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Autore: Flofly    03/12/2023    2 recensioni
Natale è nell'aria. C'è chi lo ama, chi lo odia, chi tifa per Yule e chi per Babbo Natale.
Una raccolta caotica di storie, a cominciare dal titolo.
Perché Natale, si sa, è uno stato d'animo
Coppie Canon e non, amicizia e qualche elfo ogni tanto.
Tutte le storie partecipano al "Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna"
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Vari personaggi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Charlie guardò sconsolato fuori dalla piccola finestra del rifugio, dove non si riesce a scorgere nulla se non un turbine indistinto di fiocchi di neve ghiacciata. Almeno quel poco che si riesce a intravedere, visto che una spessa coltre di neve ricopre tre quarti del vetro. Anche la porta è bloccata, lo sa perché ha provato ad aprirla più volte, ma né la forza né la magia ha potuto niente. Anzi, a dire il vero ha dovuto accantonare la proposta di Oliver di lanciare una Bombarda Maxima…

Ha sempre avuto una mente analitica, Charlie, non per niente gli scacchi sono il suo gioco preferito. E’ stato Bill a insegnarli, quante sere passate a giocare davanti al camino della Tana, mentre la mamma e il papà si occupavano dei più piccoli.  Non si tratta solo di imparare le regole o studiare qualche mossa, per questo a Percy non sono mai piaciuti. Non sono un gioco in cui si ottiene subito il risultato, ecco perché George e Fred non sono mai riusciti a finire una partita senza lanciare tutto all’aria. L’unico che sembra apprezzarli è Ron, ma chissà se troverà qualcuno con cui giocare a Hogwarts. No, negli scacchi è tanto importante la mossa, quanto prevedere che effetti avrà.

Ed è per questo che sa che far esplodere una porta in mezzo ad una bufera di neve non è una mossa saggia. Specialmente se ci si trova in una casetta di legno in mezzo alla foresta di Dartmoor. Fortuna sua che era in Egitto, altrimenti avrebbe avuto un paio di cosette da dire a suo fratello che lo aveva spedito lì, alla ricerca di un libro che aveva dimenticato durante l’ultima visita e che gli serviva terribilmente.

Eppure c’era qualcosa di strano in quella tempesta, se lo sentiva dentro. Ma lo sapevano tutti che i maghi non potevano influenzare il tempo, no? Cos’era allora che non quadrava?

«Quindi questo posto lo avete scoperto tu e Bill?» Oliver sembrava aver accettato la situazione con la sua solita filosofia, quella che gli difettava solo quando si parlava di partite di Quidditch, e ora stava armeggiando con il camino.

«Io, Bill e Dora, qualche estate fa. Cercavamo un posto speciale non troppo distante da la Tana, dove stare un po’ in pace, e abbiamo trovato questa casetta abbandonata. Dovevano esserci stati dei maghi, un tempo, abbiamo trovato degli incantesimi dissimulanti. Abbiamo chiesto un po’ in giro, ma nessuno ne sa niente. Quindi abbiamo deciso di sistemarlo un po’… c’è voluta un’estate intera, ma alla fine non era affatto male».

«E’ molto carina. Certo potevate mettere un paio di scope o almeno due bodili…però sono contento che tu mi abbia chiesto di accompagnarti» aveva commentato Oliver, mentre guardava soddisfatto il fuoco che ora scoppiettava allegro nel camino. Poi chiese a bruciapelo«Non ti mancherà?».

«Questo posto?» aveva chiesto Bill, perplesso. No, un posto non gli sarebbe mancato, non era mai stato attaccato ai luoghi. Anche lasciare Hogwarts non era stato doloroso come aveva immaginato, dopo che era stata la sua casa per sette lunghi anni.

Gli sarebbe mancato ben altro.  L’aveva capito alla sua ultima partita prima delle vacanze estive, il gufo con il rifiuto dell’offerta dei Montrose Magpies già in volo. L’aveva capito quando, dopo la vittoria, la squadra gli si era stretta attorno. E tra quegli sguardi, le voci amiche, l’odore famigliare dell’erba e dell’aria così famigliare, si era reso conto che ce ne era solo uno che contava per lui.

Due occhi che fissavano il suo manico di scopa, che vagavano per gli spalti, che saettavano veloci come quando teneva lo sguardo fisso sulla Pluffa. Occhi che soppesavano chiunque e qualunque cosa su quel punto. Tranne che su di lui. Sapeva che non gli avrebbe mai perdonato di abbandonare il Quidditch.

