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Autore: niny95    23/12/2023    5 recensioni
Sono passati 16 anni dal lancio del Sortilegio Buono. Nei Reami Uniti la vita scorre tranquilla. 
Hope Jones ha 16 anni e nella sua vita gli unici problemi sono causati dalle verifiche e dai ragazzi.
Ma la sparizione di alcuni ragazzini mina la serenità dei Reami Uniti.
Quando improvvisamente anche Emily Mills, figlia della Evil Queen e Wish Robin, subisce la medesima sorte Hope e i suoi amici vanno alla sua ricerca.
Chi è che sta rapendo i ragazzini? Riuscirà la Next Generation a salvare Emily? E che ne è degli eroi che tutti conosciamo?
Dal testo:
La ragazza annuì con noncuranza «Credo che … dovremmo occuparcene noi.»
«Occuparcene noi?» Cole inarcò nuovamente un sopracciglio, mettendo ben in evidenza il neo sotto l'occhio destro «Di cosa stai parlando?»
Hope sospirò, come se quella conversazione le costasse più fatica di quando volesse ammettere «Delle sparizioni-» disse poi si corresse velocemente «Della sparizione di Emily.»
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Anastasia Tremaine, Emma Swan, Hope Jones, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Next Generation'
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Capitolo 4
   
Timori, ansie e primi scontri   
   
Erano passate due settimane da quella prima chiamata, e Emma di telefonate simili ne aveva ricevute decine.    
Una parte di lei se ne riteneva responsabile, sapeva di non averne nessuna colpa ma quei ragazzini avevano iniziato a sparire proprio nello stesso istante in cui aveva desiderato un po’ più di avventura, e Emma si chiedeva se limitarlo a una semplice coincidenza non fosse riduttivo.    
Oltretutto non avevano ancora trovato nessuno dei ragazzini né alcun indizio su chi potesse averli rapiti, perché era evidente che di rapimento si parlava. Era proprio a questo proposito che aveva convocato quella riunione cittadina, quello che non si aspettava però, era il gran mal di testa che ne stava derivando.   
«Come sarebbe a dire che non sa chi ha rapito i nostri figli?!» sbottò una donna grassoccia, la voce alterata aspettandosi evidentemente una risposta immediata.    
Lo sceriffo sospirò, passandosi una mano tra i capelli, mettendo ben in evidenza il suo stato d’animo «Stiamo indagando, non siamo ancora arrivati a una conclusione da questo punto di vista. L’unica cosa che abbiamo scoperto è che a sparire sono ragazzini nella fascia d’età compresa tra 5 e 16 anni.» disse.    
«Quindi che dovremmo fare?» domandò Robyn, nonostante la voce ferma la donna era evidentemente terrorizzata.    
«Quello che posso consigliare è di tenere sotto controllo i vostri figli che rientrano nella fascia d’età designata.» rispose Emma.    
A quella risposta una risata sarcastica si sentì forte e chiara «Davvero sceriffo? Non ci saremmo mai arrivati da soli!» sbottò la stessa donna di poco prima.    
«Già!» le diede manforte un uomo, l’espressione perennemente burbera «Nel frattempo vuole dirci pure che prima di attraversare bisogna guardare a destra e a sinistra?!» sbottò.    
Altre osservazioni sarcastiche si unirono alle prime due, Emma sospirò sentendo il proprio mal di testa aumentare di intensità.    
«Sentite, posso assicurarvi che sto davvero facendo il possibile. Credete che non abbia paura anche io? Ho una figlia di sedici anni, sono terrorizzata che possa sparire da un giorno all’altro ed è proprio per lei che sto lottando con le unghie e con i denti per trovare il colpevole e salvare i vostri figli, fosse l’ultima cosa che faccio!» forse fu il fervore delle parole della donna, o il suo sguardo fermo, ma il suo discorso sembrò mettere tutti d’accordo.    
   
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Kate era seduta nel suo banco, aspettando l’inizio delle lezioni, stava schizzando Natsu Dragonil di Fairy Tail – nella sua versione di E. N. D – stando ben attenta a tutti i dettagli, quando Mary le scivolò accanto, il sorriso impertinente «Come fidanzata di Cole Herman non dovrebbe essere lui il protagonista dei tuoi disegni?!» ridacchiò.    
Mary era l’unica a sapere della sua “farsa” con Cole, e da allora non esitava a prenderla in giro.    
Scosse la testa ridacchiando «No, disegno solo anime.»    
Una risata sbocciò dalle labbra dell'altra ragazza «Sei una pessima fidanzata!» disse «Comunque, mi chiedevo se ti andasse di fare una capatina nella nuova sala giochi. Magari domani?» lo sguardo di Mary era speranzoso, forse anche troppo e Kate si ritrovò ad annuire, oltretutto, se doveva essere onesta con sé stessa, era davvero curiosa della nuova sala giochi «Beh, perché no?» disse. Per tutta risposta Mary lanciò un gridolino eccitato che fece ridere l’amica.    
Quando la lezione finì, e incontrò Cole, il ragazzo fece uno dei suoi sorrisi caldi «Come è andata?» chiese.    
Kate scosse la testa «Tutto bene.» disse con un sorriso, poi vedendo avvicinarsi Hope mise una mano dietro il collo del ragazzo facendo incontrare le loro fronti. Il respiro di Cole era caldo e odorava di menta, le loro labbra si incontrarono come d’abitudine, la sua lingua fece per convincere le labbra del ragazzo ad aprirsi quando lui si scostò di colpo.    
Kate sospirò, non era davvero interessata a Cole, ma vedersi rifiutare ogni singola volta a quel modo le lasciava una sensazione spiacevole allo stomaco.    
«Scusa.» Cole evidentemente si accorse dello sguardo della ragazza «È solo che …  non sei tu la ragazza che vorrei baciare a quel modo.»    
Kate provò in tutti i modi di non far trasparire il suo stato d’animo, ma una risposta acida le uscì comunque «E allora va’ da lei e dichiarati!» disse ma vedendo lo sguardo basso del ragazzo aggiunse «Ma sei troppo codardo per farlo, vero?»    
Cole alzò lo sguardo, e Kate poté vedere che era ferito, beh anche lei lo era! Ma non era colpa di Cole e non era giusto prendersela con lui. Stavolta fu il turno di Kate di abbassare lo sguardo «Senti, mi dispiace. Ho esagerato.» disse «Solo che … hai idea di come mi faccia sentire essere rifiutata ogni singola volta?»    
Cole annuì, come se capisse il suo stato d’animo «Mi dispiace, non avevo idea che potesse farti stare male. Era davvero l’ultima cosa che avrei voluto.»    
Lei annuì grata prima di stringere l’amico in un abbraccio.    
   
