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Autore: Justice Gundam    22/12/2023    1 recensioni
[Super Robot Taisen]
Prequel di "Super Robot Taisen S"
Space Century 138. La guerra è imminente, e una catastrofe mai vista prima sta lentamente addensandosi sulla razza umana. Coloro che saranno coinvolti in questi eventi epocali sistanno man mano riunendo, e stanno compiendo i primi passi sulla strada per risolvere questo mistero, ed impedire che accada il peggio.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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SUPER ROBOT TAISEN S ZERO

Una fanfiction di Super Robot Taisen / Wars scritta da: Justice Gundam

 

Capitolo 7 - Corsa silenziosa

 

oooooooooo

 

A bordo della Vesalius, dove gli assi della ZAFT si erano ritirati dopo la distruzione di Heliopolis, si stava svolgendo una riunione: i piloti che avevano tentato di infiltrarsi a Heliopolis e di fuggire con le G-Weapons erano ora riuniti intorno a un tavolo, e guardavano la registrazione delle azioni che si erano svolte intorno alla colonia, fino all'impatto con l'asteroide sparato dal Mass Driver di Giganos. Oltre ad Athrun, Nicol, Dearka, Yzak e Shiho, c'erano anche Miguel Aiman, Rau Le Creuset e il comandante della Vesalius, Frederik Ades. Sullo schermo si susseguivano diverse scene che ritraevano il combattimento tra lo Strike Gundam e il GINN di Miguel. Bisognava ammettere che, per essere un principiante, l'abilità dimostrata dal pilota dello Strike Gundam era impressionante.

"È una fortuna che tu sia riuscito a raccogliere queste immagini della battaglia, Miguel." disse Rau Le Creuset, con la sua immancabile maschera sul volto e le labbra leggermente sollevate in un sorriso interessato. "Se non fosse stato per queste prove, mi sarei coperto di ridicolo per non essere riuscito a catturare un bersaglio apparentemente facile. E se dobbiamo credere alle parole dei nostri alleati di Giganos, anche i Dragonar hanno dato loro filo da torcere. Potremmo trovarci di fronte a una situazione più difficile del previsto."

Athrun, tuttavia, ascoltava il suo comandante solo a metà. La sua mente continuava a pensare all'incontro inaspettato con il suo vecchio amico e al fatto che era riuscito in qualche modo a battere Miguel, nonostante fosse la sua prima volta nella cabina di pilotaggio di un Mobile Suit. E non riusciva a smettere di porsi domande. Perché Kira era lì? Perché stava aiutando l'Alleanza Terrestre... e come era finito proprio lì? Quella che era stata una semplice missione di ricerca e cattura si era rivelata molto più complicata...

"Credo che siate pienamente consapevoli del fatto che il sistema operativo delle G-Weapon è incompleto; tenendo presente questo elemento, non ho idea del perché lo Strike non abbia gli stessi problemi. Ma voglio che una cosa sia perfettamente chiara: non possiamo permetterci di chiudere un occhio e lasciare quella G-Weapon in possesso dell'Alleanza Terrestre." continuò Rau. "Se non possiamo catturarla, allora dovremo distruggerla insieme ai Dragonar, alla nuova nave da guerra e alla nave da carico. Non sottovalutateli."

"Per ora, credo che dovremmo dedicare la nostra attenzione a un'altra questione urgente. Ovvero, dove potrebbero dirigersi la 'nave con le gambe' e il cargo dell'Alleanza Terrestre." affermò Ades. "Dopotutto, non ci sono molti posti dove potrebbero andare... non con quello che stanno trasportando, almeno".

"Sono d'accordo. E credo che Artemis sarebbe la loro scelta migliore." Le Creuset rifletté ad alta voce. "Raggiungere la nave con le gambe prima che raggiungano il luogo sarebbe la nostra migliore possibilità, in questo caso. Non credo di dovervi ricordare che il rivestimento difensivo di Artemis potrebbe rendere un attacco diretto una proposta rischiosa, nella migliore delle ipotesi. Pertanto, non appena i nostri rinforzi si uniranno a noi, riprenderemo l'inseguimento".

"Signore," Shiho alzò la mano. "Posso chiedere in cosa consisteranno i nostri rinforzi?"

"Il maresciallo Iskandar Guiltorre in persona ha assicurato che Giganos invierà una squadra d'élite per unirsi a noi." rispose con calma l'uomo mascherato. "Un'intera squadra di Metal Armor, al comando del capitano Meio Plato, ci assisterà nelle nostre operazioni."

Nessuno dei presenti sollevò obiezioni. Il capitano Meio Plato, conosciuto anche con il soprannome di "Il Falco Blu di Giganos", era ben noto per la sua abilità ed efficienza nel portare a termine le sue missioni, ed era uno dei migliori piloti che l'Impero di Giganos potesse offrire, a prescindere da alcuni elementi sgraditi... Questo, unito al suo Metal Armor di ultima generazione, il Falguen, aveva fatto di Meio Plato uno dei comandanti sul campo più temuti nella guerra tra l'Alleanza Terrestre e Giganos.

"Bene, buono a sapersi." commentò Dearka. "Con quell'uomo dalla nostra parte, non c'è verso che la nave con le gambe ci sfugga!"

Yzak sospirò frustrato, non condividendo l'ottimismo dell'amico dalla pelle scura. Dal suo punto di vista, terrestri o Giganos, i loro alleati erano pur sempre Natural... perché avrebbero avuto bisogno del loro aiuto per abbattere la nave con le gambe e il cargo in fuga? Non ne vedeva il motivo, ma non aveva intenzione di discutere l'ordine del suo comandante.

"Bene, allora." Disse Ades. "Dovremmo incontrarci con i nostri alleati di Giganos tra qualche ora. Per il momento, seguiremo la nave con le gambe e cercheremo di non perderla. Dopo pianificheremo il nostro prossimo attacco".

Nessuno ebbe nulla da ridire, mentre la Vesalius e la Gamow continuavano a inseguire la Archangel e la Idaho...

 

oooooooooooooo

 

"Beh, devo dire che è un bel pasticcio quello in cui ci troviamo..." commentò il tenente Mwu La Flaga, arrivando sul ponte di comando della Archangel accolto da Murrue e Natarle... e dalla vista inaspettata di un gruppo di adolescenti dall'aspetto piuttosto disorientato e confuso. Il che era comprensibile, pensò il biondo tenente, visto che avevano appena visto la loro città che veniva polverizzata... ma di certo non rendeva le cose più facili per l'equipaggio dell'Archangel. "Quindi, per fare un riassunto, la ZAFT è riuscita a prendere quattro delle cinque G-Weapons, e tutto ciò che abbiamo ora è il mio Moebius Zero danneggiato, lo Strike... e quei tre prototipi... i Dragonar, se la memoria non mi inganna... che si sono imbarcati sulla Idaho. Le cose si stanno mettendo bene".

Natarle Badgiruel sospirò per il sarcasmo di Mwu. "Beh, se la mette così, tenente La Flaga... in effetti, possiamo dire che le azioni di ZAFT e Giganos ci hanno colto tutti di sorpresa. Non eravamo preparati ad un attacco a una colonia civile."

"E ora abbiamo coinvolto anche un gruppo di civili... il che, per ovvie ragioni, significa che non possiamo lasciarli andare." continuò Murrue. "Inoltre, uno di loro è l'unico in grado di pilotare lo Strike al momento..."

