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Autore: niny95    11/11/2023    11 recensioni
Sono passati 16 anni dal lancio del Sortilegio Buono. Nei Reami Uniti la vita scorre tranquilla. 
Hope Jones ha 16 anni e nella sua vita gli unici problemi sono causati dalle verifiche e dai ragazzi.
Ma la sparizione di alcuni ragazzini mina la serenità dei Reami Uniti.
Quando improvvisamente anche Emily Mills, figlia della Evil Queen e Wish Robin, subisce la medesima sorte Hope e i suoi amici vanno alla sua ricerca.
Chi è che sta rapendo i ragazzini? Riuscirà la Next Generation a salvare Emily? E che ne è degli eroi che tutti conosciamo?
Dal testo:
La ragazza annuì con noncuranza «Credo che … dovremmo occuparcene noi.»
«Occuparcene noi?» Cole inarcò nuovamente un sopracciglio, mettendo ben in evidenza il neo sotto l'occhio destro «Di cosa stai parlando?»
Hope sospirò, come se quella conversazione le costasse più fatica di quando volesse ammettere «Delle sparizioni-» disse poi si corresse velocemente «Della sparizione di Emily.»
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Anastasia Tremaine, Emma Swan, Hope Jones, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Next Generation'
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Capitolo 2 
   
Esordì   
   
Hope si svegliò di malavoglia: quella dannatissima sveglia non la smetteva di suonare «Okay, okay! Sono sveglia!» grugnì infastidita spegnendo il maledetto affare.    
La sera prima – o doveva dire la notte? – si era addormentata davvero molto tardi, sarebbe rimasta molto volentieri ancora un po’ a letto ma quel giorno iniziava il secondo anno di High School ed era meglio non fare tardi.    
Okay, prima cosa: colazione, poi avrebbe fatto una doccia e si sarebbe cambiata.    
Con questa premessa si trascinò al piano di sotto, in cucina sua madre stava preparando i pancake «Buongiorno!» esclamò mettendole un piatto davanti.    
Dio, era fin troppo pimpante per i suoi gusti «Ma che diamine hai messo nel caffè?» chiese acida.   
«Oh ci siamo alzati col piede sbagliato stamattina?» domandò Emma, ridacchiando.    
Hope scosse la testa «Mi sento come se avessi preso la peggio sbornia della mia vita!» disse strofinandosi le tempie in modo circolare, poi vedendo lo sguardo indagatore della madre aggiunse «Rilassati, non mi sono mai ubriacata! Dicono che provochi un gran mal di testa, se è doloroso anche solo la metà di quello che sto provando posso capirlo.»    
Emma scosse la testa ridendo «Considerando di chi sei figlia non mi stupirebbe se tracannassi dell’alcool di tanto in tanto!»    
   
