Fanfic su attori
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Autore: Morghana86    16/09/2009    2 recensioni
che succede se la migliore amica di Emma Watson, fa irruzione sul set delle riprese del Principe Mezzosangue?
Tante risate, nuove avventure e nuovi amori, che sbocciano sotto il segno di un'amicizia senza fine.. RIVISITATA E RISCRITTA!!!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Daniel Radcliffe, Emma Watson, Tom Felton
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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16 - Non posso, non voglio

16 – Party get started

 

Dopo aver salutato i suoi amici, Laura si diresse con passo spedito verso l’uscita.

“Scappi di già?” una voce alle sue spalle la fermò.

“Tom!” Il ragazzo le andò incontro.

“Ho saputo che stasera ci sarai anche tu” le disse togliendosi il mantello da serpe verde sorridendole.

“Non mancherei per nulla al mondo!” gli sorrise “Tu e Bonnie venite?”

“Io si, sicuramente. Bonnie non lo so a dire il vero!” disse lui con voce incerta.

“E come mai?”

Il ragazzo piegò in due il mantello, appoggiandolo sull’avambraccio. Lo sguardo cercava qualcosa sul pavimento, come se fosse estremamente interessante.

“Tom tutto bene?” chiese lei, diventando seria.

Quando il ragazzo alzò la testa aveva gli occhi lucidi.

“Il fatto è che Bonnie ed io non stiamo più insieme” disse a voce bassa.

All’improvviso sembrò quasi che le fossero stati infilati dei cubetti di ghiaccio giù per la schiena, tanto la notizia sembrò a Laura incredibilmente impossibile.

“Cos...come hai detto?”

Tom serrò le labbra strette e prese un grosso respiro.

“Mi ha lasciato poco fa” spiegò, cercando di sorridere.

I-io…non so cosa dire, davvero! Mi spiace un mondo!” balbettò Laura. In quel momento tutte le parole del mondo non sarebbero bastate per far capire al ragazzo quanto le dispiacesse per l’accaduto, perciò si limitò ad appoggiargli una mano sulla spalla in segno di vicinanza.

“Se posso fare qualcosa…” disse poi.

Tom sorrise amaramente.

“Grazie sei gentile” rispose lui “Ma non vedo proprio che cosa”

Laura assunse un tono serio ma rassicurante.

“Cerca solo di non pensarci anche se so bene che non è cosa facile”   

L’attore annuì.

“Non vuole ascoltarmi. Non mi crede più..”

“Qualcosa di grave?” chiese lei.

Il ragazzo tornò a fissare il pavimento “Crede che l’abbia tradita con Jessica” disse.

“Ed è vero?” chiese Laura, lasciandogli la spalla ed incrociando le braccia.

“Ma no! Non potrei mai farle una cosa del genere!” esclamò lui alzando la voce, guardandola negli occhi “Io la amo. Non potrei mai farle del male” sospirò.

“Quando è così devi trovare il modo di parlarle” disse Laura, seria. Il ragazzo annuì.

 

“Accompagni Rupert stasera?” chiese.

Laura annuì imbarazzata.

Tom sorrise “Allora ci avevo visto giusto qualche ora fa…” ipotizzò lui ridendo.

Laura arrossì “Ma cosa vai a pensare? Solo siccome non conosco praticamente nessuno è stato così gentile da offrirmi la sua compagnia…nel mio locale!” disse con una nota fiera nella voce.

“Il Kingdom è tuo?” domandò Tom sbalordito.

“Era di mio padre assieme ad altri quattro locali. Ora la catena è mia” rispose lei.

Tom rispose con un fischio di ammirazione nella voce.

“Se l’è scelta bene la ragazza il nostro Rupert vedo!” scherzò lui, guadagnandosi un’occhiataccia dalla ragazza che poi scoppiò a ridere.

“Quanto sei scemo…”

“Il lupo perde il pelo ma non il vizio vedo” tuonò una voce alle loro spalle.

Bonnie!” esclamò Tom, sgranando gli occhi.

“Ciao Bonnie” la salutò Laura, scostandosi.

La rossa non fece nemmeno caso alla presenza della ragazza.

“Non te n’è bastata una? Vuoi fare il bis?” disse l’attrice, sibillina.

“Perché credi a una bugiarda Bonnie?”

“Tu sei il bugiardo e io sono un’idiota a fidarmi di te!”

“Amore ti ho già detto che non è successo nulla con Jessica perché non mi vuoi credere?” disse Tom, cercando di difendersi dal tono minaccioso della ragazza.

“Non ti azzardare a chiamarmi amore! Capito? E naturalmente nel suo camerino c’erano i tuoi pantaloni per sbaglio vero?”

“Ti ho già detto che non so come siano finiti lì non ce li ho messi io! Sai bene cosa penso di lei!” Alzò la voce. Laura si scostò. Non le andava di assistere ad una scenata.

