Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Jigokuko    24/11/2023    0 recensioni
Akane non sa nulla di sé. Né da dove viene, né il suo vero nome.
Non appena apre gli occhi e si ritrova al buio, l'istinto le dice di scappare ed ignorare il dolore lancinante che la sta divorando dall'interno.
Quando incontra lo sguardo di due iridi d'argento, tutto inizia ad essere ancor più intricato.
Ma la domanda è sempre la stessa: chi è lei, in realtà?

"Il tempo è qualcosa di ineluttabile, non si può andare incontro ad esso.
Il tempo non scende a compromessi, il tempo è intoccabile, il tempo non è un gioco."
Genere: Malinconico, Mistero, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruno, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Yusei Fudo, Z-one
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Prima di iniziare, vi avviso che qui Akane ci ha dato di brutto con le visioni, quindi se siete sensibili voglio avvertire che alla fine del capitolo ci sarà un scena abbastanza gore, vi consiglio di saltare da quando entra nella vasca e passare all'ultima linea di dialogo. Ci vediamo nelle note finali come su ao3.


12

Il drago nel cielo


Gli occhi si erano spalancati al punto da bruciarle. Li sentiva umidi, le lacrime minacciavano di uscire in un tentativo di reidratarli. Eppure non riusciva a chiuderli.
Puro fuoco, migliaia di fiamme spiraleggiavano nell'aria, che tingendo il cielo di un accecante arancione si riunirono a formare una linea retta, poi una serpe ed infine un drago. I suoi occhi ed il suo corpo bruciavano con l'intensità di mille incendi, andando dal rosso di una lama incandescente al colore di una nana bianca.
La creatura era lunghissima, slanciata, aveva quattro zampe, la coda a freccia, ali scheletriche e la testa ricordava vagamente quella di un drago cinese.
Akane urlò all'improvviso spaventando Carly che, alla guida, quasi andò fuori strada. Dapprima le imprecò contro, poi finalmente si accorse di cosa diamine stesse succedendo.

- Il Drago Cremisi?!- Esclamò la giornalista.
- Il che—? Carly, tu sai cos'è quel coso?!-
- Deve essere successo qualcosa a Jack!- La ignorò.
- Cosa diavolo c'entra adesso Ja—-

Senza darle il tempo di finire la frase, Carly fece inversione ed affondò il piede nell'acceleratore al punto da schiacciarla contro il sedile. Akane non credeva nemmeno che quel mezzo catorcio color limone potesse effettivamente andare forte e, se doveva essere sincera, un po' stava temendo per la sua vita. Che tutte e quattro le ruote potessero saltare via all'improvviso, o il motore esplodesse, o addirittura si scoperchiasse l'abitacolo. Strinse la cintura tra le mani al punto da lasciarsi dei segni rossi sui palmi, con la confusione in testa destinata solo a crescere ad ogni secondo che passava a bordo di quell'auto impazzita.
Carly guidò come una matta fino a raggiungere la lingua di autostrada che stavano costeggiando fino a poco prima che la bestia apparisse, arrestando la sua corsa quando in lontananza apparvero le moto di Yusei, Jack, Crow e Bruno; tutte ferme e con i loro conducenti a bloccare la strada. Akane non fece in tempo a notare un insolito bagliore proveniente dalle braccia destre dei primi tre che la creatura si avvolse su sé stessa e discese quasi a terra, per poi srotolarsi velocemente e dissolversi nel rosso della sera. La cosa più sorprendente fu vedere Leo, semi inconscente e ricoperto di ferite, fluttuare lentamente fino a cadere tra le braccia di Jack.
A quel punto, le due ragazze uscirono finalmente dalla macchina e, sconcertate ma soprattutto preoccupate per il ragazzino, si aggiunsero al quintetto.

- Cosa sta succedendo qui? Cos'è successo a Leo?!- Sbraitò Akane.

