Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: pulce852004    17/09/2009    10 recensioni
OTTAVO CAPITOLO MODIFICATO NELLA PARTE FINALE. Salve a tutti! E' la prima volta che mi cimento come scrittrice e spero che la mia FF vi piaccia. Vorrei sapere cosa ne pensate e se è il caso di continuarla. Vi prego, siate magnanimi, anche se sono fermamente certa che le critiche negative siano sempre costruttive. La storia si svolge in un ipotetico futuro dopo la sconfitta di Naraku. Kagome è sola, sola ad affrontare la prova più difficile della sua vita. Perchè Inuyasha non è al suo fianco? Cosa sarà successo ai nostri due protagonisti? Dalla FF: "...Tutto si è spento in un attimo. Con una parola. Con un’accusa. È bastato un istante e LUI mi ha uccisa. Direi a sangue freddo quasi. Ora anch’io sono morta. Morta, come LEI. Ma non fino in fondo. LEI è solo un frammento di anima senza un corpo. IO un corpo senza più il soffio della vita, che si muove d’inerzia..." Buona lettura a tutti!
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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NONO CAPITOLO

Sembrano istanti infiniti quelli che avvolgono questo momento.
Non avrei mai pensato che Kagome potesse guardarmi così.
Due gemme di caffè ricolme di afflizione.
Mi guarda affranta.
Senza parole.
O meglio...
Forse è solo stanca di ripetere sempre le stesse cose.
Me l'ha detto.
Più di una volta.
Ma io non le ho creduto.
Quell'odore...
Quel terribile odore su di lei...
Un profumo malvagio.
Oscuro.
Maledetto.
Era mio.
Non avrei mai creduto potesse essere possibile.
Ma è così.
Lo so.
Ne sono consapevole in ogni fibra del mio essere.
Ora ricordo tutto.
Ogni minimo particolare.
Ogni sentimento provato.
Ogni pensiero.
E vorrei sprofondare di nuovo nell'oblio in cui ero avvolto.
Preferirei non dover affrontare la mia coscienza dopo quello che le ho fatto.
Sono stato...
Non so neanche come definirmi...
Stupido.
Terribilmente stolto.
Cieco.
Ecco.
Si.
Cieco.
Ma non solo della vista.
No.
Anche della ragione.
Accecato dalla gelosia e dal dolore.
Si.
E' vero.
Ma questo non mi giustifica.
Ora che tutti i tasselli sono tornati al proprio posto non posso ignorare il fatto che ho ferito il mio angelo.
Lei.
L'unica.
La sola.
Colei che portava una parte di me dentro di sé.
L'unico raggio di sole che riscaldava l'inverno della mia anima.
K “Inuyasha...”
Riacquisto coscienza di me e la guardo di nuovo negli occhi.
Adesso non sono vuoti.
Ma quello che leggo non alleggerisce il mio peso.
Compassione.
Pietà.
Mi guarda come guarderebbe un animale ferito.
Io non voglio la pietà di Kagome.
Non la voglio.
Ma non la merito neppure.
Lei è troppo per me.
Ed io riesco solo a far soffrire coloro che mi stanno vicini e che mi amano.
Porta i suoi meravigliosi occhi da me al bambino che tiene fra le braccia e poi sorride mesta.
K “Avvicinati Inuyasha.”
Come un burattino e mi siedo sulle ginocchia di fronte a lei.
Abbasso lo sguardo verso quel tenero bambino che tiene in braccio.
È così...
Non so...
Perfetto?
Sento una mano sfiorarmi il volto e istintivamente guardo la proprietaria di quel tocco gentile.
K “Inuyasha... Ti prego... Basta piangere. Va bene? Non riesco proprio a vederti così.”
Piangere?
Porto una mano sulle mie guance.
Che scemo.
Neanche me n'ero accorto.
Che figura penosa.
Sono un uomo.
Non dovrei abbassarmi così.
Ma...
E' più forte di me.
Non riesco proprio a trattenermi.
K “Inuyasha... Vorresti aiutarmi col bambino per favore?”
Ho capito bene?
Lei vuole... Il mio aiuto?
I miei occhi si illuminano.
Davvero vuole questo?
Non desidera più che io me ne vada?
I “Ce... Certo!”
Nei successivi minuti ci occupiamo insieme di fare un bagnetto caldo al bambino.
