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Autore: Karla_Heisenberg    11/11/2023    1 recensioni
La Resistenza è fondata, la Guerra alle porte, lo Sterminio inevitabile... o forse no? Se, in un altro luogo, in un altro tempo, qualcuno fosse intervenuto a monte? Se un piano complesso fosse stato imbastito per evitare il genocidio dei Gelfling? Può una sola persona inconsciamente cambiare la tela dell'intero Thra? O forse è tutto un semplice sogno, o meglio, un semplice incubo?
[Fanfic ambientata durante "The Dark Crystal: Age of Resistance", seguendo anche elementi presi dai libri della serie!]
Genere: Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Le vie di Londra potevano essere paragonate ad un rumoroso formicaio, un via vai di persone appartenenti alle diverse classi sociali, dalle più abbienti alle più umili, convergenti in un cicaleccio di chiacchiere, richiami e suoni di passi e carrozze.

Alice si era accomodata su una panchina in una delle piazzette, concentrata a tracciare l'ennesima linea sul piccolo blocco da disegno, isolando la mente dai rumori circostanti; corrugò le sopracciglia mordicchiandosi il labbro, correggendo ciò che aveva appena disegnato

“… che brutto muso” la voce di Brandon fece sobbalzare la più giovane con un urletto “Brandon! Prima o poi mi farai morire di crepacuore!” guaì la bionda, strappando una risata al fratello. Il nuovo arrivato si sporse maggiormente per osservare la pagina del blocco “Uno degli strani esseri del tuo sogno, sorellina?” le chiese, ottenendo un suono di assenso

“Lui era lo Storico del Castello del Cristallo, skekOk. La sua biblioteca era così vasta…” “Con quella faccia tanto subdola non gli farei fare neanche il maggiordomo, ha l’aria di uno che mi avvelenerebbe il cognac!”

Entrambi ridacchiarono, notando solo all’ultimo momento Elizabeth avvicinarsi con aria parecchio scocciata “Voi due! Ogni occasione è buona per oziare?!” li rimproverò portando le mani ai fianchi “Su, abbiamo da fare! Mi meraviglio di te, Alice: hai la possibilità di chiedermi qualsiasi regalo tu voglia, e sprechi il tempo a bighellonare!”

“Regalale uno skekSis, Lizzie, ad Alice piacciono i rettili~” rise Brandon, dovendo poi scappare da una furiosa Alice “Voi due, aspettatemi!!” la maggiore cercò di stargli dietro “E cosa sarebbe uno skekSis, di grazia?!”.

I fratelli Liddell ripresero il loro giro per negozi e botteghe, ma chiaramente Alice era distratta, più impegnata a controllare il blocco ad ogni momento possibile; ad un certo punto Brandon lo sfilò dalle sue mani “Via, sorellina! Smettila di fissare le pagine o comincerò a pensare tu abbia un debole per questi brutti mostri!” sogghignò il ragazzo, attirando l’attenzione di Elizabeth. La castana sbirciò i disegni, assumendo un’espressione orripilata “Cosa sarebbe quella creatura?! È rivoltante!” gemette

“A quanto pare è il re di tutti gli avvoltoi, Lizzie!” Spiegò Brandon “E Alice ha un debole per loro~” “Smettila, Brandon! Stai farneticando!!” protestò la bionda “Mostrofila! Immagina che infarto avrebbe nostra madre!” rise il ragazzo, guaendo quando la più giovane gli pestò un piede

“Finitela tutti e due, non è così che ci si comporta in pubblico!” Elizabeth prese il blocco da disegno, restituendolo ad Alice “Non siamo commoners della Working Class, ma Duchi. Il nostro titolo è qualcosa di cui andare fieri, ma che porta responsabilità… e tra queste vi è il decoro pubblico” la castana lì fulminò con lo sguardo “Ora, se avete finito, possiamo riprendere la ricerca del regalo di Alice” decretò, immettendosi nuovamente per la via principale seguita dai fratelli.

Purtroppo per Lizzie, la sorella non era entusiasta di nessuna delle proposte della maggiore: nessun accessorio, abito o gioiello la colpiva “Cielo, Alice, mi stai mettendo in difficoltà!” proruppe la castana mentre uscivano dall’ennesimo negozio “Possibile non ti piaccia nulla?! Non puoi avere gusti così difficili! Quei cappellini erano all’ultima moda!” “Mi dispiace, Lizzie…” notando l’aria avvilita della bionda, Elizabeth smise di camminare, voltandole il viso in modo che potessero guardarsi

“Alice, mi rincresce essere così insistente, ma presto compirai ventun’anni! E come sorella maggiore voglio regalarti il meglio, un dono che tu possa legare ad un bel ricordo ogni volta che lo guarderai… tutto qui” i momenti dove Lizzie permetteva a quella maschera di perfezione di incrinarsi erano rari, e sia Alice che Brandon ne erano al corrente; il ragazzo decise di intervenire, come suo solito

“Ascoltate, ho una proposta: io e te, Lizzie, potremmo fermarci ad una Tea House vista l’ora, mentre Alice può prendersi questo momento per farsi un giro da sola… così se trova qualcosa che le piace può portarci lì dopo! Tu ti puoi fermare un momento, lei sarà meno oppressa, e le mie orecchie riposeranno” decretò.