Crow si limitò ad indicare l'ennesimo tratto di autostrada che stava sopra di loro, quest'ultimo isolato per ospitare un duello, e fu a quel punto che lei finalmente se ne accorse: in campo c'era un mostro gigantesco... Wisel?! No, a guardarlo meglio era diverso... questo sembrava più piccolo di quello che aveva visto in video, era color cobalto e la sua forma era simile a quella di un volatile piuttosto che di un umanoide. Ma l'infinito sul petto li accomunava.
Mentre l'avversario... l'avversario era Luna! Ciò voleva dire che i gemelli stavano combattendo insieme contro un simile abominio?! E che Leo aveva perso?
Akane non riuscì a distogliere lo sguardo dal duello, i suoi occhi erano incollati sullo scontro come quando aveva visto Yusei combattere contro quel misterioso motociclista. Non capiva assolutamente niente di quel gioco, eppure ne era attirata e terrorizzata allo stesso tempo. Congiunse le mani al petto, intrecciando le dita e stringendole tra loro al punto da farle formicolare, ma soprattutto pregando che Luna non si facesse male e finisse come il fratello, o peggio come Trudge o, nella peggiore delle ipotesi, qualche metro sottoterra. Wisel aveva fatto parecchie vittime accertate e quel suo "fratello minore" pareva altrettanto violento, la ragazzina era in grave pericolo.

- Non possiamo fare niente per interrompere il duello?!- Disse Carly, rivolgendosi ai ragazzi.
- Purtroppo solo gli sfidanti possono annullare la partita, noi non abbiamo alcun potere a riguardo. E se l'avversario di Luna è come il duelbot che ho sfidato... per lei non c'è possibilità di arrendersi.- Spiegò Yusei.
- Cosa significa "non c'è possibilità"?! Yusei, Luna si farà molto male se dovesse perdere! Tu e Bruno sapreste hackerare una base missilistica oltreoceano da un Tamagotchi, non ci credo che sia impossibile, sono normalissimi duel disk!-
- Carly, dannazione, ti vuoi calmare? – La rimproverò Jack, ammutolendola. – Dimentichi che anche Luna è una predestinata, non sottovalutare le sue capacità di duellante. C'è un motivo se il Drago Cremisi l'ha scelta.-
- ... A malincuore devo dire che Jack ha ragione. – Disse il corvino, sospirando. – Possiamo solo fidarci della nostra amica.-
- E a dire il vero ho già provato ad hackerare il sistema dei loro duel disk non appena siamo arrivati qui, – Si aggiunse Bruno. – ma sembra che l'avversario abbia installato una specie di firewall impenetrabile nel suo, il quale va a "proteggere" anche quello della sua vittima quando è in atto la partita. Non sappiamo chi siano queste persone, ma a quanto pare sono fin troppo preparati ad ogni evenienza. L'unica sarebbe salire lassù e strappare il duel disk dal braccio di quel ragazzino, ma ovviamente non è fattibile.
... Akane, so che ci stai pensando, non azzardarti a correre contro quel mostro, sarebbe da incoscienti.-

Akane incrociò le braccia e sbuffò, colta sul fatto. In effetti ci aveva fatto un pensierino, ancora una volta l'istinto aveva agito più velocemente della ragione... a volte si sentiva un animale selvatico; anzi, forse loro erano più capaci di lei a pensare razionalmente e ponderare le proprie azioni.
Il gruppo non poté fare a meno che aspettare, con il fiato sospeso ed immensa preoccupazione, il termine della battaglia.
... E Luna perse, i suoi Life Points vennero annientati dal gigantesco volatile meccanico. Ma, nonostante la sconfitta, i danni al suo corpo furono quasi azzerati da un gruppo di creature che sembravano direttamente uscite dal suo deck, le quali la protessero dall'onda d'urto provocata dall'attacco dell'imperatore macchina, facendole da scudo e rallentando la velocità del suo skateboard in sicurezza.
Una sola cosa era certa: Akane non stava capendo una mazza. Da quando in qua esistevano i draghi e, soprattutto, i mostri delle carte potevano agire come senzienti? Credeva che i danni reali provocati da Aki e dal duelbot fossero pura e semplice tecnologia! ... Qualcuno le doveva delle spiegazioni.

Luna riuscì a raggiungere il tratto di asfalto sottostante sulle proprie gambe e senza troppi problemi, affrettandosi per controllare che il gemello stesse bene. Appurato che le sue ferite fossero solo superficiali, si accasciò a terra dalla stanchezza, togliendosi il casco e rivelando i capelli turchesi impregnati di sudore. Fortunatamente, era crollata solo perché completamente esausta.

- Hey Carly, non è meglio se li accompagnamo a casa noi con la macchina? Dubito che sia facile portarli sulle moto, e Leo è ancora addormentato...- Domandò Akane.
- Buona idea, – Disse Crow. – Oltretutto, le nostre moto sono tutte monoposto.-
- Tranquilli, non c'è bisogno di tirare fuori delle argomentazioni, lo faccio volentieri. – Rispose Carly. – Presto farà anche buio, sarà più sicuro per tutti.-
- Grazie, Carly.- Sussurrò flebilmente Luna, con la sua vocina esausta.