Lei sembra così...
Brava.
Esperta.
Sembra sappia già fare tutto.
Quasi avesse una schiera di figli attaccati alla gonna.
Io invece...
Non so neppure da dove incominciare.
La guardo e seguo i suoi ordini alla lettera.
Per lo più alimento il focolare e le passo il necessario per cambiare il bambino.
K “Perché mi guardi così imbambolato Inuyasha? Cosa c'è?”
I “Niente. È solo che... Mi sembri così... Capace.”
K “Capace?”
I “Si. Sei così brava. Io invece...”
K “Hai dimenticato che sono una sorella maggiore? Non è la prima volta che ho a che fare con un bambino piccolo. Poi l'ho visto fare così tante volte alla mamma che...”
Si ferma un istante.
La sento tirare su col naso.
E le lacrime velare i suoi occhi splendidi.
Che scemo.
Sota.
Sua madre.
Suo nonno.
Sono un insensibile.
Non avrei mai dovuto ricordarle una cosa del genere.
Posso solo immaginare quanto soffra lontano da casa.
Qui.
Da sola.
Per causa mia.
E in un momento del genere.
Si asciuga con il dorso le lacrime e mi sorride.
Un sorriso un po' svogliato.
K “Chissà come sarebbe stato felice Sota di essere zio? E la mamma? Sarebbe impazzita di gioia per un nipotino...”
I “Kagome... Io... Perdonami... Mi dispiace.”
K “Non è colpa tua. Ho scelto io. Non sono stata obbligata...”
I “Si ma... Se il pozzo non si fosse chiuso tu avresti potuto tornare dalla...”
K “Se il pozzo non si fosse chiuso sarei rimasta ugualmente qua.”
I “Ma la tua famiglia...”
K “Eri tu la mia famiglia Inuyasha...”
L'ho sentito.
Era un sussurro lieve.
Quasi una carezza di vento.
Ma era reale.
Ora più che mai ripenso al mio intento di prendermi a pugni da solo.
Potesse servire a qualcosa almeno...
Si asciuga gli occhi col dorso della mano e sorride avvilita.
K “Inuyasha... Vorresti prendere in braccio il bambino... Sempre che tu lo voglia...”
I “Si... Si che lo voglio.”
Mi porge questo fagottino e lo adagia sulle mie braccia.
Mi aiuta a sistemarlo e a metterlo comodo.
È così bello.
Il suo profumo poi...
E' così simile al suo.
E al mio.
È la perfetta fusione dei nostri odori.
Anche se di aspetto somiglia più a me.
Mi guarda e impercettibilmente sento che mi sta annusando.
L'ha fatto prima anche con sua madre.
L'odore di una madre.
Che nostalgia.
Quanto vorrei poter riassaporare ancora una volta il suo dolce profumo.
In un istante l'immagine di mia madre si sovrappone con quella di Kagome.
Quanto hanno sofferto entrambe.
Entrambe per colpa mia.
L'una che mi portava in grembo.
L'altra che invece portava mio figlio.
Lo scruto nuovamente, imprimendomi tutto di lui.
Non riesco ancora a crederci.
Il pensare alle parole di prima mi fa gelare l'anima.
Io stesso ho pensato che il padre del bambino fosse un bastardo ad averli abbandonati così.
Sono io quel bastardo.
Avrei potuto perderli entrambi.
Ero io quello che le doveva stare accanto.
Mi trema il cuore al pensiero che se non fossi arrivato in tempo...
Basta.
Ora non voglio più pensarci.
Rimedierò ai miei errori.
Fosse l'ultima cosa che faccio.
Anche se...
Effettivamente non so cosa fare.
Non so cosa deve fare un padre.
Non l'ho mai avuto un padre.
Non so come deve amare un padre.
Non so neppure che razza di padre potrò mai essere.
Mille dubbi mi attanagliano la mente e mi sento perduto.
E lei che vorrebbe crescere il nostro bambino da sola...
Come pensa di potercela fare?
Sarebbe una pazzia.
Io non lo posso permettere.
Io devo essere al suo fianco.
Io... Lo voglio.
Cullo il mio bambino come fosse la cosa più fragile del mondo.
Anche se so di persona quanto possano essere coriacei gli hanyou.
Gli occhioni ambra sono esausti.
