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Autore: rosy823    21/11/2023    1 recensioni
Questo è il prequel di "Ginny Weasley e i DDM". Vedremo Ginny nei due anni precedenti la battaglia di Hogwarts,la morte di Sirius, quella di Silente e la nascita dell'amore con Harry.... tutto dal suo punto di vista. Spero che vi piaccia!!!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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Harry uscì dalla torre di Grifondoro per andare da Silente, ma dalla finestra vide qualcuno seduto sotto un albero in riva al lago.
Il sole che tramontava rifletteva sui suoi capelli rossi, facendoli apparire quasi come una cascata di fuoco.
Era impossibile non riconoscere a chi appartenessero quei capelli…
- Gin… - mormorò.
Controllò l’ora.
“ ho ancora qualche minuto, posso raggiungerla! “
Si mise a correre travolgendo quasi chi lo incontrava e arrivò al lago affannato.

Ginny era seduta sotto un albero, con le braccia incrociate, la testa appoggiata all’albero, gli occhi chiusi.
Aveva pianto e si vedeva. 
Harry si avvicinò e si inginocchiò davanti a lei.
Le accarezzò una guancia e lei aprì gli occhi di scatto.
Non si era accorta di lui.
Harry la guardò dolcemente e le fece un’altra carezza.
La ragazza lo guardò confusa
- Che…che ci fai qui?  Non dovevi andare da Silente, stasera? – gli chiese in un sussurro
- Ti ho vista dalla finestra e sono venuto da te. –
- Ti prego, va via. – disse la ragazza nascondendo il volto tra le mani.
- Che è successo? – chiese lui, dolcemente.
La ragazza sospirò.
- Ho annullato l’appuntamento con Michael. –
Harry esultò silenziosamente.
- E perché stai piangendo? –
- E’ venuto fuori che lui e Kinkade avevano scommesso su chi mi avrebbe portata a letto per primo – disse con imbarazzo.
Harry scattò in piedi, furioso.
- Io li ammazzo!-
Ginny lo trattenne afferrandogli la mano.
- Non c’è n’è bisogno. Li ho già sistemati. –
Harry si inginocchiò di nuovo di fronte a lei.
- In che senso, scusa? –
- Gli ho lanciato una fattura orcovolante che non dimenticheranno tanto facilmente. –
Harry scoppiò in una fragorosa risata e se la trinse al petto.
- Oh Merlino, quanto ti adoro! – esclamò tra le risate.
Ginny sorrise.
Quando si fu calmato, Harry la lasciò andare e la osservò.
Stringeva ancora la sua mano e lui non poté fare a meno di notare quanto fosse piccola e delicata rispetto alla sua.
Anche Ginny era piccola e delicata, anche se aveva la forza di un colosso.
Harry le osservò di nuovo il viso.
Aveva ancora gli occhi lucidi.
Era evidente che i due ragazzi l’avessero ferita nel profondo.
 
- Mi dispiace che ti abbiano presa in giro. –
- Oh, non è un problema. Michael ha avuto la brillante idea di dirmelo dopo che ho annullato l’appuntamento. Pensava di ferirmi, ma ci vuole molto più di questo per farlo. –
- Ma hai pianto. – disse Harry, confuso.
- Non per lui – sussurrò la ragazza
- E allora perché? –
Ginny lo guardò intensamente per un momento, poi distolse lo sguardo e non rispose.
 
Quello sguardo….
Aveva pianto per lui.
Allora non tutto era perduto.
 
Lui fece un piccolo sorriso e, prendendole l’altra mano, la tirò in piedi.
Quando furono uno di fronte all’altro l' abbracciò stretta, respirando il suo meraviglioso profumo di fiori.
- Perché fai così? – gli sussurrò la ragazza.Si staccarono un po’ e lui le prese il volto tra le mani.
- Lo sai il perché. Io tengo a te. – disse accarezzandogli dolcemente il volto.

la guardò con un'espressione molto seria per qualche secondo, poi alla fine parlò.
- Lo so che non ho il diritto di chiederti niente. Ma lo farò lo stesso. -
Fece una pausa sospirando profondamente.
-  Ti racconterò tutto, tutto ciò che vorrai sapere.  -
Ginny sbarrò gli occhi, sorpresa.

- Vorrei poterlo fare subito ma sono in ritardo per la lezione con Silente. –
- Non devi raccontarmi i tuoi segreti se non vuoi – disse Ginny in un sussurro.
- Ma voglio.- disse lui con un piccolo sorriso – puoi aspettare fino a domani?-
Ginny annuì.
Lui sorrise, le prese la mano e dopo un piccolo bacino sulla fronte, si avviò con lei fino al castello.

