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Autore: Mixxo    18/11/2023    2 recensioni
Hisako è una fan di maghette che sogna di diventare una di loro.
Lurue vorrebbe solo avere degli amici.
Un incontro fortuito esaudirà i desideri di entrambe, ma presto dovranno scontrarsi con le loro insicurezze ed emersioni da altri mondi che appaiono per distruggere la città.
...ma loro fanno meno paura, circa.
Genere: Azione, Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lurue si getta a terra, la poltrona esplode in frammenti di legno e imbottitura. Lapis salta giù dalla sua seduta e si getta in avanti verso Myra, questa fa un passo di lato.

“Lapis!”

Un bagliore rosato la acceca per un secondo, Hisako la tira su per un braccio con stretta salda, le sopracciglia aggrottate. Il suo vestito da trasformata le sta bene, e non è imbarazzante come il suo. “Trasformati.”

Lurue squittisce, esegue l’azione d’istinto, il calore dello iuxx si espande per tutto il corpo.

Perché di nuovo conciata così? Non posso tornare una pera? Tanto Lapis mi chiama così lo stesso!

Riporta l’attenzione verso Myra. C’è molta luce rispetto a prima, la strada all’esterno è calma…

Dov’è il telone?

Un braccio di Lapis fa capolino al di là della vetrina sfondata, ha il pollice alzato. “Sto bene!”

“Lei non per molto.” Hisako usa lo iuxx come propulsore e si scaglia contro la sua eroina. “A noi due, cosplayer scadente!” Myra allunga le braccia e la afferra per le spalle, con un mezzo giro sul posto la lancia fuori dalla vetrina, completando la piroetta nuovamente di fronte a Lurue.

Deglutisce, Kaho ha parlato di fratelli. Portarla fuori è l’idea migliore.

Myra le sorride, indietreggia e scavalca il varco, poggia una mano dove dovrebbe esserci la vetrata, una patina cristallina opaca copre la visuale.

Lurue trattiene il fiato. Gli strilli di Hisako precedono boati, per quanto si sforza di capire cosa sta accadendo le macchie di colore si mischiano tra loro impedendole di comprendere appieno. S’inginocchia vicino a Kaho. Avvicina la mano sulla ferita, scosta i capelli. Il taglio è illuminato da una luce iridescente bianca, percepisce dello iuxx scorrere in tutto il suo corpo e concentrarsi in quel punto. Ritrae la mano. Sta bene, credo? Spero proprio di sì. Guarda alle sue spalle, una scala porta ai piani superiori. Forse dovrei affidarla ai fratelli se sono in casa. Mette le braccia sotto Kaho e la tira su. Passi rapidi scendono le scale.

“Cos’è succes-?”

Un ragazzino dai capelli azzurri inchioda a metà della scalinata, la fissa imbambolato.

Lurue abbassa lo sguardo sulla persona che sta trasportando. Squittisce e allarga le braccia agitandole. “Non è come pens-!” Un tonfo ai suoi piedi. Kaho geme dolorante. L’HO LASCIATA CADERE!

Sussulta, si china e la riprende tra le braccia. “È-è stata attaccata! S-sto andando a fermare la colpevole!”

Percorre a passi rapidi la distanza tra loro, gli porge Kaho.

Il ragazzino scuote la testa, tende le braccia e la sorregge “Chi è stato? Posso chiamare aiuto.”

Lurue scuote la testa. Potrebbe chiamare la Kaiser, o peggio! “N-no no! C-ce la facciamo! P-porta questa ragazza al sicuro ai piani di sopra.”

Il ragazzino annuisce e sale le scale.

Lurue rilassa le spalle. Kaho è al sicuro, ora deve andare ad aiutare le altre. Corre verso la porta, afferra il pomello e tira. Non si sposta di un centimetro. Fa qualche passo indietro e punta i palmi verso la serratura.

Perdonami per la porta Kaho.

Un colpo al fianco la fa piegare di lato, una suola di scarpa preme contro la sua fronte. Si sbilancia indietro, picchia la nuca contro la parete. Strizza gli occhi per scacciare le lacrime, un paio di iridi verde acqua si avvicinano al suo viso. Alza le mani per difendersi dalla minaccia, l’aggressore le afferra i polsi e li preme contro il muro, si avvicina ulteriormente.

