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Autore: lmpaoli94    17/11/2023    0 recensioni
Dopo la nascita di Eldarion, il periodo di pace nel reame di Gondor sembra concludersi improvvisamente.
Vecchi nemici risuscitano secondo le scritture di una storia dove il mondo di Arda ancora non sa comprendere e dove la conoscenza si ferma dinanzi al potere oscuro del signore del male.
Perché anche se il male sembra essere per sempre sconfitto, la razza umana conoscerà un momento di terrore che busserà ancora dinanzi alle loro porte minacciando la loro vita ignara di un futuro che diverrà incancellabile dinanzi ai loro occhi.
Ma senza la compagnia dell’anello e con il presente che si mischia con il passato, Aragorn e suo figlio Eldarion riusciranno nell’impresa di tenere alla larga le forze del male?
Oppure la stirpe degli umani sarà sconfitta per sempre e dimenticata per i secoli avvenire?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aragorn, Arwen, Eldarion, Gandalf
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Non ci posso essere sempre queste nuvole minacciose all’orizzonte. Il male si sta avvicinando e tutto quello che stava incombendo nella mia testa, si sta rivelando tremendamente reale. Devo fare qualcosa. Da solo.”
Nel mentre diceva ciò, qualcosa dentro Eldarion era cambiato.
Sentiva la presenza di sua madre dietro di sé mentre Galdalf cercava di consolare la sua tristezza.
< Galdalf, perché io non posso aiutare il mio stesso figlio? >
< Perché questo è un cammino che deve fare da solo > mormorò lo stregone < Il suo sentiero tortuoso si concluderà vincente. Devi solo credere in lui. >
< Io credo in lui. Ma è ancora troppo giovane per una simile missione. Perché il male vuole distruggere quello che ho fatto di buono? Non è giusto. E quello che mi fa’ più arrabbiare, è che mio marito Aragorn non fa’ niente per contrastare. >
< Aragorn ha capito che se suo figlio vuole crescere ed essere un degno erede, deve riuscire a sconfiggere colui che ha creato il male nel nostro mondo. Non devi avercela con lui. >
Arwen capiva le parole di quello stregone così saggia che insieme erano riusciti a sconfiggere un male impossibile che affliggeva l’intera esistenza di quel mondo fantastico ma così reale.
Ma tutto ciò era tremendamente frustrante nel vedere suo figlio così ammaliato e così vulnerabile di fronte a tale minacce.
E mentre le nuvole del male stavano per giungere fino alla città degli uomini, Eldarion sapeva dove poter trovare colei che gli aveva fatto conoscere la luce.
< Eldarion, dove stai andando? > gli domandò sua madre mentre lo vedeva lasciare la sala del trono.
< Voi e Gandalf sapete benissimo quale è la mia missione. È inutile scandirvi parole che sapete già. >
< Eldarion… devi stare molto attento. È troppo pericoloso. >
< Se io non dovessi farcela madre… >
< Non dire questo ti prego > replicò subito la donna mentre le sue lacrime scandivano il suo viso < Io ti amo più della mia stessa vita e non sopporterei vederti soccombere. >
< Ma voi non mi vedrete mai morire. Voi e vostro padre mi avete insegnato il vero significato della vita… Ed ra che ho conosciuto anche la luce, posso finalmente dirmi promto. >
< Ma chi è questa fantomatica luce? >
< Voi siete un elfo, madre. Una creatura giusta e bellissima: la forza della vostra razza sta nel vostro bene e nella vostra consapevolezza… Sapete molto bene a chi mi sto riferendo. E colei che mi attende, sarà il nuovo giorno che tutto il mondo di Arda sta aspettando da secoli. La vittoria del bene verrà scandita ancora da questa guerra che si svolgerà ai confini della mia mente. Per questo è un viaggio che devo fare da solo. Assolutamente. >
< Io vorrei tanto aiutarti ma… >
< Madre, so molto bene che siete impossibilitata. Per questo non dovete preoccuparvi. Andrà tutto bene. >
Arwen non aveva mai visto so figlio sotto tale luce.
Determinato e cambiato, non era più un bambino di dodici anni, ma un valoroso guerriero che andava dritto in guerra contro un male all’apparenza invisibile, ma che con i suoi occhi poteva toccare.
< Se incontrerò tuo padre gli dirò che sei finalmente degno del trono e di tutto quello che lui è riuscivo a riconquistare a fatica. >
< No, madre. Li sa già dove può portare il mio cuore. Non scomodatelo con tale ripetizioni… Anche perché riesco a sentire la sua presenza molto vicina a me. >
E uscendo dalla sala del trono, la spada che aveva accompagnato suo padre durante le sue ultime battaglie, passò proprio a Eldarion, orgoglioso per tale passo e per riaver riaffermato un legame che sembrava essersi spezzato per sempre.
Stavolta non c’era di mezzo la guerra per il potere di un anello che aveva cambiato il destino di molti, ma l’unico destino che stava davvero cambiando era quello di Eldarion, in procinto di rigettare Morgoth e tutto il male creato alle pendici dell’inferno più profondo e sconosciuto.