Infatti lo vedo addormentarsi sulle mie braccia.
Io guardo Kagome.
Nel mentre ha indossato un semplice kimono e si è sistemata i capelli.
I segni del parto però sono ancora ben visibili sul suo bel viso spossato.
È così bella.
Dannatamente bella.
Da far male.
Vorrei dirle un sacco di cose.
Ma non so da cosa iniziare.
E probabilmente finirei per dire l'unica cosa che la farebbe infuriare.
Così... Spontaneamente... Le chiedo come si sente.
“Sono a pezzi Inuyasha. Non credevo fosse una faticaccia così. Al solo pensare a tutte quelle donne che mettono al mondo una schiera di bambini mi vengono i brividi. Sinceramente non sopporterei di ripetere quest'esperienza un'altra volta.”
Sorrido.
È sempre la stessa.
La stessa che ha stregato il mio cuore.
Nel bene e nel male.
L'Amore in fondo è come una medaglia che rotea in aria.
Le due facce volteggiano alternandosi e scandendo il ritmo della vita.
La vedo avvicinarsi e prendere il bambino dalle mie braccia e posarlo nel futon.
È incredibile.
Ancora quando mi tocca sento un brivido freddo lungo la schiena.
E il suo odore mi inebria la mente.
Vorrei poterle far sentire il calore che arde nel mio cuore in questo momento.
Mi sento vivo.
Mi sento... Infinitamente bene.
Anche se so... Che sarà breve.
Ancora la tempesta si deve abbattere su di me.
K “Dovremo dargli un nome Inuyasha.”
E' ancora voltata di spalle.
Vorrei chiederle cosa vuole farne di me.
Di noi.
I “Si. Ma... Non saprei...”
K “Io... Sempre che tu voglia vorrei chiamarlo... Kai. Sai... Era il nome di mio padre. Mi piacerebbe...”
I “Va bene... Kai... Mi piace.”
K “Ti ringrazio.”
La guardo intensamente.
Credo che anche lei stia cercando di rimandare i chiarimenti e le discussioni...  
Forse sarebbe meglio.
Godrei ancora un po' del calore di questa atmosfera familiare.
Di questo squarcio di futuro che ho distrutto con le mie mani.
Ma no posso.
Devo sapere.
Devo capire se ho ancora una possibilità.
Devo sapere se e quanto mi odia.
Così, con un coraggio che nemmeno credevo di avere in questo frangente, respiro profondamente e attiro la sua attenzione.
I “Kagome io...”
K “Inuyasha io...”
Ammutoliamo entrambi.
I “Parla tu Kagome.”
K “Io... Volevo parlare del bambino. Io ho riflettuto molto... Mentre ero da sola...”
Quel “sola” mi stringe il cuore.
K “Io... Non tornerò a vivere al villaggio. Sarei solo di peso per Kaede, mentre qui... Ho tutto quello che mi serve...Io... Inuyasha... Io... Vorrei solo sapere cosa vuoi che dica ai nostri compagni sul bambino. Io ho sempre taciuto l'identità del padre. Ma ora... Credo che sia ovvio no? Quindi... Dimmi tu... Che spiegazione dovrò dare loro?”
Le sue parole sono...  Terribili.
I suo tono è indecifrabile.
Lei ha già progettato la loro vita.
Senza di me.
I “Non so.”
Che bugiardo che sono.
So già cosa vorrei dire loro.
La verità.
La pura e semplice verità.
A discapito mio si intende.
Già.
Quando sapranno tutto Sango e Miroku passerò un brutto, anzi bruttissimo quarto d'ora, ma ne vale la pena.
La voce di Kagome mi riporta con i piedi per terra.
K “Inuyasha io... Avrei pensato... Ad un diversivo... Alquanto improbabile... Ma in effetti... Sarebbe anche possibile...”
I “Kagome non ti seguo...”
K “Ho pensato che... Per non coinvolgerti... Avrei potuto dire che... CheilpadresiaSesshomaru...”
Cosa ha detto?
Giuro che neppure con un udito raffinato come il mio ho capito una parola.
I “Scusa puoi ripetere?”
Non ho capito nulla, ma la sua faccia mi fa capire che forse sarebbe un bene se rimanessi all'oscuro di tutto.
Per non parlare del fatto di “non coinvolgermi”.
Prende lentamente fiato.
