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Autore: fanny6    16/09/2009    2 recensioni
L'era dei Malandrini è nel suo splendore, ma il tempo passa anche per loro, l'ultimo anno è arrivato.... "Ah, il tempo. Il tempo è una cosa potente, può cambiare tutto..." "Insomma Lunastorta, smettiamola con queste cose noiose...! Oh guarda! C'è la Evans, devo farmi bello!" Inoltre, l'arrivo di due nuove studentesse darà all'anno scolastico una svolta del tutto inaspettata...
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'The living years'
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Era un cupo giorno d'Agosto, a Grimmauld Place. L'ennesima riunione dell'Ordine della Fenice stava avendo luogo. Piton esponeva le ultime novità, la McGranitt entrava con fretta. Harry era arrivato appena qualche giorno prima nella vecchia e lugubre dimora
Infondo, era una delle solite giornate. Non era certo un'occasione allegra quella per cui si erano ritrovati tutti radunati in quel posto, eppure tutta quell'improvvisata compagnia sembrava rallegrare l'animo di qualcuno che aveva passato davvero troppo tempo da solo...
-...Sirius!- lo richiamò Molly Weasley, per la terza volta. Si girò di scatto -Cosa?-
-Ho sentito Remus, questa mattina. Dice che non tornerà solo stasera-
-Scusa?-
-Abbiamo dei nuovi alleati, due famiglie. Una di loro ha una figlia, una compagna di Harry e Ron, e le serve protezione mentre loro lavorano per noi- spiegò Molly
-Ah, davvero? Beh...- improvvisamente qualcosa scattò nella mente di Sirius -Scusa, quando hai detto che arriva Remus?- domandò improvvisamente: doveva parlargli
-Dovrebbe arrivare a momenti....-
Un gran rumore nell'atrio annunciò l'arrivo di Remus. I gemelli Weasley accoglievano la loro vicina di casa nonchè protetta di sempre
-AHA! Jane! Ben arrivata tra i grandi!-
-Ciao!- esclamò lei correndogli incontro -Finalmente faccie conosciute! Oh..mi scusi, professor Lupin- disse, imbarazzata
Quello sorrise, benevolo come sempre -Non preoccuparti Jane. Ora, se vorrai scusarmi, ho urgente bisogno di scambiare due parole con una persona-
Doveva fermarlo, doveva bloccare Sirius prima che fosse troppo tardi.
Cozzò con lui sulla porta, giusto in tempo per spingerlo dentro e chiuderlo in cucina, solo con lui
-Sirius, noi dobbiamo parlare-
-Devo andare di là ORA-
-NO. Tu devi restare di qua, e innanzitutto mantenere la calma. Lei non sa chi sei, Sirius. Ti conosce solo per essere scappato da Azkaban, niente di più, e ha paura!- fece Remus, categorico
Sirius capì cosa aveva inteso Jane, quando gli aveva detto che non l'avrebbe riconosciuto. Anzi, lo conosceva come un pericoloso criminale. -Non sa che sono qui?-
-No, non lo sa. Sa qualcosa dell'Ordine, ma nulla di più, e ti proibisco di presentarti adesso davanti a lei come se nulla fosse. La spaventeresti, lo so!-
-Sirius...se avessi potuto te ne avrei parlato prima, ma sapendo come avresti reagito o preferito tacere. Tu lo sapevi, Sirius, e credevo te ne fossi fatto una ragione!-
Sirius annuì -Hai ragione. Ma non è così- e con un balzo felino, lo scavalcò e aprì la porta sul salotto dove i Weasley facevano ancora festa. Jane lo vide. Spalancò la bocca. -Sirius Black- mormorò, arretrando
La signora Weasley per poco non svenne -Santo cielo, Sirius. Che ti è saltato in testa?!-
Sirius guardava Jane incredulo, quasi più spaventato di lei: era identica a come la ricordava. Si avvicinò a lei -Non devi avere paura di me!- esclamò, supplicante
Remus, corso dietro all'amico, lo afferrò per una spalla -Lascia spiegare a me. Jane, Sirius Black non è l'assassino che tutti credono. C'è stato uno scambio di persone e lui è finito ad Azkaban ingiustamente. Harry è dalla sua parte, Jane-
Jane guardò Harry, confusa, sempre mantenendo le distanze da Sirius
-Non è stato lui a tradire i miei genitori- confermò il ragazzo
-N-no?-
-No. Non lo avrebbe mai fatto-
Jane guardò Sirius -Oh...hem...scusa, allora- mormorò, imbarazzata dall'attenzione di tutti
-Non...non fa niente- rispose Sirius, con una stretta atroce allo stomaco
-Allora...piacere, Jane Walker- e così cadde anche l'ultimo tabù del cognome. Ora Sirius sapeva tutto, la loro reale differenza d'età..tutto
-E...quanti anni hai?-
C'era sempre una possibilità che si fosse sbagliato, che magari lei stesse fingendo...
