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Autore: Bombay    11/11/2023    1 recensioni
Dal testo: - Chiudi gli occhi e vedi Daichi che ti sorride nel suo completo scuro.
- Nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà… - recitate le mani strette le une nelle altre, attorniati dai vostri amici e parenti.
“Finché morte non ci separi” bisbigli e le lacrime scivolano sulle tue guance.
- È un rischio del mio lavoro, farò attenzione, ma sei mai accadrà tu dovrai essere forte - gli aveva detto un giorno lontano e tu avevi promesso ma non immaginavi che ti saresti sentito così. -
Challenge: “To a better place” - organizzata dal gruppo Facebook “Hurt/Comfort Italia - Fanart e Fanficiton”
[Death-fic]
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Rischi del mestiere

Challenge: “To a better place” - organizzata dal gruppo Facebook “Hurt/Comfort Italia - Fanart e Fanficiton”

Prompt: Prompt: 02. Insegna rotta di Elena Altamura - 14. Gara di corsa di Silvana Rollins - 22. Appassionatamente di Marina Maugeri - 15. Y sfida X di Elena Scarsella

 

Genere: drammatico, romantico

Tipo: one shot

Personaggi: Koushi Sugawara, Daichi Sawamura

Coppia: yaoi

Pairing: SawamuraXSugawara

Rating: PG-17, arancione

Avvertimenti: death-fic, angst, slice of life

PoV: seconda persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Rischi del mestiere

 

Quella mattina eravate andati a correre insieme, lungo l’argine, è una cosa che vi è rimasta dai tempi del liceo, una della tante piccole cose che condividete da allora, nonostante siate oramai adulti e coniugati, una abitudine che nonostante, tu faccia una fatica pazzesca a scivolare fuori dal piumone per metterti in strada, lo fai lo stesso perché sai quanto a Daichi faccia piacere, e così correte fianco a fianco nella tenue luce dell’alba che pigra fa capolino in quella fredda mattina di febbraio.

E come spesso succede Sawamura scatta in avanti e ti sfida a raggiungerlo e tu lo fai ridendo e superandolo dandogli un colpo sulla spalla e il poliziotto ti affianca in men che non si dica e ridendo come adolescenti imbastite una ridicola gara di corsa che non ha né vincitori né vinti, ma a voi non importa, nessuno dei due ha mai voluto prevalere sull’altro in nessuno mondo in nessun ambito.

Tornate a casa e vi infilate sotto la doccia e come sempre accade vi amate appassionatamente, divorandovi l’un l’latro non avendone mai abbastanza, non importa se state insieme da quasi vent’anni.

Vi spostate sul letto e continuate ad amarvi, mai paghi non vi importa di fare colazione e vestirvi, probabilmente passerete tutta la giornata a letto visto che è il giorno libero di Sawamura e tu di correggere compiti proprio non ne hai voglia.

È il cerca persone di Daichi che mette fine alle coccole sotto al piumone, scivolava fuori e tu lo guardi mentre nudo chiama la centrale.

Sospiri sai cosa accadrà, lo sai fin troppo bene.

“Devo andare…”

“Per una volta potresti anche darti malato” gli dici lanciandogli il cuscino.

“Sai che non posso, ho fatto un giuramento…” sussurra baciandoti le labbra.

“Hai fatto un giuramento anche con me…”

“Continuiamo quando torno va bene?” sbuffi arricciando le labbra, sai che non puoi resistere al tuo broncio, ma il senso del dovere è sempre stato più forte.

 

***

 

Ti sistemi gli occhiali sul naso, alla fine quei compiti li hai corretti tutti, le ombre della sera si sono allungate costringendoti ad accendere la lampada sulla scrivania, lanci una occhiata al cellulare, non ci sono messaggi di Daichi. Il vento fuori e più forte ed insistente, senti il cigolio continuo di una insegna rotta che viene maltrattata dal vento, non c’è altro rumore all’infuori di quello.

Picchietti la penna rossa sul bordo del foglio e sussulti al suono de campanello, chi potrà mai essere a quell’ora, forse il tuo sbadato marito ha lasciato a casa le chiavi, ogni tanto capita pure a lui.

Ti alzi e aprì la porta il sorriso che avevi sulle labbra si gela e non per l’aria fredda e violenta che ti colpisce il viso, no?

Due persone davanti a te, non hanno ancora aperto bocca ma tu sai cosa significa.

“No…” gemi cercando di chiudere la porta come se quello potesse bastare per allontanare da te l’orrore e il vuoto…

“Sugawara-san” inizia l’uomo più anziano in un impeccabile completo scuro, avvolto da un cappotto nero e il diretto superiore di Sawamura… accanto a lui un uomo della stessa età di Daichi in divisa lo sguardo basso, il volto contrito.

Non senti nulla di quello dice il capo della polizia, parole vuote, parole di circostanza, una formula usata troppe volte per i parenti…

L’unico rumore che senti è quel dannato cigolio di quella insegna che sembra piangere insieme al tuo cuore dilaniato.

Chiudi gli occhi e vedi Daichi che ti sorride nel suo completo scuro.

- Nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà… - recitate le mani strette le une nelle altre, attorniati dai vostri amici e parenti.

“Finché morte non ci separi” bisbigli e le lacrime scivolano sulle tue guance.

- È un rischio del mio lavoro, farò attenzione, ma sei mai accadrà tu dovrai essere forte - gli aveva detto un giorno lontano e tu avevi promesso ma non immaginavi che ti saresti sentito così.

“Sugawara-san”

Il tempo ricomincia a scorrere, sei seduto sul divano del vostro salotto, il capo della polizia è seduto accanto a te “So che è doloroso, ma deve venire in centrale a riconoscere il corpo”

 

***

 

Cammini a testa alta all’interno del commissariato, molti di quegli uomini ti conoscono, sanno chi sei, chinano il capo al tuo passaggio, mormorano parole di cordoglio, una donna ti si avvicina lo scruti, ti porge le sue condoglianze dicendoti che Sawamura le ha salvato la vita, a lei e alla banina che porta in grembo.

Cammini nei corridoi semibui e silenziosi fino alla camera mortuaria, conosci il medico che con un mi dispiace scosta il lenzuolo dal viso di Daichi, pallido e rigido.

“Koushi”

Annuisci appena riconoscendo Daichi Sawamura in quella salma immobile e priva di vita. Sono passate poche ore da quando vi siete amati, da quando il copro di tuo marito era sopra e dentro al tuo, caldo e avvolgente.

Ora è freddo e distante.

Urli, crollando a terra, sopraffatto dalla realizzazione che non ti sveglierai più accanto a quell’uomo meraviglioso, che non ti scalderà più nelle gelide notti di inverno che non invecchierete più insieme come credevate.

Infrangi la promessa che hai fatto, non sei forte perché era lui la tua forza e a te non rimane più nulla se non il buio, il freddo e un cigolio lontano.

 

   
 
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