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Autore: lmpaoli94    15/12/2023    0 recensioni
I pensieri felici non sempre riescono davvero a farci sentire di buon umore.
Eppure un piccolo desiderio nascosto di una giovane bambina ha cambiato le sorti della sua esistenza in un mondo fantastico che nella mente di ognuno di noi fatica a pensare.
Eppure quel volto era così celestiale e affascinante che lo sguardo di un giovane bambino gli faranno capire che l’amore non ha età, nemmeno quando non si vuole crescere.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Peter Pan, Spugna, Wendy Darling
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitan Uncino fissava Wendy con sguardo disgustato inorridito.
Nel vederla trasformata in una creatura reietta e sconosciuta, gli faceva ribollire il sangue.
< Wendy, come hai potuto pensare di fidarti delle sirene? Lo sanno tutti sull’Isola che non c’è che sono creature crudeli e inaffidabili. E tu volevi far parte del loro gruppo? Che sciocchezza! Potevi cambiare vita in un altro modo, non ti pare? Oppure ti sei già stufata di rimanere qui sull’Isola che non c’è? >
< Di quello che penso e voglio fare, non sono affari tuoi. >
< Si la solita mocciosa sgarbata. Ma questa volta no0n ci sarà il tuo Peter Pan a salvarti. Andrai in pasto ai pescecani proprio adesso. >
Illuminata dalle torce di fuoco dei pirati, Wendy avanzava verso il ponte della nave per essere buttata in mare.
< Un ultimo desiderio prima di morire, Wendy? >
La creatura, per niente terrorizzata da quello che gli sarebbe successo, fissava il Capitano con sguardo sorridente e compiaciuto.
< Perché mi stai guardando così? Che succede? >
< Capitano, non capisci che uccidendomi scatenerai la furia di Peter? Lui non si darà per vinto nell’ucciderti. Ti conviene lasciarmi viva, altrimenti… >
< So tenere a bada quel moccioso, non preoccuparti. Adesso vedi di buttarti in mare o lo sparo della mia pistola risuonerà in tutta l’Isola che non c’è. >
Wendy, capendo che il suo destino era ormai segnato definitivamente,e fissò un’ultima volta la luna prima di gettarsi in mare.
Quella notte sembrava molto diversa e molto più luminosa del solito mentre la speranza stava proprio sparendo nel buio.
< Allora?! Che cosa aspetti?! Buttati! >
Buttandosi in acqua senza guardare il mar,e subito dopo Wendy si ritrovò trasformata incredibilmente in una sirena mentre il Capitano e tutta la sua ciurma stavano festeggiando la fine di quella ragazza.
Urla compiaciuti e brindisi echeggiavano a bordo di quella nave mentre il Capitano non poteva credere a quello che sarebbe successo da lì a poco.
Un rumore soave simile ad un canto flebile risuonò nelle orecchie dei pirati mentre stavano cercando di capire da dove potesse provenire quel suono.
Spugna, che non aveva mai sentito niente di simile come tutti gli altri, mise in allarme il Capitano dicendogli che era tutta una trappola.
< Eppure questo suono mi fa’ venire voglia di dormire. >
Mentre tutta la ciurma di pirati si stava accasciando a terra senza energie, Spugna era l’unico rimasto ancora sveglio.
Avendo la percezione che la luna nel cielo si era avvicinata alla nave di Uncino, Spugna non poteva credere a quello che stava vedendo.
Una creatura marina dalle sembianze bellissime fissava il vecchio mozzo mentre continuava a cantare con la sua dolce voce.
< Allora sei tu… >
< Quando il Capitan Uncino si risveglierà, avvertilo che la creatura più bella dell’Isola che non c’è è viva e libera dalla sua oppressione e dalla sua voglia di potere. >
< Ma tu chi diavolo sei? >
< Colei che è rinata dalla luce della luna… Colei che è riuscita a coronare il suo sogno. >
E nel dire quelle ultime parole, la misteriosa creatura nata dalla luna scomparve dagli occhi di spugna, mentre un silenzio surreale cadde sul vascello e su tutta l’Isola che non c’è.

 

Poco prima dello spuntar dell’alba, la creatura lunare nuotava indisturbata vicino alla riva dell’Isola che non c’è.
Credendo che fosse da sola, continuava a cantare accogliendo l’inizio di un nuovo giorno.
Ma proprio vicino a li, non poteva immaginar che ad attenderla ci sarebbe stato proprio Peter Pan.
Mentre i due sguardi si incontrarono l’un l’altro, Peter capì che la sua piccola Wendy di cui era segretamente innamorata, non esisteva più.
Esisteva invece una creatura diversa dalle sirene che popolavano l’isola, lontana dalla cattiverie e dalla furbizia di tali creature marini ma dalla bellezza unica nel suo genere.
< E così… sei riuscita a coronare il tuo sogno di diventare una sirena. >
< Ebbene sì, Peter… Non avrei mai creduto che tu mi avessi riconosciuta così velocemente. >
< Non potrei mai dimenticare il tuo sguardo e il tuo viso, Wendy. I tuoi lineamenti sono molto simili anche quando eri un essere umana. >
Felice di sentire quelle belle parole, Wendy non avrebbe voluto dire addio a Peter.
Anche se era stata lei la padrona del suo destino, non poteva pensare di potergli vivere accanto fino alla fine dei loro giorni, anche se il tempo si era fermato per sempre.
Wendy doveva stare con i suoi simili e Peter doveva combattere Capitan Uncino per tutta la sua vita infinita.
< So che sarai un bambino diverso da quello che mi ricorderò. Rimarrai per sempre nel mio cuore e non ti dimenticherò mai. >
< Quindi mi stai dicendo addio, Wendy? >
< No… Il mio è solo un arrivederci. >
Avvicinandosi a riva quanto basta per riuscire a raggiungere Peter, Wendy gli donò un flebile bacio sulla guancia prima di riemergere nelle profondità marine.
Guardando quello spettacolo marina e quel canto così bello quanto ipnotico, Peter Pan rimase a fissarla tutto il tempo necessario attendendo l’arrivo di un nuovo giorno, perché quel momento non se lo sarebbe mai scordato.
Non poteva dimenticare una storia tanto coraggiosa quanto un lieto fine degno di un racconto di favole che proprio Wendy gli aveva sempre raccontato.

   
 
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