fuori dal mantello un giornale con su scritto: Montgomery Magnacat nuovo volto del partito di estrema destra. "Ti volevamo convocare per sapere di questa pagliacciata." Magnacat dopo qualche attimo di sorpresa prese parola "Cari tutori massimi, potete credermi se vi dico che non ho agito per scherzo, ma con uno scopo preciso." "E sentiamo quale sarebbe questo 'scopo'?" chiese Deputy Deth con tono sarcastico "Se riesco a farmi eleggere come presidente degli stati uniti, avrò accesso a tutto! Chiavi della città, l'esercito e ovviamente… il loro arsenale nucleare…" Jeremy Joth intervenne "Non starai suggerendo di muovere guerra a caso?" "Non a caso, contro i domatori, gli umani sono immuni al loro potere del controllo, potranno tornarci utili in un modo o in un altro per vincere la guerra contro i domatori." concluse Magnacat con un largo sorriso e lì un altro tutore massimo si alzò indignato "Usare gli umani come carne da cannone?! Ma sei pazzo?! Gli umani non sono pronti a sapere del Poddum-sì! E di certo non possono scoprirlo così." "Sono d’accordo come il collega tutore massimo Carnaby Croth, non possiamo coinvolgere gli umani nei nostri affari, le guerre ancora meno, il potere dei domatori è troppo forte! Le armi umane non saranno mai abbastanza efficaci e sacrificarli per poterci portare alla vittoria è ESCLUSO." concluse Jeremy, Magnacat fece un espressione delusa "Direi che siamo d'accordo, questo tuo gioco è finito, ritirati dalle elezioni… e ora vai via di qui." concluse il tutore massimo Deputhy Deth "Io non sono venuto qui per parlarvi del mio programma elettorale, o almeno non solo per quello." disse Magnacat con tono sicuro "Mentre ero per strada… sono più che sicuro di aver visto un domatore." disse Magnacat lasciando stupiti i suoi accompagnatori, che avevano passato tutto il giorno con lui, ma non si sono accorti di niente "Un domatore? E dov'è la novità? Lo sappiamo che ci sono dei domatori a Bigburg." Magnacat rimase basito dalla risposta dei tutori "Come sarebbe 'lo sapevate'? La più grande minaccia del mondo dei mostri si muove a piede libero per la città degli umani, e voi glielo lasciate fare?!" rispose Magnacat indignato "E' per questo che esistono i tutori stellati… almeno finchè sono da soli si possono gestire, e la fortuna di Bigburg è che anche se si percepissero tra loro, non si troverebbero mai." "E se si trovassero e coalizzassero? Dovrebbe prendere questa situazione con più giudizio se vuole un mio parere tutore massimo Bartley Bath." "Tu pensa a far finire questa pagliacciata del politico, mentre noi pensiamo a Bibbur-sì e i domatori presenti in città." rispose Bartley seccato, prima che Magnacat potesse rispondere, il tutore massimo Jeremy Joth chiamò i tutori guardia e fece scortare fuori, lui e i suoi accompagnatori.

Magnacat, lasciò scontento il bozzolo dei tutori massimi con i suoi tirapiedi e mentre percorrevano il ponte sospeso uno si fece avanti "Signore, lei aveva ragione a essere preoccupato per quel domatore." disse uno dei suoi tirapiedi "Ti ringrazio Omniquod, è bello sapere di avere supporto almeno da un mostro." disse Magnacat mentre continuava a camminare verso la sua via "Signore guardi che anche io sono d'accordo con lei." disse anche l'altro suo tirapiedi "Grazie, ma il vero problema ora... è quel domatore che ho avvistato, sono sicuro che ha percepito la mia natura di mostro... il fatto che ci siano dei domatori qui rende la città degli umani pericolosa per i mostri." pensò Magnacat a voce alta "Signore, forse dovremmo rintracciare i domatori e svolgere il motivo della nostra esistenza: combatterli e annientarli. E' sempre così che hanno fatto i Gorka." "Omniset sai quanto mi piacerebbe tornare a combatterli però il problema è la loro capacità di controllare i mostri, è questo il problema... sapete cosa? Andiamo 'alla tana del sollazzo' a farci un cocktail, ho bisogno di un drink dopo una giornata di politica." disse Magnacat e così lui, Omniset e Omniquod si diressero al locale in questione.