Il gruppo si divise in due metà: i quattro ragazzi saltarono sopra le loro moto e sfrecciarono verso casa, mentre le ragazze -più Leo che ancora ronfava- salirono sull'auto gialla.
Akane si sedette dietro, la testa del ragazzino era stata appoggiata sulle sue cosce, mentre le gambe sopra quelle della sorella. Lo guardò in viso, per poi sospirare; era contratto, aveva i pugni stretti come se stesse facendo un incubo.

- Come ci siete finiti tu e tuo fratello in quella situazione? E chi cavolo era il vostro avversario?- Chiese a Luna.
- Qualche giorno fa è arrivato un nuovo compagno di classe nella nostra scuola... – Le rispose, con le mani giunte. – si chiama Lester. È sempre stato gentile con me e credevo di aver trovato un buon amico, ma a quanto pare era un nemico, possiede un Imperatore Macchina di nome Skiel. A Leo non è mai piaciuto, ha sempre cercato di allontanarlo da me, e guarda ora... per proteggermi... è solo colpa mia...-
- Non puoi fartene una colpa, non potevi saperlo.-

Akane mise una mano sopra la spalla della ragazzina per cercare di consolarla, ma lei sembrava stesse per scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Per metà del viaggio non si dissero una parola, finché un suono non le distrasse entrambe. Leo stava emettendo dei lamenti, poi iniziò a muoversi ed infine aprì i suoi occhioni verdi.

- Leo!- Esclamò Akane.
- Akane...? – Lui era confuso, ma all'improvviso si agitò, mettendosi a sedere. – Luna! Dov'è Lu—?! Oh, Luna, stai bene?! – Subito si fiondò sulla gemella, stritolandola in un abbraccio. – Dov'è Lester?-
- Ho perso il duello... è scappato...- Gli rispose lei, mormorando come se si stesse vergognando.
- Ma tu sei ferita? – Scosse il capo. – Allora va bene così! Domani a scuola le prenderà di santa ragione!-
- Leo, e tu stai bene?- Gli chiese Akane.
Il ragazzino finalmente mollò la gemella e si sedette nel sedile centrale dell'auto.
- Sì... a parte qualche graffio... mi sono fatto di peggio cadendo dalla bicicletta.-
- Posso immaginare. – Sorrise, finalmente più rilassata a sapere che non si fosse ferito gravemente. – Ma mi chiedo se ora siate al sicuro a casa vostra. Non c'è proprio nessuno che possa stare con voi?-
- Io e mio fratello siamo stati abituati a vivere da soli sin da quando eravamo piccoli, non abbiamo mai avuto realmente bisogno di una babysitter... se abbiamo delle necessità particolari chiamiamo il personale del palazzo, ma non sono delle balie.- Disse Luna.
- Capisco... è che sono preoccupata per quello che potrebbe succedervi.-
- Perché non rimani tu a casa nostra? Anche solo per stanotte.- Chiese Leo.
- Eh, io...?-
- Sì! C'è spazio a volontà, sai? Una volta abbiamo ospitato anche Yusei.-
- Mi piacerebbe... ma domani devo lavorare, come faccio a raggiungere il Cafe la Geen per le sette? È lontano.-
- Vicino a casa nostra c'è una stazione della metrotreno, potresti prenderla, arrivare alla stazione vicino a casa tua e poi proseguire a piedi.- Disse Luna.
- Sarebbe un'idea, in effetti... dovrei controllare gli orari.-
- Evvai! Pigiama party con Akane!- Esclamò il ragazzino.
- Aspetta, non ho ancora detto sì!-

***

Alla fine, controllati gli orari, ce n'era uno che faceva al caso suo. Il problema era che si sarebbe dovuta svegliare mezz'ora prima del solito... ma i gemelli erano così felici che non avrebbe mai potuto dir loro di no.
Quindi, quando Carly era arrivata al complesso di giganteschi grattacieli, era scesa dall'auto anche Akane.

