Capitolo 16: Primi
ostacoli
- Che cos’è? -
- Un Heartless!
-
Delle urla giunsero improvvisamente da una delle strade che
conducevano fuori città.
Sora ed Einar stavano camminando
tranquillamente, guardando sempre dritti davanti a loro. Incrociarono una
donna che correva nella direzione opposta, terrorizzata per ciò che aveva
visto.
- Un Heartless! Un gigantesco Heartless! Si salvi chi può! -
urlò, passando in mezzo ai due.
Questi si voltarono, con aria
interrogativa e la osservarono allontanarsi.
- Heartless? - ripeté
Sora.
Einar, che nel frattempo si era voltato, batté una mano sulla
spalla del Custode, indicandogli qualcosa, in alto. Sora si volse e, con
sua grande sorpresa, si accorse che, effettivamente, tutta
quell'agitazione era giustificata: una specie di enorme ragno scheletrico
si dibatteva furiosamente tra i palazzi, facendo crollare i tetti e i
balconi. Le zampe possenti sgretolavano il terreno sottostante,
scalpitando inarrestabili. Sulla fronte, la creatura aveva il famigerato
stemma con il cuore oscurato. Quel simbolo, più i caratteristici occhi
gialli tondeggianti, diedero la conferma ai due giovani che si trattava
davvero di un Heartless.
- In questo caso... - esordì Sora, estraendo
deciso la Catena Regale e puntandola verso il mostro.
- Mi trovi
perfettamente d’accordo - proseguì Einar, intuendo i pensieri del
compagno.
Si tolse, quindi, le mani dalle tasche e allargò la giacca
rossa, mettendo in mostra i foderi dei suoi due Encharger. Li estrasse con
maestria, facendoli roteare rapidamente tra le mani e bloccandoli di
colpo, puntati verso il suolo.
- Adesso potremo finalmente testare il
nostro gioco di squadra, sempre ammesso di avercene uno - sorrise Einar,
girandosi verso Sora.
Quest'ultimo annuì fiducioso. Certo che ce
l'abbiamo. Andiamo a fermarlo -
Entrambi scattarono in avanti, le armi
in pugno, verso la possente creatura che stava distruggendo buona parte
del quartiere cittadino.
- Ottimo lavoro, Shinra -
Mav si
congratulò con il presidente, continuando a dargli le spalle.
-
Quell’Heartless è una vera forza della natura! -
- Ti ringrazio
-
Rufus Shinra e Mav erano in piedi su di un alto palazzo della
periferia nord-ovest della città di Evenheim.
Calmi come non mai e
compiaciuti del lavoro svolto, ammiravano il grosso mostro appena invocato
dalle tenebre fare a pezzi quella parte della metropoli.
- Questo
attirerà il moccioso della Chiave e, di conseguenza, il traditore Rain -
sogghignò Mav, sfregandosi le mani. - Vado a fare rapporto a Caos.
Raccomandati che tutto vada secondo i piani prestabiliti! -
- Vai
tranquillo - proferì Shinra, con tono piatto.
Mav svanì avvolto da
un’aura oscura, senza lasciare tracce del suo passaggio.
- Sora
-
Einar fece cenno al ragazzo di allontanarsi da dove si trovavano.
Diretti a tutta velocità verso il colossale aracnide oscuro, tenevano gli
sguardi fissi sull'Heartless, senza perdere la calma.
- Vai sull'altro
lato della strada, presto! -
Sora scattò a destra immediatamente,
tenendo il keyblade appoggiato alla spalla.
Intanto, la creatura si
faceva sempre più vicina e i suoi ruggiti sempre più minacciosi.
Nella
corsa, il Nessuno caricò i suoi revolver, proseguendo dritto dinanzi a
lui.
- Io penso a distrarlo - disse ad alta voce. - Tu cerca un punto
debole e colpiscilo con tutta la forza che hai -
All'annuire di Sora,
Einar accelerò l'andatura, iniziando a puntare gli Encharger sul corpo
dell'Heartless.
Esso era alto parecchi metri e aveva otto zampe, di cui
due anteriori più corte e dotate di artigli. La bocca era sprovvista di
vere e proprie zanne, ma l'assenza di denti era compensata da due temibili
tenaglie. La parte posteriore, terminale, dell'intero ragno-Heartless era
decisamente più consistente, più gonfia. Fortunatamente, era sprovvisto di
pungiglione dato che che non ne aveva realmente bisogno. La sua stazza
bastava a renderlo già un avversario di alto livello.