L’idea fu ben accolta da entrambe le ragazze, e presa una strada diversa da quella dei fratelli Alice si mise ad osservare le vetrine di negozi ed empori in tutta calma, diventando parte della marea di passanti pomeridiani; giunta ad un incrocio prese la via di sinistra, immettendosi in una strada laterale sconosciuta alla ricerca di qualche negozietto interessante… camminò a lungo senza fortuna, finché non udì uno scalpiccio alle proprie spalle.

La Duchessa si fermò per controllare, riprendendo subito dopo…

… ancora quel rumore, simile a zampe in rapida marcia…

“Sarà un cane randagio” pensò tra sé e sé scuotendo il capo; più camminava, più quel suono la seguiva…

Accelerò il passo, colta da un senso di irrequietezza, accorgendosi che anche il misterioso animale stava facendo lo stesso. L’Inglese cercò di controllare il proprio respiro, imponendosi di non voltarsi a controllare cosa esattamente fosse alle sue costole, ma presto la paura prese il sopravvento: Alice accelerò ancora e ancora, finché la sua marcia non si tramutò in una corsa alla cieca.

Quel ticchettio inquietante adottò la stessa rapidità, spingendo la Duchessa ad aumentare il ritmo mentre si ripeteva di non voltarsi; si addentrò ancora di più tra i vicoli rapida come una lepre, disperata come un topo in trappola, finché non si trovò di fronte ad una letterale parete di roccia scura; fu a quel punto che la bionda fu costretta a voltarsi, sbarrando gli occhi alla vista a breve distanza di un essere spaventoso simile ad un ragno gigante.

Pietrificata dalla paura, Alice non riuscì a scorgere un movimento al di sopra della barriera rocciosa: una figura avvolta in un’armatura lucente le passò sopra la testa, planò sfruttando le ali simili a quelle di una libellula e con un urlo rabbioso menò un fendente contro al ragno, decapitandolo in una frazione di secondo; fu solo quando l’esoscheletro cadde riverso a terra che l’umana esplose in un urlo di terrore puro.

Il grido allarmò la paladina, che girò sui tacchi e puntò la spada insanguinata contro all’umana “E tu che cosa saresti?!” fece con tono minaccioso, entrambe le mani strette sull’impugnatura; Alice emise giusto un mugolio indistinto, prima di lasciare che le gambe cedessero e scoppiare in lacrime, sfogano l’adrenalina e la tensione accumulata dall’esperienza. La Gelfling drizzò le orecchie sorpresa, abbassando la spada dopo un attimo di esitazione; si guardò attorno, poi tornò a concentrarsi sulla figura di Alice, scossa dai singhiozzi e con il viso nascosto tra le mani… quella creatura tanto alta non doveva essere pericolosa per avere una reazione tanto intensa, avrebbe già dovuto attaccare altrimenti!

“Via, non serve piangere…” tentò, avvicinandosi cauta “Lo Sputaseta è morto, non c’è più pericolo…” consolare gli altri non era il suo forte, specie gli esseri sconosciuti! Ma quel curioso bipede non le dava alcuna impressione di essere aggressivo… la Gelfling affiancò l’essere umano mentre ripiegava le ali sulla schiena e rinfoderava la spada, le trecce bionde che si muovevano per il gesto “Su, basta piangere, oppure sei stata morsa? Ti fa male da qualche parte? È per questo che piangi?”

“… avete un fazzolettino, Miss?”

La domanda di Alice, posta tra i singhiozzi, fece di nuovo drizzare di sorpresa le orecchie del cavaliere. Decisamente quella bipede NON rappresentava un pericolo.

“Temo di no” rispose la Gelfling incerta; Alice tirò su col naso un paio di volte, usando la manica dell’abito blu per asciugarsi le lacrime “Perdonatemi… una Lady non dovrebbe avere tali crolli…” pigolò l’inglese, trovando il proprio fazzoletto nella tasca dell’amata cintura e soffiandosi il naso con un suono poco elegante “Mi rincresce voi abbiate dovuto assistere a un scena tanto… indecente…” si scusò, guardandola con uno sguardo paragonabile a quello di un cucciolo spaventato.

