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Autore: micchan91    20/10/2023    2 recensioni
Au Sterek ispirata al film "Marry me", tutti umani.
...< Sapete, mia madre mi diceva spesso una cosa... > iniziò Stiles senza staccare lo sguardo da Derek.
< Se vuoi ottenere qualcosa di diverso devi fare qualcosa di diverso > aggiunse e allungò un braccio con la mano tesa verso Derek.
< Si, ti sposo > disse serio e Derek per un momento si guardò intorno, poi si ricordò del cartello e abbassò lo sguardo su di esso per un momento prima di tornare a guardare Stiles che lo fissava con sguardo speranzoso, a Derek sembrava qualcuno sull'orlo del baratro...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note. la canzone che canterà Stiles quando sale sul palco al ballo è la canzone del film pixar Elemental, secondo me è troppo adatta a lui e Derek <3


Laura non fece che saltellare eccitata per tutto il viaggio, Derek aveva detto di volerla tenere fuori dalla loro vita, ma la figlia era così felice e Stiles era stato così gentile con lei in classe che non ce l'aveva fatta a dire di no, sperò solo di non pentirsene in futuro, Laura aveva già subito l'abbandono della madre, non voleva darle altri traumi. 
Quando entrarono in casa Stiles era già lì, si era cambiato e indossava abiti più comodi, ma sempre alla moda e li accolse con un caloroso sorriso. 
Faceva strano vedere Laura e Stiles interagire, il cantante era molto accorto nei suoi confronti, sembrava camminare sui gusci delle uova e Derek lo apprezzava molto, ma ovviamente la figlia era un terremoto di domande, girava da una parte all'altra della casa senza sosta, urlando per qualsiasi cosa vedeva. Ovviamente come promesso da Stiles non c'erano telecamere, Laura doveva essere lasciata fuori, per quello l'atmosfera era ancora più rilassata e mentre cenavano con cibo d'asporto costosissimo Derek si sentì per la prima volta dopo tanto tempo in pace con se stesso. Erano un bel quadretto, loro tre a mangiare attorno al tavolo, ridendo e scherzando su cose sciocche, cantando e parlando di matematica...Derek seppe con certezza che quella era la sua felicità e per un attimo ne fu spaventato. Sapeva di volerci andare piano e che nulla era ancora sicuro, ma si ritrovò a sperare che quello fosse il loro futuro.
Finito di mangiare Derek andò in bagno e quando tornò trovò Stiles al pianoforte che suonava qualcosa e Laura che lo osservava rapita, poggiata tranquillamente a fianco del pianoforte. 
< Allora, mio padre ti piace? > sentì chiedere a Laura, diretta e schietta come sempre e l'uomo alzò gli occhi al cielo.
< E' noioso a volte, ma è intelligente e dolce > aggiunse e Derek affrettò il passo per bloccare quella conversazione. Stiles smise di suonare ed osservò Laura con un sorriso intenerito.
< Sai? Tuo padre mi ha detto che tu sei la sua parte migliore > disse svicolando alla grande la domanda.
< E se tu sei la sua parte migliore allora so perfettamente che tuo padre è una persona meravigliosa > aggiunse alzandosi per poi voltarsi verso Derek, guardandolo per un momento con tutta l'intensità di cui era capace, bloccando l'avanzata di Derek e le parole che stava per dire. 
< Mi ha fatto piacere avervi qui > disse accarezzando per un istante i capelli di Laura che sorrise emozionata e Derek tentò di ignorare le farfalle che gli vorticavano nello stomaco nel vederlo interagire a quel modo con la figlia, così si voltò verso un enorme appendiabiti pieno di borse glietterate.
< Queste sono tue? > chiese con un ghignetto e Stiles gli fece una smorfia indispettita.
< A parte che non ci sarebbe nulla di male anche se usassi le borse > iniziò avvicinandosi a lui.
< Però no, sono per un organizzazione benefica con cui collaboro, devo spedirle domani in mattinata > rispose mentre Laura sfiorava una borsa con ammirazione sussurrando un "è stupenda" con voce tremante.