K “Per non coinvolgerti... Avrei potuto dire agli altri che... Il padre del bambino... Sia... Tuo fratello Sesshomaru. Così non avresti problemi con il resto del gruppo e...”
Non ci credo.
Ditemi che non ho sentito bene.
Che non ha detto di voler dire che MIO figlio è di Sesshomaru e non MIO.
Non può fare una cosa del genere.
Involontariamente le ringhio contro.
I “Perché? Non vuoi che sappiano che il bambino è mio? Preferisci che credano che sia Sesshomaru il padre?”
K “Non lo preferisco affatto Inuyasha.”
E' accigliata.
Mi guarda severa.
Poi i suoi occhi si addolciscono un po'.
K “Ti assicuro che preferirei dire loro la verità, ma... Così facendo... Sai già a cosa andrai incontro. Dopo non avrai scelta. Miroku e Sango non ti permetteranno di non riconoscere il bambino. Sai come sono fatti. E...”
I “E chi ti ha detto che non voglio riconoscere il bambino? Quello è MIO figlio! È sangue del mio sangue. Sono IO suo padre.”
La vedo titubante.
Mi guarda confusa.
K “Io credevo che... Pensavo... Che... Non volessi...”
I “Certo che lo voglio! Come voglio anche te!”
Sussulta impercettibilmente.
Avverto il leggero tremore del suo corpo.
K “Mi dispiace Inuyasha... Ma questo non è possibile... Io non posso...”
I “Kagome so di avere sbagliato. È giusto che paghi. Ma ti prego... Concedimi la possibilità di farmi perdonare. CONCEDIMI LA POSSIBILITA' DI AVERE UNA FAMIGLIA. LA MIA FAMIGLIA.”
K “Non ti impedirò mai di vedere Kai. Lui avrà bisogno anche di te. So cosa vuol dire crescere senza un padre. E... Non è questo che voglio per mio figlio... Ma io... E' Kikyo la tua famiglia ora. Non io. Inuyasha.”
I “Io non voglio lei. IO AMO TE. SOLO TE KAGOME”
Mi dispiace vedere nuovamente le lacrime scivolare sulle sue guance.
E per l'ennesima volta per colpa mia.
K “Non sai quanto avrei pagato per sentire queste parole... Avrei dato anche la mia anima... Ma ora è tardi Inuyasha. Hai calpestato il mio cuore. Non immagini neppure quante volte... Quante volte ho rimpianto di essere nata... Ho sperato di non aprire gli occhi il giorno successivo... Quante volte... Ho rivisto quella scena davanti ai miei occhi... Tu e lei... TU MI HAI UCCISO. Ora non puoi venire qui e credere che io finga che non sia accaduto niente. Che sia stato solo un incubo. Io non ci riesco. No. Non intralcerò in alcun modo il tuo rapporto con Kai... Ma io ho già preso la mia decisione...”
Sapevo che riaverla non sarebbe stato facile, ma sentirsi dire queste parole mi ha messo davanti ad una voragine.
Tutti i miei buoni propositi si frantumano come un vetro che va in mille pezzi.
Non ci sono parole...
Non c'è niente che io possa dire o fare...
Quanto vorrei tornare indietro...
Correggere gli sbagli.
Non dubitare di lei.
Quanto lo vorrei davvero.
Cancellare quel maledetto giorno.
Perché?
Perché devo essere così stupido?
Quello che mi fa più male è sapere.
Sapere che lei mi ama ancora.
Si.
Lo sento.
Lo percepisco.
Le sue sono le parole di una donna ferita.
Il suo odio altro non è che la speranza di soffocare quel sentimento che ancora la tiene legata a me.
Ed è questo che mi strazia.
È il sapere che il suo cuore è ancora mio ed io non posso averlo.
K “Adesso vorrei riposare un po'. Sono esausta.”
I “Si certo. Posso fare qualcosa per te? Per voi?”
K “No. Hai già fatto tanto Inuyasha. Grazie.”
Mi sorride sincera mentre si corica insieme a Kai nel futon.
La guardo addormentarsi e quando sono sicuro che stia dormendo mi avvicino a lei silenzioso.
Senza indugi poso le mie labbra sulle sue e le sussurro un “Ti amo” prima di baciare anche il piccolo Kai ed uscire dalla capanna.

  
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