“Non c’è nulla di indecente nel mostrare le proprie emozioni” replicò la Gelfling abbozzando un sorriso, soffermandosi ad osservare la collana che Alice portava; spalancò gli occhi chiari “Quella… quella è l’insegna dei Signori del Cristallo…” mormorò guardando poi l’umana negli occhi “Siete stata al Castello del Cristallo o provenite da lì?” domandò. Le cose cambiavano se questa sconosciuta indossava un simile blasone! Per quanto non sapesse cosa fosse quella creatura esageratamente alta, con un tale simbolo doveva trattarsi di qualcuno di importante per gli skekSis…

Alice annuì asciugandosi gli occhi mentre si imponeva di calmarsi. Non poteva continuare a piangere, no? Alla sua risposta la Gelfling si affrettò ad inginocchiarsi a capo chino “Vi chiedo perdono per avervi minacciata, non ero al corrente della vostra provenienza” si scusò, confondendo l’Inglese “Non scusatevi, Miss! Immagino che io sia un qualcosa di insolito da queste parti, e… inoltre vorrei ringraziarvi per essere intervenuta in mio soccorso” la lady notò il diadema dorato indossato dalla Paladina “Perdonate la mia domanda ma… siete per caso una reale, Miss?” chiese. La Gelfling annuì “Sì, Mia Signora. Tavra, figlia di Mayrin, All-Maudra di Ha’rar e sovrana del Clan Vapra” si presentò, provocando un lievissimo infarto nell’umana… non aveva mai incontrato così tanti reali in così poco tempo!

“È sempre un onore conoscere una principessa, Vostra Altezza” si affrettò a rispondere la Duchessa, alzandosi per compiere una riverenza ossequiosa alla Paladina, la quale inarcò un sopracciglio “Mia Signora, non dovreste inchinarvi a me. Portate l’Effige dei Signori del Cristallo, ciò vi colloca al di sopra…” “Una Lady riconosce qualsiasi titolo conferito, indipendentemente dalla paria, e per cui è un dovere ed un onore porgervi saluti appropriati, Lady Tavra” la spiegazione di Alice parve insolita alla Gelfling, ma decise di non indagare.

Entrambe si rialzarono, rendendo evidente la differenza di altezza “Se posso chiedere, Mia Signora, che cosa siete? Non mi sembrate uno skekSis” chiese la Paladina con fare rispettoso; Alice le sorrise “Sono un essere umano, Lady Tavra” replicò “E prima che mi chiediate come posso trovarmi qui, vi anticipo che non ne ho idea alcuna” ridacchiò nervosa “Anzi, temo di aver battuto la testa e di star sognando…”

“Il vento vi sta facendo tremare, non penso proprio che stiate sognando, Mia Signora” in effetti il clima di Ha’rar era freddo, montano, e guardandosi intorno Alice poté notare la presenza di neve fresca “Ci troviamo a Nord di Skarith, e non voglio sembrarle maleducata, ma i vostri abiti sembrano un po’ troppo leggeri per questo luogo…” detto questo Tavra prese una decisione “Dunque vi invito formalmente a seguirmi alla Cittadella, non vorrei mai vi ammalaste”.

Alice non vide motivo per rifiutare, così dopo un cenno di assenso seguì Tavra, lasciando il vicolo e raggiungendo la via principale di Ha’rar: rispetto al Castello l’architettura pareva più elegante ed ariosa, basata su forme circolari, archi, e toni grigi e azzurri, diversa dalla cupa opulenza del Palazzo; mentre camminavano, la Duchessa notò la varietà dei Gelfling presenti per le strade, nonostante fossero accomunati dai colori e dagli stili delle vesti, i lineamenti e il colore dei capelli variava! “Lady Tavra, permettetemi una domanda: al Castello ho constatato la presenza tra le Guardie di Gelfling simili a voi e principalmente di altri che presentavano chiome per lo più scure e sfumature verdi, ma qui sembra siano presenti molti più Gelfling! Riguarda per caso la divisione dei Clan? Esiste una ragione precisa per una tale concentrazione etnica?” “Ha’rar è la città più importante di Skarith, Mia Signora; è fulcro per i commerci, quindi i Gelfling dei vari Clan giungono da ogni parte” proseguirono sempre dritto, accompagnate dai mormorii ed occhiate curiose degli abitanti “Le Guardie del Cristallo ammettono nei loro ranghi chiunque si dimostri abbastanza valido. Principalmente ne sono parte Gelfling provenienti dai clan Vapra, Stonewood e Drenchen” continuò Tavra mentre la Lady ascoltava con attenzione

“Presumo per la prestanza fisica?” ipotizzò l’umana, Tavra annuì “E anche per la loro importanza” aggiunse. Alice osservò con più attenzione l’accompagnatrice “Deduco ogni Clan abbia caratteristiche fisiche differenti o ben precise? Forse è una domanda sciocca…” la Gelfling fece una breve risata “Nessuna domanda è sciocca, Mia Signora; ognuno dei Sette Clan presenta fisionomie simili ma diverse, per esempio noi del Clan Vapra abbiamo principalmente capelli biondi in varie tonalità, i Gelfling del Clan Grottan hanno occhi adatti a vedere al buio visto che risiedono nelle caverne di Grot, e molto altro” Tavra assunse un’aria pensierosa “Se voleste, potrei lasciare che sia mia sorella Brea a spiegarvi di più a riguardo una volta che saremo alla Cittadella. Ne sarebbe felice” alla proposta l’umana annuì.