"Comprensibile..." Rispose Mwu, osservando bene il gruppo di adolescenti di Heliopolis. "A proposito, non mi sono ancora presentato come si deve. Tenente Mwu La Flaga, delle forze dell'Alleanza Terrestre, Settima Flotta Orbitale. Stavo facendo da scorta al veicolo di trasporto orbitale che avrebbe dovuto portare i piloti designati delle G-Weapons ad Heliopolis... ma il convoglio è stato attaccato da uno squadrone di unità di Neo Zeon e della ZAFT durante l'ultima tappa del nostro viaggio. Sono stato fortunato a salire sul mio Moebius Zero e a farmi strada attraverso l'imboscata... ma temo che il veicolo di trasporto e il suo equipaggio non siano stati altrettanto fortunati."

Sia Natarle che Murrue si sentirono gelare il sangue. L'alleanza ZAFT / Neo Zeon / Giganos non aveva lasciato nulla al caso, e il gruppo di rifugiati era stato fortunato ad essere arrivato fin lì relativamente intatto. "In altre parole, anche se dovessimo riconquistare le G-Weapon... non abbiamo il personale qualificato per pilotarle." dichiarò Murrue. "Per non parlare del fatto che il sistema operativo di queste macchine è molto più complicato di quanto avessimo previsto all'inizio. I Natural non sono in grado di controllarle."

"La nostra fortuna..." sospirò Natarle. Nelle ore precedenti non c'erano state che cattive notizie, una dopo l'altra. Come se non bastasse, la maggior parte degli ufficiali di comando dell'Unione Terrestre che si trovavano ad Heliopolis o nelle sue vicinanze erano stati uccisi dal nemico o nell'esplosione che aveva distrutto la colonia. Gli unici ufficiali sopravvissuti ufficiali erano lei stessa, Murrue, i sottufficiali Jackie Tonomura, Dalida Lolaha Chandra II, Romero Pal e Arnold Neumann... e pochi altri, dei quali cui Murrue Ramius era la più alta in grado. Il che, ovviamente, significava che ora era lei, di fatto, il capitano della Archangel, una posizione che aveva accettato con grande riluttanza.

"Comunque, tenente La Flaga... apprezziamo il suo lavoro fino ad ora. Io sono la tenente Murrue Ramius delle Forze Spaziali dell'Alleanza Terrestre." disse un po' sconfortata, facendo un saluto militare che Mwu ricambiò immediatamente.

"Guardiamarina Natarle Badgiruel, sempre delle Forze Spaziali dell'Alleanza Terrestre". si presentò Natarle. "Siamo lieti di aver potuto contare sulla sua assistenza."

"Il piacere è mio, ve lo assicuro." rispose Mwu. "Ad ogni modo, tolto questo aspetto... vorrei chiedere il permesso di salire a bordo. So che il mio Moebius Zero è un po' malconcio al momento, ma ogni piccolo aiuto è utile, credo".

"Oh, certo, tenente La Flaga. Permesso accordato". Murrue rispose frettolosamente. Avere a bordo un pilota con le capacità di Mwu La Flaga sarebbe stato almeno di qualche aiuto, e il suo Moebius Zero poteva essere facilmente riparato, in ogni caso. Almeno questo era un aspetto positivo.

"Grazie, capitano Ramius." rispose Mwu. "Inoltre, se non è troppo disturbo, vorrei parlare con i civili che avete salvato durante l'attacco. Il pilota dello Strike è ancora tra loro?"

Murrue annuì. "Sì. E... sì, non ho obiezioni. È il ragazzo con i capelli castani scompigliati, in piedi vicino a quella console" rispose, facendo un cenno in direzione di Kira e dei suoi amici, che sembravano aspettare che gli ufficiali finissero la loro conversazione e prestassero finalmente un po' di attenzione a loro. Se non altro, erano ansiosi di sapere cosa ne sarebbe stato di loro adesso... "Il suo nome è Kira Yamato. Grazie ai suoi sforzi, siamo riusciti a sconfiggere un GINN della ZAFT e a mettere al sicuro l'ultima G-Weapon."

"Cosa? Sconfiggere un GINN?" chiese Natarle, trovando difficile credere che un civile fosse riuscito a sconfiggere un GINN senza alcun addestramento. "Quel ragazzino ce l'ha fatta davvero?"

"Sì, capisco..." Mwu sorrise e salutò gli adolescenti ancora confusi e spaventati, anche se alcuni di loro, in particolare Tolle, sembravano gestire lo stress molto meglio di altri. "Mi scuso per essere piombato qui, ragazzi..." disse. "Sono il tenente Mwu La Flaga e mi unirò all'equipaggio della Archangel, almeno temporaneamente. Sei tu quello che pilotava lo Strike, laggiù alla colonia?"

Kira e i suoi amici fissarono il tenente biondo per un secondo, prima che Kira si schiarisse la voce e rispondesse. "Sì... ero io." disse lentamente, anche se non ci volle molto prima che Mu decidesse di fare la domanda successiva.

"Allora dimmi, sei un Coordinator, per caso?"

Tutti i presenti  erano stupiti, anche se Murrue aveva in effetti dei sospetti, dato che Kira era riuscito a pilotare lo Strike Gundam senza troppi problemi, nonostante fosse un civile. "Sì..." Kira annuì lentamente, con il risultato che alcuni soldati puntarono i loro fucili contro il ragazzino, e Tolle si mise davanti a lui per impedire loro di aprire il fuoco.

"Cosa state facendo?" esclamò. "Kira è un Coordinator, ma non è un nemico. Non avete visto con i vostri occhi quello che è appena successo?"

"Tolle ha ragione!" aggiunse Miriallia, mettendosi al fianco del suo ragazzo. "È stato Kira a combattere per difenderci dai Mobile Suit della ZAFT!"

Fortunatamente, Murrue intervenne prima che la situazione potesse degenerare. "Abbassate le armi, tutti quanti." ordinò alle truppe, con grande sollievo degli amici di Kira. "Questo ragazzo non è nostro nemico."

I soldati rimasero stupito ma si abbassarono, e Natarle si avvicinò alla tenente dai capelli castani. "Tenente, chiedo una spiegazione." disse a Murrue.

"Se ci pensa, non è una sorpresa, guardiamarina Badgiruel. Dopo tutto, la colonia di Heliopolis era sotto il governo di Orb, che è una nazione neutrale. Ha senso che dei Coordinator abbiano deciso di rifugiarsi lì per evitare di essere coinvolti nella guerra" rispose Murrue. "Mi sbaglio, Kira?"

"No, ha ragione..." rispose nervosamente Kira. "Anche perché sono un Coordinator di prima generazione".

"Il che significa, ovviamente, che i tuoi genitori sono Natural..." esordì Mwu, sentendosi un po' in imbarazzo per aver provocato questo trambusto per una domanda che gli sembrava di poco conto. "Beh, mi scuso, non avevo intenzione di creare un tale scompiglio. Ero solo curioso, tutto qui."

Il fatto di sapere che Kira era un Coordinator di prima generazione contribuì ad allentare un po' la tensione. "Mentre venivamo qui, ho visto i ragazzi che avrebbero dovuto pilotare questo Gundam fare una serie di simulazioni. Hanno dovuto davvero faticare per farlo muovere." proseguì Mwu, chiedendosi cosa intendessero fare i membri dell'equipaggio sopravvissuti. "Oh, e non preoccuparti, ragazzo, non mi interessa come sono i tuoi geni. Dovevo solo dire che sei stato davvero impressionante. Non tutti possono vantarsi di aver dato filo da torcere a Miguel Aiman, il Magico Proiettile del Crepuscolo".

"Grazie, signore..." Kira disse con esitazione. Non era certo una cosa di cui sarebbe stato orgoglioso... "Io... ho solo fatto quello che dovevo. Se non avessi preso il comando di quel Mobile Suit, saremmo morti di sicuro. Ma... cosa ci succederà adesso?"