Ma Charlie aveva un sogno, e vestire una casacca gli andava troppo stretto. C’era solo una cosa che gli faceva stringere lo stomaco, ogni volta che pensava al suo futuro. Se solo avesse avuto la forza di capirlo prima… Quante volte Bill e Dora avevano provato a farlo ragionare, a fargli ammettere che Oliver non era solo un compagno di squadra…

Ma lui aveva sempre altro a cui pensare: gli allenamenti per diventare Capitano, le lezioni Extra per poter essere ammesso al programma del Santuario dei Draghi, gli esercizi di duello…

Aveva sempre pensato che avrebbe avuto tempo, che ci sarebbe stata un’altra estate, un altro Natale…

Ma ora nella sua clessidra erano rimasti solo pochi granelli di sabbia. Anzi, pensò riconoscendo la malcelata ironia, non di sabbia…ma di neve.

Guardò di nuovo verso la finestra, dove il vento continuava a infrangersi con forza contro il vetro fin troppo sottile. E poi Oliver, il viso stranamente serio illuminato dal riverbero dorato delle fiamme, perso dietro qualche strategia immaginaria di gioco.

Si accovacciò accanto a lui, posandogli una mano sulla spalla, delicato.

«Ti amo, Oliver» disse, semplicemente, il fiume di parole che aveva nella mente sciolto nella semplicità di quel sentimento che finalmente aveva imparato a riconoscere.

Gli occhi di Baston brillarono come dopo una parata particolarmente difficile, una luce speciale che sembrava modellare ogni singola cellula del suo essere. Una gioia selvaggia, qualcosa di così viscerale da farlo vibrare.

Sentì il tocco deciso delle labbra di Oliver contro le sue, le dita che gli stringevano la nuca. Si inebriò del suo odore fresco e balsamico allo stesso tempo, come quello del vento che soffiava attraverso gli abeti centenari della Foresta proibita.

«Ti amo anche io, Capitano» riuscì a dire a pochi centimetri dalla sua bocca, distante quel tanto che bastava per riprendere fiato. Poi, con il sorriso furbo che usava sempre quando voleva ottenere un’ora in più di pratica da Madame Broom, aggiunse:«E direi che abbiamo tutta la notte per dimostracelo… Non vorrai mica uscire con questa bufera, no?»

No, decisamente non era il caso. E non era più neanche così arrabbiato con Bill per averlo spedito laggiù…a fare cosa, poi, ora davvero non se lo ricordava.

 

 

 

 

Il giorno dopo, mentre faceva colazione nel sole ancora dolce del dicembre egiziano, Bill attendeva un gufo speciale. Quando Dora aveva proposto di rinchiudere Charlie e Baston in un’illusione di tempesta per convincerli finalmente a dichiararsi, aveva pensato che la follia della madre avesse trovato il modo di manifestarsi anche in lei. Poi, però, ci aveva riflettuto e aveva deciso che avrebbe fatto qualunque cosa per far si che suo fratello non avesse rimpianti. E’ questo quello che fanno i bravi fratelli maggiori, no?

E poi non se la sarebbe presa troppo per essere stato maledetto, ne era certo…

Sempre che le cose fossero andate come dovevano, il che con i membri della sua famiglia non era mai da dare per scontato.

E poi lo vide: un maestoso gufo delle consegne internazionali che volava elegante e sicuro nel cielo terso di nubi. Era un gufo di prima classe, suo fratello non aveva davvero badato a spese.

Aprì titubante la pergamena, pregando di non aver rovinato tutto.

C’era solo una riga, scritta di fretta. La lesse veloce, mentre il cuore gli si riempiva di soddisfazione:

«E’ questo allora l’amore? E’ meraviglioso, Bill».

Bill sospirò. Non lo sapeva, non poteva dire di essere mai stato davvero innamorato. Non ancora, almeno. Perché sapeva che un giorno sarebbe arrivata una persona speciale, che gli avrebbe riempito la mente e il cuore con la stessa gioia che traspariva dalle parole del fratello.

Sì, un giorno sarebbe arrivata, doveva solo aspettare.

Un giorno anche lui avrebbe avuto una tempesta di neve dentro la quale rifugiarsi.

 


 

Prompt di oggi: a Persona A e persona B rimangono incastrate in casa a causa di una bufera di neve

 

Dall’iniziativa "il Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna".

 
   
 
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