La camminata proseguì fino a che le due non raggiunsero i cancelli d’ingresso; la diversità di stile colpì una seconda volta Alice, che dovette affrettare il passo per non restare indietro dopo essersi trattenuta ad ammirarne la bellezza “Mi stupisce che i soffitti siano abbastanza alti da permettermi movimento, Lady Tavra” commentò l’inglese “Non per offendervi, ma data la vostra altezza ero convinta che avrei sbattuto la testa!” ridacchiò, suscitando la stessa reazione in Tavra

“Gli skekSis sono ben più alti di voi, Mia Signora, non c’è pericolo. Ma la ragione è differente” la principessa spiegò le ali, sollevandosi in aria sbattendole rapidamente “Le donne possono volare, quindi avendo soffitti alti siamo in grado di accelerare gli spostamenti per il palazzo” si librò in volo attorno ad Alice, dopodiché atterrò con grazia “Però, nonostante l’altezza dei soffitti i Signori del Cristallo a volte non si muovono agilmente quanti voi, specie per passare attraverso le porte” aggiunse con fare complice, facendo ridere la Duchessa.

Tavra scortò Alice fino a raggiungere la sala del trono: i soffitti erano ancora più alti che nel resto del Castello, e tre delle quattro pareti presentavano ampie vetrate decorate in oro. Al centro della stanza colorata nei toni dell’azzurra era posto un alto trono, sul quale stava seduta una Gelfling più anziana di Tavra, il capo coperto da una sorta di velo. Le vesti rendevano chiara la sua posizione, e così la corona biancastra; alla destra e alla sinistra del trono invece stavano altre due Gelfling, e data la somiglianza con Tavra e il diadema indossato da entrambe Alice dedusse si trattasse delle sue sorelle, e una di esse doveva essere Brea.

“Madre” la principessa salutò con un cenno del capo “Tavra, chi ti accompagna?” domandò la Sovrana socchiudendo gli occhi “Un'ospite degli skekSis, Madre” informò Tavra “Porta la loro effige e dice di provenire dal Castello del Cristallo”

“Alice Liddell, Duchessa del Lancashire” si affrettò ad inchinarsi Alice, presentandosi

“È un onore conoscervi, Vostra Altezza” “Alzatevi, Duchessa Alice” la richiamò la monarca “Non dovete prostrarvi. Se i Signori del Cristallo vi considerano importante a tal punto da permettervi di risiedere a Palazzo, è giusto io mi rivolga a voi come loro pari”

“Uno Sputaseta l’ha attaccata nei pressi della periferia di Ha’rar, Madre. È strano gli Arathim si siano spinti così in superficie” commentò Tavra mentre Alice si rialzava “A seguito del mio intervento ho ritenuto doveroso invitarla qui” “Hai preso una decisione saggia, Tavra” la regina si rivolse di nuovo alla Duchessa “Benvenuta ad Ha’rar, Duchessa Alice” disse cordialmente “Permettete che mi presenti: il mio nome è Mayrin, All-Maudra del Clan Vapra, sovrana dei Sette Clan” fece solenne, una solennità data da anni e anni di regno; guardò poi ai suoi lati “Loro sono Seladon e Brea, sorelle di Tavra, mie figlie, e Principesse di Ha'rar. Siamo onorate di avervi come ospite”.

La presentazione avrebbe dovuto riempire Alice di orgoglio, e in parte era così, ma un’altra parte di lei sentiva un nodo fastidioso: quelle parole sembravano pronunciate meccanicamente, imparate a memoria. Una formula imposta da un titolo… conosceva bene quel fardello…

L’umana spostò lo sguardo sulle figlie di All-Maudra: il viso di Seladon era lievemente contratto, gli occhi socchiusi a sostenere la sua occhiata, a scrutarla, forse studiarla, probabilmente non si fidava… completamente opposta era l’espressione di Brea, che la guardava ad occhi sgranati e a bocca aperta, le orecchie alte frementi d’entusiasmo “L’onore è tutto mio” replicò Alice con una seconda riverenza.

Mayrin fece un cenno del capo al gesto della Duchessa “Madre, potrei tenere compagnia alla Duchessa?” la domanda di Brea attirò l’attenzione di tutti i presenti "Manca ancora tempo alla Cerimonia delle Decime, e non vorrei che si annoiasse nell’attesa” All-Maudra ponderò la frase della figlia attentamente, voltandosi poi verso Alice “Duchessa, cosa ne pensate?” chiese; la bionda annuì “Mi farebbe molto piacere, Vostra Altezza” la risposta illuminò il viso di Brea di un ampio sorriso, ridotto dopo un’occhiata fulminante di Seladon.

