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Autore: Airknight    16/09/2009    0 recensioni
Terminate le vicende di "Kingdom Hearts: Shadow's Hope", l'avventura riprende con questa nuova storia. Dopo la sconfitta della Legione Nera, Sora deve ripartire per un nuovo viaggio, costretto a lasciarsi alle spalle i suoi amici. Numerosi ostacoli lo attenderanno, nuove sfide, nuove amicizie e vecchie conoscenze. La vera Oscurità deve essere annientata una volta per tutte. La seconda parte della trilogia, divisa in 70 capitoli.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Riku, Sora
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16: Primi ostacoli

 


- Che cos’è? -
- Un Heartless! -
Delle urla giunsero improvvisamente da una delle strade che conducevano fuori città.
Sora ed Einar stavano camminando tranquillamente, guardando sempre dritti davanti a loro. Incrociarono una donna che correva nella direzione opposta, terrorizzata per ciò che aveva visto.
- Un Heartless! Un gigantesco Heartless! Si salvi chi può! - urlò, passando in mezzo ai due.
Questi si voltarono, con aria interrogativa e la osservarono allontanarsi.
- Heartless? - ripeté Sora.
Einar, che nel frattempo si era voltato, batté una mano sulla spalla del Custode, indicandogli qualcosa, in alto. Sora si volse e, con sua grande sorpresa, si accorse che, effettivamente, tutta quell'agitazione era giustificata: una specie di enorme ragno scheletrico si dibatteva furiosamente tra i palazzi, facendo crollare i tetti e i balconi. Le zampe possenti sgretolavano il terreno sottostante, scalpitando inarrestabili. Sulla fronte, la creatura aveva il famigerato stemma con il cuore oscurato. Quel simbolo, più i caratteristici occhi gialli tondeggianti, diedero la conferma ai due giovani che si trattava davvero di un Heartless.
- In questo caso... - esordì Sora, estraendo deciso la Catena Regale e puntandola verso il mostro.
- Mi trovi perfettamente d’accordo - proseguì Einar, intuendo i pensieri del compagno.
Si tolse, quindi, le mani dalle tasche e allargò la giacca rossa, mettendo in mostra i foderi dei suoi due Encharger. Li estrasse con maestria, facendoli roteare rapidamente tra le mani e bloccandoli di colpo, puntati verso il suolo.
- Adesso potremo finalmente testare il nostro gioco di squadra, sempre ammesso di avercene uno - sorrise Einar, girandosi verso Sora.
Quest'ultimo annuì fiducioso. Certo che ce l'abbiamo. Andiamo a fermarlo -
Entrambi scattarono in avanti, le armi in pugno, verso la possente creatura che stava distruggendo buona parte del quartiere cittadino.

- Ottimo lavoro, Shinra -
Mav si congratulò con il presidente, continuando a dargli le spalle.
- Quell’Heartless è una vera forza della natura! -
- Ti ringrazio -
Rufus Shinra e Mav erano in piedi su di un alto palazzo della periferia nord-ovest della città di Evenheim.
Calmi come non mai e compiaciuti del lavoro svolto, ammiravano il grosso mostro appena invocato dalle tenebre fare a pezzi quella parte della metropoli.
- Questo attirerà il moccioso della Chiave e, di conseguenza, il traditore Rain - sogghignò Mav, sfregandosi le mani. - Vado a fare rapporto a Caos. Raccomandati che tutto vada secondo i piani prestabiliti! -
- Vai tranquillo - proferì Shinra, con tono piatto.
Mav svanì avvolto da un’aura oscura, senza lasciare tracce del suo passaggio.

- Sora -
Einar fece cenno al ragazzo di allontanarsi da dove si trovavano. Diretti a tutta velocità verso il colossale aracnide oscuro, tenevano gli sguardi fissi sull'Heartless, senza perdere la calma.
- Vai sull'altro lato della strada, presto! -
Sora scattò a destra immediatamente, tenendo il keyblade appoggiato alla spalla.
Intanto, la creatura si faceva sempre più vicina e i suoi ruggiti sempre più minacciosi.
Nella corsa, il Nessuno caricò i suoi revolver, proseguendo dritto dinanzi a lui.
- Io penso a distrarlo - disse ad alta voce. - Tu cerca un punto debole e colpiscilo con tutta la forza che hai -
All'annuire di Sora, Einar accelerò l'andatura, iniziando a puntare gli Encharger sul corpo dell'Heartless.
