16 – Party get
started
Dopo aver
salutato i suoi amici, Laura si diresse con passo spedito verso l’uscita.
“Scappi di
già?” una voce alle sue spalle la fermò.
“Tom!” Il
ragazzo le andò incontro.
“Ho saputo che
stasera ci sarai anche tu” le disse togliendosi il mantello da serpe verde
sorridendole.
“Non mancherei
per nulla al mondo!” gli sorrise “Tu e Bonnie
venite?”
“Io si,
sicuramente. Bonnie non lo so a dire il vero!” disse
lui con voce incerta.
“E come mai?”
Il ragazzo
piegò in due il mantello, appoggiandolo sull’avambraccio. Lo sguardo cercava
qualcosa sul pavimento, come se fosse estremamente interessante.
“Tom tutto
bene?” chiese lei, diventando seria.
Quando il
ragazzo alzò la testa aveva gli occhi lucidi.
“Il fatto è
che Bonnie ed io non stiamo più insieme” disse a voce
bassa.
All’improvviso
sembrò quasi che le fossero stati infilati dei cubetti di ghiaccio giù per la
schiena, tanto la notizia sembrò a Laura incredibilmente impossibile.
“Cos...come
hai detto?”
Tom serrò le
labbra strette e prese un grosso respiro.
“Mi ha
lasciato poco fa” spiegò, cercando di sorridere.
“I-io…non so cosa dire, davvero! Mi spiace un mondo!”
balbettò Laura. In quel momento tutte le parole del mondo non sarebbero bastate
per far capire al ragazzo quanto le dispiacesse per l’accaduto, perciò si
limitò ad appoggiargli una mano sulla spalla in segno di vicinanza.
“Se posso fare
qualcosa…” disse poi.
Tom sorrise
amaramente.
“Grazie sei
gentile” rispose lui “Ma non vedo proprio che cosa”
Laura assunse
un tono serio ma rassicurante.
“Cerca solo di
non pensarci anche se so bene che non è cosa facile”
L’attore
annuì.
“Non vuole
ascoltarmi. Non mi crede più..”
“Qualcosa di
grave?” chiese lei.
Il ragazzo
tornò a fissare il pavimento “Crede che l’abbia tradita con Jessica” disse.
“Ed è vero?”
chiese Laura, lasciandogli la spalla ed incrociando le braccia.
“Ma no! Non
potrei mai farle una cosa del genere!” esclamò lui alzando la voce, guardandola
negli occhi “Io la amo. Non potrei mai farle del male” sospirò.
“Quando è così
devi trovare il modo di parlarle” disse Laura, seria. Il ragazzo annuì.
“Accompagni
Rupert stasera?” chiese.
Laura annuì
imbarazzata.
Tom sorrise
“Allora ci avevo visto giusto qualche ora fa…” ipotizzò lui ridendo.
Laura arrossì
“Ma cosa vai a pensare? Solo siccome non conosco praticamente nessuno è stato
così gentile da offrirmi la sua compagnia…nel mio locale!” disse con una nota
fiera nella voce.
“Il Kingdom è
tuo?” domandò Tom sbalordito.
“Era di mio
padre assieme ad altri quattro locali. Ora la catena è mia” rispose lei.
Tom rispose
con un fischio di ammirazione nella voce.
“Se l’è scelta
bene la ragazza il nostro Rupert vedo!” scherzò lui, guadagnandosi
un’occhiataccia dalla ragazza che poi scoppiò a ridere.
“Quanto sei
scemo…”
“Il lupo perde
il pelo ma non il vizio vedo” tuonò una voce alle loro spalle.
“Bonnie!” esclamò Tom, sgranando gli occhi.
“Ciao Bonnie” la salutò Laura, scostandosi.
La rossa non
fece nemmeno caso alla presenza della ragazza.
“Non te n’è
bastata una? Vuoi fare il bis?” disse l’attrice, sibillina.
“Perché credi
a una bugiarda Bonnie?”
“Tu sei il
bugiardo e io sono un’idiota a fidarmi di te!”
“Amore ti ho
già detto che non è successo nulla con Jessica perché non mi vuoi credere?”
disse Tom, cercando di difendersi dal tono minaccioso della ragazza.
“Non ti
azzardare a chiamarmi amore! Capito? E naturalmente nel suo camerino c’erano i
tuoi pantaloni per sbaglio vero?”
“Ti ho già
detto che non so come siano finiti lì non ce li ho messi io! Sai bene cosa
penso di lei!” Alzò la voce. Laura si scostò. Non le andava di assistere ad una
scenata.
“E i
succhiotti se li è fatta da sola?” gridò Bonnie,
puntandogli contro l’indice.
“Non sono
stato io, che prove hai?”
“Perché
dovrebbe mentirmi?” sibilò la rossa stringendo gli occhi.