~~~   
   
Emily Mills si era svegliata non appena la sveglia aveva suonato, si era già cambiata — la fortuna di avere un bagno attaccato alla camera da letto! — adesso tra le mani aveva una bolla di magia, che le stava mostrando il risveglio di Cole. Era nata con la magia, lei stessa era in qualche modo frutto della magia: sua madre era stata sterile finché non aveva bevuto un sorso d'acqua del fiume Nostos che aveva influito anche sul suo aspetto dandole due brillanti occhi verdi.    
Sua madre a questo proposito le insegnava la magia da che aveva memoria, peccato che le sue lezioni si concentravano solo sulla parte teorica.    
Ecco perché da qualche tempo la ragazza si dilettava con questi giochetti, peccato che non riusciva a controllarla bene!    
Infatti, ebbe giusto il tempo di vedere Cole riavviare la sveglia prima di girarsi dall'altro lato del letto che l'incantesimo sparì.   
Emily sbuffò mentre si decideva di scendere giù.  Minou, la morbida gattina bianca, che fino a quel momento era rimasta accovacciata sulle gambe della padroncina, a quel movimento sgusciò via miagolando infastidita.   
Scese giù, prese una fetta della torta che sua madre aveva fatto qualche giorno prima e un bicchiere di succo d’arancia prima di prendere le sue cose e avviarsi «Ci vediamo dopo!» disse.   
«A dopo, tesoro! Mi raccomando non fare tardi, dobbiamo ripassare un po’ di magia.» rispose Rei.    
«Vuol dire che oggi finalmente mi insegnerai qualche incantesimo?» chiese Emily speranzosa, spostando i capelli castani da davanti gli occhi. Il viso di sua madre si rabbuiò «Emily Jane Mills.» disse usando il tono severo che usava ogni volta che Emily faceva qualcosa che non avrebbe dovuto: come quella volta in cui a cinque anni era salita sopra l’albero di mele, nonostante le raccomandazioni di sua madre. Quando poi infine era caduta, ferendosi il sopracciglio sinistro, sua madre avrebbe potuto curarglielo con la magia ma si era rifiutata. «Ne abbiamo già parlato.»    
Sì, ne avevano parlato più e più volte e ormai conosceva il mantra di sua madre a memoria “la magia ha sempre un prezzo” la donna pensava inoltre che per Emily fosse sufficiente conoscerla senza pagarne il prezzo. E sì, Emily capiva che la magia aveva davvero un prezzo, e che spesso non aveva portato altro che dolore però… però si sentiva comunque limitata: che senso aveva possedere la magia se non poteva usarla?    
La ragazza sbuffò sbattendo la porta, era meglio uscire di casa ed evitare un'altra di quelle discussioni infinite.    
La camminata verso scuola l’aiutò a ritrovare la calma, appena arrivò trovò Hope e Cole che discutevano animatamente.   
«Non glielo hai ancora detto?! Cole quanto ancora vuoi aspettare?» stava dicendo la bionda animatamente.    
Emily col suo solito passo felpato riuscì ad arrivare alle spalle dei suoi amici senza farsi sentire così quando disse «Che succede? Chi deve dire cosa?» quegli sussultarono.    
Hope non perse un colpo «Cole è innamorato di Kate, ma non glielo ha ancora detto! Ti rendi conto della gravità della cosa?»    
Emily strabuzzò gli occhi «Cosa?» tutti sapevano che Cole era innamorato di Hope, tranne la diretta interessata evidentemente «Cole posso parlarti un secondo?» e così dicendo allontanò il ragazzo dall’altra ragazza «Come sarebbe a dire che sei innamorato di Kate?» chiese non appena furono abbastanza lontani.    
Cole prese a strofinarsi il neo sotto l’occhio destro, come faceva ogni qual volta in cui era agitato, nervoso o più semplicemente soprappensiero «Beh un giorno mi ha beccato a rimuginare e, sai, ho dovuto inventare qualcosa.»    
Emily stava per aggiungere altro, ma lui fu più veloce ad allontanarsi nuovamente.    
La ragazza scosse la testa idiota pensò.    
   
~~~   
   