Esso era alto parecchi metri e aveva otto zampe, di cui due anteriori più corte e dotate di artigli. La bocca era sprovvista di vere e proprie zanne, ma l'assenza di denti era compensata da due temibili tenaglie. La parte posteriore, terminale, dell'intero ragno-Heartless era decisamente più consistente, più gonfia. Fortunatamente, era sprovvisto di pungiglione dato che che non ne aveva realmente bisogno. La sua stazza bastava a renderlo già un avversario di alto livello.
Sora si bloccò, valutando l'altezza di una casa semidistrutta a più piani. Poi tornò a guardare la strada. Einar era sparito. Udì alcuni spari e l'Heartless che iniziava ad agitarsi. Decise di salire in cima al tetto dell'abitazione, e vi riuscì con pochi balzi. L'agilità non gli mancava di certo e, in aiuto, gli venivano anche i vari cumuli di detriti formatisi ai lati della strada.
Arrivato in cima, Sora si accucciò dietro un comignolo, osservando la scena. L'Heartless si impennava di in tanto, pestando il suolo innervosito. Ruggì parecchie volte, sollevando la testa al cielo.
- Un punto debole... - si disse Sora, strizzando gli occhi.
Non riusciva a vedere nulla in particolare che potesse essere un buon punto per il suo attacco. Si soffermò, tuttavia, attentamente sulla nuca del nemico. Su di essa spuntava una sorta di globo nero avvolto dalle tenebre.
- Proviamo! Tentar non nuoce -
Sguainò il keyblade, tenendolo con la punta rivolta verso il basso. Dopodiché, lo afferrò saldamente con ambo le mani. Balzò di tetto in tetto, sino a giungere ad una distanza favorevole per salire sulla schiena dell'Heartless e provare a infliggergli danni considerevoli.
Nel frattempo, Einar aveva cominciato a sparare contro il ventre dell'avversario, prendendolo alla sprovvista dal basso. Come potenti fruste, le zampe saettavano a destra e a manca per cercare di schiacciare il piccolo Nessuno che, con sorprendente abilità, riusciva a non farsi neanche sfiorare, esplodendo colpi su colpi.
- Questo non va affatto bene... -
Sparò due proiettili che andarono a segno, poco prima di ricaricare. A quel punto, una zampa si levò di scatto, ripiombando a terra pesantemente. Ma Einar la vide e rotolò di lato, lasciando che si schiantasse al suolo, spaccando l'asfalto.
Appostandosi dietro all'avversario, il giovane pistolero accostò i revolver, ruotando i polsi, formando così una doppia canna e amplificando il volume di fuoco. Premette i grilletti, scaricando sull'Heartless una raffica di proiettili argentati, i quali andarono a creare un sottile fascio lucente che si scontrava con la corporatura nemica, nel ventre.
Il colosso ruggì. L'aria vibrò di quel terribile lamento. L'Heartless si piegò in avanti, riuscendo a sporgere la testa sotto se stesso e a notare Einar. Gli tuonò contro, cercando poi di afferrarlo con i bracci anteriori dai lunghi artigli.
- Oh-oh! - esclamò il Nessuno.
Einar si alzò all'istante, compiendo un balzo prodigioso. Gli artigli si conficcarono nel terreno e il ragazzo ne approfittò per atterrarvici sopra. Prese subito a correre su uno di essi, aprendo il fuoco contro lo spaventoso muso dell'Heartless che risentì dei colpi.
Einar tornò a terra, vedendo che il ragno, furibondo, aveva ripreso a muoversi, scuotendo il testone. Si aprì uno spiraglio, di lato, dove vide Sora saltare sopra il mostro.
Il Custode del keyblade, con un urlo, e mantenendo un perfetto equilibrio nonostante i forti strattoni, si gettò sul globo nero, colpendolo con un fendente. L'impatto della Catena Regale sul nucleo vitale, sprigionò delle scintille e l'Heartless gridò per il dolore. Sora conficcò, con una seconda mossa, la lama del keyblade nella sfera, aggrappandosi ad esso con tutte le sue forze.
L'Heartless prese a ondeggiare a destra e a sinistra, emettendo respiri affannosi. Cadde, infine, sul fianco sinistro e, un secondo prima di schiacciare tutta una serie di villette sotto il suo peso, si dileguò in una densa nube, sprigionando il cuore tenuto prigioniero. Questo si levò in cielo, scomparendo alla vista dei presenti.
Einar rimase immobile in mezzo alla via, osservando l'essere svanire sotto i suoi occhi, tutt'altro che increduli.
- E' stato facile - commentò.