“Sembra che non sia stata tu a farti male. Fortuna? O hai lasciato qualcuno indietro?”

Mette a fuoco la figura. La Diva della rovina?

La figura davanti a sé fa un sorrisetto. “Allora? Sono curiosa, e tanto ne avremo per un po’.”

Per un po’? Per cos-

Una stilettata di dolore al fianco. Sente come se le forze le fossero strappate via dalle membra passando da quel punto. Geme di dolore, piega la testa in avanti.

“Uh, credo di averci messo troppa forza. Scusa, di solito non fa male. Beh, ormai… cerca di resistere un po’ ok? Potrei spiegarti tutto per distrarti, così magari non ti arrabbierai con me.”

Lurue alza lo sguardo, la fitta al fianco non smette di tirare. Gli occhi della diva sono placidi, innocenti a loro modo, non c’è cattiveria, anzi, è a disagio.

Scoppi al di fuori della libreria. Che sia stata lei a fare quella cosa a Myra? Deglutisce. “N-non credo che arrabbiarsi sia il problema.” La coda della diva è piantata come un ago nella sua pelle, la patina bianca della sua barriera di iuxx è come risucchiata da essa, non esce nemmeno una goccia di sangue.

“Non biasimarmi. Non è facile nemmeno per me. Pensavo che potessi capirmi.” La diva socchiude gli occhi.

Lurue stringe i denti, ingoia il dolore. “Ho imparato che se non ti spieghi la gente non può capire.”

Un altro urlo isterico di Hisako seguito da un tonfo contro la patina cristallina, lanciando un’occhiata la vede spiattellata contro di essa per un istante prima che una forza esterna la stacchi via.

La diva ha distolto lo sguardo, quando torna a fissarla la sorpresa è palese sul suo viso. “Sembrava così elegante, non pensavo potesse essere così ferina.”

“S-stai evitando di rispondermi?”

La diva ride colpevole. “Finora ho ottenuto iuxx residuo dagli esseri di questo mondo, questo mi bastava per sopravvivere. Ma quando hanno iniziato a darmi la caccia ho capito che non potevo più accontentarmi. Ho iniziato a contrattaccare, ma sono meno forte di quello che puoi immaginare. Non ho tempo, mi serve la forza di individui più potenti di me per raggiungere il mio obbiettivo.”

La stretta sui suoi polsi si allenta, le spalle della diva tremano, si sta mordendo il labbro. Forse è la sensazione d’intorpidimento, ma ha l’impressione che la ragazza che la sta aggredendo stia mettendo meno forza. Sembra solo disperata.

Un’ombra si stende su di loro. Il ragazzino di prima tiene una sedia per lo schienale sopra la testa, la seduta cala sopra le corna della diva che si piega per il colpo. Pezzi di legno schizzano in ogni direzione. Lurue approfitta dell’occasione per spingersi via di dosso la diva. La coda dell’emersa viene strappata via dal suo fianco, la fitta le fa girare la testa, si appoggia contro il muro con la spalla per non cadere a terra di nuovo, preme con la mano sulla ferita. La sensazione viscosa al tatto non è un buon segno.

La diva si alza con lentezza, la mano premuta contro la tempia, la coda appuntita si agita infastidita. “Piccolo-”

Scatta in avanti. Lurue stende le mani, la barriera si frappone tra loro due e la diva che cerca di piantare le unghie contro di essa. I canini sembrano estremamente appuntiti adesso, le unghie simili a lame affilate. “Non farmi perdere tempo!” La punta della coda si alza nuovamente, sbatte furiosamente contro la barriera.

Ogni colpo percorre la superficie della protezione, facendola vibrare, ogni colpo dà delle fitte alle braccia di Lurue, innescando anche la ferita al fianco. Le sfugge un singhiozzo frustrato. Non riesco a farcela da sola.

“Cala la barriera. Fidati.”

Sposta lo sguardo sul ragazzino al suo fianco, gli occhi azzurri la scrutano nervosi.

Deglutisce, fissa la diva. Il viso dolce è sfigurato da rabbia e sofferenza.

Devo fare sempre affidamento sugli altri per riuscire a proteggere qualcuno?