Erano ben ventisei anni –okay, magari non proprio ventisei ma ventitré o ventiquattro sì– che Alex sognava di diventare un’infermiera, e adesso che quel sogno si apprestava a diventare realtà, la ragazza temeva che sarebbe bastato chiudere gli occhi un secondo per far sfumare tutto.    
Prese la spazzola pronta ad acconciare i capelli in una coda prima di rendersi conto che giusto qualche giorno prima aveva fatto sparire la sua lunga chioma bionda a favore di un caschetto.    
Era ancora persa in quei pensieri quando il telefono squillò, Louis le stava facendo una video chiamata, Alex si stampò un sorriso in volto pronta a tranquillizzare il proprio ragazzo prima di trascinare il dito verso sinistra «Ehi!» disse.    
Ad accoglierla fu il volto sorridente di Louis, i capelli castani erano ancora scompigliati segno che si era alzato da pochissimo «Buon giorno raggio di sole! Come andiamo?» domandò.    
Alex fece spallucce «Se vuoi sapere la verità sono terrorizzata! Tu piuttosto perché sei alzato? È il tuo giorno libero!»    
Louis liquidò la domanda con un gesto di noncuranza «Andrai benissimo.» ripeté la stessa frase che negli ultimi giorni aveva detto spesso. Non che Alex non gli credesse, solo che… a volte le parole non bastano «Mi hai detto che persino Whale ha ammesso che sei stata una delle migliori tirocinanti, no?» continuò.    
Alex ciononostante sorrise, Louis era davvero il miglior fidanzato che si potesse desiderare «Louis ma appunto tirocinante! Adesso inizia il lavoro vero, non posso permettermi di sbagliare.» obbiettò ma gran parte della sua insicurezza era già sparita.    
Louis sorrise «Non lo farai. Ti lascio finire di prepararti dai. A dopo, ti amo.» disse «E, Alex? Andrà tutto bene!» e con queste parole riattaccò, lasciando Alex con un sorriso sciocco sulle labbra.    
Dopo essersi cambiata e vestita uscì di casa, prima di andare in ospedale fece tratta da Granny's, una cioccolata calda bianca alla menta era proprio quello che le ci voleva al momento, e chissà magari sarebbe riuscita pure a calmarla un po’.    
Neal le sorrise non appena la vide «Il solito presumo?» disse mentre iniziava già a preparare la bevanda preferita di Alex, lei annuì «Oggi il grande giorno, eh?»   
A quella domanda la ragazza avrebbe voluto sotterrarsi «Un filo in alta tensione è meno teso di me.» rispose infatti.   
«Andrai bene!» rispose il suo migliore amico prima di fargli scivolare la sua cioccolata calda e un piatto con qualche donut.   
Alex alzò un sopracciglio «Non ho ordinato dei donut!» disse.   
Neal sorrise «Lo so, offre la casa.» rispose «Ti meriti un po’ di zucchero!»   
La ragazza lo ringraziò con un cenno del capo prima di dare un morso ad uno dei donut, e Dio aveva dimenticato quanto fossero buoni i donut del Granny's, Neal aveva proprio ragione: un po’ di zucchero era proprio quello che le serviva per iniziare il suo primo giorno come infermiera!   
Quando infine era arrivata in ospedale ad accoglierla trovò il dottor Whale, Alex prese un respiro profondo passandosi una mano tra i corti capelli biondi pronta a ricevere l’ennesima ramanzina riguardo al ritardo o chissà che altro. Invece l’uomo le riservò un sorriso, e non era un sorriso beffardo o ironico ma un sorriso sincero «Eccoci qui, infine, come ti senti?» domandò.    
Alex alzò un sopracciglio sorpresa, domandosi che ne era dell’uomo severo che in tre anni non le aveva dato un giorno di tregua, lasciò vagare lo sguardo intorno alla ricerca di telecamere quasi aspettandosi che qualcuno sbucasse fuori all’improvviso urlando “SEI SU SCHERZI A PARTE! “ma quando ciò non successe si decise a rispondere «Sto bene, signore. Sono solo un po’ nervosa.»    
L’uomo annuì «Ho fiducia in te, non ti avrei ammesso altrimenti.» poi quasi notando solo in quel momento l’espressione sorpresa della ragazza aggiunse «So di essere stato spesso severo con te, ma l’ho fatto perché eri una delle migliori, volevo che dessi il massimo.»    
Alex a quella risposta scosse la testa incredula «Signore, gliel’hanno mai detto che ha un pessimo modo di incoraggiare la gente?»    
Whale a quella domanda ridacchiò «Una o due volte!» rispose poi cambiando argomento disse «Mrs. Smith ha bisogno di qualche prelievo, la lascio nelle sue mani signorina Herman.» e con questo se ne andò.    
Alex annuì grata, sembrava che Whale non avesse più intenzione di essere una spina nel fianco e questa non poteva che essere una buona notizia!   
   
