Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: dirkfelpy89    24/11/2023    1 recensioni
Ninfadora Tonks, una giovane Auror che si divide tra l'Accademia, le prime missioni e una relazione che va avanti in maniera monotona da tempo.
Remus Lupin, ex Malandrino, una vita in fuga dalle ombre del passato.
Così diversi eppure così uniti.
Lacrime, sorrisi, missioni segrete e amore. La loro storia.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1, Vecchie Ferite

 



Ninfadora si materializzò direttamente di fronte all'ingresso di casa dei suoi genitori con un piccolo pop.
Vacillò e cadde a terra, lunga distesa, la mancanza di sonno si stava facendo sentire ma la ragazza non poteva crollare. Non ancora.
Dopo il colloquio con Kingsley e Rufus Scrimgeour, alla ragazza era stato concesso una breve pausa per tornare a casa, e cambiarsi i vestiti, per poi subito materializzarsi dai suoi.

“Ma porc… non i jeans nuovi!” Sbottò, rialzandosi, cercando di ripulirsi. In quel momento, la porta di casa si aprì e suo padre apparve sulla soglia.
“Ahah, sapevo che eri tu!” Esclamò, aiutando l'unica figlia ad alzarsi da terra e abbracciandola forte.
“Sì, ovviamente sono io… solo Tonks può fare un fracasso simile alle sette di mattina,” Ninfadora sbottò, entrando in casa.
Ted ridacchiò mentre chiuse la porta.
“Hai fame?”
“No, grazie…”
“Non mi dirai che sei tornata solo ora dal concerto!” Esclamò l'uomo, sedendosi sul divano del salotto.
Dora prese posto accanto a lui.
“No, in effetti è finito alla tre. Mamma dov'è?”
“Arrivo!” Una voce a lei familiare arrivò dal piano di sopra.

“C'è qualcosa che non va, Dora? Lo sai che amiamo le tue visite, ma, insomma, arrivare qui alle sette di mattina non è da te!” Disse Ted, accendendosi una sigaretta.
La figlia sbuffò, incrociando le braccia al petto.
L'arrivo di Andromeda bloccò sul nascere le nuove, irritanti, domande del padre.
La donna scese, indossando un leggero vestito estivo da strega, incredibilmente all'opposto del marito, in pigiama, e della figlia, in jeans e maglietta.
Dora non riusciva proprio a capire quale parte di Andromeda Black avesse ereditato nel suo patrimonio genetico perché madre e figlia non potevano essere più agli opposti.

La donna abbracciò la figlia e poi prese posto accanto al marito, osservando Dora intensamente.
“Tuo padre ha ragione, Ninfadora…”
“Dora.”
“...sai che amiamo le tue visite ma sembri strana, è successo qualcosa?”
La ragazza annuì, cercando di trovare le parole adatte. Scoprì ben presto che non ne esistevano e quindi optò per un approccio diretto.
“Ti ricordi di Sirius Black?” Chiese, infine.
L'espressione di sua madre si irrigidì all'istante.
“Sì, era… è mio cugino. Che cosa è successo, è morto?“
Andromeda tentò di suonare indifferente eppure la figlia riuscì a notare un leggero tremore nella voce. Sospirò.
“No, è evaso stanotte.”

Il silenzio calò nel piccolo salotto, Ted osservò la moglie e poi la figlia a turno come un giudice di un match di tennis particolarmente veloce.
“Ma è impossibile, non stava mica ad Azkaban? Da lì nessuno può fuggire, ci sono i Dissennatori!” Esclamò, incredulo.
“Già, lo so, ho appena parlato con il comandante degli Auror e il nuovo responsabile che si occuperà della cattura di Black e mi hanno confermato che, sebbene non sappiano ancora come, Sirius ha trovato un modo per scappare e ancora non è stato ritrovato,” Ninfadora rispose, pronta.
Ted prese la mano della moglie ma questa gli scivolò via, sembrava improvvisamente tramutatasi in una statua di ghiaccio.
“Hai parlato con il comandante degli Auror? Ma perché?” L'uomo infine chiese, voltandosi nuovamente verso la figlia.
Eccoci, il momento peggiore di tutta quella faccenda, l'elefante nella stanza.
“Al Ministero sono convinti che Black cercherà di mettersi in contatto con te, mamma, Kingsley Shacklebolt, il responsabile della cattura di Sirius, vorrebbe parlarti il prima possibile.”