“Perché dovrei
mentirti io allora? Tu mi conosci, sai come sono! Perché dovrei farti una cosa
del genere quando tutto quel che voglio è stare con te?”
A Bonnie scivolarono due grosse lacrime sulle guance.
“Io credevo di
conoscerti…”disse lei, frugando nella tasca della gonna “Finchè
non mi ha mostrato questo” esclamò mostrando a mano aperta un braccialetto in
argento con una targhetta con su incisi i loro nomi intrecciati.
“Q-quello dove l’hai trovato?” balbettò il ragazzo.
“Me l’ha dato
lei. Ce l’aveva al polso…” disse Bonnie, aspirando
con il naso.
“Io quel
bracciale credevo di averlo perso! Sono tre settimane che lo cerco!”
L’espressione
di Bonnie cambiò. Diventò seria.
“Lei dice di
averlo da tre giorni, dal vostro ‘incontro’..” sussurrò Bonnie.
“Ti sta
mentendo, lo vuoi capire?!”esclamò Tom, esasperato.
Laura non
potendone più si intromise.
“Certe volte
non bisogna ascoltare le chiacchiere ma guardare i fatti” disse “perché non
chiami anche lei e vi mettete tutti e tre seduti a chiarie?
Di sicuro ci guadagnerete tempo e parole sprecate non ti pare?”
Solo in quel
momento finalmente Bonnie si accorse di lei.
“L-laura! Non ti avevo vista!”
“Io invece non
mi sono persa una parola anche se avrei volentieri preferito evitare credimi!”
rispose Laura sorridendo.
Bonnie abbassò il capo dispiaciuta, poi fissò
la ragazza.
“Hai avuto una
buona idea però, è quel che farò. Vieni” disse, prendendo Tom per mano e
allontanandosi in direzione del set.
Laura sorrise.
La buona azione della giornata. Poi guardò l’orologio da polso: ci risiamo, era
in ritardo!
Qualche ora
più tardi, in un monolocale a qualche chilometro da Kingdom una ragazza per
l’ennesima volta stava cambiando il look; la riunione per sistemare il locale
era durata più del previsto a causa del capocantiere che riteneva opportuno
iniziare i lavori passato qualche mese, ma Laura era stata irremovibile: di lì
ad una settimana i lavori sarebbero cominciati!
Si guardò allo
specchio per l’ennesima volta.
“Non ci siamo
ancora..” disse ad alta voce, come se qualcuno potesse risponderle, cambiando
maglia per la ventesima volta.
Fece un giro
su sé stessa. Ora cominciava ad essere già più convinta, anche se nel suo
subconscio qualcosa le diceva di essere vestita in modo un po’ troppo
appariscente: quel vestito azzurro che arrivava a coprirle metà coscia la
faceva sentire nuda! Mandando al diavolo la sua coscienza, infilò gli stivali
bianchi, prese la borsetta appoggiata sul letto e le chiavi dell’alfa, uscendo
di casa.
Quando scese
dall’auto, vide già il gruppetto riunito all’entrata del locale.
Riconobbe Bonnie, vestita in jeans neri e top verde smeraldo. Evanna, con un abito blu a balze, che le arrivava poco
sotto le ginocchia. Tom, in jeans e camicia nera.
Da come
ridevano sembrava che le cose si fossero sistemate, o almeno era quello che
sperava. Di Emma, Daniel e Rupert però, nessuna traccia.
Scese
dall’auto, dirigendosi verso il gruppetto.
“Non si saluta
più?” chiese una voce alle sue spalle, che la fece sobbalzare.
Si voltò,
trovandosi di fronte Rupert.
“Non ti avevo
visto..” gli sorrise.
“Nemmeno io,
però ho visto l’auto arrivare..” rispose, indicando la strada.
Istintivamente
lo squadrò: scarpe sportive nere, jeans blu sbiaditi e una maglietta nera
attillata su cui pendeva un ciondolo in argento con raffigurato un drago.
“Quando hai
finito l’esame, possiamo andare?” chiese Rupert, ridendo.
Laura arrossì.
Accidenti a lei, se n’era accorto..
“Controllavo
non mi facessi sfigurare..” si giustificò lei, dandogli le spalle.
“Come sei
gentile…” rispose, fissando la ragazza, soffermandosi sulle gambe.
“Finito
l’esame organolettico?” rise lei, incrociando le braccia.
“Controllavo
non mi facessi sfigurare…” rispose lui, imitandola.
“Oh, non succederà non ti preoccupare..” disse
prendendolo sottobraccio “Andiamo?”
A Rupert
sembrò di avere il cuore nel braccio: forse era solo una sensazione e
l’atmosfera aiutava non poco. Ma quella sera sentiva sarebbe successo qualcosa.
Qualcosa che non avrebbe dimenticato…