- Ragazzi, siete sicuri di volere me come bodyguard? Non è che io offra poi così tanta protezione...- Guardare in alto le faceva venire la nausea.
- Se proprio ce la vediamo brutta scappiamo...- Disse Leo.
- Quella è la mia specialità.-

I tre entrarono nell'ascensore. Il tratto in salita sembrò infinito... Leo e Luna abitavano all'ultimo piano di un grattacielo veramente enorme, così alto che, guardato da terra, dava l'illusione di potersi sgretolare da un momento all'altro. Si chiedeva come facessero a viverci, stare sul tetto doveva essere un incubo anche per chi non soffre di vertigini.
Entrata in casa, rimase a bocca aperta. Era ancora più grande e lussuosa di quanto si aspettava, non riusciva a smettere di guardarsi attorno con una faccia da ebete. Con stupore misto ad orrore si rese anche conto che non c'era nessun tetto. La casa stessa era il tetto. C'era una porta a vetri che dava su una piscina completamente all'aperto, e lei continuava ad essere combattuta dal trovare tutto stupendo o una trappola mortale.

- Wow...-
- Ti piace?- Chiese Luna, mollando il duel board in un angolo.
- È cinque— no, dieci volte casa mia e di Carly! Sento che mi ci potrei perdere...! – I due gemelli risero. – Non vi sentite soli qui?-
- A volte...- Confessò la ragazzina.
- Ma guarda il lato positivo: con tutto questo spazio possiamo invitare un sacco di amici!- Disse il fratello.

Akane sorrise con compassione. Era chiaro come il sole che a Leo e Luna mancassero i genitori. Due poco più che bambini non potevano vivere da soli in un grattacielo senza qualcuno che si prendesse cura di loro. Questo le metteva tristezza, perciò era molto contenta di aver accettato l'invito di passare la notte da loro.
Le veniva solo voglia di passare il più tempo possibile in loro compagnia.
La ragazza si sedette sul divano e con lei i due gemelli. Esitò un po' per non rovinare l'atmosfera, ma quella domanda la premeva ormai da ore e nessuno sembrava curarsi di darle una risposta precisa.

- Leo, Luna... devo chiedervi una cosa.
... Cos'era quel drago composto di pure fiamme che è comparso durante il vostro duello? Non sembrava l'ologramma di una carta, ma una creatura viva...-
- Quello è il Drago Cremisi.- Disse Luna.
- "Drago Cremisi"...? Non dirmi che è un'altra delle cose "risapute" di Nuova Domino e che sono l'unica a cadere dal pero—-
- No. Cinquemila anni fa, il Popolo delle Stelle chiese aiuto al Drago Cremisi per sconfiggere gli Immortali Terrestri. Esso rispose alla loro chiamata e, con i suoi servitori, Drago Polvere di Stelle, Drago Rosa Nera, Arcidemone Drago Rosso ed Antico Drago Fatato, rinchiuse le creature malvagie nelle Linee di Nazca.-
Akane ascoltò il discorso della ragazzina e ne rimase sempre più confusa, ma qualcosa le fece accendere una lampadina.
- ... Hey! Antico Drago Fatato non è il tuo mostro? E anche gli altri... sono i draghi di Yusei, Jack ed Aki!-
- Sì, sono proprio loro.
Vedi... dopo tutti questi anni, la creazione del reattore che alimenta la città ha scombussolato l'equilibrio naturale del mondo. È accaduta l'Inversione Zero che ha diviso la città di Domino in due parti: quella che ora chiamiamo Nuova Domino ed il Satellite. L'energia dell'esplosione ha liberato ciò che risiedeva sottoterra e gli Immortali Terrestri sono risorti. Per questo il Drago Cremisi è tornato, ha scelto i cinque Predestinati che avrebbero dovuto risigillare il male a Nazca.
Quei cinque siamo io, Yusei, Jack, Aki e Crow. – Luna si fermò un attimo per tirarsi su la manica e mostrarle una specie di tatuaggio sul braccio. Era rosso e sembrava una zampa. – Io ho la zampa, Yusei la testa, Jack le ali, Aki l'altra zampa e Crow la coda.
Prima che tu arrivassi abbiamo rinchiuso gli Immortali Terrestri nelle loro prigioni, ma sembra che ci sia qualcosa di nuovo in vista...-
- Hey! Anch'io sono un Predestinato! Ho Drago Utensile!- Esclamò Leo.