La Principessa affiancò la Duchessa, e dopo l’ennesimo saluto lasciarono la sala del Trono; girato l’angolo Brea si voltò verso Alice, il viso nuovamente radioso di pura curiosità “Venite veramente dal Castello del Cristallo, Mia Signora?!” chiese, le orecchie dritte quando l’umana annuì “E… siete veramente un essere umano?” di nuovo un cenno di assenso “Ho letto così tanto sulla vostra specie, ma i libri non parlano di voi come così… evoluti” “Anche Lord skekOk è rimasto sorpreso da questo fatto, Principessa” “Voi avete parlato con lo Storico?!” camminando per i corridoi della Cittadella, Alice si trovò a dover rispondere alle innumerevoli domande di Brea su vari argomenti: l’architettura del Palazzo, come fosse fatta la Grande Biblioteca, dettagli sugli skekSis, per poi passare a Londra e le curiosità della società Vittoriana

“Quindi anche voi siete governati da una All-Maudra?” chiese la Gelfling dopo che Alice spiegò della Regina Vittoria “Possiamo dire di sì, anche se incontrarla non è così facile come pare esserlo ricevere udienza da vostra Madre. Noi della paria siamo più avvantaggiati a riguardo visto che dobbiamo presenziare ad eventi mensili o annuali, ma un commoner avrebbe più difficoltà” lo sguardo di Brea si incupì lievemente “Non suona così diverso da come vanno le cose qui, Mia Signora…” sospirò; Alice le posò una mano sulla spalla minuta “Mi dispiace, pare che la nobiltà sia uguale ovunque ci si trovi” come la capiva…

Per cercare di cambiare argomento l’Inglese ebbe un’idea “Principessa, a voi piace leggere?” domandò “Molto, Mia Signora” rispose la Gelfling “Ogni volta che ne ho l’occasione lascio il Palazzo per recarmi in Biblioteca qui ad Ha’rar, è così che ho imparato tutto ciò che so riguardo a Thra” “Allora abbiamo qualcosa in comune! E quindi penso che apprezzerete il mio dono” Alice aprì la tasca della cintura, recuperò il libro e lo porse alla reale. Brea prese il regalo tra le mani, osservandolo con interesse “Parla delle varie leggende dell’Inghilterra. Spero sarà una lettura piacevole come lo è stata per me, Altezza” sorrise la Duchessa; Brea non rispose, limitandosi a stringere la vita dell’umana di getto in un abbraccio al quale Alice replicò dopo un breve attimo di confusione… quel semplice gesto così spontaneo era bastato a scaldarle il cuore… “Ora sono io però che vorrei porvi alcune domande” aggiunse quando l’abbraccio si sciolse “Vostra sorella mi ha informato della vostra conoscenza riguardo ai Sette Clan, dunque vi andrebbe di raccontarmi ciò che sapete?”

Alice non avrebbe potuto chiedere a persona migliore!

Il tempo seguente fu impiegato nell’ascoltare le spiegazioni fornite da Brea; rispetto allo sciorinare dello Storico per Alice fu molto più semplice apprendere, forse complice anche l’assenza di termini troppo complessi o arcaici. Curioso come due persone diverse di cultura potessero avere modi diversi di esprimere la loro sapienza. Faceva riflettere.

Mentre le due conversavano, vennero raggiunte in fretta da Seladon “Finalmente ti ho trovata, Brea!” esclamò la maggiore “La Cerimonia sta per iniziare, i Signori sono qui…” spostò l’attenzione su Alice, addolcendo il tono “… e hanno chiesto espressamente di condurre la Duchessa da loro”. Forse quella richiesta era bastata per influire sul parere della Principessa? Strano… “Vi aspetto nella Sala del Trono, non tardate troppo” raccomandò prima di andarsene.

Brea non riuscì a trattenere un gridolino emozionato “Forza, Duchessa! Andiamo!!” fece, prendendole la mano e tirando on direzione della Sala “Finalmente potrò vedere gli skekSis! Non ho mai assistito ad una Cerimonia delle Decime! Oh, sono così emozionata! Magari potreste chiedergli di rispondere ad alcune domande per conto mio!!” Alice però non riusciva a condividere quell’entusiasmo: qualcosa le diceva di non recarsi alla meta, di non rispettare la richiesta, qualcosa la stava avvisando di un pericolo, come un sesto senso…

“Altezza, aspettate!” provò a fermarla, rallentando “Rischiamo di tardare, Mia Signora! Dobbiamo sbrigarci!” fece la Principessa irremovibile, troppo emozionata per sentire ragioni “Vi chiedo solo un momento!” Alice riuscì a puntare i piedi solo a pochi metri dalla Sala del Trono, sbalzando Brea indietro per il contraccolpo “Mia Signora, che vi prende?” la Principessa osservò l’umana stranita “Ci stanno aspettando…” “Lady Brea, ecco… io non penso che dovrei presenziare alle Decime” l’umana fece vagare lo sguardo per il corridoio “Forse dovrei andarmene… non vorrei essere-“ la frase venne interrotta da uno schiarire di voce.

Entrambe le nobili si voltarono verso la porta, accolte dalla vista di uno skekSis sconosciuto: le vesti opulente in Gartico presentavano i toni del blu scuro, con sprazzi biancastri nelle maniche. Le uniche due note di colore erano date dal collare decorato con gemme e da una sciarpa scarlatta avvolta a mo’ di copricapo dalla quale sfuggivano ciocche biancastre.