< La vuoi? E' tua > e Stiles subito la tolse dal gancio e gliela diede. Laura guardò un momento il padre per chiedergli silenziosamente il permesso e come al solito Derek dovette combattere contro il suo primo istinto di scuotere la testa e dirle di posarla, perchè quella borsa era troppo vistosa per una ragazzina, perchè non doveva accettare cose in regalo così facilmente, perchè era comunque un piccolo passo dentro il mondo dello spettacolo e dell'opulenza, ma alla fine le sorrise, annuendo lievemente perchè quel regalo era da parte di Stiles, perchè entrambi si stavano sorridendo complici, perchè amava vedere sua figlia felice.
< Con questa farai un figurone al ballo > rise Stiles dopo avergliela messa in spalla e Laura riprese  a fare i suoi urletti e saltelli, ringraziando Stiles a profusione prima di correre nella camera da letto del cantante, dove si trovava un enorme specchio, per potersi rimirare.
< Grazie > disse Derek quando Laura non fu più a portata d'orecchio.
< Di nulla, mi fa piacere vederla felice > e Stiles disse le parole giuste mentre si sedeva sul divano.
< Dovrei riportarla a casa ora > disse Derek dopo aver guardato il grande orologio appeso sulla parete e Stiles annuì con aria dispiaciuta, ma Derek nonostante avesse detto che doveva andare lo raggiunse e si sedette sul divano accanto a Stiles che nel frattempo si stava sfilando le scarpe per potersi mettere comodo. Stiles gli lanciò un sorriso felice e confuso, ma  non disse nulla per far notare a Derek che si era accomodato invece di chiamare la figlia per andare via.
< Sei un bravo insegnante > disse invece.
< Stare in classe con te oggi è stato emozionante > aggiunse spostandosi per essergli più vicino, le loro spalle si toccavano.
< E tu hai reso molto felici i miei studenti > disse Derek fissando tutto tranne che Stiles, consapevole che se l'avesse guardato avrebbero incominciato a pomiciare sul divano come due adolescenti. Dopo qualche istante però non ce la fece più e voltò il viso, venendo immediatamente calamitato dalle labbra di Stiles. Stavano per baciarsi quando Scott entrò in salotto.
< Biglietti per domani per Barcellona presi! > esclamò allegro, bloccandosi quando notò i due sul divano.
< Oh...scusa, credevo fossi solo > disse indietreggiando lentamente come se potesse tornare indietro nel tempo e non essere mai stato lì. Stiles si irrigidì e sospirò piano mentre Derek tornava a guardarlo, senza voglia di baciarlo stavolta.
< Barcellona, in...Spagna > sussurrò ricordando le parole di Theo.
< Ho degli amici lì, hanno un hotel...mi hanno invitato > sussurrò Stiles senza guardarlo, stava palesemente mentendo. 
< Ok... > Derek si alzò dal divano e si passò nervosamente una mano sul viso, poi fece qualche passo verso la porta, ma si bloccò per rivoltarsi verso Stiles.
< Senti, se sei convinto che sia Theo la persona con cui devi stare vai, ti ci porto io se vuoi > disse serio e Stiles sobbalzò, senza il coraggio di alzare lo sguardo.
< Ma se hai anche solo il minimo dubbio vieni con me all'apertura dell'anno scolastico domani sera >  e stavolta Stiles alzò lo sguardo, aveva gli occhi lucidi mentre lo fissava confuso e speranzoso.
< Non te lo dico ne come marito ne come amico, perchè alla fine non sono nessuno dei due, ma se torni da Theo non stai commettendo l'ennesimo errore? Di nuovo? Avevi detto di voler ottenere qualcosa di nuovo facendo cose nuove e questo invece è un vecchio schema > esclamò serio col cuore che batteva a mille, voleva lottare per Stiles, dopo tanto tempo sentiva di voler lottare per tenersi qualcuno al suo fianco, ma non lo avrebbe mai costretto a restare, non se non lo voleva davvero. Si sentì un po' morire quando Stiles non gli rispose, tornando a fissarsi le mani con l'aria di qualcuno che stesse per piangere e sospirò pesantemente, riprendendo a camminare verso la porta per chiamare Laura.
