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Autore: Francyzago77    15/11/2023    10 recensioni
Sequel di "Come la pioggia all' improvviso".
Continuano le avventure della nostra "grande famiglia allargata" tra partite, sentimenti, gelosie, nuovi incontri e forti emozioni.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mentre gli sposi si preparavano per il taglio della torta e la musica stava pian piano scemando, Mark tentava di gestire Maya che, ormai stanca, si raggomitolava sulla sedia pronta per addormentarsi. 

-Tesoro, lo so che è tardi – disse Mark alla figlia – ma ora ci sarà la torta e poi andremo a dormire.

-Papà, la torta è di quelle con tanta panna? – chiese la piccola con gli occhi socchiusi.

-Credo di sì – balbettò lui non avendo idea di come fosse il dolce nuziale scelto da Holly e Patty – sarà buonissima!

-Papà – continuò Maya – quando io mi sposerò con Ed mi comprerai una torta con una montagna di panna?

Mark sbraitò alzando la voce:

-Togliti dalla testa questa storia! Tu non puoi sposare Ed!

-Perché stai urlando? – Chris si avvicinò a marito e figlia con Johnny in braccio – Non vedi che Maya ha sonno! Lasciala riposare un poco.

Mark si alzò arrendendosi: 

-Sta farneticando, è da prima che mi dice che vuole sposarsi con Ed!

Chris scoppiò a ridere e aggiunse:

-Lasciala sognare, è una bambina!

Sbuffando, Mark si appoggiò a un tavolino e lentamente indossò la giacca che si era tolto da tempo. Il suo sguardo si pose di nuovo su Maya poi, tra gli invitati, cercò di vedere dove fosse sua madre.

La scorse, seduta da sola in un angolo dalle parti della piscina.

Deglutì, poi sistematosi meglio il collo della camicia, fece per muoversi cercando l’approvazione di Chris.

-Vuoi parlarci ora? – gli domandò la moglie avendo subito intuito cosa Mark andasse a fare.

Lui annuì, allora Chris gli sorrise e accarezzando la testolina di Johnny gli disse soltanto:

-Noi ti aspettiamo qui – poi si mise seduta accanto a Maya.

Sapeva che era un passo che doveva compiere da solo, le parole e lo sguardo di Chris però lo rincuorarono, quindi raggiunse sua madre.

-Ti prendo qualcosa da bere? – chiese sottovoce alla donna andandole accanto.

-Oh no, grazie Mark – rispose con garbo la mamma – Freddie, cioè mister Marshall, mi ha già portato un analcolico.

E mostrò il bicchiere semi pieno sul tavolino.

-Stavi ancora parlando con lui? – domandò Mark un po’ sospettoso – Vi disturbo?

-No – sorrise lei – abbiamo ballato e conversato ma ora il mister è con il Presidente e Pearson, dovevano discutere di non so cosa!

Era molto serena, negli occhi Mark le vedeva una luce diversa, esordì:

-Perché sai, volevo accennarti da tempo una novità mamma.

Lo vide così impacciato e insicuro, la donna si preoccupò.

-Mark, è da giorni che devi dirmi qualcosa – affermò – lo avevo capito. 

In agitazione, non sapeva come iniziare il discorso.

-Sai mamma – esordì – è arrivata una proposta importante, molto importante.

-A che ti riferisci? – chiese con curiosità lei.

-A una squadra prestigiosa che mi ha contattato – spiegò con più calma il giovane – e mi offre un ingaggio favoloso.

-Che notizia stupenda! – esclamò la madre – E non sei contento? Avrai accettato spero!

Mark scosse la testa e dichiarò:

-Ancora devo dar loro una risposta.

La mamma s’impensierì poi chiese, col cuore in mano:

-Questa squadra si trova lontano?

Il giovane non riusciva a continuare, fu la donna a domandare ancora:

-Dove?

Allora Mark scandì con voce flebile:

-Torino.

La mamma aggrottò le sopracciglia, lui specificò:

-In Italia.

Come colpita da una forte pugnalata, la donna esitò un poco ma poi con molta calma domandò:

-Immagino sia una squadra di quelle famose, potrai giocare nelle gare più importanti in Europa, è così?

-Mamma – la interruppe Mark – se tu non vuoi io rinuncio! È troppo distante, tu non stai bene, i ragazzi devono completare gli studi...

-Cosa blateri – lo rimproverò la donna con fermezza – è sempre stato il tuo sogno diventare un calciatore professionista e giocare ai massimi livelli. Non sarò io ad impedirtelo, come puoi solo pensarlo! Io sto bene se tu sei felice Mark. 

Gli prese le mani e continuò:

-Piuttosto, ne avrai parlato con Chris spero!