Il Signore del Cristallo fulminò entrambe con lo sguardo prima di voltarsi senza dire una parola e rientrare, sostituito dopo pochi attimi dallo Storico “Eccovi qua! Cominciavamo a temere vi foste perse!” fece drammatico mentre Brea lo osservava ad occhi sgranati e Alice abbassava lo sguardo “Non è buona educazione far attendere gli ospiti, specie in situazioni così importanti” skekOk sistemò gli occhiali in fretta, accentuando le proprie parole “Mi meraviglio di voi, Principessa! Dovreste essere d’esempio riguardo educazione ed ospitalità!” anche Brea si sentì colpita dal rimprovero, abbassando le orecchie. Lo skekSis però sospirò “Ma siete giovane, può capitare di distrarsi, anche durante giornate importanti” si fece un po’ da parte “Ora su, entrate! Non perdiamo ulteriore tempo!”.

La Duchessa non gradì molto quell’uscita “Lord skekOk, per favore non prendetevela con la Principessa… io mi sono attardata” giustificò, ottenendo che Brea la guardasse stupefatta “Se abbiamo ritardato è solo per colpa mia” lo skekSis si chinò in avanti per guardarla negli occhi “Evidentemente fare tardi e far tardare gli altri è un vostro tratto distintivo, Duchessa…” sibilò “In ogni caso, sono lieto di vedervi di nuovo~” concluse stirando le labbra in un sogghigno. Una volta ritornate nella sala, Brea raggiunse le sorelle mentre Alice fu scortata dallo Storico ad affiancare l’altro Lord, scambiando un paio di sguardi con le Principesse; a quanto pare vedere che la Duchessa veramente condivideva un legame con i Signori del Cristallo aveva provocato un certo effetto…

“Duchessa, vi presento il mio collega skekShod, Tesoriere ed Esattore” presentò; Alice fece una riverenza allo skekSis sconosciuto, che rispose con un cenno sbrigativo “Perdonatelo, è un po’… scontroso~” ridacchiò. La Cerimonia delle Decime iniziò poco dopo: si trattava di un evento ciclico, durante il quale i Gelfling di ogni Clan si riunivano per donare qualcosa agli skekSis, come parte delle loro produzioni o creazioni, e il Clan Vapra, più vicino ai Signori del Cristallo, era il primo. Mentre i Gelfling avanzavano uno dopo l’altro sotto gli sguardi dei reali e dei Signori, skekOk spostò lo sguardo verso Alice, in piedi al suo fianco “La vostra assenza al Castello mi ha preoccupato, Duchessa” commentò mentre ringraziava un Gelfling con un cenno “L’Imperatore era MOLTO risentito, sapete? Ha rimproverato tutti noi Lord perché non sapevamo dove vi foste cacciata, era così… preoccupato!” la Lady abbassò lo sguardo, e lo skekSis infierì “Temevo vi fosse accaduto qualcosa! O che non aveste gradito la nostra ospitalità!” “Maleducata…” borbottò il Tesoriere roco, scuotendo il capo. La ragazza sospirò pesantemente, lo sguardo fisso sul pavimento, le mani a tormentare il tessuto della gonna “Le mie più sentite scuse, non volevo causare così tanto disagio, io-“

“Non importa, bambina” skekOk le rivolse un sorriso viscidamente soddisfatto “Non voglio pensare che una Lady come voi abbia deliberatamente rivolto uno sgarbo a noi skekSis, non credo sia possibile o il caso, dunque vi perdono e vi invito ad avvertire qualora voleste allontanarvi da noi. Se vi accadesse qualcosa l’Imperatore ne sarebbe addolorato, e anche io” la sua mano artigliata le si posò sulla spalla a sottolineare le frasi appena pronunciate, provocando un ringhio seccato dall’Esattore, che roteò gli occhi in totale disdegno.

Le Decime proseguirono senza intoppi, supervisionate dallo sguardo attento di All-Maudra e di skekShod; osservando l’Esattore, Alice poteva quasi percepire la sua avidità: teneva gli occhi fissi sulle offerte, le rigirava tra le mani artigliate, le ispezionava e solo guardandole pareva soddisfatto, specie se si trattava di tessuti pregiati o gioielli. Fu così per lunghi minuti, fino a che una coppia di Gelfling consegnò la propria decima: una scarna quantità di bulbi floreali “… la vostra decima è alquanto misera” commentò All-Maudra mentre skekShod fulminava i due con lo sguardo. L’uomo abbassò le orecchie, un braccio a cingere le spalle della moglie “Perdonateci, i nostri campi sono stati colpiti da una strana piaga che ha decimato le nostre fioriture…” “Ridicolo…” ringhiò l’Esattore, ancora più risentito; lo skekSis osservò la compagna del Gelfling, assottigliando lo sguardo per poi chinarsi verso di lei, la mano artigliata aperta in attesa. La giovane Vapra capì al volo ed impallidì