Lurue ritrae le mani, lo iuxx che fa dà muro tra i tre si dissolve. Le unghie della diva stringono le sue braccia, lacrime scure e viscose scorrono sul suo viso. Apre la bocca, tossisce, macchioline nerastre sporcano il vestito bianco. Non è normale trovarsi in questo stato anche per un’emersa, cosa le sta succedendo?

Stringe i denti, il ragazzo ha afferrato il lato di una libreria, lo tira verso la diva. Lurue porta le mani verso il ventre della diva, genera una piccola sfera tra le dita e la lascia esplodere. Il corpo della giovane viene lanciato indietro, una cascata di libri seguita dallo scaffale la sommergono.

Lurue respira affannata, il dolore al fianco è aumentato o forse lo sentiva meno in quel momento di adrenalina.

“Stai bene?”

Il ragazzo sta fissando la macchia rossa sul vestito. È ancora in piedi, forse è meno grave di quello che sembra. “D-dovrei chiederlo io a te.”

"...onesto, sono abituato a vedere questo posto distrutto."

Ripensandoci la libreria aveva un telo al posto della vetrina, chissà cosa accade abitualmente in quel posto.

Il ragazzo si avvicina. "Dovremmo fare pressione su quella ferita, credo?"

Lurue stringe la mano al fianco, inspira. “Non c’è ne bisogno. Posso curarmi, credo.”

"Credi..." Il ragazzo tentenna. "...abbiamo un kit del pronto soccorso dietro il bancone."

La pila di libri trema, i due sussultano. Un’ala nera da pipistrello emerge e si spalanca, lo scaffale vola dall’altra parte della stanza frantumandosi contro la parete. La diva emerge, anche se ben poco di lei è riconoscibile: scaglie nere coprono parte del suo viso, liquido scuro scorre dagli occhi e dai lati della bocca semiaperta, le braccia tremanti sono ricoperte di una patina dello stesso colore e concludono con grosse zampe provviste di lunghi artigli, la singola ala nera sembra esserle cresciuta sotto la pelle della schiena, sfondandola per uscire, la coda sottile è diventata più spessa, la punta affilata si è gonfiata somigliando ad una mazza chiodata. Un suono a metà tra un urlo disperato e un ruggito esce dalla bocca della diva. La coda scatta in avanti.

Lurue viene spinta di lato, il ragazzo viene colpito in pieno stomaco, sparisce nell’ala interna della libreria. Indietreggia terrorizzata, mani in avanti pronta a erigere la barriera contro quella cosa. La bestia fa un passo, altre scaglie ricoprono la pelle graffiata, le gambe si piegano per il peso insostenibile, gli artigli scavano nel pavimento all’impatto. Un singhiozzo le arriva alle orecchie. La diva alza lo sguardo, stringe e riapre gli occhi sofferenti, essi continuano ad alternare il verde acqua e il viola nelle iridi. Ringhi strozzati le escono dalla gola. Il senso è incomprensibile, ma il labiale le è in qualche modo chiaro.

Aiutami.

Lurue stringe una mano al petto, indietreggia. È diventata un mostro. La diva scava con gli artigli, si trascina verso di lei, le sta chiedendo aiuto. Fa male guardarla, le fa pena. S’impone di non indietreggiare ancora, non deve abbandonarla.  La diva colpisce con forza a terra, spuntoni di cristallo emergono in fila puntando verso di lei, li evita gettandosi di lato. Non ho le capacità per farla tornare come prima. Forse posso metterla a dormire, aiutare Hisako a far tornare in sé Myra, e forse lei saprà cosa fare.

L’urlo di dolore della diva le fa rigirare lo stomaco, alza le mani verso di lei. Sono troppi ‘forse’.

“Resisti.” Una cosa alla volta, prima di tutto rendiamola innocua.

 

Hisako vola al di fuori della libreria. Mi ha acchiappata al volo, Myra è delicata, non ce la farebbe… credo, potrebbe usare la magia per aiutarsi. Volteggia un paio di volte in aria per atterrare con i piedi contro il muro, alza lo sguardo: la falsa Myra scavalca la vetrina distrutta, alza la mano e genera una patina cristallina che copre l’intero edificio. Ci ha pure divise, cappio.

Spinge con le gambe, incrocia le braccia davanti al viso le avvolge con lo iuxx. Sfondo te e la tua barriera!

Schizza in direzione della falsa Myra, quella alza la mano, una serie di barriere si frappongono tra loro due.