-Quindici- rispose lei -Mi scusi se ho reagito così, ma il professor Lupin non i aveva avvertita...-
Professor.Lupin. Remus lo sapeva da due anni.
Lanciò all'amico l'occhiata più raggelante che gli avesse mai rivolto. Due anni. Dopo tutto quello che aveva passato. Come aveva potuto non dirglielo? E poi sentire Jane che gli dava del "lei", che lo aveva creduto un criminale fino a qualche istante prima...
Era decisamente troppo, non potè non lasciare la stanza con un breve e confuso commiato.
Remus lo raggiunse subito, pronto a sostenere un difficile colloquio.
Sirius era seduto sul letto, lo sguardo rivolto fuori dalla finestra.
-Tu lo sapevi-
-Lo sapevo-
-E non hai pensato a dirmelo, Remus?! Te l'eri dimenticato? Una svista dovuta all'età?!?-
-Sirius, eri appena tornato latitante! Ti avevo appena scoperto innocente! Cosa dovevo fare? Farti commettere una pazzia? Farti tornare a Hogwarts??-
-Non lo so, Remus. Ma tu non lo sai come ci si sente là dentro, non ne hai la minima idea. Io avrei voluto sapere che l'avrei rivista, per tutto il tempo non ho fatto che attaccarmi al suo ricordo, e quando sono uscito io avevo tutto il diritto di sapere che lei era viva!-
-Sirius l'ho fatto per il tuo bene!!!!- esclamò Remus
-E catapultarmela qui di colpo, invece, è stato proprio un atto d'amore da parte tua, non è così?!-
Remus scosse la testa -Ovvio che no. Cerca solo di comportarti normalmente-
Sirius si prese la testa tra le mani, terribilimente confuso -Non lo so...non so niente di come comportarmi. Lei non sa niente. Niente!-
-E proprio per questo devi cercare più possibile di essere normale con lei. Il vostro tempo è passato, Sirius-
-Forse per me. Ma per lei deve ancora venire. Se potessi parlarle...-
-Per dirle cosa? Sirius, sii ragionevole, ti prego-
-Non lo so, ma pensi che se le dicessi tutto...?-
Il vero problema per Sirius, in quel momento, era che non riusciva a pensare come un uomo della sua età.
-Vuoi il conto delle volte in cui hai detto questa frase a me e James? Ricordi come è sempre andata a finire?-
-Non questa volta! Sirius pensa, per l'amor del cielo!-
-Sì, ci penso. Penso che sarebbe stato meglio se tu me l'avessi detto due anni fa!-
-Smettila adesso, ho fatto la cosa giusta e tu lo sai!-
-Non parlarmi di cosa è giusto, Remus. Sono finito ad Azkaban per colpa di quelli che facevano "ciò che era giusto"-
Remus si alzò -Non fare niente- gli intimò -Siamo gli unici due qui a sapere, chiaro?-
-Lo so. Però almeno non vorrai impedirmi di vederla!-
Remus sospirò -Vai- concesse. Jane era in cucina che tentava di aiutare la signora Weasley, Ginny ed Hermione, ma Fred e George stavano dando il meglio di sè, materializzandosi continuamente davanti a lei, dietro e intorno.