Un nuovo silenzio di tomba accolse quelle parole.
“Non penseranno mica che tua madre sia in qualche modo… lei e Sirius… semplicemente oltraggioso!” Ted balbettò, in preda alla rabbia, ma un lieve tocco sulla spalla lo bloccò.
Andromeda si era ripresa e adesso osservava la figlia, intensamente.
“Sirius è davvero scappato?” Chiese, la voce poco più di un sussurro.
“Sì.”
“E questo Shacklebolt è convinto che potrei aiutare il ministero,” concluse.
“Sì, mamma. Si tratta solo di rispondere a qualche domanda, immagino,” rispose Ninfadora.
La madre sospirò profondamente.
“D'accordo, direi che sia il caso che faccia del mio meglio per aiutarvi.”
“Ma… Meda…”
“Ted, sono pronta per questo", Andromeda pose una mano su quella del marito, il quale appariva decisamente contrariato. “In fondo al mio cuore ho sempre temuto che una cosa del genere potesse accadere, prima o poi.”
"Sì, ma non andrai al Ministero… con Malfoy e tutti quei bastardi che vi gironzolando di continuo!” L'uomo borbottò.
“Non ho paura di loro,” replicò la moglie.
“Ma io sì.”

"Posso mandare un messaggio a Kingsley, sono sicuro che risponderà il prima possibile e non gli dispiacerà vedervi fuori dal Ministero,” propose Ninfadora.
Ted annuì e osservò intensamente la moglie la quale, infine, sorrise.
“D'accordo.”

/ / / / / / /

La ragazza si affrettò a scrivere una breve pergamena e a inviarla al Ministero tramite il piccolo gufo di famiglia, poi si rimise a sedere, il salotto pervaso da un'atmosfera carica di silente tensione.
I dieci minuti successivi furono tra i più lenti della loro vita, mille pensieri diversi attraversavano le menti di tre occupanti di quella casa.
Andromeda non riusciva a non provare una profonda tristezza, ripensando a Sirius, una figura del suo passato che aveva cercato con tutti i mezzi di dimenticare e che, poi improvvisamente, tornava nella sua vita senza il benché minimo preavviso. Ted, d'altra parte, faceva fatica a trattenere la paura e la rabbia. No, sua moglie non si sarebbe recata in quel covo di serpenti che prendeva il nome di Ministero della Magia. E se quel Black poi avesse cercato davvero di mettersi in contatto con loro? Avevano bisogno di sicurezza e di protezione.

Ninfadora fece per proporre di mettere dell'acqua calda sul fuoco, quando un allocco entrò dalla finestra aperta e andò a posarsi sul bracciolo della poltrona dove la ragazza si era quasi addormentata.
Portava un messaggio che la famiglia si affrettò a recuperare e, mentre l'allocco si alzò nuovamente in aria, Ted, Andromeda e la figlia erano già chini sulla breve risposta di Kingsley.

“Sta bene,
Incontriamoci tra un'ora esatta nel piccolo parco davanti al Ministero.
Kingsley.”


Come riscossosi da un lungo torpore, solo in quel momento Ted si accorse di indossare ancora il pigiama dell'Arsenal. Saltò su come una molla e annunciò: “vado a prepararmi!” prima di correre al piano superiore.
Madre e figlia rimasero da sole per la prima volta, quella mattina.
Andromeda distolse in fretta lo sguardo e, improvvisamente, la ragazza si rese conto di volerne sapere di più, perché mai aveva visto la madre tanto turbata.
"Mamma…”
"Devo andare in cucina a sistemare i piatti,” la donna si alzò improvvisamente e, senza aggiungere altro, corse fuori dal salotto.

