[Partecipante alla challenge "500themes_ita" coi prompt 494 e 496. Nel primo, dedicato a Tara, ho scelto il tema "Verità dolorose", nel secondo, che riguarda Mitch, ho deciso di usare la traccia "Ritorno". ]
Solito episodio 4x19. (sembro monotematica)
Comunque, in questa breve raccolta, ci saranno i pensieri di Mitch e Tara, quando, verso la fine della puntata, vengono messi davanti ad alcune verità.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
‒ No,
fermo… Mitch, fermo! ‒ urla una voce femminile, vibrante di
disperazione.
Mi
fermo, sgomento, poi mi giro, mantenendo una presa salda su Borrell.
‒ Tara?
‒ mormoro. Sei qui, davanti a me.
La
tua voce mi ha implorato di fermarmi.
‒ Lo
ha fatto lui… A Clay… A noi… ‒ scandisco. Anche tu, amore
mio, devi sapere la verità.
Vedo
una lieve smorfia di disgusto sul tuo viso. Mi credi, Tara.
E
il tuo cuore di madre e donna si rivolta contro gli errori che, senza
colpa, hai commesso.
‒ Mi
dispiace Mitch… Mi dispiace tanto di non averti creduto… Di
averti deluso. ‒ affermi, disperata.
Sgrano
gli occhi, turbato, e fisso il tuo viso, umido di lacrime, mentre le
mie mani tremano.
Tu
non mi hai deluso, amore mio.
Anzi,
sono io colpevole della morte del nostro Clay.
Hai
avuto ragione a lasciarmi.
Sono
stato un fallimento come uomo, padre e marito.
‒ E’
stata solo colpa mia… Soltanto colpa mia… Non dovevo perderlo di
vista… ‒ sussurro, affranto. Da tanto, troppo tempo convivo con
questo rimorso.
Non
ho protetto nostro figlio da questo maiale senza vergogna.
E
solo con il nostro sangue laveremo questa colpa.
‒ No,
non è stata colpa tua… ‒ mormori. I tuoi occhi cerulei sono
limpidi e fermi, mentre mi guardano.
La
speranza sorge in me, ma la reprimo. No, io non merito nulla.
‒ Non
farlo caro… Non devi farlo. Ti voglio vivo! ‒ urli.
Le
lacrime cadono sulle mie guance. Le tue parole, Tara, sono piene
d’amore per me.
E
io sono sempre più sorpreso.
Tu
mi stai tendendo la mano e non ti arrendi.
‒ Io…
Io non ho mai smesso di amarti… ‒ mormoro. Davanti a te, sono
disarmato.
‒ Neanche
io, Mitch… Neanche io… ‒ rispondi.
La
mia volontà vacilla. Come posso lasciarti sola, Tara?
Hai
già sofferto troppo per la morte di Clay.
E
io non voglio darti altro dolore.
‒ Cliff,
di’ la verità. Sappiamo come ti comportavi con tuo figlio mentre
dormiva. ‒ interviene la voce seria del detective Valens.
Posso
sentire il disgusto nelle sue parole.
Forse,
anche lui ha conosciuto lo schifo di simili pervertiti.
‒ Mi
vergogno per le mie azioni… ‒ piagnucola Cliff.
A
stento, trattengo un conato di vomito. Come ho potuto credere a
questo bastardo?
No,
non merita pietà.
‒ Non
hai toccato Johnny, perché era tuo. ‒ continua il poliziotto,
implacabile.
‒ Avevo
giurato di non farlo mai… ‒ spiega Cliff, il viso contorto in una
maschera tremolante.
La
nausea ribolle nel mio stomaco. Hai usato le foto di tuo figlio per
condannarmi.
‒ E
lo hai fatto col mio… Tu mi hai portato via il mio Clay! ‒
sibilo. La rabbia divampa nel mio cuore e quasi mi annebbia lo
sguardo.
Voglio
farti conoscere il dolore che ha provato mio figlio.
Ma
non riesco a muovermi.
Sento
su di me ancora lo sguardo disperato di Tara.
‒ Ho
cercato di combattere così a lungo i miei impulsi… Finché, un
giorno, non ce l’ho fatta più… ‒ riprende Cliff, piangente.
Davanti
ai miei occhi, si materializza il corpo di Clay, straziato da ferite
e abusi.
Riesco
a contare i lividi e le ferite sulle sue fragili membra.
E
tu, bastardo, pretendi la mia pietà con queste lacrime fasulle?
Per
un po’ tremo, poi lascio cadere la pistola. Non devo sporcarmi con
una simile immondizia.
E
tu, Tara, non meriti ulteriore dolore.
Non
ti abbandonerò per seguire la vendetta, amore mio.
Con
mia somma sorpresa, tu ti avvicini a me e io, d’istinto, ti
abbraccio.
Mi
erano mancate le note marine del tuo profumo e la morbidezza dei tuoi
capelli, sotto le mie dita.
Vorrei
poterti stringere a me per sempre, ma non è possibile.
Ti
allontano un poco da me, mentre le mie labbra si sollevano in un
sorriso.
‒ Devo
andare, cara. Non fuggirò dalle conseguenze delle mie azioni. ‒
dico, serio. Non voglio continuare a scappare.
Mio
figlio Clay sarà fiero di me e, dal Paradiso, vedrà un uomo integro
e onesto, nonostante tutto.
Mi avvio verso gli agenti e mi
lascio arrestare. Sono pronto.
Mi
volto verso di te e ti lancio uno sguardo fugace, mentre mi
allontano. Non ho paura.
La
prigione non mi sembra più così terribile.
Perché
so che tu sei con me, amore mio.