Akane non ci stava più capendo niente, aveva smesso di ascoltare il piccolo litigio tra fratelli e si era messa a pensare, a cercare di processare il discorso di Luna. Poteva capire gli ologrammi delle carte, poteva capire i duelli sulle moto, poteva capire la tecnologia avanzatissima che c'era in città, dalle autostrade che si modificavano appositamente per ospitare proprio quei duelli, ai "banalissimi" treni iperveloci, ma... questo? Un drago divino che aveva rinchiuso il male in sigilli situati dall'altra parte del mondo?
E quello stesso drago aveva scelto come suoi aiutanti proprio i suoi amici, tra cui una poco più che bambina? Perché?
Sospirò, cercando di calmarsi, ma il pensiero tornava sempre alla serpe avvolta dalle fiamme. Non capiva perché avesse messo in pericolo anche Leo e Luna... esattamente poche ore prima, lui sarebbe morto se la creatura stessa non fosse intervenuta, e questo la faceva arrabbiare.

***

Akane quella notte si era riposata sul divano più comodo del mondo. Nonostante fosse cento, forse mille volte più comodo del letto di casa sua, non aveva chiuso occhio. Luna le aveva spiegato più nel dettaglio la loro guerra contro Predestinati Oscuri ed Immortali Terrestri e questo l'aveva allarmata ancora di più. Perché anche Carly ne era stata vittima... la sua migliore amica era morta non una, ma due volte. Questo l'aveva mandata ai matti.
L'alba era arrivata velocemente e, nonostante fosse esausta per via dei suoi stessi pensieri, si costrinse ad alzarsi e prepararsi per andare a lavoro. Fece il meno rumore possibile per non svegliare i gemelli e, una volta pronta per uscire, lasciò loro un biglietto sul tavolo per ringraziarli dell'ospitalità e per le spiegazioni, poi se ne andò.
Prese la metrotreno ed arrivò fino alla stazione più vicina a casa sua, mentre il resto del tragitto per il Cafe la Geen se lo fece a piedi, sempre afflitta dai soliti pensieri martellanti. Non era nemmeno mezzogiorno e già aveva il mal di testa.

Mezzogiorno arrivò e così anche la sua pausa pranzo. Akane non aveva fame, una volta libera dal lavoro si era fiondata subito al garage di fronte. Ovviamente Bruno era da solo e lavorava al computer, Yusei e Crow erano ancora fuori a lavorare, mentre Jack... boh, non le importava.
Quando sentì la porta aprirsi, il meccanico si voltò sulla sedia girevole e le sorrise ampiamente, senza nemmeno rimproverarla per essere entrata senza bussare.

- Perché non me lo hai mai detto?- Akane scese le scale di corsa e nel mentre inciampò, ma evitò di sfracellarsi per terra aggrappandosi alla ringhiera. Lo raggiunse.
- Detto... cosa, di preciso?- Lui sembrava confuso.
- Il Drago Cremisi, i Predestinati, Nazca...! Tutta questa roba! Perché non so mai niente?-
Bruno si alzò in piedi sovrastandola, le mise le mani sulle spalle e poi la condusse sul divano, facendola sedere. Si mise accanto a lei.
- Ascolta... non sono io a doverti dire queste cose, non mi riguardano. È compito di Yusei e degli altri parlartene.-
Akane lo guardò negli occhi per qualche secondo, fece una smorfia di delusione e poi abbassò il capo, guardandosi le ginocchia ossute.
- Hai ragione... scusa se ti ho assaltato senza pensarci.-
- Tu che ti scusi? Miracolo!- Lui rise, ma vedendola seria si fermò.
- Perché i genitori di Leo e Luna li hanno abbandonati a loro stessi...? Ho paura per loro, sono già stati attaccati da un altro di quei robot malvagi, Skiel... vorrei fare di più per aiutarli.-
- Akane, guardami. – Gli obbedì, alzando la testa. – Cosa intendi fare? In che modo vorresti aiutarli? – Rimase zitta, non sapendo che dire. – Non sai duellare, non sai combattere e tu stessa hai mille problemi per la testa. Non voglio che ti issi un ulteriore peso sulle spalle.-
- Ma—-
- Ci sono già Yusei, Crow e Jack che sono pronti a pensare a loro in caso di pericolo, non devi preoccuparti. Fidati di me.-
- V—Va bene...-

Akane abbassò di nuovo la testa. Poco dopo, sentì due braccia avvolgerle le spalle e Bruno la tirò a sé. La sua testa si appoggiò contro il suo petto, sentiva il suo calore. Lui le accarezzò la schiena.