-Tadààà! E non hai ancora visto questa: materializzazione incrociata!-
Jane rideva, divertita: le era mancato passare l'estate con i Weasley -Ragazzi basta- si lamentava
-Ma come basta, abbiamo appena cominciato!- esclamò George, appena spuntato in braccio al fratello. -Hei, c'è Sirius! Heilà, Sirius! Vieni a farti un giretto con noi? Abbiamo ancora un mucchio di posti in cui materializzarci qua dentro!-
E, detto questo, prese Jane a braccetto e la smaterializzò con lui dall'altro capo della cucina
-Allora, che sensazione si prova, cara vicina? Non è FANTASTICO?-
-Per niente!- esclamò lei, cercando di fuggire alle grinfie dei gemelli, da sempre suoi protettori e tormento
-Ma come no? Non è troppo bello sentirsi le budella che ti escono dalla bocca? E' una sensazione unica!- sghignazzò Fred, prima di notare che Jane stava cercando protezione proprio dietro Sirius -Eh no! Non vale cercare aiuto dai maghi più esperti!-
-Se non la piantate lo ingaggio come killer- minacciò -Oh, Dio...non intendevo dire quello!- esclamò subito dopo, spaventata a morte
Sirius la stava fissando negli occhi, studiando ogni sua espressione.
-Oh, non fa niente. Ne hanno dette di peggiori...-
-Hem....mi disp....- provò a dire lei, prima che Fred le comparisse dietro, la afferrasse per la vita e la materializzasse altrove
Gli occhi di Sirius si illuminarono -Fred, lascia che ti dica una cosa: non è questo il modo con cui si tratta una ragazza-
Fred scoppiò a ridere -Hai ragione- tirò su Jane, lanciandola in braccio a suo fratello -Le donzelle svengono sempre!-
-No, non era quello che intendevo...- sorrise Sirius -Non sono un giocattolo!-
Molly lo guardò sorpresa: di solito Sirius si univa agli scherzi!
-ragazzi, Sirius ha ragione..lasciatela in pace!-
Di fatti, sia Fred che George parvero delusi dal loro mito indiscusso -Ma come, Sirius?! Da quando fai il protettore delle donzelle?!-
Di fatti, sia Fred che George parvero delusi dal loro mito indiscusso -Ma come, Sirius?! Da quando fai il protettore delle donzelle?!-
-Giusto!- esclamò George, mettendo giù Jane, perplesso
Sirius sogghignò -Voi non sapete niente di me da questo punto di vista...-
Remus entrò in quel momento, per tenerlo d'occhio.
-Ah no? Beh, raccontaci!- lo incitò Fred, seriamente interessato
-Si! Vogliamo sapere delle tue avventure!- concordò George
-Non credo che Molly approverebbe...-
Molly convenne, non senza un sorriso.
-E penso che nemmeno io approverei se Sirius iniziasse a raccontarvi di tutto quello che ha combinato- si aggiunse Remus, per evitare colpi di testa dell'amico
Sirius sospirò -Sentito?- disse, sedendosi. Ancora non credeva che Jane fosse lì, giovane e innocente, davanti a lui
George sbuffò, così forte che per poco non fece volare via la tovaglia che Hermione e Ginny avevano appena steso sulla tavola -Eddai, Sirius! Siamo grandi e vaccinati! Comunque, se proprio mammina cara non vuole, ci racconterai dopo, in GRAN SEGRETO-
Sirius sorrise, debolmente. Jane gli ronzava a qualche centimetro di distanza, dopo così tanto tempo....e lui non poteva dirle niente.
Il gioco del cavaliere sarebbe durato ben poco. Dopotutto iniziava a rendersi conto, guardando Fred e George, della visibile differenza d'età tra lui e Jane. Lei era una giovane ragazza, lui ormai un uomo fatto, per quanto non riuscisse a capacitarsene pienamente.