Si voltò, notando che Sora si stava avvicinando. Sorrideva, tenendo il keyblade sulle spalle e mostrando il segno di vittoria con la mano libera.
- Ottimo lavoro - si congratulò Einar. - Avversario non particolarmente impegnativo... Ma il gioco di squadra c'è -
- Una squadra destinata a non durare a lungo - intervenne qualcun altro.
Rufus Shinra fece la sua comparsa, fermandosi a qualche metro dai due, restando a sua volta in mezzo alla carreggiata ormai disintegrata. Infilò una mano nel giaccone bianco e ne estrasse una lunga pistola nera che puntò immediatamente verso i due eroi.
- Fine della corsa - proclamò, sprezzante.
Einar sorrise. - Andiamo, non mi pare il momento di fare i buffoni, Shinra. La tua parte l’hai già recitata, tornatene a casa tua -
- Ho l’ordine di ucciderti, Rain - continuò il presidente. - Un pretesto in più per non dare quei dieci milioni a nessuno -
- Dimmi - gli prestò attenzione Einar, con tono di voce calmo. - Come avresti intenzione di eliminarmi? -
- Così -
Premette il grilletto, sparando un colpo. Ma nell’aria risuonò un altro boato, della stessa intensità; Einar, reggendo un solo revolver, aveva mirato al presidente. Dalla bocca della canna fuoriusciva un filo di fumo.
Sora rimase a guardare incredulo il suo amico, spostandosi, poi, su Shinra. Piegato in due, l’uomo si tastava il polso, digrignando i denti. Era stato disarmato fulmineamente.
- Maledetto traditore... -
- Te l’ho detto, tornatene a casa, Rufus - lo avvertì il Nessuno, tranquillamente, rinfoderando l’arma.
- Non prima di averti fatto fuori - ghignò Shinra.
Scattò in avanti, afferrando la pistola con la mano sana e rimettendosi in posizione. Einar non ci fece caso più di tanto. Sospirò.
- E’ inutile, non ci riusciresti - con voce piatta.
- Oh, te no di certo - riprese l’altro. - Ma lui forse sì! -
Spostò la pistola su Sora, con un sorriso malevolo dipinto in volto.
Einar sussultò, estraendo entrambi i revolver e dirizionandoli verso Shinra. Quest’ultimo fece una smorfia e premette il grilletto per la seconda volta. Tuttavia, Sora non si fece trovare impreparato. Richiamò a sé il keyblade e, impugnandolo fermamente, lo ruotò in senso antiorario, creando uno scudo sul quale rimbalzò la pallottola.
- Dannazione! - imprecò Rufus, lanciando lontano la sua pistola. - C’era da aspettarselo! Heartless, a me! Eliminatelo! -
Con tonfi sordi, apparvero dal nulla una trentina di Soldati Heartless che, accompagnati dal clangore delle loro armature, si strinsero in cerchio attorno a Sora ed Einar.
Rufus ne approfittò per darsi alla fuga e scomparire in lontananza.
- Guarda te che vigliacco... - brontolò Einar.
Tirò fuori dalla tasca i caricatori e si riarmò di tutto punto, rivolgendo la schiena a Sora. Il Custode, da parte sua, fece lo stesso, tenendo il keyblade con tutt’e due le mani e la lama inclinata di quarantacinque gradi rispetto al busto.
- Vigliacco o no, ci ha teso una bella trappola - constatò Sora.
- Vediamo di uscirne, allora - annuì Einar.
Quest'ultimo allargò le braccia, mirando a vari nemici sia da un alto che dall'altro. Sora rimase con gli occhi fissi sul gruppetto che aveva davanti.
- Pronto? - sussurrò il Custode.
Spostò la sua arma verso destra, abbassandone la lama. La Catena Regale brillò di luce propria, sotto un pallido sole che filtrava attraverso le nubi.
- Pronto - sorrise Einar.
Contemporaneamente, si slanciarono in direzioni opposte.
Sora spiccò un balzo, atterrando su un paio di Heartless con un fendente. Mollò la presa dell'impugnatura da parte della mancina e iniziò a menare tondi su tondi, finendo avviluppato da una fitta foschia nera dovuta a tutti i Soldati che venivano eliminati.
Einar si fiondò sul plotone, sparando senza un ordine preciso; colpiva prima qualcuno davanti, poi qualcuno ai lati, bucherellando le loro fila in maniera diomogenea. Eseguì un salto, con tanto di capriola, giungendo alle spalle degli Heartless. Gli Encharger erano diventati roventi data la scarica che continuava a martellare i nemici.