Mwu sospirò. Era proprio quella la domanda che temeva. "Questo è un po' un problema, ragazzo... voi non avreste dovuto vedere le G-Weapon,  e in questo momento sei l'unico in grado di pilotare lo Strike. Almeno prima di arrivare al Quartier Generale dell'Unione Terrestre e trovare un modo per creare un sistema operativo compatibile con noi Natural..." rispose.

"Aspettate un attimo!" Tolle intervenne. "State dicendo a Kira di continuare a pilotare quella cosa finché non raggiungiamo il quartier generale dell'Alleanza? Non potete chiedergli questo!"

"Ha ragione!" Anche Sai volle dire la sua. "Siamo usciti a malapena vivi da quel pasticcio..."

"Perché non lo pilota lei, tenente La Flaga?" chiese Natarle, immaginando che Mwu sarebbe stato più adatto a usare il Mobile Suit in un'imminente battaglia.

"Vorrei poterlo fare, ma non c'è modo per un Natural come me di manovrare quell'affare!" replicò Mwu con una smorfia. "Ha dato un'occhiata a come quel ragazzo ha modificato al volo il sistema operativo? Un umano normale non riuscirebbe più a comprenderlo."

"In ogni caso, mi sembra inopportuno assegnare ad un civile un prezioso segreto militare, soprattutto se tale civile è non solo un Coordinator, ma anche un ragazzo."

"Beh, certo non possiamo arrenderci e offrirci come bersaglio, dico bene?" chiese Mwu alla guardiamarina e alla tenente Murrue. "La realtà dei fatti è che lo Strike e i Dragonar sono, per ora, la nostra migliore speranza contro le forze di Giganos e della ZAFT. E credetemi, faranno di tutto per impedirci di raggiungere la Terra. Sanno benissimo di essere in vantaggio grazie alla superiorità tecnologica, mentre l'Unione Terrestre si affida soprattutto alla forza dei numeri. Se il know-how delle G-Weapon e delle Unità D arrivasse sulla Terra, potrebbe benissimo ribaltare le sorti della guerra a loro sfavore."

Nonostante la sua estrema riluttanza a combattere, Kira si rendeva conto che il biondo tenente aveva ragione. Persino il Moebius Zero non era all'altezza dei Gundam rubati, e senza l'aiuto dello Strike e dei Dragonar, le cose si sarebbero messe male molto presto. Tuttavia, esitava ancora a fare quel passo, soprattutto perché sapeva che avrebbe significato dover affrontare Athrun. "Io..." mormorò. "Non sono ancora sicuro... Devo... pensarci su..."

"Beh, non che io possa criticarti per questo". Rispose Mu. "Tuttavia, vorrei che tenessi a mente quello che ti ho appena detto... e a proposito, qual è la situazione sull'Idaho? L'ultima volta che controllato, avevano abbordato i Dragonar... ma che ne è di quei ragazzi che li pilotavano?"

"Stiamo ricevendo una chiamata dall'Idaho proprio ora." Rispose Neumann. Sullo schermo della comunicazione, dopo qualche secondo di segnale di statico, apparve il volto del tenente dell'Alleanza Terrestre Diana Lance, una donna sui trent'anni dall'atteggiamento severo ma attraente e dai lunghi capelli castano scuro legati in uno chignon dietro la testa.

"Qui Idaho. Archangel, ci ricevete?" chiese, non appena fu sicura che il collegamento fosse stato stabilito.

Neumann si schiarì la voce. "Qui Archangel. Vi riceviamo forte e chiaro. Qual è la situazione a bordo?"

Diana sospirò. "Siamo un po' in difficoltà in questo momento. L'Idaho non è abbastanza grande per contenere tutti i civili che abbiamo recuperato dalle scialuppe di salvataggio... vorremmo chiedere la vostra assistenza per salvare i rifugiati." dichiarò. "Altre scialuppe di salvataggio stanno ancora galleggiando intorno alle rovine di Heliopolis mentre parliamo."

Natarle aggrottò le sopracciglia. "Questo... sarà un problema." affermò. "Al momento siamo molto carenti di personale... e comunque, non ci è permesso portare civili a bordo di un velivolo militare. I ragazzi che abbiamo con noi al momento sono una sorta di eccezione alla regola."

"Ma comunque... non possiamo ignorare che i rifugiati saranno condannati se non facciamo qualcosa per loro." Aggiunse Murrue. "Quindi, in qualità di capitano ad interim dell'Archangel, dico che dovremmo aiutarli e portarne a bordo il maggior numero possibile."

"Capitano, questa è una violazione del protocollo militare..." Natarle fece notare. "E saranno comunque in pericolo, restando con noi mentre siamo inseguiti dai Giganos e dalla ZAFT."

"Non ha tutti i torti, guardiamarina Badgiruel, ma moriranno di sicuro se non facciamo qualcosa per aiutarli." rispose la tenente dai capelli castani. "Quindi, direi che abbiamo un po' di spazio libero a bordo della Archangel per loro. Kira, sei disposto a usare lo Strike per portare a bordo alcune scialuppe?"

Kira non si mostrò riluttante questa volta. Dopo tutto, si trattava di un compito che si sperava non comportasse un combattimento. "Sì, signora, per me va bene. Ero preoccupato anch'io per i civili."

Natarle era un po' dubbiosa, ma decise di lasciar correre per il momento. "Se è così... l'Archangel rallenterà i motori e porterà a bordo quante più scialuppe possibile. La ringraziamo per la sua collaborazione, tenente Lance." disse voltandosi verso lo schermo.

"Altrettanto." rispose Diana con un piccolo sorriso. "Temo che dovrò interrompere le comunicazioni. Ci sono dei... disordini a bordo della Idaho."

"Comprensibile..." dichiarò Natarle. Ecco un altro motivo per cui era riluttante a far salire a bordo dei civili. "Ci terremo in contatto per decidere una linea d'azione. Passo e chiudo".

Quando la comunicazione fu interrotta, Kira iniziò a dirigersi verso lo Strike, sotto gli sguardi preoccupati dei suoi amici, chiedendosi se Kaine, Tapp e Light stessero bene...

 

oooooooooo

 

Diana Lance aveva ragione. Disordine era la parola perfetta per descrivere ciò che stava accadendo sull'Idaho. Diversi civili si stavano lamentando a gran voce del trattamento che veniva loro riservato e del fatto che la loro colonia era stata distrutta da un attacco che l'Alleanza Terrestre aveva almeno in parte provocato.

E Kaine Wakaba era tra i dissidenti, anche se per motivi più personali...

"Maledizione..." imprecò il pilota del D-1 mentre i più controllati Tapp e Light cercavano di trattenerlo. "Ehi, lasciatemi andare, voi due! Mia madre non è tra i rifugiati! Devo sapere dove si trova!"

"Per favore, calmati, Kaine!" cercò di tranquillizzarlo Light. "L'equipaggio è già impegnato a trovare posti per tutti i rifugiati e a curare i feriti, non puoi irrompere e chiedere se hanno visto tua madre da qualche parte. Capisco che tu sia preoccupato e tutto il resto, ma..."

"Allora perché non mi lasci andare, maledizione?". esclamò Kaine liberando il braccio. "Ho già attraversato l'inferno solo per uscire vivo, e ora scopro che la nostra colonia è stata distrutta e mia madre non si trova da nessuna parte! Ne ho abbastanza di queste stronzate, e voglio delle risposte, subito!"