Sora si bloccò,
valutando l'altezza di una casa semidistrutta a più piani. Poi tornò a
guardare la strada. Einar era sparito. Udì alcuni spari e l'Heartless che
iniziava ad agitarsi. Decise di salire in cima al tetto dell'abitazione, e
vi riuscì con pochi balzi. L'agilità non gli mancava di certo e, in aiuto,
gli venivano anche i vari cumuli di detriti formatisi ai lati della
strada.
Arrivato in cima, Sora si accucciò dietro un comignolo,
osservando la scena. L'Heartless si impennava di in tanto, pestando il
suolo innervosito. Ruggì parecchie volte, sollevando la testa al
cielo.
- Un punto debole... - si disse Sora, strizzando gli
occhi.
Non riusciva a vedere nulla in particolare che potesse essere un
buon punto per il suo attacco. Si soffermò, tuttavia, attentamente sulla
nuca del nemico. Su di essa spuntava una sorta di globo nero avvolto dalle
tenebre.
- Proviamo! Tentar non nuoce -
Sguainò il keyblade,
tenendolo con la punta rivolta verso il basso. Dopodiché, lo afferrò
saldamente con ambo le mani. Balzò di tetto in tetto, sino a giungere ad
una distanza favorevole per salire sulla schiena dell'Heartless e provare
a infliggergli danni considerevoli.
Nel frattempo, Einar aveva
cominciato a sparare contro il ventre dell'avversario, prendendolo alla
sprovvista dal basso. Come potenti fruste, le zampe saettavano a destra e
a manca per cercare di schiacciare il piccolo Nessuno che, con
sorprendente abilità, riusciva a non farsi neanche sfiorare, esplodendo
colpi su colpi.
- Questo non va affatto bene... -
Sparò due
proiettili che andarono a segno, poco prima di ricaricare. A quel punto,
una zampa si levò di scatto, ripiombando a terra pesantemente. Ma Einar la
vide e rotolò di lato, lasciando che si schiantasse al suolo, spaccando
l'asfalto.
Appostandosi dietro all'avversario, il giovane pistolero
accostò i revolver, ruotando i polsi, formando così una doppia canna e
amplificando il volume di fuoco. Premette i grilletti, scaricando
sull'Heartless una raffica di proiettili argentati, i quali andarono a
creare un sottile fascio lucente che si scontrava con la corporatura
nemica, nel ventre.
Il colosso ruggì. L'aria vibrò di quel terribile
lamento. L'Heartless si piegò in avanti, riuscendo a sporgere la testa
sotto se stesso e a notare Einar. Gli tuonò contro, cercando poi di
afferrarlo con i bracci anteriori dai lunghi artigli.
- Oh-oh! -
esclamò il Nessuno.
Einar si alzò all'istante, compiendo un balzo
prodigioso. Gli artigli si conficcarono nel terreno e il ragazzo ne
approfittò per atterrarvici sopra. Prese subito a correre su uno di essi,
aprendo il fuoco contro lo spaventoso muso dell'Heartless che risentì dei
colpi.
Einar tornò a terra, vedendo che il ragno, furibondo, aveva
ripreso a muoversi, scuotendo il testone. Si aprì uno spiraglio, di lato,
dove vide Sora saltare sopra il mostro.
Il Custode del keyblade, con un
urlo, e mantenendo un perfetto equilibrio nonostante i forti strattoni, si
gettò sul globo nero, colpendolo con un fendente. L'impatto della Catena
Regale sul nucleo vitale, sprigionò delle scintille e l'Heartless gridò
per il dolore. Sora conficcò, con una seconda mossa, la lama del keyblade
nella sfera, aggrappandosi ad esso con tutte le sue forze.
L'Heartless
prese a ondeggiare a destra e a sinistra, emettendo respiri affannosi.
Cadde, infine, sul fianco sinistro e, un secondo prima di schiacciare
tutta una serie di villette sotto il suo peso, si dileguò in una densa
nube, sprigionando il cuore tenuto prigioniero. Questo si levò in cielo,
scomparendo alla vista dei presenti.
Einar rimase immobile in mezzo
alla via, osservando l'essere svanire sotto i suoi occhi, tutt'altro che
increduli.
- E' stato facile - commentò.
Si voltò, notando che Sora
si stava avvicinando. Sorrideva, tenendo il keyblade sulle spalle e
mostrando il segno di vittoria con la mano libera.