< E' un invito al ballo questo? > la voce di Stiles lo fece bloccare per la seconda volta e quando si voltò il ragazzo gli stava sorridendo mentre una sola lacrima scorreva sulla sua guancia. Derek gli sorrise a sua volta e notò Laura fissarli con un sorriso emozionato, segno che avesse sentito tutto o almeno l'ultima parte, così non aggiunse nulla, salutò Stiles, prese Laura per mano e tornarono a casa.
Stiles non gli scrisse e non si fece sentire per tutto il giorno seguente e Derek giurò di sentire il cuore battergli nelle orecchie mentre se ne stava davanti all'ingresso per il ballo scolastico, in attesa di vedere se Stiles sarebbe andato da lui o se magari in quel momento era  in Spagna a farsi baciare da Theo. A quel pensiero storse il naso con aria nauseata e prese un bel respiro, intimandosi di non pensarci. Attese altri dieci minuti e stava davvero per rinunciare quando vide la macchina di Stiles accostare vicino al marciapiede. Lo sportello si aprì e il cantante si lanciò giù ridendo per qualcosa che doveva avergli detto Scott. Aveva un bellissimo completo color sabbia che gli fasciava perfettamente il fisico e Derek ricordò a se stesso che erano a scuola, non doveva sbavare. Subito gli andò incontro e Stiles gli sorrise emozionato e felice.
< Eih > disse semplicemente.
< Eih > soffiò Derek porgendogli il braccio.
< Non avevo un accompagnatore al mio ballo sai? > ridacchiò Stiles prendendogli il braccio per entrare  dentro con lui.
< Non ci credo > ribattè Derek accarezzandogli per un momento la mano.
< Nah, ero abbastanza sfigato all'epoca > rise, voltandosi poi verso Derek.
< Ma ora sono davvero un uomo fortunato > sussurrò stringendogli un momento il braccio con affetto e i due entrarono nella sala adibita al ballo.
< Wow, che bello > disse mentre Erika informava tutti di lasciare i cellulari all'ingresso, Derek era stato chiaro con tutti, se Stiles veniva non ci sarebbero stati video o foto, sarebbe stata una cosa solo loro, nemmeno gli studenti avrebbero avuto foto ricordo. L'unico che poteva lavorare era il fotografo ufficiale del ballo e infatti Stiles e Derek si misero in posa per la foto di rito, ridendo come due adolescenti. Stiles fece poi cenno al cameraman che lo seguiva e gli diede la serata libera.
< Sorveglianza addio > rise incamminandosi nella sala, seguito da Derek. I due ovviamente non riuscirono mai a star soli, venivano continuamente avvicinati da studenti e insegnanti che chiedevano un autografo o di poter parlare con Stiles, ma per fortuna dopo un po' tutti tornarono al loro gruppo d'amici e al loro divertimento e Stiles e Derek ebbero un po' di calma. Si sedettero ad uno dei tavoli e si sorrisero.
< Che dobbiamo fare quindi? > chiese Stiles.
< Oh facile, dividere e separare > rispose Derek con aria divertita, indicando uno dei professori che cercava di separare un ragazzo che pomiciava con una ragazza in maniera un po' troppo spinta.
< Ma questa è cattiveria > ridacchiò Stiles scuotendo la testa. 
< E poi sarebbe imbarazzante se qualcuno dovesse separare noi > ghignò malizioso, facendo strozzare Derek con ciò che stava bevendo. Stiles si mise  a ridere e gli diede delle pacche sulla schiena per poi alzarsi.
< Beh, io vado a ballare, tu che fai? > chiese con aria di sfida, ma Derek non l'avrebbe mai accettata quindi si mise comodo e gli fece cenno che poteva anche andare.