"Beh, ragazzo, credo proprio che dovrai metterti in fila, perché si vede chiaramente che non sei l'unico!" disse un grosso e massiccio militare in camicia rossa, con pantaloni mimetici e stivali da combattimento neri, avvicinandosi al trio di adolescenti di Heliopolis con atteggiamento minaccioso. Distolti dai loro battibecchi, Kaine, Tapp e Light balzarono in piedi per la sorpresa e si girarono lentamente per affrontare il nuovo arrivato: alto ben più di un metro e ottanta, con una muscolatura impressionante e una barba molto corta e piuttosto incolta, con la testa calva seminascosta da un berretto blu, l'uomo li guardava con disapprovazione, le braccia incrociate davanti al petto e gli occhi neri e severi puntati su Kaine. Inutile dire che l'improvvisa apparizione di una persona così enorme e minacciosa fece sì che i tre smettessero immediatamente di litigare e si mettessero sull'attenti!

"Ack! Noi... ci scusiamo, signore! Abbiamo... ehm... avuto un piccolo malinteso, ecco tutto!" Tapp spiegò frettolosamente, mentre una grossa goccia di sudore gli scendeva sulla nuca. L'omaccione aggrottò le sopracciglia e storse il naso fissando i tre, che ridacchiarono nervosamente e fecero un passo indietro.

"Sarà meglio che impariate a lavorare bene insieme, ragazzi... perché quei gioiellini che avete portato a bordo... e con questo intendo i Dragonar, mi pare ovvio... sono inutili per noi senza voi tre a pilotarli! Grazie alla vostra piccola bravata..." si schiarì la voce e indicò le tre unità in piedi in un hangar vicino. "I computer di bordo dei Dragonar riconoscono solo voi tre come piloti designati e, finché non riusciremo a decifrare il sistema e a capire come diavolo funziona, sarete voi a doverli pilotare. È dura, ragazzi, ma è così che stanno le cose."

"Ehi, che problema hai, vecchio?" Rispose Kaine, che non era dell'umore giusto per farsi prendere in giro. "Ci stai chiedendo di pilotare di nuovo quelle cose, dopo che siamo usciti vivi per un pelo da quello scontro? Non siamo nemmeno cittadini dell'Alleanza Terrestre, quindi non vi dobbiamo un tubo, è chiaro?"

L'imponente ufficiale dell'Alleanza Terrestre non era affatto impressionato. "D'accordo, ragazzo... se vuoi fare il testardo, ecco il punto: si dà il caso che non piloteresti quei gioiellini solo per compiacere me e i miei superiori... e Dio sa che darei il mio braccio destro per poterne pilotare uno... C'è anche il piccolo inghippo che se questa nave viene distrutta, tu e tutti i rifugiati andrete a fondo con lei, e non credo che tu lo voglia, vero?"

Kaine strinse i denti... ma dovette ammettere a malincuore che ciò che l'uomo diceva era ragionevole, il che purtroppo significava che lui, Tapp e Light erano bloccati a fare da piloti dei Dragonar fino a quando non fosse stato risolto l'intero problema. Quindi, con un sospiro, riconobbe la sua sconfitta e si ritirò. "Ugh... ok, come vuoi tu, vecchio... per il momento piloteremo quelle cose, ma questo non significa che tu possa comandarci a bacchetta, è chiaro?"

L'omone sorrise soddisfatto. "In realtà, mio caro ragazzo, è così... Come piloti temporanei di Dragonar, ora siete soggetti al codice militare dell'Unione Terrestre, e si dà il caso che io sia il vostro superiore. Oh, e prima che ti venga in mente di chiamarmi ancora "vecchio", vorrei informarti che il mio nome è Ben Rooney... Sergente Ben Rooney, per l'esattezza... e quando vi dico di saltare, mi aspetto che voi tre SALTIATE!" Alzò la voce alle ultime parole, facendo scattare tutti e tre sull'attenti con un urlo di sorpresa!

"Accidenti, che fortuna. Imbattersi in un sergente istruttore proprio durante il nostro primo minuto da piloti arruolati..." si lamentò Tapp.

"Hm. Così va già un po' meglio." grugnì Ben, incrociando ancora una volta le braccia davanti a sé. "Ora, credo che faresti meglio ad aiutare il resto dell'equipaggio nella manutenzione della nave. Siamo già abbastanza a corto di personale, e ogni piccolo aiuto è utile. Siate però pronti a partire non appena quei dannati Giganos si faranno vivi di nuovo."

"Sì, signore!" Esclamò Light, parlando a nome di tutti e tre. L'enorme sergente annuì e si allontanò per assistere un altro gruppo di operai, mentre i tre ragazzi si allontanarono dagli hangar e si diressero in un corridoio vicino, cercando di raggiungere una stanza dove il loro aiuto poteva essere richiesto.

"Cavolo, che giornata orribile..." mormorò Kaine. "Prima siamo stati attaccati da quegli psicopatici dei Giganos... e poi siamo stati arruolati a forza nell'esercito dell'Unione Terrestre per combattere una guerra di cui non me ne può fregare di meno! Non ho ancora la più pallida idea di dove sia mia madre... e Kira e gli altri sono sull'altra nave, con quegli altri militari pazzi che li obbligano a togliere loro le castagne dal fuoco. Le cose stanno migliorando, direi!"

"Per me non ha ancora senso..." sospirò Tapp. "Quindi, Light, stai praticamente dicendo che le G-Weapon sono state costruite con il consenso del governo di Orb? E cosa intendevi quando hai detto che le cose sono un po' più complicate di quanto sembrino?"

"Oh, giusto. A questo proposito..." Light riprese il ragionamento che aveva già iniziato poco prima dell'inizio dell'attacco. "Beh, come ho detto, ci sono altri fattori in gioco. Avevi ragione, Tapp, quando hai detto che è impossibile che Lord Uzumi Nara Athha abbia fatto costruire queste armi per l'Alleanza Terrestre. È risaputo che disprezza i vertici dell'Alleanza Terrestre e la politica di neutralità del Principato di Orb è ferrea."

Kaine si accigliò. Light aveva ragione, le cose si stavano facendo molto più contorte di quanto pensasse. "Aspetta un attimo, Light... stai cercando di dire che qualcuno ha fatto costruire i Gundam alle spalle di Lord Uzumi?"

"Perché no? È un'ipotesi del tutto fattibile, considerando la quantità di risorse che le Cinque Nobili Case di Orb hanno a disposizione..." rispose il biondo. "E se ti stai chiedendo se ti stai chiedendo chi potrebbe essere, ho già un paio di nomi che mi vengono in mente. I Sahaku o i Seiran potrebbero essere le menti dietro tutto questo... e forse entrambi."

Kaine e Tapp fecero uns smorfia. A nessuno dei due piaceva la famiglia Seiran, soprattutto l'erede designato Yuna Roma Seiran... e i Sahaku non erano molto meglio di loro. Quest'ultima sembrava una risposta particolarmente ovvia alle loro domande, ora che ci pensavano bene... non era un segreto che il capo della famiglia Sahaku, Rondo Ghina, avesse sempre perseguito una politica di più stretta collaborazione con l'Alleanza Terrestre, e la sua sorella gemella Rondo Mina, sebbene più moderata, non era poi così diversa.

"Questo è un problema..." Rispose Tapp. "In altre parole, siamo bloccati in questa situazione perché qualcuno nelle Nobili Case di Orb sta cercando di accaparrarsi più potere..."

"In poche parole, credo che le cose stiano così..." confermò Light. "In ogni caso, pur ammirandolo come politico e come essere umano, devo dire che Uzumi è stato ingenuo a pensare che Orb avrebbe potuto rimanere fuori dalla guerra. Questo incidente non ha fatto altro che accelerare l'inevitabile, in realtà."

Kaine si strofinò il mento mentre il trio entrava in un grande hangar che era stato trasformato in una sala medica improvvisata, con diverse barelle sparse qua e là, mentre venivano portati altri feriti e altri si affrettavano a curarli. "Capisco cosa intendi..." disse, soddisfatto di aver capito almeno una parte del quadro. "Orb è uno dei pochi posti in cui i Coordinatori come Kira non sono discriminati, e potrebbe diventare un pezzo importante nella guerra. O l'Alleanza Terrestre cercherà di costringere Uzumi a rinunciare alla sua neutralità, o lo farà la ZAFT."

