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Autore: Mitsuki91    03/12/2023    0 recensioni
[La ballata dell'usignolo e del serpente + The hunger games]
Raccolta di piccole os concatenate fra loro. Headcanon che si inseriscono nella trama principale senza alterarla.
***
"Eppure Lucy lo sapeva. La fuga era sempre stato il suo sogno, non quello di Coriolanus Snow.
E se lo sarebbe pure potuto far andar bene. Avrebbe potuto fuggire già da sola, sin dal giorno prima, senza rischiare di aspettarlo - poiché Lucy Gray era in grado di vedere nell’animo umano, e aveva visto sin da subito le ombre negli occhi colmi di rabbia di Coryo, e aveva deciso di ignorarle finché non era stato troppo tardi.
Ma.
C’era un ma, un enorme ma che riecheggiava fra gli alberi, ora, oltre la pioggia, nelle ghiandaie imitatrici che mischiavano la sua canzone a spari ormai spenti."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“When I’ve finished my song

When I’ve shut down the band

When I’ve played out my hand

When I’ve paid all my debts

When I have no regrets”

 

Coryo era seduto con la schiena appoggiata al tronco dell’albero. Si teneva un ginocchio vicino al petto e osservava, la testa voltata, verso l’orizzonte, dove l’alba stava sorgendo.

All’improvviso un’ombra calò su di lui e lui rialzò lo sguardo.

“... Sei in ritardo” salutò la ragazza, osservandola.

Lucy Gray sorrise, luminosa.

Era bella e giovane come il giorno in cui l’aveva incontrata.

“Scusami” gli rispose, divertita “Dovevo finire due o tre cose”.

Coryo voltò di nuovo la testa, indicando i rami neri e spogli con un cenno del capo.

“Hai visto?” le chiese “Non ci sono più cappi appesi, all’albero degli impiccati”.

“Oh, beh” commentò Lucy Gray, dopo un istante “Dopotutto, siamo nel dolce e vecchio aldilà. Credo che non ci sia bisogno di un richiamo così cruento alla morte… Nella morte”.

Coryo tornò a guardarla, aprendosi in un sorriso luminoso. Fece scivolare la gamba a terra e allungò le braccia aperte verso di lei, in un chiaro invito.

Lucy Gray rise e si tuffò addosso a lui, affondando con il viso nel suo collo e accomodandosi sulle sue gambe. Coryo la strinse e le strofinò la guancia fra i capelli scuri, aspirando il suo odore, bevendo di lei.

“... Ho avuto paura che non saresti venuta” le confidò in un sussurro “Che questa sarebbe stata la mia punizione. Un’eterna attesa, senza ritrovarti mai”.

Lucy Gray si scostò leggermente da lui, obbligandolo ad alzare la testa e a guardarla negli occhi. Sorrideva, serena.

“Non essere sciocco” gli rispose, alzando una mano per sfiorargli una guancia “Sono stata io a darti appuntamento, dopotutto. Sarebbe stato da maleducati non presentarsi!”

Coryo sorrise, quasi timido, sentendosi riscaldato dalla sua sola presenza. Non gli sembrava vero essere qui, così, di nuovo giovane e con Lucy Gray fra le sue braccia.

Come se non se ne fosse mai andata.

Come se lui non avesse fatto tutte le scelte sbagliate, nella vita.

“... È bello vedere di nuovo la tua faccia” gli disse Lucy Gray, continuando a toccarlo. Una lacrima sfuggì al controllo di Coryo e lei, svelta, la raccolse con il dito indice, portandosela alle labbra e assaggiandola.

Coryo ridacchiò, l’incredulità che subentrava alla commozione.

La sua stramba, stramba ragazza di periferia .

Lucy Gray immerse poi le dita nei suoi capelli.

“È bello anche ritrovare i tuoi riccioli biondi” aggiunse, sorridendo “Mi sono mancati”.

Lucy Gray si sporse verso di lui, socchiudendo gli occhi.

Tu mi sei mancato” mormorò alla fine, prima di poggiare le labbra sulle sue e baciarlo.

Coryo chiuse gli occhi e la strinse, ricambiando quel bacio, perdendosi nel suo stesso batticuore e nel profumo di lei, di loro.

Non c’era più sangue nella sua bocca, come se la morte avesse lavato via ogni peccato. Era di nuovo lui, innocente come il bambino che era stato prima della guerra, come se niente fosse mai accaduto.

Tranne il suo incontro con Lucy Gray, e l’amore che era sbocciato fra loro. Il suo sapore nella sua bocca, giusto, caldo, accogliente, che lo riempiva di sollievo. Di nuovo un corpo in grado di desiderarla, di amarla, di poter esprimere in pieno i sentimenti che provava per lei.

Lucy Gray estinse piano il loro bacio, il respiro che usciva corto e spezzato da entrambe le loro bocche, le sue mani sempre sul suo viso, ad accarezzarlo. Poi, quando si furono ripresi abbastanza, lei lo baciò di nuovo, stavolta avida, con un’urgenza nuova.

Coryo la strinse di più, di nuovo, mentre lei gli chiudeva le braccia dietro la nuca, approfondendo il loro bacio.

Il sole sorse del tutto inondando il loro viso di luce, mentre una folata di vento scuoteva i rami spogli sopra di loro, mescolando e intrecciando i loro capelli, senza che loro ci facessero caso, persi in loro stessi - in quel contatto che si erano negati troppo a lungo.

Una vita intera, ora giunta al termine.

E, nella morte, Coryo si ritrovò a pensare - mentre Lucy Gray gli infilava le mani sotto la maglietta e si spostava, accomodandosi a cavalcioni sopra di lui - non aveva intenzione di sprecare neppure un istante.

Avrebbe passato l’eternità con la sua Lucy Gray, senza lasciarla più andare.

 

“When I’m pure like a dove

When I’ve learned how to love

Right here, in the old therebefore”

 

“And I’ll catch you up (oh)

When nothing is left anymore”

   
 
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