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Autore: Shainareth    16/12/2023    0 recensioni
[Gundam SEED/Gundam SEED Destiny/Gundam SEED Freedom] Raccolta di shot incentrate di volta in volta, come da titolo, su una o più fotografie. Ogni capitolo sarà dedicato a uno o più personaggi contemporaneamente. Mi riserbo di alzare il rating in caso la necessità dovesse richiederlo.
01. ZAFT
02. Athrun & Cagalli
03. Miriallia Haw
04. Ficcanaso
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATHRUN & CAGALLI


Poiché non ricevette risposta, sebbene fosse sicura che lui fosse in casa, si azzardò ad aprire la porta. Una forte corrente d’aria la investì. La stanza era vuota. Tuttavia la portafinestra era spalancata e le tende chiare ondeggiavano al vento. Sul pavimento volò qualcosa.
   Accostato l’uscio alle proprie spalle, Cagalli avanzò nella camera con l’unico intento di chiudere le imposte. Quando lo fece, da dietro i vetri vide Athrun giù in giardino, seduto ai piedi di un albero con le braccia tese in avanti, gli avambracci sulle ginocchia. Sembrava fissare tutto e niente, ma da quella distanza la ragazza non riuscì a scorgere l’espressione del suo volto. Cagalli ponderò se fosse opportuno scendere a parlargli, perché se anche il giovane aveva spesso avuto la tendenza a isolarsi quando era di umore ombroso, lei era sempre riuscita in qualche modo a riportargli il sorriso. Le cose, però, non erano più facili come un tempo e, senza voler peccare di presunzione, la Principessa si domandò se non fosse proprio lei la causa del suo malumore.
   Indecisa sul da farsi, lasciò andare la tenda che aveva inconsciamente serrato fra le dita fino a quel momento e volse le spalle al giardino. Il suo sguardo cadde su ciò che il vento aveva sparpagliato sul pavimento e lei si affrettò a raccoglierlo. Erano delle fotografie, notò quando fu abbastanza vicina. Alcune risalivano ai tempi dell’accademia militare, altre erano precedenti a quel periodo e da quelle Athrun e Kira sorridevano insieme spensierati. Osservando i loro visi e le loro espressioni infantili, Cagalli provò un moto di tenerezza e quasi li invidiò: erano cresciuti insieme come fratelli, mentre lei, che avrebbe avuto tutto il diritto di far parte del loro mondo, era stata costretta a vivere lontana dal suo gemello - e ora, sia pure così vicina, dalla persona che amava.
   Sospirando per un passato utopico che non sarebbe mai tornato, la ragazza finì di raccogliere le altre fotografie e si apprestò a riporle sulla scrivania, dalla quale dovevano essere volate via. Fu lì che ne trovò un’altra, in bilico sul bordo, uno scatto che non aveva mai visto. Ricordo che, come gli altri, Athrun aveva recuperato sulle colonie prima di tornare a vivere definitivamente a Orb.
   In quella foto, lui era appena un bambino. Due o tre anni al massimo, valutò Cagalli, mentre i suoi occhi si velavano di lacrime per il modo in cui le sue piccole braccia erano ancorate al collo del suo adorato papà. L’uomo sorrideva, gli occhi tutti per quel suo orgoglio così somigliante alla donna che lo aveva dato alla luce. Lei, Lenore, era accanto a loro ed era stata il loro mondo. Almeno fino a che la malvagità umana non l’aveva strappata all’affetto dei suoi due grandi amori, causando di fatto la distruzione di quella meravigliosa famiglia.
   Senza che potesse farci nulla, Cagalli strinse quella fotografia al petto.
   Quando Athrun tornò in camera sua, diverso tempo dopo, non fece caso alla portafinestra ora chiusa. Notò invece qualcosa che prima non c’era: una cornice sulla sua scrivania, che custodiva forse il più bel ricordo tangibile rimastogli di ciò che era andato perduto per sempre. Accanto, un biglietto scritto a mano, con una calligrafia che lui conosceva molto bene.
   Perdonami se mi sono intromessa, ma sarebbe un peccato perderla.
   Nessuna firma. Poche parole, che tuttavia bastarono a fargli intendere quelle taciute. Come quel gesto gentile. Cagalli gli aveva persino chiesto scusa...
   Commosso a sua volta da tanta premura, Athrun si domandò se, rimettendo in ordine le sue fotografie, quella sciocca si fosse almeno accorta che ce n’era già un’altra, di cornice, proprio più in là, accanto al letto, dove il sorriso di una ragazzina bionda illuminava gli occhi, e soprattutto il cuore, del giovane a cui era abbracciata.



 
  
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