"È più o meno quello che stavo dicendo." Disse Light. "Non appena avremo un po' di tempo libero, dovremo parlarne con Kira e gli altri... ma ora, credo che abbiamo del lavoro più urgente da fare. lavoro più urgente da fare. Ci sono parecchi feriti qui intorno..."

Kaine trasalì vedendo i molti civili e soldati feriti che giacevano qua e là sul pavimento dell'ex hangar. Per quanto protestasse per la sua situazione, era costretto ad affrontare il fatto che era stato fortunato ad essere ancora vivo e in buona salute. "Beh... se la metti così, Light... mettiamo da parte tutti i discorsi politici e cerchiamo di fare qualcosa per queste persone." disse, rivolgendosi a un paio di giovani ragazze che stavano camminando avanti e indietro per raccogliere più materiale medico possibile. "Dite, signorina... potremmo darvi una mano ad aiutare queste persone?"

La più alta delle due ragazze, una bella bionda dell'età di Kaine, con i capelli lunghi legati in una coda di cavallo e gli occhi azzurri brillanti, che le davano un'aria un po' gelida, si rivolse all'adolescente di Heliopolis. "Beh, era ora che ci mandassero qualcuno ad aiutarci... qui stiamo perdendo il controllo della situazione!" disse, permettendo a Kaine di guardarla meglio. Era vestita in modo elegante, con un cardigan azzurro su una camicia bianca, una gonna blu lunga fino al ginocchio e scarpe bianche su calze bianche alte fino al ginocchio. I suoi capelli erano legati con un nastro rosa, e al collo pendeva una collanina d'oro con un piccolo smeraldo incastonato al centro, probabilmente un ricordo di una persona a lei cara.

"Puoi iniziare raccogliendo alcune provviste e mettendole al centro della sala medica, proprio lì. Naturalmente, assicurati che siano nell'ordine giusto." rispose, porgendogli le provviste senza nemmeno aspettare che lui parlasse. "Inoltre... Stiamo ricevendo un sovraccarico di feriti e abbiamo bisogno di molti più disinfettanti, bende e materiale medico per far fronte a tutti loro... quindi se fossi così gentile da cercare di raccogliere quante più cose possibili, te ne saremmo grati."

"Beh... Non ho mai fatto un lavoro del genere prima d'ora, ma non credo che sarà difficile, no?" Kaine chiese scherzosamente, accantonando per il momento le sue precedenti preoccupazioni. "E poi... è un piacere aiutare una bella ragazza come te! A proposito, il mio nome è Kaine Wakaba... posso sapere il tuo?"

La ragazza bionda sospirò. Per quanto la riguardava, sembrava un altro ragazzo che ci provava con lei... ma non vedeva nemmeno il motivo di essere scortese con lui. Almeno, questo ragazzo sembrava davvero interessato ad aiutare i feriti. "Io sono Linda... e la mia amica è Rose." disse indicando la ragazza che la stava aiutando, una brunetta minuta dai tratti un po' infantili, con i capelli corti e occhi castani brillanti, che indossava una maglietta gialla a maniche corte con pantaloncini blu e scarpe nere con calzini rosa alti fino alla caviglia. La ragazza di nome Rose si fermò un attimo per sorridere e salutare i ragazzi, facendo loro l'occhiolino.

"Piacere di conoscervi, ragazzi!" Rose si presentò. "E... sì, mi chiamo Rose, Rose Patterson. Mi fa piacere che vi siate fermati ad aiutarci!"

Questa volta fu Tapp a farsi avanti. "Nessun problema, Rose, è stato un piacere per noi! A proposito, il mio nome è Tapp... Tapp Oceano!" si presentò il ragazzo di colore con un sorriso arguto. "E d'ora in poi, almeno finché non raggiungeremo la Terra, io e i miei amici Kaine Wakaba e Light Newman saremo i piloti delle nuove armi dell'Alleanza Terrestre, i Dragonar!"

"Ma per il momento... saremo più che felici di aiutarvi nella gestione della nave! Giusto, Light?" Aggiunse Kaine, facendo il segno dell'okay al suo amico biondo.

Rose sembrò essere felice della notizia. "Wow, davvero? È fantastico, lavoreremo al fianco di veri piloti!" esclamò trasognata. "Non è fantastico, Linda?"

"Ehm... se la pensi così, Rose..." rispose Linda, chiaramente a disagio.

Light, invece, ridacchiava tra sé e sé per come l'impegno dei suoi amici sembrava essere raddoppiato non appena avevano visto che avrebbero lavorato con due belle ragazze della loro stessa età...

"Beh, che dire..." pensò tra sé e sé. "Sembra che le nostre belle Linda e Rose abbiano avuto un effetto corroborante sui nostri audaci eroi! Oh beh... non che sia un male, si intende!"

Con ciò, Light seguì i suoi amici e le due ragazze mentre riprendevano il loro lavoro...

 

oooooooooo

 

Rau era nel suo ufficio, non proprio entusiasta dell'esito della missione, e stava passando in rassegna tutto il materiale inerente la questione di Heliopolis, quando venne raggiunto da Athrun, che apparve dietro la porta scorrevole della stanza, la mano alzata in un saluto militare.

"Comandante Le Creuset? Perdoni il disturbo... Athrun Zala a rapporto, signore. Mi aveva convocato per discutere con me circa l'andamento della missione di Heliopolis... giusto?" chiese il ragazzo dai capelli blu, cercando di nascondere il suo nervosismo.

"Ah, benvenuto, Athrun. Accomodati pure. Speravo di poterti ricevere prima, ma sono stato piuttosto occupato." rispose Rau, rivolgendo la sua attenzione al leader del suo squadrone di piloti. "L'incidente di Heliopolis ha provocato un certo scalpore."

Athrun rimase in silenzio. Era certo che ci fosse sotto molto di più di quanto sembrasse. "Piuttosto, sono curioso di sentire la tua spiegazione ora che abbiamo il tempo di discutere, Athrun." riprese Rau. "Mi sembra di capire che tu e Shiho eravate vicini a quella macchina, lo Strike Gundam, quando è stata attivata."

"Sì, signore..." iniziò Athrun. Si schiarì la voce, scelse rapidamente le parole e cercò di chiarire la situazione. "Quando io e Shiho abbiamo affrontato quell'ufficiale dell'Alleanza Terrestre per cercare di catturare lo Strike, c'era un'altra persona nelle vicinanze... un civile... e un mio amico, di quando andavo a scuola a Copernicus. Si chiama Kira Yamato ed è un Coordinator di prima generazione."

"È così?"

Athrun annuì. "Non so perchè fosse lì... ma sono sicuro che fosse proprio Kira. Eravamo grandi amici quando andavamo a Copernicus, ma quando è scoppiata la guerra abbiamo praticamente perso ogni contatto." rispose. "E adesso... è lui a pilotare lo Strike Gundam."

Rau riflettè sulle parole di Athrun. "Capisco. Beh, se le cose stanno così, credo che tu possa essere esonerato dalla nostra prossima sortita contro la nave con le gambe. Non posso chiederti di combattere contro il tuo migliore amico, dopotutto."

"In realtà, comandante Le Creuset..." rispose Athrun  educatamente. "Io... vorrei chiederle il permesso di uscire ugualmente nel nostro prossimo incontro con la nave con le gambe. So com'è Kira, e sono sicuro che è stato solamente manipolato dai Natural. Se riuscissi a convincerlo ad abbandonarli e ad aiutare noi della ZAFT, credo che sarebbe un risultato preferibile per noi."