~~~   
   
«Allora hai intenzione di sprecare tutta la giornata?» Cole sbuffò, era da quando aveva messo piede a scuola che Hope lo stressava, secondo lei essendo innamorato di Kate doveva dire come si sentiva alla diretta interessata. Già peccato che Cole non provasse nulla per Kate, quella di cui era innamorato da quando ne aveva memoria era proprio la sua interlocutrice ma lei non avrebbe mai potuto saperlo, no Cole se ne sarebbe assicurato, nonostante le lamentele di Emily. «Dì un po’: hai intenzione di continuare con questa storia ancora per molto?» chiese infastidito.   
Hope per tutta risposta rise, e Dio al suono di quella risata Cole ebbe bisogno di tutta la concentrazione che aveva per non far trasparire nessun dettaglio di quello che provava davvero «Beh se servirà a darti un po' di coraggio, perché no?»   
Cole ridacchiò «Cavolo se sei insistente!» disse «Dopo le lezioni andrò a palarle.»   
A questa risposta Hope fece un piccolo gridolino vittorioso «Ne sono felice. Non devi mai, per nessuna ragione al mondo, nascondere quello che provi.» sentendo quelle parole lo sguardo di Cole si incupì.   
Quando arrivò l'intervallo, Hope non perse tempo ad aggiornare Emily dei progressi di Cole. Il diretto interessato sospirò, ne era certo, adesso gli sarebbe toccata una ramanzina immensa, era proprio stufo di sentire le ramanzine delle proprie migliori amiche. Infatti, come da programma Emily lo trascinò, per la seconda volta quel giorno, in un posto appartato «Che significa che dopo le lezioni ti dichiarerai a Kate?» la ragazza quasi urlò, l'espressione contrariata metteva in evidenzia la cicatrice sopra il sopracciglio sinistro.   
«Mi chiedo che senso abbia avermi portato in un posto appartato se poi stai gridando.» rispose il ragazzo provando ad alleggerire l'atmosfera ma ottenne l'effetto opposto, visto che a quelle parole Emily sembrò infuriarsi ancora di più «C'è poco da scherzare!» disse «Non puoi dichiararti a Kate, se c'è qualcuno a cui dovresti dichiararti quel qualcuno è Hope.»    
A quelle parole le spalle di Cole si afflosciarono come se improvvisamente fossero aggravate da molto più peso del necessario «Sai che non posso.»   
«E quindi la risposta ai tuoi problemi è dichiararsi a una ragazza di cui non sei innamorato?» chiese Emily beffarda inarcando un sopracciglio perfettamente curato.   
Cole fece spallucce «Magari è quello che mi servirà per dimenticarmi di Lei.»   
Emily scosse la testa contrariata «Sei proprio un codardo, Cole Herman.» disse.     
E infine si trovava lì, a pochi passi da Kate a cercare le parole per dichiararsi.    
A volte gli capitava di pensare al modo in cui si sarebbe dichiarato a Hope, ma erano pensieri che avevano vita breve e che puntualmente scacciava.   
Sospirò, perché diamine si era messo in quella situazione? Non che Kate non fosse molto bella, no, Cole non poteva certo dirlo: era alta e slanciata, aveva lunghi capelli ramati che sembravano essere morbidissimi e profondi occhi blu. In più era anche simpatica, aveva sempre un sorriso stampato addosso e come lui amava i videogiochi – e gli anime e manga, a differenza di lui – solo che… non era Hope.    
A volte si chiedeva se Emily non avesse ragione, ma no. Cole non poteva rischiare di perdere la sua migliore amica. Scosse la testa andando avanti per la strada che aveva scelto.    
   
~~~   
    