“Mio Signore…” mormorò ad orecchie basse, schermando la propria collana “Per favore, questo gioiello è speciale per mia moglie! È tutto ciò che è rimasto di sua madre, l’ultima sua memoria!” il Gelfling strinse la compagna a sé, lo sguardo implorante “Vi prego…” “La Decima va pagata” skekShod pareva irremovibile, fermo in quella posizione autoritaria; sia Alice che skekOk udirono mormorii tra i Vapra ancora in attesa di offrire la propria Decima, e lo Storico prese subito parola “I Signori del Cristallo non prendono nulla che non sia loro dovuto” dichiarò “Ma forse ciò che facciamo per i Gelfling non è abbastanza… oh, che tristezza… pensavo fossimo dei bravi Lord…” Lo sguardo si spostò verso All-Maudra “Evidentemente mi sbagliavo…”

L’aria si stava facendo tesa.

La folla stava commentando sulla coppia, mentre Brea e le sorelle parlavano tra di loro: la più giovane pareva agitata, chiaramente turbata dalla situazione a differenza di Seladon, intenta a ribattere alle sue frasi mormorate; l'Inglese si sentì in dovere di intervenire, così fece un passo avanti frapponendosi tra la coppia e l’Esattore “Lord skekShod, permettetemi per questa volta di intercedere per questa coppia ed adempiere al pagamento della Decima” decretò, provocando suoni di sorpresa tra i presenti “… I Signori sono clementi, e così i loro ospiti” aggiunse All-Maudra per calmare ancora di più le acque.

Lo skekSis squadrò l’umana, e dopo un attimo carico di tensione tese la mano verso di lei; Alice senza perdere tempo sfilò il fermaglio per capelli lasciando che la lunga chioma bionda le ricadesse giù per le spalle, ponendo il monile d’oro nel palmo del Lord “Oro 18 carati, il centro è un diamante da un carato” descrisse osservando l'accessorio a forma di margherita “Il punzone è sul retro, vicino alla pinza”.

Con sua grande sorpresa skekShod non cercò il marchio, semplicemente portò il monile alla bocca usando i denti per testare l’oggetto, dopodiché annuì soddisfatto, gesticolando alla coppia di muoversi “Vi ringrazio, Mia Signora…” mormorò il fiorista, seguito dalla moglie visibilmente commossa; Alice sorrise loro e li guardò allontanarsi per poi tornare al proprio posto. Dall’altro lato della sala Brea incrociò il suo sguardo, un sorriso gioioso ad incurvarle le labbra mentre Tavra le rivolse un breve cenno del capo, diversa era l’espressione di Seladon, completamente sconvolta e sorpresa dal gesto di Alice

“Non stava a voi adempiere alla Decima, Duchessa” skekOk pareva condividere i sentimenti della maggiore “Perché siete intervenuta? Quel fermaglio valeva ben di più di quei fiori non sbocciati!” “Mio Signore, a Londra viene insegnata l’importanza della carità tra noi della paria” spiegò Alice allo skekSis mentre i tributi proseguivano “Dunque mi pareva un buon momento per esercitarla: se noi più abbienti possiamo aiutare in qualche modo, bisogna sempre agire” la Lady spostò l’attenzione sulla fila di Gelfling “E inoltre… pare che il mio gesto sia stato gradito” lo Storico non poté che concordare con l'umana: la generosità di Alice aveva dissipato i turbamenti causati dalla reazione di skekShod. Ciò poteva solo giovare ai Signori “Vedete? La vostra diplomazia e prontezza è un ulteriore ragione per non sparire d’improvviso! Cosa potremmo mai fare in una situazione dove il vostro aiuto è richiesto?” chiese skekOk con fare drammatico “Poteva scoppiare una rivolta senza di voi!” “Finiscila” ringhiò d’improvviso skekShod irritato “Sei noioso…” “Noioso?! Io?! Ma come ti permetti?!”.

La Cerimonia iniziava a dilungarsi; durante un momento di pausa, Alice ebbe il permesso dai Signori di assentarsi; si recò all’esterno dove trovò Brea “Non sono l’unica a cui serviva ossigeno?” ridacchiò l’umana “È la prima volta che partecipo a tale evento, non avevo idea fosse così lungo” commentò la Principessa quando la Duchessa le fu vicina “Siete stata davvero gentile con quei contadini, Mia Signora” “È il dovere di ogni nobile essere generoso ed altruista” replicò Alice, Brea annuì stirando le ali traslucide “Non diminuisce l’importanza di ciò che avete fatto” sorrise.

Alice guardò verso i cancelli, spostando le dita verso il pendente della collana, ora violetto “Principessa, se mi concedessi qualche minuto per esplorare Ha’rar dite che potrei?” chiese; la Gelfling mosse le orecchie e sorrise complice “Io non vi ho vista, Mia Signora~” fece con una risatina; la bionda le diede un breve abbraccio, dopodiché si allontanò in fretta varcando i cancelli, lasciando la Cittadella definitivamente.