Dopo aver preso posto e ordinato i drink che gradivano di più i tre Gorka ritornarono a discutere "Quindi, adesso che facciamo?" chiese Omniquod "Io resto dell'idea che gli umani dopo anni di problemi ci possono finalmente essere utili per sbarazzarci dei domatori una volta per tutte... per quanto riguarda i domatori sparsi per la città... come facciamo a farli sparire?" ragionò Magnacat "Possiamo mettere delle trappole! Lì attiriamo in posti isolati che pullulano di spiriti neri e lasciamo che loro li mangino, oppure in tane dei mostri più pericolosi che conosciamo." propose Omniset "Hmmm, non mi convince -prese un sorso del suo drink- anche se li attirassimo nella tana di mostri come Mugalak o Purpidoch andrà a finire allo stesso modo: con loro che li domano, anche se sono da soli contro quei mostri. Sugli spiriti neri non mi esprimo, finiremo in bocca agli spettri prima di riuscire ad attirarli in trappola e io vorrei vivere fino a mille anni possibilmente." rispose Magnacat "Ma allora cosa possiamo fare?" "Per il momento continuerò la campagna elettorale, per quanto riguarda i domatori, vedrete che riusciremo a inventarci qualcosa."

Zick rientrò in casa e prese un un respiro del suo spray, ad attenderlo all'ingresso c'erano i due tutori. "Stai oltrepassando il limite." disse Timothy con tono seccato "Sto solo passando il tempo con una mia amica." rispose Zick "Lei è una piaga! Non è consentito lasciare l'oasi senza motivo e senza autorizzazione da parte del sotto scritto!" "Ho passato tutta la mia vita chiuso qui per te, a parte la scuola non ho mai visto niente di ciò che c'è la fuori, che a proposito, perchè non mi avete mai detto della città di mostri che sta in centro?" chiese Zick "Sei stato in città?! E hai visto la città sospesa?!" esclamò Timothy "Beh lo zio di Elena abita lì... e poi ho visto un mostro orribile con tre occhi che si fingeva un umano per..." "ORA BASTA!!!" urlò Timothy a pieni polmoni attirando l'attenzione di tutti i presenti in casa, mentre lui riprendeva fiato Larraley si fece avanti "Quello che ha fatto è grave collega certo, ma forse la situazione è recuperabile... di un po' ragazzo, mentre eri lì, è successo qualcosa di... strano?" "Ho visto un mostro verde con tre occhi che si fingeva un politico... conta?" i due tutori si guardarono negli occhi un attimo, al che Larraley ripropose "No... io intendevo, hai incontrato qualcuno di particolare? O percepito qualcosa?" Zick ci mise un po' a capire a cosa si riferiva, poi gli vennero in mente le presenze che hai percepito per strada.
Avendo paura che i tutori si arrabbiarono, Zick decise di mentire, Timothy ordinò a Zick di andare in camera sua e poi si mise in salotto con la sua collega "Siamo stati fortunati." disse Larraley "Quel ragazzo è davvero una fonte di problemi, di questo passo dovrò definitivamente tenerlo chiuso in casa oppure dovrò farlo trasferire in un'oasi di massima sicurezza." pensò a voce alta Timothy "Non sono sicura che i parenti lo permetterebbero, ultimamente i rifugiatori mi sembrano... come posso dire? Come se si fossero rammolliti nei confronti dei domatori." "E Greta è solo un esempio, dai rapporti della città sospesa, negli ultimi cento anni questo fenomeno si sta diffondendo a macchia d'olio... ma il vero problema è lui, tratta la nostra esistenza come un gioco per quella ficcanaso, lei era anche presente quando ha domato la pianta... sa troppe cose." Greta fece irruzione nella stanza "Forse ho la soluzione, posso renderla parte del Poddum-sì se mi permettete." "Stavi origliando la nostra conversazione?" Greta non disse nulla, fece una smorfia e incrociò le braccia "Ci tieni proprio tanto a lui vero? Se è così dovresti aiutarci a tenerlo sotto controllo, magari dicendogli quelle frasi copia incollate 'è per il tuo bene' invece di proporre cose impossibili." disse Timothy con tono sarcastico "Tutore stellato Timothy Moth io sono serissima, posso rendere Elena come me e non ci sarebbero più problemi se..." "Non è da te arrampicarti sugli specchi Greta, lo sai che non tutti possono far parte del Poddum-sì." "Zick mi ha detto che Elena pur non vedendo la pianta l'ha sfidata e..." "Perchè è un incosciente, non doveva essere lì in primo luogo e da che è arrivata nella vita di Zick non ha fatto niente per dimostrare di poter fare parte del Poddum-sì, anzi mi sta rendendo il lavoro più difficile." "Ma lei rende la vita di Zick meno... triste." disse Greta "Lui è come ogni altro mostro in quest'oasi, se vuole degli amici si deve accontentare di chi c'è qui." Greta delusa dalla risposta di Timothy fece per andarsene, quando Timothy la richiamò "Ah Greta un'ultima cosa, non farti venire in mente strane idee, ci manca solo che anche tu disubbedisca ai miei ordini." concluse Timothy prima che Greta lasciò la stanza.