“Devi capirla,” sussurrò Ted qualche minuto più tardi, quando scese dal piano superiore, vestito in maniera più congrua, e notando la figlia da sola in salotto.
“Lei e Sirius sono cugini ma a legarli c'era molto più del sangue. Entrambi diseredati dalle loro famiglie, in un certo senso Black ha aiutato molto tua madre nei momenti bui.”
Ninfadora rimase in silenzio, si ricordava vagamente di Sirius ma la madre aveva sempre evitato l'argomento e ora iniziava a comprendere davvero il perché.
“Erano molto legati?”
“Sì, quando Andromeda ha scoperto che Sirius aveva tradito James e Lily, e che in realtà era una spia del nemico, l'ho vista davvero molto provata,” aggiunse il padre. “Si sentì nuovamente tradita da qualcuno che aveva a cuore e che numerose volte era stato ospite in casa nostra.”
“Non oso immaginare…”
“Per questo non te ne ha mai parlato, io ho rispettato la sua volontà ma, forse, è giunta l'ora che tu capisca,” disse Ted, dando una pacca sulla spalla della figlia. “Io sono convinto che ancora, in fondo al suo cuore, voglia bene a Sirius e che si rifiuti di credere che suo cugino abbia tradito la causa.”
Ninfadora stava per ribattere quando Andromeda fece il suo ingresso in salotto, pettinata e con tutta l'aria di essere pronta ad affrontare quell'incontro.
“Andiamo?”

/ / / / / / /

Il parco che si trovava vicino all'ingresso del Ministero della Magia era piccolo eppure ben curato, un polmone verde per tutti quei dipendenti che trovavano la mensa del ministero troppo caotica.
In effetti, non appena i tre Tonks si materializzarono all'interno di quel parco, la ragazza poté notare due o tre colleghi, che aveva visto di sfuggita nei corridori, mangiare panini dall'aria appetitosa della piccola boulangerie presente a pochi isolati da lì.
Non notò solamente i colleghi affamati, ma anche, seduto su una panchina un po' in disparte dalle altre, la nera pelata di Kingsley Shacklebolt.
Fece strada, seguita da Ted e Andromeda, e non appena l'Auror si accorse della loro presenza, fece loro un cenno con il capo per invitarli a sedere.

Ninfadora prese posto alla destra di Kingsley, mentre sua madre alla sinistra. Ted fece per rimanere in piedi, visibilmente agitato, ma alla fine, convinto dalla moglie, si sedette sulla panchina.
La ragazza, con la coda dell'occhio, vide Kingsley estrarre la bacchetta e fare alcuni movimenti veloci e precisi.
“Bene, adesso nessuno potrà ascoltarci,” esordì nella sua voce profonda e rassicurante. "Signori Tonks, grazie per aver risposto in maniera così rapida alla mia richiesta di un colloquio.”
“Si figuri,” borbottò Ted.
“Vostra figlia vi ha raccontato che cosa è accaduto la scorsa notte?”
“Sì,” sussurrò Andromeda. “Sirius è scappato da Azkaban.”

L’ Auror annuì, evidentemente soddisfatto per aver terminato così velocemente le tediose premesse.
“Mi può dire che tipo di rapporto esisteva tra lei e il signor Black?”
La donna rimase per qualche istante in silenzio, infine sospirò e iniziò il suo racconto.
“Siamo cugini, entrambi diseredati dalla famiglia, ed è stato questo forse a unirci più di tutto. Quando sei una pecora nera tendi immediatamente ad andare d'accordo con altre pecore nere. Sirius era il benvenuto durante le vacanze estive, anche se fino a quando viveva con i suoi genitori doveva inventarsi delle bugie per venirmi a trovare. Ma da quando è diventato maggiorenne spesso era nostro ospite il sabato.”
Kingsley estrasse un taccuino,una penna, e prese qualche appunto.
“Poi è iniziata la guerra, le visite sono diminuite ma mai cessate del tutto. È stato lui a rivelarmi che suo fratello era morto, e che lui, Sirius, faceva parte dell'Ordine della Fenice. Negli ultimi anni era sempre accompagnato da un ragazzo occhialuto, James Potter, lo presentava come il suo migliore amico, un vero fratello. Non avrei mai immaginato…” L'espressione altera di Andromeda per qualche secondo si sgretolò e Ninfadora poté finalmente capire le parole del padre e toccare con mano quanto quella storia avesse colpito la madre.

“Quando è stata l'ultima volta che l'ha visto?" Chiese Kingsley.
“Una settimana prima che i Potter…” non ci fu bisogno di terminare la frase.
“Come le sembrava?”
“Normale… per come può essere un ragazzo che vive una guerra dove costantemente vede i suoi amici morire,” rispose Andromeda. “Sembrava più cupo del solito, questo sì, ma non aveva l'aria di essere pronto a tradire il suo migliore amico.”
Un nuovo silenzio cadde mentre l'uomo annotò alcune informazioni sul suo taccuino.

