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Autore: Nini1996    01/12/2023    0 recensioni
Piper è una ribelle, la figlia di un tributo vincitore, una reporter, una showgirl, una ragazza del meteo e una combattente.
Ma per tutti è la figlia di Capitol.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caesar Flickerman, Haymitch Abernathy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piper prese un respiro profondo prima di bussare alla porta dell'ufficio della presidente Alma Coin.
Lo stesso ufficio che pochi giorni prima apparteneva all'ex presidente Coriolanus Snow.
Prese coraggio e bussò diverse volte, la donna l'invitò ad entrare.
Piper fece come richiesto e si ritrovò in una stanza bianca, così bianca che faceva quasi male alla vista.
-A Snow piaceva il bianco, come il cognome suggerisce.- commentò Alma Coin indicando a Piper la sedia di fronte alla scrivania:-Sedie bianche. Rose bianche. Pareti bianche.-
-L'ho notato.-
Alma era austera come al solito. Nonostante la guerra fosse finita ed avesse lasciato il suo vecchio distretto alle spalle Alma non aveva rinunciato alla rigidità nei modi e nel vestire.
Non che per lei fosse diverso. Al momento indossava una delle orribili tute in dotazione al distretto 13, sembrava l'operaia di una fabbrica.
La presidente, con indosso un vestito grigio fumo come i suoi occhi, sorrise appena:-Sai perché ti ho convocata nel mio ufficio?-
Lei ammise di no.
-Sei uno dei volti più noti ed amati di questa rivolta, ho bisogno del tuo aiuto.-
Piper la guardò confusa:-Del mio aiuto?-
La Coin sorrise ancora con una calma quasi innaturale:-Hai svolto un eccellente lavoro come inviata sul campo. Hai raccontato i crimini e la conquista di Capitol con una tale naturalezza da convincere molti capitolini a passare dalla nostra parte. Plutarch ha grande stima di te ed anch'io.-
-Con il dovuto rispetto presidente Coin non sono stata io a convincere quelle persone a cambiare schieramento ma il comportamento folle di Snow.-
La donna non sembró ascoltarla:-Tutti ti conoscono ed apprezzano Piper. I distretti hanno potuto godere della caduta di Capitol in diretta grazie a te.-
-E al mio staff.-
-Sì, sì.- Alma Coin scrisse qualcosa su un foglio e lo porse ad una delle sue segretarie.
Non pareva darle particolare attenzione, forse aveva troppi pensieri per la testa.
-Sono certa adorerai lavorare al fianco di Plutarch. Durante la guerra eravate una coppia davvero affiatata.-
Piper venne presa alla sprovvista da quell'affermazione:-Presidente Coin mi spiace contraddirla ma non ho alcuna intenzione di restare a Capitol city.-
-Perchè?-
-Il distretto 4 è la mia casa.- rispose Piper cercando di essere più decisa e chiara possibile:-È lì che ho vissuto la maggior parte della mia vita, manco da troppo tempo.-
La Coin si alzò a fatica dalla sedia ed andò alla finestra, stava iniziando a nevicare. Sospirò.
-Sei a conoscenza di quello che Snow ha fatto al tuo distretto?- disse senza voltarsi.
-Sì.-
-Io temo di no. Dubito vorresti tornare così precipitosamente in un distretto raso al suolo.- controbattè la donna:-Hai idea di cosa sia successo al villaggio dei vincitori del distretto 4?-
-Sì.-
-Non mentirmi.-
-Perchè dovrei mentirle? Ho vissuto laggiù, quella era casa mia!- ribatté Piper con una veemenza tale che non piacque troppo alla Coin. La guardò dritta negli occhi.
-So quanto hai sofferto ragazza mia. Tuo padre è stato ucciso dai pacificatori durante la seconda ribellione. Tobias Redwin e Ken Faggi sono stati massacrati in quanto ribelli. La famiglia Cresta e Odair non esistono più. La tua famiglia non esiste più, la tua casa è stata rasa al suolo dalle bombe di Capitol.- le disse in tono triste, sembrava sull'orlo delle lacrime:-So che ti senti sola e un po' spaesata ma non è così. Ci siamo noi, la tua seconda famiglia.-
-Mi trovo costretta ad insistere.- Piper prese fiato per non mettersi a piangere di fronte a lei:-Mio padre è stato sindaco del distretto per moltissimi anni. Devo occuparmi della mia gente, lui avrebbe fatto lo stesso.-
La Coin non sorrideva più. Il suo volto era imperscrutabile ma Piper sapeva che contraddirla era una pessima idea.
Aveva sentito alcune storie nel distretto 13 che non l'erano piaciute per niente. Le punizioni per chi non rispettava le regole o certi ordini erano molto severe.