-Sì, certamente – rispose lui – ma ha lasciato a me la scelta. Chris ha sempre viaggiato, non ha problemi a spostarsi e poi l’Italia le piace. E per i bambini è meglio trasferirsi ora, più sono piccoli e meno sentiranno il distacco da qui.

La mamma annuì con la testa, approvava.  

-L'Italia deve essere un Paese meraviglioso - disse semplicemente lei.

Il giovane non riuscì a continuare a parlare perché dentro di sé si sentiva in colpa per lasciare sua madre e andarsene così lontano. Nonostante avesse una famiglia sua, si era sempre occupato e preoccupato di quelli che erano i suoi primi affetti. 

-Vai ad inseguire il tuo sogno Mark – chiosò la donna con la voce spezzata – hai fatto e stai facendo tanto per me e per i tuoi fratelli, è ora che pensi a te. L’Europa è un traguardo ambito da molti di voi, alcuni già l’hanno raggiunta, ora è il tuo turno.

-Ti manderò dei soldi ogni mese – propose subito il giovane – non avrai più bisogno di nulla, te lo assicuro!

La mamma gli strinse ancor più forte le mani aggiungendo soltanto:

-Vai, insegui i tuoi sogni.

Rimasero in silenzio per qualche minuto poi Mark si alzò per raggiungere Chris, non prima di aver guardato con gratitudine la madre.

La signora Lenders lo osservò prendere fra le braccia il piccolo Johnny, aiutare Chris alle prese con Maya quasi addormentata e sorrise, era un sorriso di quelli teneri che soltanto le mamme sanno fare.

-Avete bisogno di qualcosa? – le chiese gentilmente il signor Price avendola vista sola, in disparte, senza nessuno accanto.

Alla risposta negativa della donna seguì la domanda diretta di lui:

-Mark vi ha detto di Torino, vero?

Prese una sedia ed iniziarono a conversare.

-Chris mi ha riferito – spiegò l’uomo in modo pacato – dei dubbi di Mark, delle sue difficoltà nell’accettare o meno quella proposta ma, mi creda, è un’occasione da cogliere al volo. Comprendo però lui abbia dei timori, è veramente un bravo figlio.

-Non sarò io a fermarlo – asserì la mamma – anche se, ve lo confesso, mi si stringe il cuore a pensarlo così lontano. Lui, i bambini e Chris. Quante volte potrò vederli? Una volta all’anno? Io ho anche paura dell’aereo!

-Quella si può superare! – sorrise il signor Price guardando in terra – Comunque ho detto a Mark che se voi o i ragazzi avrete bisogno di qualunque cosa io ci sarò sempre. Non siete da sola.

La donna ringraziò per poi proseguire:

-Non è semplice lasciare andare un figlio, soprattutto quando lo si ama sopra ogni cosa. Ma è proprio perché lo si ama così tanto che bisogna lasciarlo andare. Siete  d’accordo?

-D’accordo – rispose semplicemente il signor Price.

-E non è facile – continuò la donna – accettare le scelte che i nostri figli fanno perché, a volte, sono diverse da ciò che noi avevamo progettato per loro. Però è bene rispettarle, se proprio non si riesce a condividerle. Siete d’accordo anche su questo?

Dopo un attimo di perplessità l’uomo annuì nuovamente.

-Anche Benji – affermò la signora Lenders – è un bravo figlio.

Lui fece per rispondere subito ma poi preferì non parlare, ascoltando invece la donna che proseguiva il suo discorso.

-Sono convinta – disse – che abbiate passato dei momenti bui, chiuso nell’orgoglio e fermo sulle vostre posizioni. Ma sono anche certa che amate vostro figlio e, come me con il mio, volete soltanto vederlo felice. 

Quelle parole, così miti e sincere, furono invece per il signor Price potenti come un forte getto d’acqua che irrompe.  

Chiuse gli occhi e poi, riaprendoli, pensò che fosse giunto il momento di chiarire una volta per tutte quella faccenda.

La mamma di Mark intanto iniziò ad alzarsi, a breve gli sposi avrebbero tagliato la torta ed era bene avvicinarsi ai tavoli principali.

-Vi accompagno! – le propose immediatamente il signor Price con tono cordiale.

-Siete sempre molto gentile – rispose con semplicità la donna.

-Ormai è da tempo che ci conosciamo – sorrise lui - e ancora non riusciamo a darci del tu!

-Non mi permetterei mai! – esclamò la mamma di Mark – Mi sembrerebbe di mancarvi di rispetto.

L’uomo scosse la testa e replicò:

-In poche donne ho trovato il vostro coraggio e la vostra dignità, sono io che non vorrei mai mancarvi di rispetto.

Insieme si diressero verso gli altri invitati.

Il signor Price, dentro di sé, sapeva che era ormai arrivata l’ora di parlare con Benji.





 

 

   
 
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