- Ottimo lavoro - si
congratulò Einar. - Avversario non particolarmente impegnativo... Ma il
gioco di squadra c'è -
- Una squadra destinata a non durare a lungo -
intervenne qualcun altro.
Rufus Shinra fece la sua comparsa, fermandosi
a qualche metro dai due, restando a sua volta in mezzo alla carreggiata
ormai disintegrata. Infilò una mano nel giaccone bianco e ne estrasse una
lunga pistola nera che puntò immediatamente verso i due eroi.
- Fine
della corsa - proclamò, sprezzante.
Einar sorrise. - Andiamo, non mi
pare il momento di fare i buffoni, Shinra. La tua parte l’hai già
recitata, tornatene a casa tua -
- Ho l’ordine di ucciderti, Rain -
continuò il presidente. - Un pretesto in più per non dare quei dieci
milioni a nessuno -
- Dimmi - gli prestò attenzione Einar, con tono di
voce calmo. - Come avresti intenzione di eliminarmi? -
- Così
-
Premette il grilletto, sparando un colpo. Ma nell’aria risuonò un
altro boato, della stessa intensità; Einar, reggendo un solo revolver,
aveva mirato al presidente. Dalla bocca della canna fuoriusciva un filo di
fumo.
Sora rimase a guardare incredulo il suo amico, spostandosi, poi,
su Shinra. Piegato in due, l’uomo si tastava il polso, digrignando i
denti. Era stato disarmato fulmineamente.
- Maledetto traditore...
-
- Te l’ho detto, tornatene a casa, Rufus - lo avvertì il Nessuno,
tranquillamente, rinfoderando l’arma.
- Non prima di averti fatto fuori
- ghignò Shinra.
Scattò in avanti, afferrando la pistola con la mano
sana e rimettendosi in posizione. Einar non ci fece caso più di tanto.
Sospirò.
- E’ inutile, non ci riusciresti - con voce piatta.
- Oh,
te no di certo - riprese l’altro. - Ma lui forse sì! -
Spostò la
pistola su Sora, con un sorriso malevolo dipinto in volto.
Einar
sussultò, estraendo entrambi i revolver e dirizionandoli verso Shinra.
Quest’ultimo fece una smorfia e premette il grilletto per la seconda
volta. Tuttavia, Sora non si fece trovare impreparato. Richiamò a sé il
keyblade e, impugnandolo fermamente, lo ruotò in senso antiorario, creando
uno scudo sul quale rimbalzò la pallottola.
- Dannazione! - imprecò
Rufus, lanciando lontano la sua pistola. - C’era da aspettarselo!
Heartless, a me! Eliminatelo! -
Con tonfi sordi, apparvero dal nulla
una trentina di Soldati Heartless che, accompagnati dal clangore delle
loro armature, si strinsero in cerchio attorno a Sora ed Einar.
Rufus
ne approfittò per darsi alla fuga e scomparire in lontananza.
- Guarda
te che vigliacco... - brontolò Einar.
Tirò fuori dalla tasca i
caricatori e si riarmò di tutto punto, rivolgendo la schiena a Sora. Il
Custode, da parte sua, fece lo stesso, tenendo il keyblade con tutt’e due
le mani e la lama inclinata di quarantacinque gradi rispetto al
busto.
- Vigliacco o no, ci ha teso una bella trappola - constatò
Sora.
- Vediamo di uscirne, allora - annuì Einar.
Quest'ultimo
allargò le braccia, mirando a vari nemici sia da un alto che dall'altro.
Sora rimase con gli occhi fissi sul gruppetto che aveva davanti.
-
Pronto? - sussurrò il Custode.
Spostò la sua arma verso destra,
abbassandone la lama. La Catena Regale brillò di luce propria, sotto un
pallido sole che filtrava attraverso le nubi.
- Pronto - sorrise
Einar.
Contemporaneamente, si slanciarono in direzioni opposte.
Sora
spiccò un balzo, atterrando su un paio di Heartless con un fendente. Mollò
la presa dell'impugnatura da parte della mancina e iniziò a menare tondi
su tondi, finendo avviluppato da una fitta foschia nera dovuta a tutti i
Soldati che venivano eliminati.
Einar si fiondò sul plotone, sparando
senza un ordine preciso; colpiva prima qualcuno davanti, poi qualcuno ai
lati, bucherellando le loro fila in maniera diomogenea. Eseguì un salto,
con tanto di capriola, giungendo alle spalle degli Heartless. Gli
Encharger erano diventati roventi data la scarica che continuava a
martellare i nemici.