“E i succhiotti se li è fatta da sola?” gridò Bonnie, puntandogli contro l’indice.

“Non sono stato io, che prove hai?”

“Perché dovrebbe mentirmi?” sibilò la rossa stringendo gli occhi.

“Perché dovrei mentirti io allora? Tu mi conosci, sai come sono! Perché dovrei farti una cosa del genere quando tutto quel che voglio è stare con te?”

A Bonnie scivolarono due grosse lacrime sulle guance.

“Io credevo di conoscerti…”disse lei, frugando nella tasca della gonna “Finchè non mi ha mostrato questo” esclamò mostrando a mano aperta un braccialetto in argento con una targhetta con su incisi i loro nomi intrecciati.

Q-quello dove l’hai trovato?” balbettò il ragazzo.

“Me l’ha dato lei. Ce l’aveva al polso…” disse Bonnie, aspirando con il naso.

“Io quel bracciale credevo di averlo perso! Sono tre settimane che lo cerco!”

L’espressione di Bonnie cambiò. Diventò seria.

“Lei dice di averlo da tre giorni, dal vostro ‘incontro’..” sussurrò Bonnie.

“Ti sta mentendo, lo vuoi capire?!”esclamò Tom, esasperato.

 

Laura non potendone più si intromise.

“Certe volte non bisogna ascoltare le chiacchiere ma guardare i fatti” disse “perché non chiami anche lei e vi mettete tutti e tre seduti a chiarie? Di sicuro ci guadagnerete tempo e parole sprecate non ti pare?”

Solo in quel momento finalmente Bonnie si accorse di lei.

L-laura! Non ti avevo vista!”

“Io invece non mi sono persa una parola anche se avrei volentieri preferito evitare credimi!” rispose Laura sorridendo.

Bonnie abbassò il capo dispiaciuta, poi fissò la ragazza.

“Hai avuto una buona idea però, è quel che farò. Vieni” disse, prendendo Tom per mano e allontanandosi in direzione del set.

Laura sorrise. La buona azione della giornata. Poi guardò l’orologio da polso: ci risiamo, era in ritardo!

 

Qualche ora più tardi, in un monolocale a qualche chilometro da Kingdom una ragazza per l’ennesima volta stava cambiando il look; la riunione per sistemare il locale era durata più del previsto a causa del capocantiere che riteneva opportuno iniziare i lavori passato qualche mese, ma Laura era stata irremovibile: di lì ad una settimana i lavori sarebbero cominciati!

Si guardò allo specchio per l’ennesima volta.

“Non ci siamo ancora..” disse ad alta voce, come se qualcuno potesse risponderle, cambiando maglia per la ventesima volta.

Fece un giro su sé stessa. Ora cominciava ad essere già più convinta, anche se nel suo subconscio qualcosa le diceva di essere vestita in modo un po’ troppo appariscente: quel vestito azzurro che arrivava a coprirle metà coscia la faceva sentire nuda! Mandando al diavolo la sua coscienza, infilò gli stivali bianchi, prese la borsetta appoggiata sul letto e le chiavi dell’alfa, uscendo di casa.

Quando scese dall’auto, vide già il gruppetto riunito all’entrata del locale.

Riconobbe Bonnie, vestita in jeans neri e top verde smeraldo. Evanna, con un abito blu a balze, che le arrivava poco sotto le ginocchia. Tom, in jeans e camicia nera.

Da come ridevano sembrava che le cose si fossero sistemate, o almeno era quello che sperava. Di Emma, Daniel e Rupert però, nessuna traccia.

Scese dall’auto, dirigendosi verso il gruppetto.

“Non si saluta più?” chiese una voce alle sue spalle, che la fece sobbalzare.

Si voltò, trovandosi di fronte Rupert.

“Non ti avevo visto..” gli sorrise.

“Nemmeno io, però ho visto l’auto arrivare..” rispose, indicando la strada.

Istintivamente lo squadrò: scarpe sportive nere, jeans blu sbiaditi e una maglietta nera attillata su cui pendeva un ciondolo in argento con raffigurato un drago.

“Quando hai finito l’esame, possiamo andare?” chiese Rupert, ridendo.

Laura arrossì. Accidenti a lei, se n’era accorto..

“Controllavo non mi facessi sfigurare..” si giustificò lei, dandogli le spalle.

“Come sei gentile…” rispose, fissando la ragazza, soffermandosi sulle gambe.

“Finito l’esame organolettico?” rise lei, incrociando le braccia.

“Controllavo non mi facessi sfigurare…” rispose lui, imitandola.

 “Oh, non succederà non ti preoccupare..” disse prendendolo sottobraccio “Andiamo?”

A Rupert sembrò di avere il cuore nel braccio: forse era solo una sensazione e l’atmosfera aiutava non poco. Ma quella sera sentiva sarebbe successo qualcosa. Qualcosa che non avrebbe dimenticato…

 

  
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