…LE TUE BARRIERE!

Colpisce la prima difesa, crepe luminose la ricoprono e cade in pezzi subito dopo. Si dà una spinta ulteriore, la seconda cede. Fissa la ciarlatana, le rivolge un sorriso canzonatorio. Ora vedi. L’ultima barriera inizia a incrinarsi, Non-Myra alza il braccio, la copia del seme di Shinka si leva in alto, un istante dopo, si abbatte tra le sue scapole.

Hisako viene schiacciata contro il pavimento, si sente afferrare la collottola.

“Volevi arrivare alla barriera? Accontentata.”

L’aria le sferza il volto, caccia un urlo, tira una facciata contro la parete cristallina. Guarda attraverso il cristallo. Lurue si trova seduta contro il muro, un’altra ragazza inginocchiata davanti a lei la tiene per i polsi.

Cosa sono queste scene da novel eroge!?

“Ora riprova da sola.” La ciarlatana la scaglia indietro, sbatte per terra e rotola. Pianta una mano sull’asfalto, stringe il pugno e lo batte per terra mentre si rialza. “Non hai azzeccato un colore di quelli della vera Myra, UNO!”

Non-Myra si guarda gli abiti volteggiando sul posto. La terza dannatissima barriera segue i suoi movimenti. “Almeno i miei colori stanno bene insieme, Rosa-su-rosa…” Alza una mano e se la appoggia sulla guancia. “Sei un confetto, tesorino, ma non preoccuparti, tra poco ti sistemiamo, perché sto per farti nera,” canticchia.

“Non parlare come la dogga di Myra! Sei pure OOC!” Hisako corre in avanti, stringe i pugni e carica lo iuxx, spara due sfere rosa che vengono deviate dalla copia del seme, la barriera si alza.

Ah-HA! Ora ve-

Il ceffone dell’imbrogliona la stordisce per un secondo.

“Mi hai dato uno schiaff-!?” Il malrovescio le centra l’altra guancia. Le pizzicano gli occhi. Oggi non è giornata? Chi voglio prendere in giro, quando mai è giornata per me?

Vede la mano della donna abbassarsi, salta all’indietro, il seme fasullo si schianta contro il terreno, pezzi di asfalto schizzano in ogni direzione. La dannata barriera torna a proteggerla.

Non è Myra, ma sa cosa sta facendo. Guarda verso la patina. Spero che Lurue se la stia cavando.

“Ma come? Ti stai arrendendo di già?”

“NON METTERMI FRETTA!” Allarga le braccia, le allunga di fronte a sé inarcando le dita, accumula lo iuxx al loro interno. “Lycoris Flowering!” Apre le mani, una miriade di petali di luce si abbattono contro la terza barriera distruggendola. L’imbrogliona spicca un salto in alto, afferra il seme di Shinka in aria, dal globo si allunga un’asta di energia, un lato della sfera si appiattisce, da quello opposto una serie di radici luminose si stendono per alcuni centimetri.

Hisako sgrana gli occhi. “No… Il Guardiano!” Non è una cosplayer scadente, quella è Myra! Caaaaappio!

Myra afferra il martello con entrambe le mani e sferra una martellata verso di lei. Schiva con un salto indietro, l’onda d’urto dell’arma le spazza le gambe, scansa una facciata piantando le mani a terra, si spinge di lato evitando un altro colpo, l’energia rilasciata dall’arma la sbalza indietro. Si rialza in fretta, unisce le mani e punta la sfera d’energia verso l’avversaria. Ancora viva first try, wow.

Myra si mette il martello sulla spalla tenendo l’impugnatura con entrambe le mani come un ombrello. Ridacchia. “Sembra che ti sia crollato il mondo addosso.”

Hisako trema di rabbia. “Non puoi essere davvero Myra. Ma quello è il martello.”

Non hai pensato che potrebbe esserci un'altra la spiegazione?

Si guarda attorno. Vicino alla barriera Lapis si sta rialzando da terra, la guarda tenendo un dito sulla tempia.

Spiacente di toglierti l’idea eroica di smascherare una faker, ma quella è la vera Myra.

Fissa il martello, poi la donna che lo impugna. Come ha già notato prima, gli abiti e gli accessori sono tutti come quelli della vera Myra, ma i colori sono tutti più scuri, tendenti al blu, la stessa acconciatura è passata da un rosa ad un lilla tenue.