Lei era esattamente come quando si erano lasciati, anzi, più giovane, lui aveva 35 anni, e aveva sopportato più di quanto generalmente si faccia in una vita intera.
Contemplò la propria immagine riflessa malamente nel vetro della finestra, e poi guardò Jane.
Parlava con Harry, beatamente inconsapevole, e sorrideva, come aveva sorriso a lui, o come lo avrebbe fatto tempo dopo.
Era una situazione così surreale che non riusciva a capacitarsene.
Iniziava a capire come doveva essersi sentita lei all'inizio di tutto, così confusa e incapace di trovare una soluzione.
La cena fu un momento di intensa osservazione, per lui...aveva una gran voglia di prendere Jane, abbracciarla e parlarle. Ma era cresciuto, e la sua impulsività lottava contro una nuova maturità.
-Ehilà, Sirius! Ci sei?-
Fred si agitava accanto a lui da qualche minuto, aspettando che gli prestasse attenzione.
-Scusa?-
-Allora ti va un duello dopo? Ce l'avevi promesso, non puoi negare! E se ti senti arrugginito, potrai scontrati con Ron per primo!-
-Oh....Si, certo...-
-Ma forse non sarebbe una buona idea, dato che voi tutti mocciosetti non potete usare la magia- si ricredette Fred subito dopo
Hermione lo incenerì con lo sguardo, e ribattè con tono così concentrato da non accorgersi che la signora Weasley le chiedeva di andare a prendere una tovaglia pulita al piano di sopra
-Vado io- si offrì Jane
- Grazie cara, ma dubito che tu sappia dove trovarle!- osservò la signora Weasley, tutta uno zucchero con la nuova arrivata
Fu in quel momento che in Sirius l'impulsività ebbe di nuovo il sopravvento -Ti accompagno-
-Va bene- acconsentì lei, anche se un po' preoccupata. Dopotutto fino a qualche ora fa lui per lei era un criminale!
Sirius le fece strada, facendosi precedere su per le scale. Aveva avuto una buona idea?
-Da che parte? Questa casa è enorme...è tua?- domandò lei
-Beh, tecnicamente si. Vivevo qua prima di scappare da James- rispose, con naturalezza
-Davvero? E' una casa molto buia-
-Sì, lo è sempre stata...Ma possiamo anche rimediare!- sorrise, sfoderando la bacchetta -Lumos maxima-
Jane sorrise -Grazie...dove sono le tovaglie?-
-Mah, di solito se ne occupa Molly, ma credo di aver capito che sono in fondo a un baule nella stanza che usavamo come sgabuzzino...- spiegò, indicando una camera in fondo al corridoio. Era incredibile come improvvisamente si trovasse a proprio agio con lei, come se non fosse cambiato niente.
-Grazie- annuì lei, avviandosi con aria furtiva
Sirius la seguì, con un sorriso più luminoso della bacchetta sotto incantesimo.
-Trovata! Spero che questa vada bene....Allora, cosa fa l'Ordine, di preciso, per contrastare Tu-Sai-Chi? I miei non mi hanno voluto dire niente...-
Sirius sospirò -Non volevano dire niente neanche a Harry e agli altri, ma io credo che sia inevitabile. C'è chi raccoglie informazioni, chi organizza riunioni per decidere il da farsi, chi è mandato ad osservare il mondo che ci circonda. Non è senza rischi, ma una volta che sei dentro, sei dentro!- spiegò poi
-E....se tu sei innocente....chi è il vero colpevole?- chiese Jane, cauta
Sirius abbassò lo sguardo, improvvisamente colto da un pensiero. Quando Jane era tornata indietro nel tempo, certo doveva sapere tutto. Perchè non aveva fatto niente?
