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Autore: Flofly    19/12/2023    2 recensioni
Natale è nell'aria. C'è chi lo ama, chi lo odia, chi tifa per Yule e chi per Babbo Natale.
Una raccolta caotica di storie, a cominciare dal titolo.
Perché Natale, si sa, è uno stato d'animo
Coppie Canon e non, amicizia e qualche elfo ogni tanto.
Tutte le storie partecipano al "Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna"
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Vari personaggi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Quando alla festa natalizia dei Prefetti quell’idiota di Grifondoro aveva proposto simpatico diversivo, Andromeda già sapeva che si trattava di una colossale idiozia. D’altronde quando mai quelli della sua casa avevano avuto un’idea intelligente? Sempre pronti a mettersi nei guai, solo per il gusto di gonfiare le piume come i pavoni che scorrazzavano per i giardini all’Italiana di Villa Black.

«Ovviamente voi piccoli serpentelli avete troppa paura di provare»  li aveva stuzzicati il Prefetto di Tassorosso, quello stupido natobabbano che cercava sempre, e inutilmente, di dare la risposta giusta prima di lei.

«Tonks, per uno che ha un gusto dell’abbigliamento di un elfo domestico ti prendi troppe libertà»  aveva commentato con fare annoiato Lucius accanto a lei, passandole un bicchiere smerigliato ricolmo di whiskey incendiario invecchiato. «Tieni, non bere quella porcheria. Per Salazar Serpeverde, possibile che non siate riusciti a portare qualcosa di decente? Sembra succo di zucca andato a male» 

«E tu come al solito parli troppo, Malfoy. Voi due siete gli unici a non aver provato il rituale. Devo dedurre che, come al solito, siete solo dei codardi»  replicò Tonks serafico scrollando le spalle.

«Prova ad insultarci di nuovo e ti rimando a pezzi dai tuoi genitori Babbani»  rispose Lucius, sputando l’ultima parola con rabbia. «Andiamo, Meda, questi pezzenti non meritano la nostra attenzione, Prefetti o non Prefetti» .

Andromeda sospirò, buttando giù un sorso di liquido ambrato e godendosi la sensazione del sapore rotondo che le avviluppava la gola. Una parte di lei voleva seguire Malfoy e lasciarsi dietro quel branco male assemblato di maghi da quattro soldi che si credevano migliori di lei, dall’altro aveva voglia di cancellare quel sorrisetto dalla faccia sin troppo cordiale di Tonks. Si, perché ormai lo aveva notato da mesi: ogni volta che la guardava, quello stupido Tassorosso aveva un sorriso stampato sulle labbra che le faceva prudere le mani attorno alla bacchetta. Doveva ripetersi come un mantra che neanche Dippet avrebbe potuto giustificare che cruciasse un altro studente nella Sala Grande.

Con fare annoiato, strappò lo spillone che Tonks teneva in mano e si punse il dito, lasciando che tre gocce di sangue cadessero sulla ciotola argentata colma di petali di gardenia. Poi passo lo spillone a Lucius, che era rimasto dietro di lei, alzando esasperato gli occhi al cielo.

« Attends, Meda, tu es sérieuse ?», iniziò a lagnarsi, guardandola offeso.

«Je ne veux pas rester avec ces idiots toute la nuit»  commentò tagliente,

«Guardate che non siete i soli a saper parlare francese, miei piccoli snob. Neanche noi vogliamo rimare qui tutta la notte, se è per questo. Quindi, andiamo Malfoy, chissà che non ti capiti una bella purosangue come anima gemella… tipo la Crabbe»  ridacchiò Tonks, facendo lievitare verso il Serpeverde il recipiente argentato. 

C’era stato una strana flessione nello sguardo di Lucius, una piccola scintilla che gli aveva illuminato lo sguardo metallico. E Andromeda sapeva benissimo che non era per Irma Crabbe.

«Non ci provare…»  lo minacciò a voce bassa, mentre osservava tre grosse e placide gocce color vermiglio cadere lente e morbide, sangue pure e sangue marcio, indistinguibili ormai nella carnosità ora rosata dei petali profumati.