Rimane con le mani puntate verso di lei, in attesa del suo prossimo movimento. Come la fermiamo?

Sai, credo che il problema non sia come la fermiamo, ma come la superi per sfondare questa parete che ci tiene lontani da Pera. Hai notato che si limita ad allontanarti?

Fa una smorfia. Allontanarmi non sapevo significasse ‘sbattermi contro di essa’. Rimane in guardia, Myra non dà segni di reazione. Forse si sta davvero limitando a tenerla lontana. Se dovesse affrontarmi sul serio probabilmente sarei una gemmina adesso.

Hisako fa un passo in avanti. Una sfera d’energia si genera ai piedi di Myra, stringe la presa sul martello e la colpisce. La sfera schizza in sua direzione lasciando una scia dietro di sé tanto è veloce, caccia un urlo di panico, la sfera le passa accanto. Si tappa la bocca con la mano. Mi ha mancato. Fissa Myra, l’elfa gonfia una guancia, arriccia appena il naso. E non lo ha fatto apposta, mamma mia che carina.

Simpa dopo averla superata grazie. Guarda Lapis, ha unito le mani davanti a sé ed ha fatto un cenno con la testa.

Myra ritira indietro il martello, un'altra sfera d’energia si genera ai suoi piedi. Schizza nuovamente di fianco ad Hisako.

Davvero non riesce a colpirmi? Sono ferma!

…Myra non ha mira, lol. Abbiamo un punto debole, solo che non ci aiuta nella nostra situazione. Se ti avvicini è più facile che abbandoni la distanza e puoi trasformarlo in un inseguimento magari.

Idea! Fa un passo in avanti. “Ok, non sei la vera Myra, lei non è così scarsa.” La donna stringe gli occhi, stacca la presa con una mano e la stende verso la sfera, lo iuxx fluisce in essa ingrandendola.

Oh. Ed è così che mi freg-

La sfera la centra in pieno, per un istante prova nuovamente la sensazione di andare a fuoco. Poi dei mattoni si sgretolano contro la sua spina dorsale, finisce sbattuta contro un divano di un salottino. Lo schienale si piega, la seduta s’impenna e cade all’indietro, Hisako si trova la visuale ostruita dalla sua gonna.

“Come hai fatto a farla arrabbiare così presto?”

Hisako riconosce la voce irritante. Ingoia la risposta e si mette in una posizione dignitosa. “Dov’eri finita dogga!?”

Inui passa una mano sulla cinghia del borsone che tiene sulla spalla. “Questioni per Yelena.” Lancia un rapido sguardo verso un angolo della stanza, quando si volta non vede nessuno. “Mi spieghi che succede?”

“Chi?”

“Sempre la guardiana. Quella che ti ha dato i poteri, sai.”

“Ah, Questgiver.”

Hisako, sei viva?

Immagina tenere conversazione con due persone contemporaneamente. Hisako si tira su. “Qualcuno ha preso il controllo di Myra e quel qualcuno sta puntando a Lurue.” Viva e ho trovato la dogga.

Inui spalanca leggermente gli occhi. “Ah. Quella gente non rimane morta.”

“Eh?”

Inui sventola la mano davanti a sé. “Lascia, perdere. Abbiamo un’elfa da ricalibrare cognitivamente.”
Hisako sbatte le palpebre, scuote la testa. “Eh?”
“Botta in testa.” La supera, s’infila nel buco della parete.

Come pensa di dare un colpo in testa a qualcuno di così… perfetto?

Un paio di urli provengono dalla strada esterna. Hisako si precipita fuori dall’edificio.

Lapis atterra rovinosamente a pochi passi da lei, slittando contro l’asfalto, piccoli frammenti di iuxx formano una scia dal punto in cui ha impattato contro il terreno fino a dove si è fermata. Fa un movimento strano ma fluido con il quale si mette in ginocchio, la fissa. “Questo è il motivo per cui non uso gonne, me le potrei solo sognare queste cose.”

Inui si avvicina e la tira su per un braccio. “Qualcuno sa usare le barriere quando servono.”

Hisako sente una fitta. Sento che era una frecciatina. Si mette davanti a loro fronteggiando Myra. “Avete idea di come fare a colpirla?” Hisako sussulta. Aspetta, so benissimo cosa fare invece! È quel genere di momento!