Le Creuset non ebbe nulla da obiettare a questa logica. "Bene, Athrun, se la metti su questo piano, non vedo perché impedirti di provarci. Inoltre, catturare l'ultima G-Weapon sarebbe certamente meglio che distruggerla. Molto bene, allora. Permesso accordato. Tuttavia, se non riuscissi a convincerlo, saresti in grado di abbatterlo?"

Athrun sentì il suo cuore mancare un battito, ma si rinsaldò subito. "Io... lo farò." rispose.

"Mi dispiace, Kira. Ma ho il mio dovere da compiere." pensò tra sé e sé, sperando con tutto il cuore di non dover arrivare a tanto.

 

ooooooooooo

 

Sulla Archangel, in quello stesso momento, Miriallia Haw e gli altri rifugiati del gruppo di Kira guardavano in silenzio lo Strike Gundam che scivolava elegantemente negli hangar, portando con sè un'altra scialuppa. Finora il ragazzo era riuscito a salvare e a portare a bordo un bel po' di capsule di salvataggio, e questa era l'ultima che potevano permettersi di portare a bordo. Avrebbe voluto che ci fosse un modo per salvare anche tutte le altre... ma purtroppo, lo spazio e le risorse non erano illimitati. Il resto dei rifugiati avrebbe dovuto aspettare lì, in attesa che un'altra nave dell'Alleanza Terrestre li trovasse. Kira sperava almeno che la tenente Murrue avesse dato l' S.O.S.

Con estrema cura, Kira posò sul ponte l'ultima scialuppa che aveva recuperato. Il portello si aprì quasi subito, permettendo ai civili di uscire.

Tra essi, si trovava una graziosa ragazza dai lunghi capelli rossi legati a coda di cavallo e vestita di rosa, che iniziò subito a guardarsi intorno confusa. Mentre il personale dell'Archangel iniziava a guidare gli altri sopravvissuti verso il ponte principale, dove sarebbero poi stati trasferiti, la rossa e due ragazze della sua stessa età - circa 15-16 anni - rimasero vicino alla scialuppa aperta, apparentemente in attesa che lo Strike Gundam si spegnesse e la sua cabina di pilotaggio si aprisse. Non appena la rossa vide Kira scendere giù dal Mobile Suit, si precipitò immediatamente su di lui e lo avvolse in uno stretto abbraccio, con grande sorpresa del giovane Coordinator.

"Ti conosco!" esclamò mentre le sue due amiche la raggiungevano. "Sei uno degli amichi di Sai ad Heliopolis, vero?"

Kira sbatté le palpebre, riconoscendo la ragazza per cui aveva una cotta... e che, purtroppo, era già fidanzata con il suo amico Sai."F-Flay? Sei tu?" chiese, con stupore misto a sollievo.

Flay alzò lo sguardo e annuì, paura e confusione ancora evidenti nei suoi occhi castano scuro. "Sì... Io, Misha e Jessica siamo riusciti a raggiungere un rifugio quando è suonato l'allarme, ma non abbiamo idea di cosa sia successo... In che posto ci troviamo? Ed è vero che la ZAFT e Giganos ci hanno attaccato?"

Kira annuì tristemente. "Sì... purtroppo è così..." rispose guardando le tre ragazze riunite davanti a lui. "Mi sono trovato costretto a pilotare quel Mobile Suit, mentre Kaine, Tapp e Light sono fuggiti con altre macchine da guerra... e ora sono sulla Idaho, la nave che viaggia con noi."

"Ma... come è possibile?" chiese Misha. "Io... voglio dire, eravamo neutrali e tutto il resto... come mai ci hanno attaccato?"

"È... un po' lunga da spiegare..." fu la risposta di Kira. "E non credo di avere ancora tutti i dettagli... ma mi basti dire che il Gundam che stavo pilotando e i Metal Armor che Kaine, Tapp e Light hanno pilotato... sono la causa principale di tutto questo."

Flay rimase sbalordita. "Il Gundam? I Metal Armor? Ma... questa non è una nave della ZAFT?" esclamò. "Come potrebbero essere qui, se non lo fosse?"

"Non ti preoccupare, Flay... lo Strike Gundam è stato costruito su ordine dell'esercito dell'Alleanza Terrestre, e i Dragonar sono state rubate all'Impero Giganos dalle forze dell'Unione Terrestre". la rassicurò Kira. "Per ora siamo in territorio amico. Vieni, ti porto al ponte principale... Sai sarà felice di incontrarti di nuovo!"

Flay annuì, mentre lei, Misha e Jessica seguivano Kira fuori dall'hangar, sperando che i loro problemi stessero per finire, e del tutto ignari del fatto che, non molto distante dalla posizione dell'Archangel e della Idaho, il nemico stava già preparando un piano per bloccare la loro fuga...

Tuttavia, c'era un ultimo civile che stava uscendo dalla scialuppa... la ragazza dai capelli biondi che Kira aveva spinto nel rifugio alla fabbrica. Non appena vide Kira condurre Flay, Jessica e Misha fuori dall'hangar dei Mobile Suit, i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa e la rabbia nel riconoscerlo.

"Quello è l'idiota che mi ha rinchiuso in quel rifugio nel quartiere della fabbrica, perché è qui?" pensò irritata. Cominciò a seguire il gruppo di adolescenti, con l'intenzione di dirne quattro al Coordinator dai capelli castani...

 

oooooooooo

 

Poco più tardi, a bordo della Vesalius, la squadra di Le Creuset era già pronta e in attesa di incontrare gli alleati provenienti dal Quartier Generale dell'Impero Giganos. Con grande sollievo, non dovettero aspettare a lungo prima di ricevere il messaggio che il Capitano Meio Plato e la sua squadra si erano uniti alla flotta Giganos / ZAFT, e Rau Le Creuset diede un'ultima occhiata ai suoi sottoposti prima di annuire soddisfatto e dirigersi verso la porta della sala conferenze per incontrare i nuovi arrivati. Le cinque giubbe rosse della ZAFT erano tutte in piedi in perfetta fila vicino all'ingresso della sala, affiancati da Miguel Aiman e dai suoi gregari.

Un minuto dopo, la porta d'ingresso della sala si aprì, e la persona che stavano aspettando entrò nella stanza, agghindata nell'uniforme decorata di un capitano della Guardia Imperiale di Giganos.

All'età di circa 25 anni, Meio Plato, il "Falco Blu" di Giganos, era il più giovane ufficiale di Giganos ad aver mai raggiunto tale grado, grazie soprattutto alla sua impressionante capacità come pilota e tattico, e alla spietata efficienza con cui portava a termine qualsiasi missione. E incontrandolo di persona si poteva facilmente confermare questa prima impressione: alto, snello ma robusto, con i capelli corti ben pettinati di colore beige e gli occhi blu ghiaccio, Meio Plato aveva davvero l'aspetto di un soldato risoluto e leale, soprattutto ora che era alla testa di tre soldati di Giganos di grado inferiore: tre adolescenti che indossavano la tuta di pilotaggio blu standardizzata dell'esercito di Giganos e tenevano il casco sotto il braccio destro. Non appena i quattro soldati di  Giganos entrarono nella sala delle riunioni, si misero tutti sull'attenti e scambiarono un saluto formale con Rau.

"Capitano Meio Plato, della Guardia Imperiale dell'Impero Unificato di Giganos." Meio si presentò con voce chiara e sicura. "Per ordine dei miei superiori, io e la mia squadra siamo qui per assistere la vostra squadra nel recupero delle unità Dragonar rubate e dell'ultimo Gundam rimasto. Mi accompagnano i guardiamarina Dan Kruger, Werner Fritz e Karl Geiner." Diede una rapida occhiata dietro di sé, puntando lo sguardo su ciascuno dei suoi sottoposti mentre li nominava. I tre si assomigliavano molto l'uno all'altro, essendo vestiti in modo identico e avendo anche lineamenti abbastanza simili. Li distinguevano solo i loro capelli - blu scuro e tagliati corti per Dan, castano-rossicci e un po' lunghi per Werner, e biondi e ribelli per Karl. "Da questo momento in poi, saremo a vostra disposizione, comandante Rau Le Creuset."