- Si risolverà tutto, okay?

C'era qualcosa in quell'uomo... quando le parlava, la rassicurava, la stringeva a sé... era come un calmante per lei. All'improvviso tutta la stanchezza che aveva accumulato quella notte aveva iniziato a farsi sentire, le si chiudevano gli occhi... ma un tocco deciso sulla spalla la fece riprendere.

- Hey, devi tornare al lavoro.

Bruno cercò di dirlo rimanendo serio, ma scoppiò a ridere. Akane si separò subito da lui e guardò l'orario sull'orologio da parete. Dannazione, aveva ragione!

- Se proprio vuoi dormirmi addosso, puoi passare stasera...

Lo osservò, scettica. Le fece l'occhiolino ed il sorriso malizioso più innocenti del mondo. Quel visetto angelico non era fatto per quel tipo di battute.
Sospirò rumorosamente ignorando quell'uscita infelice e lo salutò, per poi andarsene di corsa e tornare al Cafe la Geen.
Una volta entrata, uno squalo— no, Vianey, le si fiondò addosso. Da quando aveva saputo della sua "amicizia" -le virgolette ce le metteva lei, per Akane non c'erano- con Bruno, ogni volta che li vedeva insieme la tartassava di domande.

- Ti vedo spettinata, – Il sorriso dello Stregatto era meno ampio. – e sei in ritardo.-
- E...?-
- Cosa avete fatto? Dimmelo, dimmelo, ogni dettaglio! È bravo a...-
Akane non aveva voluto ascoltare il resto del discorso. In realtà non credeva che quella ragazzina potesse parlare con termini così... così... approfonditi, specifici.
- Calma, calma. Non saltare a conclusioni, io e lui siamo solo amici, quante volte devo ripetertelo? E poi... anche se non lo fossimo, perché diamine dovrei raccontarti queste cose?-

Vianey, sconfitta -era stato così facile?! Strano...-, se ne tornò a lavorare, e così fece anche lei.

Quando finalmente ebbe finito si diresse a casa a passo spedito, cercando di cancellare la stanchezza almeno per quei pochi metri che la separavano dal suo letto.
Salì le scale ed entrò nell'appartamento. Si tolse le scarpe e le lasciò all'entrata. Fece per andare direttamente a farsi un bagno, ma notò che Carly era a casa, seduta al tavolo della cucina e nascosta, come al solito, dietro lo schermo del suo laptop.
Akane si fiondò da lei e, senza preavviso, l'abbracciò così forte che quasi le caddero gli occhiali.

- Bentornata, Akane, vedo che hai sentito la mia manca—-
- Mi dispiace... io non ne avevo idea...-
- ... Eh?-
- Luna mi ha raccontato quello che ti è successo l'anno scorso, con i Predestinati Oscuri.-
Oh.-
- Io... io non... non voglio che continui a cercare notizie su cadaveri. I—insomma, sei— oddio, non ci credo che sto per dirlo... morta!- Akane sciolse l'abbraccio, guardandola nei suoi occhi grigi attraverso le spesse lenti degli occhiali.
- Non devi preoccuparti, è... è acqua passata... – La giornalista distolse lo sguardo, mordendosi il labbro. – ora sono tornata... il Drago Cremisi ha aiutato le vittime dell'oscurità.-
- Ed invece lo sono... sarà anche tutto finito, ma l'esperienza rimane... avrei voluto che me lo avessi detto prima...-
- È che sto fingendo di aver perso la memoria relativa a quel periodo, non voglio che Jack si senta in colpa... è stato lui a sconfiggermi, mi sono ridotta in cenere tra le sue braccia dopo il nostro duello.-
Akane strabuzzò gli occhi.
- Come ci sei finita in quella situazione...?-
- Mi introdussi nella sede dell'ex Movimento Arcadia perché volevo cercare informazioni sul suo allora capo, Divine, ma lui mi scoprì e mi costrinse a duellare. I suoi poteri psichici mi scagliarono contro una finestra e, quando persi il duello, caddi dal grattacielo schiantandomi al suolo. Poco prima di morire sentii una voce chiamarmi ed il mio corpo venne rianimato contro la mia volontà.-
- È... è terrificante...-
- Ora capisci perché tutti vogliono farti desistere dal prendere in mano un mazzo ed imparare a duellare? Per quanto questo gioco venga amato, ed io stessa lo amo, può sfociare in qualcosa di molto pericoloso. Hai anche avuto la sfortuna di stringere amicizia con il gruppo di persone più soggette a rischi in tutta la città no, che dico, forse nel mondo.-