Cammina a passi lenti verso Myra, mette una mano al petto.

“So che puoi sentirmi.”

La guardiana di Shinka inclina la testa di lato perplessa.

“Sei sempre stata una fonte d’ispirazione per me.” Una sfera di energia le schizza a fianco, Lapis caccia un gridolino alle sue spalle. “L’eroina che salva tutti con modi eleganti e un sorriso che illumina le nostre vite.” Quel ghigno non è assolutamente da te.

“Sei sincera, innocente, ti impegni tanto per noi anche se non siamo una tua responsabilità.”

Myra abbassa il martello, sembra sconvolta. Hisako avanza.

“So che qualcuno sta cercando di usarti, ma la Myra che conosco non glielo permetterebbe.”

Nessuna reazione, respiro regolare, si ferma a pochi centimetri dalla prima voragine lasciata a terra dallo scontro. Hisako stringe i pugni. “Torna a essere la nostra Myra!”

Silenzio per la strada, il tempo sembra dilatarsi, il cristallo colpito dal sole emette riflessi colorati contro l’asfalto. Probabilmente la rifrazione non dovrebbe funzionare così, ma è magia di Myra, tutto è plausibile.

Una risatina tenue spezza la calma, Myra poggia il dorso della mano sulla bocca, la risata diventa squillante e fragorosa.

“La Myra che conosco… cosa sai di me tu?” L’elfa avanza verso di lei. “Mi hai mai parlato davvero? Hai idea di cosa significhi essere me?”

Hisako stringe i pugni, le tende la mano. “Allora lascia che ti conosca davvero.”

Myra impugna il martello nervosamente. “Conoscerai il Guardiano prima,” canticchia e scatta verso di lei.

Le trema la mano tesa, vedere il suo idolo in quella versione malvagia è un dolore per una fan, ma per quanto possa essere una persona fantastica anche lei può essere tormentata da qualcosa anche se non lo dà a vedere nella quotidianità. Mi chiedo cosa la turbi tanto.

Il martello cala verso di lei, ignora le voci di Lapis e Inui che la chiamano, piega la schiena in avanti, slitta il piede e avanza, apre le braccia e stringe Myra. L’arma cade alle sue spalle.

Hisako appoggia la testa al suo petto, preme le mani sulla sua schiena, lascia che il suo iuxx avvolga entrambe.

Ricorda di aver letto su un forum che il giglio ragno è un fiore che cresce vicino ai cimiteri, si dice che guidino i morti fino alla prossima reincarnazione. Non capisco ancora se sia appropriato o no come nome. Sono fiori legati alla morte, fa strano una maghetta legata alla morte. Ma il nostro compito è recuperare gli einheri per dare loro nuova vita in futuro. Sì, ha senso.

Lo iuxx si espande. Maghetta moment, pls funziona!

Due mani le carezzano la testa e la schiena. Alza lo sguardo. Gli occhi color galassia la fissano addolciti.

Hisako singhiozza sorridente. Colori giusti! I placco-abbraccio non falliscono mai. “Bentornata.”

Myra socchiude gli occhi, accenna un sorriso confuso. “Son felice di essere tornata… da dove però?”

 

Si sente staccare dal suo idolo, un paio di orecchie da canide si piegano nervose. “Non c’è tempo adesso. Tira giù quella cavolo di barriera.”

Hisako tende una mano verso la felicità rubata. Myraaa.

Inui le afferra il polso e la tira verso la libreria. Lapis rallenta e affianca l’elfa, parlano tra loro ma la sua mascotte ha un passo rapido anche se la sta trascinando, è già troppo distante.

Lapis un giorno ti sfascio, smettila di rubarmi l’identità.

L’infame si volta verso di lei, le fa un sorriso. Sai che siamo ancora collegate si?

Meglio, staccati e raggiungici. Ora.

Coda laterale distacca una Myra spaesata con una corsetta, la affianca. “Cambiando discorso, sai che solo i gigli ragno rossi hanno significato legato alla morte, si?”

Hisako singhiozza. “Quando l’ho scelto puntavo a quello bianco, non pensavo che fosse quello rosso il più

facile da trovare.”

“Nerd dei fiori.”
“Non rompere.”

  
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