Quella sera Zick aveva difficoltà a dormire, i suoi sogni sembravano più strani del solito, vedeva le sue mani che allo stesso tempo erano le mani di qualcun'altro illuminarsi di luce e sparare un raggio di energia dalla mani, poi le sue mani cambiarono all'improvviso e faceva dei gesti che immobilizzavano e facevano volare dei mostri simili al suo amico Bombo ma con i colori in negativo, poi cambiarono di nuovo vedendo le mani fare dei gesti che liquidò un mostro gigante e lo imprigionavano in una lattina vuota, era come se stesse vedendo dal punto di vista di qualcun'altro e potesse vedere tutto ciò che faceva.
Al risveglio si sentì poco riposato, si alzò di malavoglia e andò a fare colazione, mentre lui e sua madre si godevano quella tranquilla mattinata alla TV si parlava delle ultime notizie sul discorso di Montgomery Magnacat tenuto il giorno prima sul suo voler "dimostrare la forza del paese" Greta infastidita dalle notizie spense la TV, roteò gli occhi pensando "Come può certa gente votare per un uomo con una mentalità simile?" per distrarsi provò a instaurare un dialogo col figlio, anche perchè era preoccupata dell'aspetto poco riposato di Zick.
"Non è niente mamma." disse Zick "Ho solo fatto dei sogni strani, combattevo mostri e li mettevo in salamoia-" Greta in un secondo chiuse la bocca a Zick pregando mentalmente che i due tutori non lo avessero sentito, per fortuna di madre e figlio Timothy e Larraley erano occupati a impedire a Chumba di evadere.
Greta sembrava in ansia dopo ciò che gli disse il figlio e sapeva che di questo dovevano parlare, ma non poteva farlo in presenza dei tutori, se avessero origliato anche per sbaglio avrebbero potuto pensare chissà che su Zick, così disse a Zick di prepararsi così sarebbero usciti a fare compere.

Al supermercato di Oldmill, c'era di tutto, ma la cosa più importante era che lei e Zick avevano un attimo di privacy.
"Mamma tu sai qualcosa su ciò che ho sognato?" chiese Zick con tono calmo anche se dentro moriva dalla curiosità "So solo che non dovresti parlarne... se i tutori ti sentissero sarebbe un dramma, e poi tesoro diciamocelo, va bene che finalmente hai un'amica... ma dovresti comunque fare attenzione a non esagerare, i tutori non sono il tipo di mostri con i quali puoi scherzare, non sai tutto su di loro." gli rispose Greta seria "Non ho chiesto niente di tutto quello che mi è capitato nella vita, eppure ce l'ho, il fatto è che non riesco a vivere sereno se non so in cosa sono coinvolto... so che tu, i nonni e Timothy sapete tutto ma non me lo dite, perchè?" "Perchè la verità che cerchi..." Zick percepì l'ansia e le preoccupazioni della madre "...sarebbe troppo per te, non sei pronto, per ciò Zick ti prego, ti supplico... cerca di seguire i loro ordini." Greta abbracciò il figlio, e Zick percependo il dolore emotivo di sua madre, ricambiò l'abbraccio.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Monster Allergy / Vai alla pagina dell'autore: SamBluefire