- Ne arrivano altri! - esclamò Sora, disfandosi di
quello che credeva l'ultimo.
- Bene, divertiamoci ancora un po'
-
Einar lo superò e si parò innanzi ai nuovi arrivati con foga
crescente. Si bloccò, puntando alcuni NeoShadows intenti in un attacco
aereo. Socchiuse un occhio, stendendo le braccia in avanti e scaricò su
questi, in tutto una decina, una pioggia d'argento destinata a toglierli
di mezzo.
Sora, invece, alzò il keyblade al cielo.
- Thunder! -
invocò.
Una serie di fulmini, che rispondevano ad ogni richiamo
dell'invocatore, si abbatterono al suolo, paralizzando gli Heartless, che
si diedero alla fuga.
- Finito - disse Sora, tirando un sospiro di
sollievo.
- Parli troppo presto, ragazzino -
Dal terreno spuntarono
altri NeoShadows, stavolta in quantità nettamente maggiore, accompagnati
da forti risate.
Alzando lo sguardo verso la sommità di una casa, i due
guerrieri notarono un incappucciato, fonte di quei rumori sguaiati e
molesti. Era Mav.
- Heartless! Non deludetemi e riduceteli in briciole!
- urlò entusiasta, mostrando i pugni.
All'ordine del loro padrone, gli
oscuri esseri si gettarono a capofitto in un attacco massiccio. Il numero
con il quale eseguirono l'assalto fu tale che Sora fu costretto solamente
a parare colpi, anziché infliggerne. Einar indietreggiò, replicando con
qualche sparo, di tanto in tanto, quando non si trovava costretto a
sferrare calci o pugni.
- Accidenti, sono davvero troppi - mugugnò
infastidito.
- Sì, continuate a combattere... -
Sora, nuovamente
circondato, roteò il keyblade, allargando le gambe.
- Fire! -
urlò.
Un vortice infuocato lo circondò all'altezza della vita,
riducendo in cenere gli avversari attorno a lui.
- ... Più combattete,
più tempo perdete... -
Einar si affiancò a Sora, ripetendo una
combinazione di calci e spari sempre meno efficace di fronte alla massa di
creature nere.
- ... E all'appuntamento mancherete... -
- Ma la vuoi
smettere? Che cosa stai confabulando? - si innervosì Sora.
- Ahahah, il
tuo amico lo sa. Più state qui a perdere tempo e peggio è - disse Mav,
indicando verso nord. - Vi state dirigendo al Valico del Tramonto...
Ebbene, il passaggio che dovete imboccare si chiuderà prima del previsto,
se non vi sbrigate -
Con un’ennesima risata, Mav schioccò le dita e si
smaterializzò.
- Non ce la faccio più... - si lamentò il castano,
mentre colpiva un altro Heartless. - Le energie iniziano a mancarmi...
-
- Usa l’incantesimo di guarigione -
- Non posso... Tutte queste
ondate e le magie di prima mi hanno fatto perdere energie... - ammise
Sora, poggiando un ginocchio a terra.
- Che incosciente! - lo
rimproverò Einar. - E io che non ho comprato le pozioni perché pensavo di
arrivare al negozio di confine ancora intero! -
- Tranquilli, qua ci
pensiamo noi - li rassicurò una voce.
Wedge venne loro incontro di gran
carriera, sguainando la sua spada e tagliando a metà due NeoShadows.
Rinfoderò la lama, con occhi chiusi, scivolando oltre le viscide pozze
formatesi a seguito di quella mossa letale nei confronti degli
Heartless.
- Razza di babbeo, che cosa combini? - domandò Vincent, al
suo fianco, mostrando la Cerberus. - Non vedi quanto lavoro c’è da fare?
Smettila di atteggiarti come un idiota -
- Lo vedi come sei, Valentine?
Uno scorbutico, antipatico... -
- A dopo per gli amorevoli complimenti
- concluse l'uomo dal mantello cremisi, scaricando la sua fedele pistola a
tre canne sulla folla di nemici. Wedge fece segno di sì con il capo e
riprese il contrattacco.
Sora ed Einar ne approfittarono per
allontanarsi velocemente, notando che i loro avversari avevano iniziato ad
interessarsi a chi era appena giunto.
- Buon viaggio, signori, e
tornate interi! - augurò loro Wedge.
- Zitto e lavora - lo rimbeccò
Vincent.