“Secondo lei, Black potrebbe cercare di mettersi in contatto con lei?” Chiese.
“Ci deve solo provare!” Sbraitò Ted ma Andromeda scosse la testa.
“Potrebbe farlo… ma non credo, sa bene che dopo tutto quello che è successo io non…”
“Sa dove potrebbe nascondersi?” la interruppe Kingsley. “Abbiamo controllato nel suo appartamento, ovviamente, nel vecchio quartiere generale dell'Ordine della Fenice, a Godric’ Hollow, ma senza trovare alcuna traccia.”
“Sono i posti che le stavo per suggerire io…”
“Magari in qualche dimora della famiglia Black?” Propose l'Auror ma l'altra scosse la testa.
“Un membro rinnegato non può entrare in una delle dimore della famiglia senza permesso, e dubito che i miei genitori, se sono ancora in vita, vorranno concedergli asilo. Nelle ville abbandonate normalmente inseriscono un allarme per scacciare eventuali ladri,” rispose la donna. “Forse è possibile che Grimmauld Place si apra per lui, era la dimora dei suoi genitori, ma se conosco bene Sirius eviterà quel posto.”
“E perché?”
“Gli evocherebbe solo brutti ricordi e se Sirius è uscito da Azkaban dubito che vada a infilarsi in una nuova prigione che odia tanto quanto quella vecchia.”

Kingsley rimase in silenzio, grattandosi il mento, pensieroso.
“Credo che valga la pena fare un tentativo,” propose.
“Se conosco bene mio zio, dopo il tradimento di Regulus avrà riempito quella casa con ancor più incantesimi di protezione. Dubito che chiunque non sia un Black ancora presente sull'albero genealogico possa entrarci. E poi, come le ho già detto, penso che Sirius preferirebbe vivere sotto i ponti piuttosto che tornare là,” rispose Andromeda, sicura.
Un nuovo silenzio si posò sulla panchina.
“In ogni caso, credo che sia doveroso mettere delle protezioni su casa nostra,” propose Ted, “nel caso quel Black provi a contattarci.”
Kingsley annuì, mosse ancora la bacchetta e fu come se una bolla intorno a loro scoppiasse.
Tutti i rumori della Londra Babbana tornarono improvvisamente a colpire le orecchie dei quattro occupanti della panchina.

“Devo tornare al lavoro e riferire al mio capo,“ l'Auror affermò, alzandosi in piedi, imitato dagli altri tre. “Appena possibile, invieremo un esperto di magia difensiva per proteggere casa vostra. Grazie per il vostro aiuto, qualora vi venisse in mente qualsiasi altra cosa che potesse aiutarci con l'indagine, non esitate a contattarmi.”
L'uomo strinse a turno le tre mani della famiglia Tonks e poi si avviò verso l'uscita del parco.

Il ritorno a casa fu silenzioso ma pregno di cose non dette.
Non appena si materializzarono nel soggiorno, Andromeda si affrettò a salire al piano superiore.
“Mamma, cosa…” Ninfadora fece per seguirla ma Ted la bloccò con una mano.
“Vatti a riposare, Dora, ne avete tutte e due bisogno, dopo questa giornata.”

E la ragazza obbedì, in effetti stava per crollare dal sonno.
Abbracciò il padre, e poi si smaterializzò per apparire quasi istantaneamente all'interno del suo piccolo appartamento.
Si spogliò, fece una lunga e rilassante doccia e poi decise di infilarsi direttamente nel letto e recuperare le ore di sonno perse.
Si ricordava vagamente le ultime visite di Sirius Black, si ritrovò a pensare, una volta a letto.
In una delle ultime, lei era addirittura montata su quella strana moto, in compagnia di Sirius e del suo amico occhialuto.
Se si concentrava, riusciva a sentire ancora le risate divertite dei due ragazzi. Parevano davvero affiatati eppure già allora forse Black era una spia del nemico. Aveva venduto il suo migliore amico, sua moglie e il figlio di appena un anno.
A quanto può arrivare lo schifo di una guerra?

/ / / / / / /

Primo capitolo vero e proprio di questa storia, Andromeda è un personaggio che adoro e che sarà una figura importante in questa storia, non conosciamo benissimo il rapporto tra lei e Sirius ma ovviamente immagino sarà stata devastata dalla notizia dell'apparente tradimento di suo cugino.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, alla prossima!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dirkfelpy89