«E ora i vostri desideri. Mi raccomando, non barate… la pergamena lo sente se non è il vostro vero desiderio»  ricordò ancora Tonks, sempre con quel sorrisetto.

 

 

 

 

 

Il giorno dopo, quando si era svegliata, tutto le era sembrato identico al solito, a riprova che la sceneggiata della sera prima era solo l’ennesima dimostrazione che gli altri Prefetti erano solo dei poveri maghi e streghe da strapazzo.

Si stava spazzolando i capelli davanti al grande specchio argentato che era arrivato direttamente da Parigi e che aveva sostituito quello banale dei dormitori di Hogwarts, quando notò una macchia rossa sul polso, nel piccolo spazio di pelle solitamente candida lasciata scoperta dal bordo della vestaglia di seta.

Tirò su il tessuto, guardando orripilata una faccia rubiconda e con una grossa e folta barba bianca che la guardava sorridendo. Sembrava la versione strafatta di Lumacorno.

E, sotto, una scritta

Caro Babbo Natale, il mio desiderio è un appuntamento con quell’insopportabile so tutto io di Andromeda Black.

Ted

D’istinto si coprì il polso con la mano, mentre la spazzola d’argento cadeva con un tonfo in terra.

Non poteva essere, probabilmente era colpa del pessimo alcol della sera prima. Malfoy aveva ragione, non avrebbe mai dovuto accettare da bere da gente che non sapeva neanche scegliere un maglione…

Forse era solo un’allucinazione. Si doveva esserlo per forza.

Aprì lentamente le dita, sbirciando tra gli spazi vuoti.

Niente, il faccione era ancora lì.

E, per Merlino, Salazar Serpeverde ed ogni mago vivente… chi diavolo era Babbo Natale?

 

 

 

Quando Peeves gli aveva consegnato il libro, Edward Tonks aveva pensato si trattasse solo di uno scherzo innocuo, un modo per prendere in giro gli altri Prefetti. Non aveva mai creduto, neanche per un attimo che davvero il desiderio che aveva scritto sarebbe apparso davvero sulla pelle di qualcuno, altrimenti non avrebbe convinto Swann a proporlo alla festa. E, soprattutto, non gli era passato in mente di leggere le note scritte in piccolo alla fine del libro. Al massimo era certo che sarebbe apparso sulla faccia grinzosa di Gazza, o sul deretano di qualche statua in cima alla torre.

Di certo non pensava davvero che un desiderio, il suo desiderio, scritto nella grafia elegante sulla pergamena incantata e bruciato con l’incenso e i petali insanguinati, sarebbe apparso sulla sua  pelle. Il che significava due cose, parimenti terrificanti.

Primo, Andromeda Black, Serpeverde, Purosangue e maledettamente sexy quanto insopportabile, era la sua anima gemella.

Secondo, il suo desiderio era esattamente quello che lui faceva sempre.

Lei aveva desiderato di essere vista davvero.

E lui non faceva altro dal primo giorno di Hogwarts, quando gli era passata vicino per sedersi per la Cerimonia di Smistamento e il suo mondo aveva cessato per un attimo di andare al ritmo normale. Se c’era una cosa che Ted Tonks, nato Babbano ricordava del primo giorno a Hogwarts non era la Sala Grande piena di candele fluttuanti, né i suoi primi fantasmi, nemmeno la Sala Comune di Tassorosso che li aveva accolti come una Tana accogliente.

No, la prima cosa che ricordava riguardo a quel giorno erano i grandi occhi scuri di Andromeda Black che vagavano sulla Sala, fingendo indifferenza. Ma lui l’aveva capito subito che lei era speciale. Una galassia racchiusa in un guscio di cinismo e perfezionismo.

Anche se, a essere onesti, cinque anni ed una maledizione imprevista dopo, quelli della ragazza che gli stava urlando contro più che una galassia, sembravano racchiudere una Supernova.

E non era mai stata così bella.

 


 


 

Questa storia partecipa “al Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna"

Il prompt di oggi :a Soulmate!AU ma scoprono di essere soulmate solo perché sull'avambraccio di uno compare la richiesta di Natale dell'altro!

E io non potevo che tornare dai miei amati Ted e Andromeda
 

   
 
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