Carly fece un sorriso per provare a tirarla su, ma Akane era scioccata da tutto ciò che le avevano raccontato in meno di un giorno.
Decise di lasciar lavorare la sua amica ed andò in bagno, iniziando a riempire la vasca di acqua fredda. Si spogliò di ogni indumento ed entrò, immergendosi fino al petto.
Si sentiva sempre meglio quando si faceva il bagno.
Si... sentiva... meglio...
...
Ma non stavolta.
Si sentì soffocare ed allo stesso tempo  come se le avessero appena sparato in fronte ed aperto la testa a metà. Voleva urlare, ma qualcosa glielo impediva.
C'erano decine di mani scheletriche, meccaniche, piene di cavi colorati che si collegavano a giunture di ferro. Erano risalite dall'acqua, se guardava in basso la vasca era diventata senza fondo, sempre più torbida, rossa. Le mani le afferrarono le caviglie, le gambe, piantando le loro dita gelide nella carne come a volergliela strappare.
Le tiravano i capelli, forzandole la testa indietro, un'altra si infilava nella sua bocca, bloccandole completamente le vie aeree. Si aggrapparono alle spalle ed alle braccia, aprendogliele e lasciandole il busto scoperto.
Un'ennesima mano risalì dall'acqua, questa volta armata di un bisturi dal metallo scintillante ed affilato. Le tagliò la gola di netto, dalla quale uscì sangue a fiotti, ma anche delle masse che solo dopo riconobbe come vermi, di quelli bianchi e grossi, che divorano i cadaveri.
Il suo cuore batteva all'impazzata, il dolore era immenso, ma la mano non aveva finito, perché essa iniziò ad inciderle anche i tagli da autopsia, e solo in quel momento si era accorta di non averli più. Anche da lì, man mano che la ferita si ingrandiva, uscivano sangue e vermi. Quando il taglio venne completato, Akane iniziò a sentire qualcosa all'interno della pancia che si muoveva con forza, come se volesse liberarsi.
...
Dai tagli appena fatti fuoriuscirono altre mani, erano a decine, ed intanto le tiravano fuori gli organi interni, le strappavano le budella, il fegato, una aveva il cuore... facevano a gara per distruggere ciò che rimaneva del suo corpo, e lo spargevano in giro per quella stanza completamente bianca ed asettica, il contrasto con il rosso del sangue era nauseante, una fortissima luce la accecava.
Dopo aver finito iniziarono a spingerla a forza sott'acqua, lei non ebbe la forza di opporsi ed affondò nel rosso torbido. In superficie vedeva i vermi galleggiare, poi comparve un'ombra dalla forma umana, forse maschile, non riusciva a discernere null'altro dalla figura. Si mosse ed infilò il braccio nella vasca, era un'altra mano meccanica, ma questa le accarezzò il viso, facendolo però con freddezza, nessun tipo di affetto.

- Ti avevo avvertita. Non dovevi disobbedirmi.

Era sempre la stessa voce, quella che nelle allucinazioni la insultava, la guardava con quegli occhi neri pieni di odio.
Vide una luce azzurra.
... allucinazioni?
Aprì gli occhi di colpo, trovandosi seduta nell'acqua fredda. Sentiva il suono del rubinetto aperto.
Si guardò attorno confusa, constatando di essere sempre stata nel bagno di casa sua. Niente mani, sangue, vermi. Ovviamente lo aveva sognato.
Si mise le mani sul viso ed iniziò a piangere in silenzio.


Questa donna (io) sta uscendo di testa.
... scusate se ci ho messo un'infinità a pubblicare questo capitolo.
Di chi è la colpa? Mia, non ho scuse. In questi mesi sono successe cose. Cose=mi sono infognata con fear and hunger a livelli di io e la mia ossessione, non potete capire. Infatti ci ho fatto un'oc. E se faccio un'oc in un fandom si salvi chi può.
Quindi tra il bullizzare pavel yudin character ai e scrivere oneshot su lui e la mia oc a velocità mani che prendono fuoco, ho finito per dimenticarmi per un po' dell'esistenza di antithesis.
In realtà non so manco perché sto scrivendo sta roba visto che a momenti questa storia non la leggo manco io.
Vabbé cià.

   
 
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