"È davvero un onore avervi con noi per questa per questa operazione, capitano Plato." dichiarò il comandante mascherato. "La sua eccellente reputazione come leader e come soldato la precede. Siamo certi che la sua assistenza si rivelerà preziosa per recuperare i Dragonar e l'ultima G-Weapon."

"Vi ringrazio per le vostre lodi, anche se non ritengo di esserne degno." Meio rispose stoicamente mentre osservava i piloti della Squadra Le Creuset. Tutti loro, soprattutto Athrun e Shiho, gli davano l'impressione di essere persone che sapevano quello che facevano, nonostante la loro giovane età. "E vedo che i piloti della vostra squadra sembrano tutti molto motivati. Il che è un bene, avremo bisogno di questo spirito per raggiungere il nostro obiettivo."

"Siamo tutti onorati di poter contare sul suo aiuto, capitano Meio Plato." dichiarò Athrun, facendo un passo avanti per incontrare il capitano Giganos. "Sono Athrun Zala, comandante in seconda di questa squadra."

Meio annuì, rispondendo con un altro saluto. "Si, ho sentito parlare abbastanza di te e dei tuoi compagni. Siete stati tutti selezionati tra molti vostri pari per indossare la giubba rossa delle forze della ZAFT, simbolo di abilità e valore. E per quanto riguarda Miguel Aiman e i suoi gregari, anche su Giganos sappiamo dalla vostra abilità, e mi fa piacere poter contare su di voi."

Miguel, Olor e Matthew annuirono. "Vi ringraziamo per le vostre lodi, capitano Meio Plato." rispose il Magico Proiettile del Crepuscolo. "Faremo del nostro meglio per assistere in questa missione. E del resto, abbiamo ancora un conto in sospeso con il pilota dello Strike."

I tre guardiamarina in piedi dietro Meio non erano altrettanto impressionati... e Dan non resistette alla tentazione di fare un commento fuori luogo ai suoi compagni di squadra. "Mah... Non mi danno troppo affidamento, questi ragazzini. Se non sono riusciti a impedire allo Strike Gundam e ai Dragonar di fuggire da Heliopolis, allora non devono essere così forti, no?"

Yzak dovette ricorrere a tutta la sua forza di volontà per non rispondere con un insulto, ma si sentì avvampare di collera. Come si permetteva quel galletto di mancare di rispetto alle giubbe rosse della ZAFT?

Werner ridacchiò arrogantemente. "Hehee... beh, cosa puoi aspettarti? Sono sicuro che sono stati nominati giubbe rosse solo perché i loro genitori sono nel Consiglio, dopo tutto..."

Meio, sentendo la conversazione sussurrata, batté le mani e lanciò un'occhiata severa ai suoi tre sottoposti, facendoli desistere dall'argomento e mettere sull'attenti. "Karl, Werner, Dan! Non ricordo di avervi mai dato il permesso di fare commenti sprezzanti sui nostri alleati. Non li avete mai visti in una vera battaglia, quindi vi consiglio di concentrarvi sulle vostre prestazioni."

"Ehm..." balbettò Karl. "Noi... ci scusiamo, capitano Plato! Non... non succederà più!"

"Fate in modo che non succeda." Meio li ammonì severamente, prima di voltarsi verso Rau e il resto della sua squadriglia. "Mi scuso a nome dei guardiamarina. Sono fedeli soldati di Giganos, ma a volte il loro zelo li porta fuori strada."

Rau, comunque, non sembrò preoccuparsi più di tanto. "Non c'è bisogno di scusarsi per questo, capitano Plato." rispose. "Capisco che la giovinezza e l'entusiasmo possono portare le persone ad essere impulsive, ma sono sicuro che i suoi uomini non avevano cattive intenzioni nei nostri confronti. Allora, visto che abbiamo terminato con le presentazioni, dovremmo parlare dei nostri piani per recuperare l'ultima G-Weapon e i moduli D."

"Infatti." commentò Meio, mentre la squadra di Le Creuset e la squadra di Giganos si sedevano al tavolo al centro della stanza. "Lo Strike Gundam e i Dragonar sono stati costruiti con nuove tecnologie rivoluzionarie che li rendono molto più avanzati di tutto ciò che l'Unione Terrestre ha messo in campo finora, compreso il famigerato RX-78 Gundam. Anche un pilota mediocre si trasformerebbe in una seria minaccia quando sale a bordo di queste macchine impeccabili. È solo una fortuna che le altre quattro armi G siano nelle nostre mani".

"A questo proposito." affermò Le Creuset, prima di rivolgersi a Shiho. "Ho fatto in modo che un nuovo modello di CGUE venga spedito alla Vesalius insieme al GINN personalizzato di Miguel, dato che le riparazioni di quest'ultima macchina dovrebbero essere già state completate. E tu, Shiho, sei stata scelta come pilota di questa nuova unità. Il CGUE Deep Arms ti servirà nelle prossime battaglie, spero."

L'unica ragazza della squadra di Le Creuset sorrise leggermente e annuì in segno di gratitudine. "La ringrazio per i suoi sforzi, comandante Le Creuset. Farò del mio meglio per catturare lo Strike, riscattare il mio precedente fallimento e vendicare la morte di Rusty." dichiarò.

"E vi ringrazio per il vostro aiuto nel riparare il mio GINN." aggiunse Miguel. "Confido che mi permetterà di ottenere risultati migliori contro lo Strike e i moduli D."

"Per quanto riguarda il Duel, è in fase di aggiornamento per la prossima sortita." disse Rau. "Il nuovo equipaggiamento Assault Shroud renderà il Duel più performante, aggiungendo nuovi armamenti e migliorando la resistenza ai colpi fisici. Confido che sarai in grado di usarlo bene, Yzak".

"Sì, signore!" Yzak rispose al suo ufficiale superiore, contento di avere finalmente la possibilità di far vedere quanto lui fosse meglio di Athrun.

"Molto bene." Meio continuò la conversazione. "Ora, per quanto riguarda la strategia per attaccare la cosiddetta nave con le gambe e la Idaho... abbiamo un indizio sulla loro presunta destinazione?"

"Certo che sì." Rispose Le Creuset. "Artemis sarebbe la loro destinazione migliore, ma stiamo tenendo d'occhio anche tutte le stazioni vicine. Al momento li stiamo inseguendo e contiamo di raggiungerli prima che raggiungano Artemis... ma nel caso, sarà meglio elaborare una strategia per superare lo scudo protettivo di Artemis."

Nicol alzò la mano. "Se posso intervenire, comandante Le Creuset... Ho studiato le caratteristiche della Blitz e vorrei proporre un piano che penso abbia delle buone possibilità di funzionare..."

 

oooooooooo

 

Lo spazio intorno a Heliopolis era stato trasformato in un mare di detriti, metallo contorto e tragici resti di quella che, fino a poche ore prima, era stata una tranquilla città spaziale, con innumerevoli case distrutte, pezzi di acciaio e cemento che galleggiavano svogliatamente in giro e l'occasionale ricordo che un tempo qualcosa di umano aveva vissuto lì, come un'auto distrutta o un lampione storto che in qualche modo era sopravvissuto all'impatto con il colpo del Mass Driver di Giganos. Eppure, in mezzo a tutta questa tragedia, qualcuno era al lavoro per recuperare ciò che era rimasto utilizzabile. E in quel momento, all'interno di un hangar che per pura fortuna non era stato toccato dall'esplosione, un robot funzionante stava rovistando tra i detriti per trovare qualcosa...

