Seppellendo segreti
Cecilia l’ha aspettato, vergine devota. Accetta i fiori e le
sue scuse con lo stesso sorriso moderato.
“Sono felice
che tu sia qui. Non parliamone più.”
Cecilia guarda le stelle cadenti con aria sognante, appoggiata a lui – contro la seta della
camicia
su cui gli ha ricamato le iniziali.
Tom si torce le dita, seppellendo segreti.
(La strega e
quel vino dolciastro.
Non riesce nemmeno a pensare il suo nome.)
È la notte di Capodanno e una tormenta spazza le strade, ma niente può
impedire
all’alta società di raggiungere Villa Riddle per i festeggiamenti – vogliono tutti dare un’occhiata
al disgraziato ch’è tornato, redento, una fidanzata scintillante al
braccio.
Tom si stira le dita e conta i giorni un’altra volta.
La strega avrà già messo al mondo suo figlio?
(Il modo in
cui lei gridava.
Implorando piacere.)
Cecilia è uno splendore nel suo abito di lustrini, ma Tom
neanche la guarda.
Le altre signore sogghignano come iene – il ragazzo è stato
avventato ma gli uomini hanno dei
bisogni, la stracciona era una sgualdrina, però le sgualdrine sanno
cosa fare
per tenersi un uomo.
(Il modo in
cui godeva, gemendo come se piangesse.
Il modo in cui gridava, senza decenza, senza ritegno. Ne voleva sempre
di più,
non le bastava mai, lei, lei, lei...
Merope.)
È quasi l’alba e tutti gli ospiti si sono ritirati nelle
loro stanze.
Tom si torce le dita – suo figlio avrà già pianto per la prima volta?
Tom entra nella camera di Cecilia con la testa annebbiata e il cuore
che batte
troppo forte.
(Il suo
ventre arrotondato, il suo odore.
I baci che le lasciava cadere piano sul collo.
Volerle bene.)
Cecilia non ha mai detto sì, prima – non possiamo, non siamo
sposati.
Quella notte, però, Cecilia sorride e non pensa affatto che s’uniranno
in
matrimonio soltanto a maggio.
(La nebbia
che si dirada. Il piacere lancinante.
Quel segreto inconfessabile dietro i suoi occhi storti.
Non riuscire a farne a meno.)
Tom crolla su di lei e incespica nella sua compostezza – Cecilia sospira come una
fata e trema appena ed è tutto, tutto sbagliato.
Lei geme di dolore e Tom la tocca, impacciato, senza desiderio, senza
frenesia.
Cecilia è fredda e lui meccanico, e non c’è alcuna tenerezza – non come con l’altra,
l’altra
gridava di lussuria persino la prima notte, e lui non riusciva a
smettere di
baciarla e di volerla, e ricorda il suo brutto volto devastato dal
piacere, e
le sue risate, e come dopo avesse leccato il proprio sangue dalla sua
pelle
ancora calda.
Tom si torce le dita mentre l’estasi lo lascia quasi moribondo sulla
donna
sbagliata.
(La
meraviglia – niente più nebbia,
niente vino dolciastro.
Lei col ventre deformato e quegli occhi storti persi per lui.
L’orrore – il
suo corpo che la desidera, il suo corpo che la ama.
Volerla.
Fuggire.)
Tom scopre che tornare indietro nel tempo è impossibile – le stelle cadenti non
esaudiscono desideri sbagliati.
Cecilia sorride sotto il velo da sposa, e Tom si torce le dita,
rimpiangendo
segreti.
Note dell’Autrice
La storia partecipa alla All Together
Challenge - II edizione, indetta da me sul forum Ferisce la penna.
L’idea alla base nasce da un pacchetto di GaiaBessie, che riporto per
intero: “Coppia: Cecilia/Tom Riddle senior/Merope Gaunt
Indicazione: Tom era prigioniero di un mondo perfetto, solo che non se
ne
rendeva conto: quando torna a casa confuso, coperto di vergogna e con
il
pensiero a quel figlio che non ha riconosciuto, il giovane Tom Riddle è
pronto
a tornare indietro nel tempo.
A una vita fatta di lustrini, stelle cadenti, e una fidanzata che sa
ricamare
la sua iniziale sulle camicie.
Cecilia sembra diversa.
Quando fanno l'amore sospira come una fata ma, se la stanza è buia o
lui è sovrappensiero,
Tom non la sente nemmeno: un grido animalesco, sofferente, squarcia il
silenzio.
Il letto della figlia dei Gaunt era diverso.”, che mi ha davvero molto
ispirato!
Spero che la storia vi piaccia.
Un bacio,
Mary