< Ti fisserò da qui, pronto a dividere e separare se dovesse servire > disse e Stiles scosse la testa con aria divertita, ma non andò a ballare, si rimise seduto con uno sbuffo divertito.
< Prima o poi ti trascinerò a ballare, sappilo > lo minacciò giocosamente, puntandogli contro una forchetta di plastica rosa e Derek ghignò.
< Non ci riuscirai mai > disse schiccherando la forchetta per fargliela cadere dalle dita.
< Sono riuscito a farti avere un iphon, riuscirò anche a farti ballare > borbottò Stiles dopo aver tentato ridicolmente di afferrare la forchetta in modo che non cadesse, fissandola con astio quando si spiaccicò rovinosamente a terra e Derek non riuscì a trattenere una risata.
Alla fine la serata passò in maniera piacevole, Stiles non aveva più cercato di trascinarlo a ballare nonostante avesse spesso e volentieri ballato al suo fianco, anche seduto al tavolo, canticchiando ogni canzone che veniva sparata a tutto volume dalle casse. Avevano passato il tempo chiaccherando e bisticciando perchè Stiles voleva lasciar pomiciare tutti mentre Derek cercava di fare il suo lavoro, finendo però ogni volta per dare retta al cantante, facendo finta di non vedere i baci che si davano gli studenti e finendo per fissare Stiles che canticchiava facendo mossette ridicolmente sexy. 
Ad un certo punto Derek lo perse di vista e quando sentì tutti gli studenti urlare si voltò automaticamente verso il palco, dove Stiles stava prendendo in mano il microfono con un largo sorriso.
< Voglio fare un regalo a tutti voi per ringraziarvi per avermi invitato qui stasera, è stato davvero un onore passare del tempo con tutti voi > esclamò sincero ottenendo in risposta un boato di urla incomprensibili proprio come al suo concerto, poi parlò rapidamente con i ragazzi della band che pochi secondi dopo iniziarono a suonare una delle nuove canzoni di Stiles. 
Come al concerto Derek rimase incantato a guardarlo, quando cantava Stiles aveva una luce particolare negli occhi e tra l'altro aveva scelto una canzone che sembrava parlare di loro due, della loro storia. 
< Anche se siamo diversi, vedo i miei sogni dai tuoi occhi, volo via, vola via con me... > stava cantando fissandolo negli occhi e il loro sguardo non deviò nemmeno un istante. Si riscossero entrambi solo quando partì l'applauso fragoroso per la fine della canzone. Derek vide Stiles prendere un lungo respiro, poi sorrise a tutti e fece un inchino. Dopo aver salutato i suoi colleghi, salutato Laura che sarebbe andata a casa della madre e salutato gli studenti lui e Stiles uscirono nel freddo della sera. Da dopo la canzone i due sembravano quasi storditi e quando si guardarono si parlarono senza dire niente. Venti minuti più tardi erano a casa di Derek, non si erano detti quasi nulla e quando Stiles posò la giacca sul divano Derek mise su una canzone del suo disco preferito, poi si voltò verso Stiles e lui gli sorrise dolcemente, avvicinandosi lentamente.
< Balla con me > soffiò prendendogli la mano e Derek stavolta non disse di no, ma gli strinse delicatamente la mano e insieme iniziarono a dondolare sul posto, cullati dalle dolci note di una delle musiche preferite di Derek.
< Sono felice Derek > soffiò Stiles senza smettere di ballare e Derek strofinò per un momento la barba contro il suo collo.
< Anch'io > sussurrò e voltò il viso, catturando finalmente le labbra di Stiles in un bacio che non aveva nulla di casto. 
< Stiamo davvero per farlo ascoltando...com'è che si chiama? Goulè? > ridacchiò Stiles quando Derek lo lasciò cadere sul letto, il disco che continuava a girare.
< E' perfetto per fare ciò che stiamo per fare > ribattè Derek baciandogli la striscia di pelle visibile dalla camicia un po' aperta. Stiles gemette lievemente.