Kate McGuire era una ragazza forse un po’ atipica, non amava fare shopping –se non si consideravano le action figures come shopping per lo meno –, non amava i vestiti lunghi né truccarsi; no, non si trascurava di certo ma non era così ossessionata dal suo aspetto fisico. Preferiva di gran lunga passare il suo tempo libero a leggere —che fossero libri o manga poco importava– a giocare ai videogiochi o guardare la tv —aveva giusto una predilezione per Miyazaki ma suvvia quelli erano dettagli! –    
«Sai, hanno aperto una nuova sala giochi!» disse Mary – una delle sue più care amiche – avvicinandosi mentre stava sistemando i pochi libri da portare a casa, passandole un volantino «Dovremmo andarci!» Mary era una delle poche che condivideva con lei l’amore per i video giochi, gli anime e i manga a parte per l’appunto, ad essere una delle poche se non l’unica a non giudicarla per le sue passioni.    
«House Kat» disse Kate leggendo il volantino «Sembra figo!»    
Mary annuì, disse qualcos’altro ma Kate non la stava più a sentire, con la coda dell’occhio aveva visto Cole Herman poco lontano da dove si trovava il suo banco: il suo sguardo indugiava qualche minuto su di lei prima di abbassarsi sulle scarpe che aveva ai piedi e le mani si intrecciavano tra di loro con fare nervoso.    
Kate non capiva … perché la fissava tanto intensamente? Voleva forse chiederle qualcosa? E se era così perché si stava facendo tutti quei problemi invece di andarle a parlare e basta? In fondo avevano sempre parlato tranquillamente.   
«Ce ne hai messo di tempo!» fu il modo in cui Kate apostrofò Cole quando quest’ultimo finalmente si decise ad avvicinarsi.    
«Io…  ecco… devo parlarti.» disse Cole.    
Kate quasi rise a vederlo così impacciato ma si trattene «Dimmi tutto.» disse alla fine con quello che, sperava, fosse un sorriso gentile.    
Cole sembrò, se possibile, ancora più impacciato «Io… ecco» mentre parlava le mani si muovevano velocemente «Penso… penso che tu mi piaccia!» sbottò alla fine.    
E Dio, Kate tutto si sarebbe aspettata tranne che un giorno Cole Herman le si sarebbe dichiarato!   
Insomma, era chiaro a tutti che il ragazzo era cotto di nientedimeno che Hope Jones, sì esatto, proprio la figlia della Salvatrice e di Captain Hook. Se fosse stata un'altra, probabilmente Kate ci sarebbe cascata, non si poteva certo dire che la dichiarazione di Cole non sembrasse sincera ma per sua sfortuna lei era fin troppo sveglia! «Cole, penso di non esagerare a considerarti mio amico.» disse infatti quando il ragazzo smise di parlare «Ma non penserai sul serio che mi beva questa frottola? Sputa il rospo, con chi hai scommesso?»   
A quelle parole Cole quasi boccheggiò «Co … cosa?»    
Kate scosse la testa maschi pensò «Cole l'unica a non aver capito che sei stracotto di lei, è Hope. E adesso vorresti farmi credere che ti sei svegliato e hai capito di voler stare con me?»   
Lui scosse la testa sconsolato «No, hai ragione, non avrei dovuto assecondare Hope. Ma …» il suo sguardo si abbassò «una parte di me pensava che fosse una buona idea.»    
«Stare con qualcun altro di cui non sei innamorato? Almeno che non vuoi farla ingelosire mi sembra una pessima idea.»    
Cole la guardò confuso «Che intendi con ingelosire?»    
Kate cercò le parole giuste per far capire al ragazzo cosa intendeva, alla fine scelse di farlo nella maniera più semplice possibile «Beh se Hope nutre anche solo un briciolo d'interesse nei tuoi confronti vederti con un'altra ragazza la farà ingelosire!»    
Cole rimase in silenzio per un po’, forse vagliando la possibilità di ferire la propria migliore amica «No, non posso!» scosse la testa violentemente.    
«Ma pensaci, è la stessa cosa che stavi facendo! Solo che non sarai solo tu a fingere ma lo saremo entrambi! Guarda.» passò all'amico il volantino che le era passato tra le mani proprio qualche secondo prima che il ragazzo venisse a parlarle «Ha aperto una nuova sala giochi, se vuoi possiamo discutere i dettagli insieme.»   
Cole scosse la testa «Ho un mucchio da studiare!» disse, un piccolo broncio adornava i lineamenti del ragazzo.    
«Beh allora potremo studiare insieme e delineare i dettagli dopo.» propose Kate.    
Cole annuì «Si può fare!» disse infine.    
A Kate non dispiaceva spingere Hope verso Cole, del resto shippava i due ragazzi già da un bel po', poco importava che fossero persone reali!   

Note: Praticamente questo capitolo avrei potuto benissimo chiamarlo "Cole è un idiota" e sarebbe andato bene lo stesso XD
Scherzi a parte come vi avevo anticipato le scene iniziano ad allungarsi <3 Vi consiglio caldamente di tenere d'occhio la Sala Giochi. Il Fiume Nostos, come ricorderete, viene prosciugato, quello citato è quello del Regno dei Desideri
Poi che dire? Magari una piccola curiosità, che ho menzionato nella minilong ma qui non ne ho avuto modo, il Granny's dopo la morte di Granny passa nelle mani di Ruby che nonostante non sia esattamente una nonna decide di mantenere il nome in quanto iconico <3
E niente, spero vi piaccia e noi tecnicamente dovremmo vederci il 2 dicembre, ma ho il raduno della Pau quindi se riesco pubblicherò di venerdì altrimenti ci vediamo il lunedì dopo!

All'inizio abbiamo un piccolo aesthetic su Cole, visto che è molto presente mi sembrava giusto!
A prestissimo
Niny 

 
   
 
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