"Cavolo, che casino che hanno fatto..." mormorò tra sé il giovane pilota della macchina da lavoro. "Ci vorranno secoli per trovare qualcosa di utilizzabile da queste parti... ammesso che sia rimasto qualcosa, si intende."

Ai comandi del robot da lavoro c'era un giovane di circa diciotto anni con i capelli castano chiaro raccolti sulla testa in modo piuttosto strano, una fascia azzurra sulla fronte e una giacca senza maniche giallo chiaro su una camicia da lavoro blu, oltre a vecchi jeans blu e scarpe da ginnastica - Lowe Guele, giovane meccanico e membro dell'organizzazione non governativa chiamata Junk Guild, si stava già scocciando di dover rovistare in quello che sembrava essere un cimitero di massa e avrebbe anche smesso... se non fosse stato per qualcosa di seminascosto dai detriti che aveva attirato improvvisamente la sua attenzione.

"Hm? E quello cos'è?" La sua curiosità si accese, manovrò rapidamente il suo robot verso il luogo e spostò velocemente i detriti per avere una visuale chiara... aprendo la bocca per la sorpresa e lo shock quando scoprì due Mobile Suit sepolti tra le macerie, sporchi ma ancora funzionanti e per lo più intatti! Sembravano Gundam, uno con uno schema di colori rosso e bianco e l'altro molto simile, con l'unica vera differenza di un colore blu intenso sul petto, sulle braccia, sulle gambe e sui piedi, in contrasto con la tonalità rossa negli stessi punti dell'altro Gundam... Era sicuramente un tesoro per uno come lui, e il suo precedente disinteresse si trasformò in gioia ed eccitazione!

"Ehi, aspettate un attimo... è quello che penso che sia?" si disse Lowe , stringendo il pugno davanti a sé in un gesto di vittoria. "Cavolo, questi gioiellini sembrano proprio dei Gundam! Devo essere il bastardo più fortunato di questa sponda di Marte! Anche se mi chiedo cosa ci facciano qui queste bellezze... Oh, non importa! Aspettate che il Professore e gli altri se ne accorgano!"

Accecato dall'eccitazione, Lowe abbassò la capsula per entrare nell'abitacolo del Gundam rosso... dopodichè, si sedette all'interno e cercò di assicurarsi che tutto fosse funzionante. Nel giro di pochi secondi, i sistemi cominciarono ad avviarsi, con grande eccitazione di Lowe.

"Sembra... Sembra che funzioni!" disse tra sé e sé, entusiasta all'idea di riportare entrambi i Mobile Suit a bordo della sua nave, la HOME, una volta che quello che stava operando fosse attivo. "Ha anche uno scudo e un fucile a raggi!"

I suoi pensieri furono interrotti quando sentì il segnale di una comunicazione in arrivo. Su uno degli schermi della console apparve il volto di una bella donna dai lunghi capelli rossi ondulati e fluenti, che indossava un camice da laboratorio su un abito arancione-rossastro; lo sguardo preoccupato nei suoi occhi indicava che c'era un problema.

"Attenzione, Lowe. Abbiamo rilevato un Mobile Armor in rotta verso di te."

"Come?!" mormorò Lowe. "È un altro della Junk Guild?"

La donna scosse la testa con un'espressione corrucciata mentre si aggiustava un po' gli occhiali. "No, è un mercenario. Armato di tutto punto, ha una barca di armi." rispose.

"Ci mancava...  e va bene, 8! Diamoci da fare!" si disse, piazzando quella che sembrava essere una valigetta vicino alla console di comando. Immediatamente, su un fianco di quello strano oggetto apparve uno schermo a cristalli liquidi che mostrava una complessa interfaccia. Senza pensarci su, Lowe iniziò ad avviare i sistemi del Mobile Suit rosso. "Il Kimera non è costruito per combattimento, ma questo Mobile Suit sì!"

Sulla schermata della "valigetta" che Lowe aveva posto accanto alla console apparvero delle scritte luminose. "RICEVUTO, LOWE. ANALISI DEL SISTEMA IN CORSO. UNITA' IDENTIFICATA COME MBF-P02 GUNDAM ASTRAY RED FRAME."

Afferrando il fucile a raggi e lo scudo, Lowe riuscì a liberare lentamente il Mobile Suit rosso dalle cinghie e a metterlo in piedi, poi si diresse rapidamente alla ricerca di qualsiasi movimento sospetto dall'altro lato dell'hangar abbandonato. La sua velocità, maneggevolezza e manovrabilità erano di gran lunga superiori a qualsiasi cosa avesse mai pilotato prima, ed era chiaro che questo non si trattava di un comune Mobile Suit da soldato semplice.

Mentre cercava, guardò rapidamente davanti a sé e vide un Mobile Armor apparire all'improvviso dall'ombra! Con grande sorpresa, Lowe vide che si trattava di un Moebius, ma con un cannone gatling invece del cannone lineare usato dalla maggior parte degli altri Moebius o dallo stesso Moebius Zero. "Eccoti qui! Prendi questo!" urlò, sparando un singolo colpo del fucile a raggi del Red Frame.

Ma con suo grande disappunto, il Moebius solitario si sottrasse e contrattaccò con una furiosa raffica di proiettili. Fortunatamente, il Red Frame alzò lo scudo in tempo per evitare i danni. "Ha evitato il colpo del fucile a raggi! Ma chi diavolo è costui?!" Lowe si chiese con un'imprecazione.

Il Moebius stava di nuovo avanzando minaccioso... e Lowe sapeva che doveva abbatterlo in fretta, prima che la situazione si complicasse ancora di più. "Beh, sarà anche abile in battaglia, ma scommetto che non ha mai affrontato un genio come me prima d'ora!" continuò tra sé e sé, sentendo ancora vincere se avesse giocato bene le sue carte. "Farò in modo che si ricordi di questa battaglia!"

Con il Red Frame posizionato in un punto specifico dell'hangar, il Moebius continuò ad avvicinarsi... e Lowe uscì dall'abitacolo e alzò le mani per far credere al pilota del Mobile Armor che si stava arrendendo.

"8... 7... 6... 5... 4... 3... 2... 1..." Lowe iniziò a contare alla rovescia mentre il Moebius si avvicinava lentamente a lui... e una volta che era il ragazzo della Junk Guild ritenne che l'avversario fosse abbastanza vicino, diede l'ordine. "Adesso, 8!"

Lo strano computer eseguì il comando di Lowe e sparò con il fucile a raggi del Red Frame, cogliendo il mercenario di sorpresa: il colpo raggiunse il Moebius... ma grazie alla sua prontezza di riflessi, il mercenario riuscì ad espellersi dal Moebius appena in tempo, con grande sgomento di Lowe. "Incredibile!" esclamò il ragazzo, vedendo il pilota del Moebius usare i detriti e il soffitto per muoversi verso di lui mentre il Mobile Armor danneggiato atterrava pesantemente sul terreno. "Ma chi è questo tizio?"

"Era un piano decente, devo ammetterlo."

"Dannazione..." Lowe mormorò, stringendo i denti quando il mercenario lo raggiunse. Lowe cercò di colpirlo con un pugno, ma l'avversario scansò abilmente il colpo e lo agguantò con un'abile presa, bloccandogli entrambe le braccia. "Ugh... che... che cosa vuoi?"

Il mercenario in questione non si scompose. "Sono stato ingaggiato per distruggere quel Mobile Suit." rispose con un'espressione espressione severa sul volto.

 

ooooooooo

 

CONTINUA...

 

  
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