Solo un breve giro, e sarebbe tornata a Palazzo. Questa era la sua intenzione…

Che non fu in grado di mantenere.

La Duchessa presto perse la cognizione del tempo mentre vagava per le strade della città montana, cercando di ignorare l’aria gelida; si addentrò per una stradina laterale, camminando con tranquillità fino a che non notò i muri farsi di mattoni e pietra sagomata, ingrigiti dal fumo, mentre l’aria si scaldava… uscì dalla viuzza, sbucando nella gremita piazzetta dove Peter’s Tea House stava, segnalata dal gazebo esterno e dall’insegna a forma di teiera; stralunata si avvicinò all’edificio, venendo subito notata dai fratelli seduti ad un tavolino

“Alice! Siamo qui!” chiamò Brandon con un cenno della mano. Quando la sorella minore li raggiunse entrambi notarono subito i suoi capelli sciolti “Cosa ti è successo?! Ti avevo suggerito di controllare i negozi, non di andare a rifarti il look!” commentò il ragazzo “Dov’è finito il tuo fermacapelli?!” esclamò Elizabeth “Io… temo di non averlo più, Lizzie” ammise la bionda ancora pensierosa… non era ad Ha’rar poco prima? “Alice!” Lizzie scosse il capo “Era il mio regalo di Natale dell’anno scorso! L’ho commissionato apposta per te! Non dirmi che l’hai perso?! O peggio, l’hai donato ad un mendicante!” “Non era un mendicante, proprio per niente…” prima che Lizzie potesse saltare addosso alla sorella, Brandon intervenì “Un momento! Problema risolto!! Lizzie, regalale un nuovo fermaglio!” propose.

La castana rimase attonita, la rabbia non del tutto svanita “Pensaci: Alice ha decisamente bisogno di un nuovo fermaglio, e tu non hai ancora un regalo per lei! Sono sicuro ne troveremo uno, no?” continuò il ragazzo, voltandosi verso la sorella minore “Alice, a te andrebbe bene come regalo da parte di Lizzie?” quando lei annuì il sorriso di Brandon si allargò

“Visto?! Problema decisamente risolto, ripeto! Ah, sono proprio un genio!” la minore si concesse una risatina alla sua uscita, pensando quanto somigliasse al modo di autocompiacersi dello Storico; Elizabeth arricciò le labbra, per poi sospirare “E va bene…” si arrese “Finiamo il tè e cerchiamo questo fermaglio…”.

Presto i Liddell ripresero la loro passeggiata, scrutando le vetrine alla ricerca di un fermaglio per capelli degno della più giovane, e finalmente Alice si fermò di fronte a quello che pareva un negozio di antiquariato e curiosità “Che macabro emporio…” commentò Lizzie rabbrividendo alla vista di alcuni teschi esposti “Decisamente allegro e gioviale” aggiunse Brandon affiancando le sorelle. La bionda scrutò la merce oltre il vetro con attenzione, e finalmente il suo viso si illuminò “Ecco! Quello!!” esclamò indicando uno dei gioielli esposti, Lizzie storse il naso “Sei sicura, Alice?” chiese la maggiore “È alquanto… cupo” il monile in questione altro non era che un fermaglio per capelli in oro e onice, forgiato nelle sembianze di una falena Testa di Morto. Una scelta alquanto particolare, alla quale Lizzie non poté opporsi.

Usciti dall’emporio la Duchessa era al settimo cielo, il pacchetto regalo stretto tra le mani; camminando sulla via di casa Alice continuava a ringraziare Elizabeth, la quale scuoteva la testa sotto sotto decisamente orgogliosa di sé stessa e lieta di vedere la sorella tanto raggiante… l’umore della bionda era talmente alto che la Duchessina si scordò completamente della mancanza del proprio libro nella cintura…

E della falena scarlatta che la stava seguendo…

***

E io sono una brutta persona e chiudo il cap così MUAHAHAHAHAHAHAH [che palle non ho neanche una gif della sghignazzata iconica di skekSo da inserire, stupido sito e stupida mancanza di gif!]

VABEH!!

Che dire, spero abbiate apprezzato anche questa serie di sfortunati eventi [sì, adoro tartassare Alice], e spero che abbiate colto gli indizi che ho lasciato in giro per il capitolo!

Perché io sono cattiva e dissemino prove nascoste!

Se questi capitoli vi sono sembrati carini e coccolosi, vi ricordo che questa è una fanfiction di Dark Crystal, perciò le stangate arriveranno presto, molto presto~

… ho fatto la citazione a Chamberlain mentre scrivevo e me ne accorgo ora ma non la cancello CHI HA VISTO LA SERIE LA DOVREBBE COGLIERE.

Vaboh dai, ho detto abbastanza cavolate, ultimo avviso: dal prossimo cap non avrete un attimo di pace.

Vi voglio bene ⚙️

   
 
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