< Perchè, cosa stiamo per fare? > chiese prendendolo un po' in giro e in risposta Derek gli diede un piccolo morso.
< Stiamo per passare quella che probabilmente sarà la notte più bella della mia vita > rispose tirandogli via i pantaloni. Stiles ridacchiò eccitato e stava per ribattere quando anche l'intimo volò sul pavimento, ma qualsiasi battuta o risposta sagace si perse in un gemito erotico mentre Derek andava a dargli piacere con la bocca. 
Quella fu veramente una notte magica per entrambi, avevano fatto l'amore sul letto, poi sul divano, infine anche sul bancone della cucina, la musica che non aveva mai smesso di suonare nemmeno per un istante e quando Derek aprì gli occhi si ritrovò in una bolla di felicità, ma quando vide che il letto era vuoto si tirò a sedere di scatto.
< Hai pensato che me ne fossi andato eh? > ridacchiò Stiles dalla porta, mollemente poggiato contro lo stipite. Indossava una camicia di Derek che gli copriva quel tanto che bastava e Derek si ritrovò eccitato in pochi istanti.
< Avrai pensato che ero già tornato alla mia solita vita, che come ogni popstar che si rispetti dopo una notatta di sesso sfrenato ero già tornato ai miei impegni...e invece indovina un po'? Ho spostato l'intervista che dovevo fare stamattina > disse gattonando sul letto per poi sedersi sul bacino di Derek, muovendo il sedere in maniera sensuale.
< Ah si? > soffiò Derek afferrandogli i fianchi, alzandogli di poco la camicia per scoprire la pelle liscia.
< Si, sono tutto tuo stamattina > ghignò autopenetrandosi e gemendo piano.
< Anche se sappi che Lydia ti ha mandato le peggio maledizioni > gemette e Derek sorrise divertito.
< Me ne farò una ragione > disse prima di ribaltare le posizioni, divertendosi come sempre a spegnere la parlantina di suo marito facendolo gemere.
Alla fine passarono la mattinata a letto, per Stiles era un sogno, erano anni che non passava una mattinata nella nullafacenza totale, anche quando era sdraiato a riposare aveva il cellulare in mano, aveva sempre social da aggiornare, messaggi a cui rispondere, cose a cui pensare.
< Sai vero che potrebbe essere sempre così? Non sei costretto a fare quello che fai > gli disse Derek dopo che Stiles ebbe pensato tutto quello ad alta voce.
< Sai che non posso, è il mio lavoro > ribattè subito il cantante mettendosi più comodo contro il petto di Derek.
< Però...di tanto in tanto potrei provare a staccarmi un po', a restare un po' solo > sussurrò e Derek gli sorrise.
< Ok, ti sfido allora > disse divertito, aveva capito che a Stiles piacessero molto le sfide, infatti il ragazzo lo fissò subito con aria incuriosita.
< Ti sfido a fare tutto da solo, niente Scott che ti programma le cose, niente hairstilist, niente truccatrice, niente Lydia, niente di niente...farai tutto tu > disse facendolo sbuffare divertiuto.
< Praticamente mi vuoi morto > ribattè sorridendo, ma quando si tirò su gli porse la mano per sancire la sfida.
< Ok, ma tu ti aprirai un account sui social > disse e Derek scosse la testa.
< Pensaci, per te che insegni potrebbe essere molto utile > aggiunse prima che Derek potesse dire di no anche a voce e si mise ad elencare tutti i lati postivi.
< Ok > sbuffò alla fine Derek.
< Trattare con te nudo davanti però non vale > aggiunse alzandosi per potersi rivestire dato che avevano entrambi da fare nel pomeriggio e Stiles gli lanciò una lunga occhiata.
< Non dirlo a me > soffiò mordendosi il labbro, afferrandolo per un polso e trascinandolo nuovamente sul letto per una "sveltina prima di andare" a cui Derek non potè proprio dire di no.
  
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