- Ne arrivano altri! - esclamò Sora, disfandosi di quello che credeva l'ultimo.
- Bene, divertiamoci ancora un po' -
Einar lo superò e si parò innanzi ai nuovi arrivati con foga crescente. Si bloccò, puntando alcuni NeoShadows intenti in un attacco aereo. Socchiuse un occhio, stendendo le braccia in avanti e scaricò su questi, in tutto una decina, una pioggia d'argento destinata a toglierli di mezzo.
Sora, invece, alzò il keyblade al cielo.
- Thunder! - invocò.
Una serie di fulmini, che rispondevano ad ogni richiamo dell'invocatore, si abbatterono al suolo, paralizzando gli Heartless, che si diedero alla fuga.
- Finito - disse Sora, tirando un sospiro di sollievo.
- Parli troppo presto, ragazzino -
Dal terreno spuntarono altri NeoShadows, stavolta in quantità nettamente maggiore, accompagnati da forti risate.
Alzando lo sguardo verso la sommità di una casa, i due guerrieri notarono un incappucciato, fonte di quei rumori sguaiati e molesti. Era Mav.
- Heartless! Non deludetemi e riduceteli in briciole! - urlò entusiasta, mostrando i pugni.
All'ordine del loro padrone, gli oscuri esseri si gettarono a capofitto in un attacco massiccio. Il numero con il quale eseguirono l'assalto fu tale che Sora fu costretto solamente a parare colpi, anziché infliggerne. Einar indietreggiò, replicando con qualche sparo, di tanto in tanto, quando non si trovava costretto a sferrare calci o pugni.
- Accidenti, sono davvero troppi - mugugnò infastidito.
- Sì, continuate a combattere... -
Sora, nuovamente circondato, roteò il keyblade, allargando le gambe.
- Fire! - urlò.
Un vortice infuocato lo circondò all'altezza della vita, riducendo in cenere gli avversari attorno a lui.
- ... Più combattete, più tempo perdete... -
Einar si affiancò a Sora, ripetendo una combinazione di calci e spari sempre meno efficace di fronte alla massa di creature nere.
- ... E all'appuntamento mancherete... -
- Ma la vuoi smettere? Che cosa stai confabulando? - si innervosì Sora.
- Ahahah, il tuo amico lo sa. Più state qui a perdere tempo e peggio è - disse Mav, indicando verso nord. - Vi state dirigendo al Valico del Tramonto... Ebbene, il passaggio che dovete imboccare si chiuderà prima del previsto, se non vi sbrigate -
Con un’ennesima risata, Mav schioccò le dita e si smaterializzò.
- Non ce la faccio più... - si lamentò il castano, mentre colpiva un altro Heartless. - Le energie iniziano a mancarmi... -
- Usa l’incantesimo di guarigione -
- Non posso... Tutte queste ondate e le magie di prima mi hanno fatto perdere energie... - ammise Sora, poggiando un ginocchio a terra.
- Che incosciente! - lo rimproverò Einar. - E io che non ho comprato le pozioni perché pensavo di arrivare al negozio di confine ancora intero! -
- Tranquilli, qua ci pensiamo noi - li rassicurò una voce.
Wedge venne loro incontro di gran carriera, sguainando la sua spada e tagliando a metà due NeoShadows. Rinfoderò la lama, con occhi chiusi, scivolando oltre le viscide pozze formatesi a seguito di quella mossa letale nei confronti degli Heartless.
- Razza di babbeo, che cosa combini? - domandò Vincent, al suo fianco, mostrando la Cerberus. - Non vedi quanto lavoro c’è da fare? Smettila di atteggiarti come un idiota -
- Lo vedi come sei, Valentine? Uno scorbutico, antipatico... -
- A dopo per gli amorevoli complimenti - concluse l'uomo dal mantello cremisi, scaricando la sua fedele pistola a tre canne sulla folla di nemici. Wedge fece segno di sì con il capo e riprese il contrattacco.
Sora ed Einar ne approfittarono per allontanarsi velocemente, notando che i loro avversari avevano iniziato ad interessarsi a chi era appena giunto.
- Buon viaggio, signori, e tornate interi! - augurò loro Wedge.
- Zitto e lavora - lo rimbeccò Vincent.
 

Scusate il ciclopico ritardo, ma alla fin fine mi son ricordato che dovevo aggiornare pure qui! Da adesso in poi, i prossimi capitoli saranno più rapidi ad arrivare xD

  
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