Rimasero in silenzio fino a quando non furono davanti alla torre di Grifondoro.
Qui Harry si voltò e la guardò negli occhi
- Ci vediamo domani mattina, ok?- disse facendole una carezza
- Ok. A domani –

Harry continuava a guardarla come imbambolato.
- Harry, il professor Silente ti aspetta.. – disse la ragazza divertita e un po' imbarazzata.
- Oh, si. Si, certo.- il ragazzo parve risvegliarsi e iniziò ad avviarsi lungo il corridoio.
Ginny rimase a guardarlo, ma all’improvviso Harry si fermò e si voltò di nuovo verso di lei.
Tornò indietro con gli occhi fissi nei suoi.
Ginny aveva il cuore che batteva furiosamente.
Lui era bellissimo e la guardava in un modo nuovo, come non aveva mai fatto.
Arrivato di fronte a lei, le prese il volto tra le mani e la baciò.
Ginny si aggrappò alle sue braccia per non cadere.
Quando si staccarono, lui poggiò la fronte su quella di lei.
- Ora devo andare davvero – disse in un sussurro,  e poi la baciò di nuovo.

Lui la adorava.
Voleva stare con lei e gli risultava difficile allontanarsi.

Quando si staccarono di nuovo Ginny sorrise divertita.
- Se continui a baciarmi, non riuscirai ad andare dal preside –
- Non ho scelto un buon momento per farlo, vero? – disse lui con un ghigno
- No, decisamente no. –
Ginny gli fece una carezza sul volto e gli diede un piccolo bacino sul naso.
- Vai. – gli disse – ti spetto in sala comune, ok?-
- Ok. – disse il ragazzo, riluttante.
Si staccò e iniziò a camminare all’indietro.
- Harry, dovresti correre, sei in ritardo! – lo sgridò
- Sì si giusto! – si voltò e iniziò a correre. 
 
Ginny scosse la testa e entrò dal buco del ritratto
 
Harry arrivò trafelato dal preside
- Mi scusi professor Silente, ho avuto un contrattempo –
- Non preoccuparti, mio caro ragazzo. Credo che una ragazza sia una compagnia assai migliore della mia –
Harry si passò una mano tra i capelli e arrossì imbarazzato.
Come faceva il preside a sapere sempre tutto?
- Dimmi Harry, è una cosa seria tra te e … chi è? Scusa la mia curiosità. E’ forse la signorina Granger? – chiese il preside
- Oh, no no, Hermione no. E’ come una sorella per me. –
- Oh. Perdonami Harry. Passi molto tempo con lei e pensavo che potesse essere lei la ragazza di cui sei innamorato. –
- No,no. E’ Ginny Weasley – disse arrossendo.
Gli occhi del preside brillarono.
- Ah, la signorina Weasley, ma certo! Avevo dimenticato che i Potter preferiscono le ragazze dai capelli rossi. – 
Harry fece un sorrisino e arrossì ancora di più.
- E dimmi. è una cosa seria? Mi sembra che tu sia molto coinvolto. -
- Io Credo di sì, signore –
- Molto bene, molto bene. Hai fatto un’ottima scelta. E poi, mi dicono che è anche un’eccezionale giocatrice di Quidditch. –
Harry sorrise, orgoglioso.
- E’ la migliore. –
Silente lo guardò in silenzio per un lungo momento.
-  Ricorda Harry, la tua capacità di amare è ciò che ti permetterà di sconfiggere Voldemort.- 
Harry sospirò.
- Posso chiederle una cosa, professore?-
- Certamente. Dimmi pure-
Harry si avvicinò al preside ma rimase in piedi. Iniziò a fare avanti e indietro, nervoso.
- Stare con me, non metterà Ginny ancora più in pericolo di quanto non sia già?-
- Indubbiamente la signorina Weasley è dichiaratamente contro Voldemort, come tutta la sua famiglia, ma non credo che stare con te possa esporla di più al pericolo. Non in questo momento. –
Harry annuì
- Permettimi di darti un consiglio, Harry. Vivi la tua vita. Sii felice. Ama. Perché è questo di cui hai bisogno. Questo è ciò che sei e che ti contraddistingue da Voldemort. E non è forse questo che ti ha permesso di liberarti di lui, al ministero? Credo che i sentimenti che provi per Ginny Weasley, saranno per te come un talismano. – 

Harry rimase in silenzio per qualche secondo, riflettendo sulle parole del preside.
 
- In pratica, mi sta dicendo che amare Ginny mi renderà più forte. –
- Esatto. Amarla ti renderà sicuramente più forte di lui. –
- Ho deciso di raccontarle tutto. Mi fido di lei. Quanto di Ron ed Hermione. –
- Molto bene, Harry. E’ la scelta giusta. -
- Grazie professore. –
- Di niente ragazzo mio. Ora vieni, voglio mostrarti un ricordo che ti sarà utile conoscere per sconfiggerlo, alla fine. –

 
  
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