Chiudendo gli occhi, Eldarion si sentiva mescolato in un altro mondo.
Uscendo da quei confini della città degli umani, Morgoth e il suo male si ergeva a cavallo di una creatura sconosciuta e talmente terribile alla visione dei suoi occhi.
Il fuoco nero che ardeva nella sua armatura, faceva sprigionare tutto il suo potere.
Risvegliatosi dopo mille e dopo molte ere, Eldarion sentiva il suo cuore caldo e l’amore della luce che non l’avrebbe mai abbandonato.
< Signore degli umani… Siete pronto a morire? >
< Non oggi, Morgoth. È il vostro momento per lasciare queste terre una volta per tutte. La vostra forza è solo scandita dal vostro odio che avete per me e per tutta la gente che ho promesso di proteggere. Ma vi confesso che non mi fate paura. Ed io, degno erede di mio padre Aragorn e di tutti i raminghi, porterò in alto il loro nome tra le selve oscure della mia mente mentre la luce mia assisterà la mia sola forza. >
< Nessuno potrà salvare la vostra anima, Eldarion. Per questo non riuscirete mai più a risvegliarvi. >
< Non ne sarei tanto sicuro. >
Sguainando la spada di suo padre, la paura di Eldarion si dissolse per sempre dalla sua mente e inflisse il colpo ai suoi timori più grandi di non essere capace di riuscire nell’intento di guidare un popolo nel percorso delle stelle che il suo stesso universo stava costruendo ogni giorno che passava.
Perché se le sue paure erano state contornate da incubi più profondi, grazie all0aiuto di Varda, Morgoth venne ricacciato nelle tenebre più profonde, dinanzi alle porte di quel paradiso splendente che Eldarion non era mai riuscito a vedere prima d’ora.


< Ma cos’è successo? > domandò confuso il giovane ragazzo a Varda.
< E’ finita, Eldarion. Sei riuscito a sconfiggere le tue paure. >
< Che volete dire? >
< Che hai superato la prova dei tuoi timori. Le tue paure irriverenti erano solo un pretesto per riuscire a farti capire che il mondo fantastico in cui devi ancora intraprendere il percorso della tua stessa vita è scandito da una forza di volontà incredibile. E Morgoth, rispedito nelle tenebre grazie al tuo immenso volere, ha fatto capire a tutto il male che cercherà di tornare a conquistare queste terre che non c’è posto per loro. Tu sei la più grande risorsa di questo presente e di tutto il futuro che ti accingerai a scoprire da solo. >
< Ma io… durante quella battaglia, non mi sono mai sentito solo. Ho sentito il calore di mio padre, di mia madre… e il tuo. È stata una sensazione che non può essere descritta a parole. >
< Infatti non mi devi dire niente, Eldarion. Io veglio e veglierò per sempre su tutte le tue decisioni e riuscirai a prendere decisioni sagge che cambieranno il corso di questa era. >
< Il futuro dipende tutto da me? Ma io… non mi sento ancora pronto. >
< Lo sarai, piccolo mio. Guarda di fronte a te e dimmi cosa vedi. >
E una volta che Eldarion riaprì improvvisamente gli occhi, vedeva suo padre e sua madre che si amavano come non avevano mai fatto prima d’ora in una terra benedetta dai loro giusti valori che avevano solo bisogno di essere riconosciuti da un figlio che non li avrebbe mai abbandonati nemmeno dopo la loro morte.
< Madre. Padre… E’ finita. >
< Che cosa vuoi dire, Eldarion? >
< Il limbo in cui la mia mente e le mie paure si erano gettate per sfuggire a tutto questo. Ora capisco quale è il significato del mio cuore e della mia forza di volontà. E devo ringraziare quello sguardo pieno di luce che non poitrò mai dimenticare. >
< Stai forse parlando di Varda? >
< Sì. È lei che è riuscita a guidarmi nella selva oscura delle mie paure. Ed io non potrò fare altro che ringraziarla. Per sempre. >
E nel dire ciò, Eldarion non poteva attendere oltre un abbraccio sincero e commovente verso quei genitori che lo avrebbero amato incondizionatamente per tutta la loro conoscenza.
In questa vita e in quella dopo.

   
 
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