-...Peter Minus. Era amico di James e Lily, era nostro amico- disse solo, in tono piatto
-Oh. Mi dispiace, Sirius- disse, sincera. 13 anni ad Azkaban da innocente e tradito da un amico erano difficili da concepire
-Beh...grazie, Jane-
-...E come si fa ad entrare nell'Ordine?-
-Ci sei- sorrise lui
-No, intendo ad entrare nell'altro senso- rispondendo al sorriso
-Beh, dubito che qualcuno ti chiederà mai di combattere, soprattutto se c'è Molly nei paraggi...ma è anche rischiando la vita che puoi agire per l'Ordine-
-Io sono pronta- protestò lei
-Oh, ma io lo so- rispose lui, sicuro. Sapendo cosa Silente le avrebbe chiesto di sopportare, era sicuro che fosse già forte.
Jane fece per rispondere, ma George e Fred si materializzarono accanto a lei -Ma che fine avevi fatto?- esclamarono -La mamma ti aspetta- ingiunse Fred
Sirius si domandò cos'avesse mai trovato di simpatico in quei ragazzi -Stavamo arrivando- rispose, gelido
-Ci pensiamo noi!- risposero allegramente, afferrando Jane e materializzandola
Sirius tirò istintivamente una manata sulla porta dello sgabuzzino; era appena riuscito a scambiare due parole con lei e già il loro tempo era scaduto.
Si sentì inutile, frustrato, vecchio.
Remus aveva ragione, come sempre: era tutto inutile con Jane, ormai.
Due giorni dopo, i ragazzi erano pronti per tornare a scuola, affrontare la Umbridge, neo promossa.
-Allora mi raccomando ragazzi. Non fatevi mettere i piedi in testa da nessuno!- si stava raccomandando Tonks, giù nell'atrio
-Quando mai!- esclamò Ginny allegramente
-Brava la mia Ginny! E anche a te, Hermione: in alto l'onore femminile!-
Hermione abbracciò Tonks -Grazie-
I signori Weasley, intanto, fremevano -Allora, ragazzi, a che punto siamo? Dobbiamo andare, o si farà tardi! E a nessuno sarà concesso di prendere macchine volanti...-
-...Se ci materializzassimo?-
A quelle parole, Hermione raccolse tutto il fiato che aveva in gola -MA NON AVETE ANCORA CAPITO CHE NON CI SI PUO' MATERIALIZZARE DENTRO IN CONFINI DI HOGWARTS, TESTE DI RAPA?!-
-Intendevo alla stazione...stai calma...-
-Ragazzi, la materializzazione non è sicura-
-Va bene, va bene....Ciao Remus, in bocca al lupo! No, scherzavo....Ciao Sirius!- salutarono i gemelli
-Ciao, ragazzi. Non vi dirò di fare i bravi, dall'alto della mia esperienza- salutò Sirius, ora di nuovo in simpatia con loro.
Voleva sembrare allegro a tutti i costi.
-Arrivederci professor Lupin..Arrivederci Sirius- arrivò Jane, davanti a lui
La tristezza negli occhi di Sirius, in quel momento, divenne evidente. L'avrebbe mai rivista?
-Jane...- le sue mani si posarono istintivamente sulle spalle della ragazza
-Abbi cura di te- disse lei, sincera
-Lo farò. Ma Jane...-
Lo guardò, interrogativa
Con che cosa volesse lasciarla andar via, non lo seppe mai: lo sguardo di Remus fu abbastanza eloquente.
-Non importa. Passa un buon anno- disse solo
-Anche tu- sorrise lei -Arrivederci-
Sirius alzò la mano, facendole un segno di saluto, mentre George compariva alle spalle della ragazza e la trascinava via, ridendo.
Gli occhi grigi e malinconici di lui si velarono di lacrime, per la prima volta dopo tanto tempo. Era un addio.
Nel silenzio della stanza, la voce di Remus gli martellò nelle orecchie -Mi dispiace, Sirius. Non avrei voluto vederti soffrire così ancora-
-Non importa- mormorò lui, allontanandosi
-C'è un tempo per tutto, Sirius-
  
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