Piper non aveva alcuna intenzione di finire in galera, soprattutto perché i pacificatori erano fuori controllo dopo l'arresto di Snow.
-Comprendo il tuo dolore, dico davvero. Anch'io ho perso la mia famiglia tanti anni fa.- proseguí lei, la prese per mano:-Saró sincera con te. Sei l'unica in grado di aiutarci Piper, hai delle capacità che a noi servono.-
-Non sono l'unica inviata di Rebels News.- fece notare lei:-Ci sono Mick Tayler e Tabitha Jackson, senza contare i reporter minori.-
La Coin prese un respiro profondo:-Piper nessuno gode della tua popolarità. Plutarch ti vuole così tanto al suo fianco che ti ha riservato un appartamento molto spazioso dove risiedevano i tributi del tuo distretto, ti troverai benissimo.-
-Non sono in grado di occuparmi di propaganda come lui. Sono una giornalista.-
-A proposito di propaganda.- continuò lei in tono affabile:-Non possiamo permetterci di abbassare la guardia e dare la possibilità al nemico di riprendere il controllo sulle comunicazioni, sarebbe una catastrofe. Capisci?-
Piper capì di non avere scelta e di dover restare al servizio della ribellione, Haymitch lo aveva compreso prima di lei.
Era tuttavia consapevole di essere l'unica reporter ribelle con esperienza sul campo, l'unica sopravvissuta almeno. Alma Coin aveva DAVVERO bisogno di lei.
-Cosa dovrei fare?- domandò di rimando la giovane donna:-Diventare il nuovo volto di Capitol TV?-
-Nient'affatto, ho in mente qualcosa di grandioso per te.- la rassicurò la Coin accompagnandola alla porta:-I capitolini ti rispettano, attraverso di te saremo in grado di mostrare alla gente l che questo governo è migliore rispetto a quello di Snow.-
Piper non aveva ben chiare le sue intenzioni ma annuì ed uscì dalla stanza. La porta si chiuse di colpo alle sue spalle. 
Uno degli uomini a servizio della Coin le diede un pass e una carta con inciso il nome di una suite.
L'avevano sistemata in quelli che un tempo erano stati gli appartamenti del distretto 4 e non a casa Snow dove vivevano Katniss, la madre di lei, Haymitch ed altri ribelli.
Erano le stesse stanze che avevano ospitato suo padre in quanto mentore.
Piper si diresse all'edificio con scarso entusiasmo. Per qualche strano motivo il palazzo era stato risparmiato dai combattimenti.
-Piper.- la chiamò una voce familiare mentre attendeva l'ascensore all'ingresso.
La giovane donna sorrise:-Beetee.-
L'uomo era rimasto paralizzato dalle gambe in giù dopo i 75° Hunger games. Chissà se sarebbe mai tornato a camminare.
I due entrarono in ascensore.
-Terzo piano?-
-Esatto.-
Piper teneva lo sguardo basso e Beetee dovette accorgersene.
-Va tutto bene?-
Lei annuì nonostante fosse angosciata all'idea di dover dormire dove erano stati ospitati i tributi del suo distretto per oltre vent'anni anni:-Stavo solo pensando.-
-Anch'io.- rispose l'uomo con un sospiro:-Pensavo a tuo padre.-
-Davvero?-
-Era davvero un grand'uomo. Generoso, intelligente, molto simpatico nonostante i suoi tic nervosi all'occhio.- ricordó Beetee con un sorriso malinconico stampato in volto:-Non ti ho mai fatto le condoglianze per la sua perdita. Era un buon amico.-
-Ed io per Wiress.-
L'ascensore arrivò al terzo piano e le porte si aprirono.
Beetee raggiunse il suo appartamento:-È stato bello rivederti Piper.-
Lei si limitò a sorridere mentre le porte dell'ascensore si chiudevano.
Arrivò al quarto piano, fece scorrere la tessera davanti ad un sensore ed entrò nell'appartamento.
Era uno dei più belli e spaziosi che avesse mai visto, nonostante lo stile capitolino non la facesse impazzire.
Sospirò cercando di non scoppiare a piangere.
Lì erano stati ospitati suo cugino di secondo grado Frank, Finnick, Annie ed altri molteplici tributi.
Frank non aveva vinto gli Hunger games, non era neanche stato sorteggiato. Si era offerto volontario al posto del suo fidanzato.
Era morto il primo giorno dei giochi durante il bagno di sangue, non aveva mai avuto chance di vincere.
Si sedette sul divano ed accese la TV.
Solo poche settimane prima avrebbe visto ovunque la faccia sorridente di Caesar Flickerman ma ora sembrava sparito nel nulla, fece zapping per un po' e alla fine si soffermó su una noiosissima soap opera.
Senza rendersene conto si addormentó ancor prima della fine della puntata.
   
 
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