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Hope era davvero stufa.    
Stufa marcia.    
Ogni volta che incontrava Cole e Kate nei corridoi stavano limonando o si stavano tenendo per mano o ancora ridevano per chissà cosa.    
Dio santo, ma possibile che non sapessero fare altro? Se avesse potuto scegliere, avrebbe sicuramente preferito poter passare nei corridoi senza dover vedere il suo migliore amico che si divorava la faccia a vicenda con Kate.    
Rebecca si avvicinò al suo banco, uno sguardo comprensivo «Quello sguardo truce ha per caso a che fare con un certo Cole Herman?» domandò.    
Hope per tutta risposta inarcò un sopracciglio «Cosa vuoi dire?»    
«Beh vedere Cole e Kate che passano tutto il tempo a limonare deve essere fastidioso.» rispose Rebecca.    
Hope guardò l’amica con curiosità «Beck, non capisco dove vuoi arrivare!» esclamò la figlia della Salvatrice «Cole è il mio migliore amico, cosa faccia della sua vita sentimentale non è affar mio.»    
Rebecca sospirò, come se quella conversazione le stesse prosciugando tutta l’energia «Quello che voglio dire è – e penso di poter parlare a nome di tutti – nessuno si aspettava che un giorno Cole avrebbe iniziato a uscire con una diversa da te» disse.    
Il sopracciglio di Hope si inarcò nuovamente.    
Rebecca per tutta risposta ridacchiò «Davvero non te ne rendi conto? Tu e Cole siete sempre insieme, siete praticamente una coppia. Stavamo tutti aspettando che lo rendeste ufficiale.»    
Hope sbuffò una sorta di risata «Sono sempre insieme anche a Emily. Che diamine vorrebbe dire?»    
L'altra ragazza scandì le parole una ad una, come se stesse avendo a che fare con un minorato mentale «Sì, ma il tuo rapporto con Emily è diverso da quello con Cole. Mi stupisce che non te ne rendi conto.»    
Hope scosse la testa, non riuscendo a capire fino in fondo cosa volesse insinuare l’amica.    
«Comunque, domani sera c’è un'offerta davvero vantaggiosa alla nuova sala giochi. Che ne dici di andarci?» domandò Rebecca cambiando argomento.    
Hope annuì «Ne parlerò con gli altri.»    
Fu solo quando la pausa pranzo arrivò che Hope ebbe l’occasione di parlare con i suoi migliori amici, o comunque con una parte di loro visto che Cole era impegnato a scambiarsi saliva con Kate.    
«Dio, ma non si stancano?» domandò.    
Emily per tutta risposta gettò uno sguardo ai due ragazzi, ridacchiò «Mi risulta che quando stavi con Nathan anche tu passavi il tuo tempo a pomiciare.»    
Hope ricordava ancora il dolore che il ragazzo le aveva provocato, egli infatti si era messo con lei solo per provare di riuscire a sedurre la figlia della Salvatrice, quando ci era riuscito l’aveva scaricata senza tante cerimonie. Ormai, comunque, non faceva più male, scosse la testa «Io e Nathan siamo stati insieme per una singola settimana.» disse.    
Emily ridacchiò «Ti infastidiscono solo perché tu non sei fidanzata.»    
«Forse.» rispose Hope ridacchiando poi cambiando discorso disse «A quanto pare, domani c’è un'offerta davvero vantaggiosa alla nuova sala giochi. Andiamo?»    
Emily annuì «Per me va bene. L’hai detto a Cole?»    
Hope rise indicando i due ragazzi che adesso stavano ridendo insieme «E come potrei?» disse.    
   
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Louis era preoccupato: altri due bambini non erano venuti alla scuola materna quel giorno. Da quando tutta quella storia era cominciata erano arrivati a quota … Dio non lo sapeva, aveva perso il conto. Erano tutti bambini di 5-6 anni, la classe delle coccinelle era stata decimata: Oliver, Lidia, Steven, Catherine e molti altri erano praticamente spariti dalla faccia della terra, lasciando i genitori nella disperazione più totale. E anche se lui non era un genitore, si era comunque affezionato a quei piccoletti e non sopportava l’idea che fossero soli e spaventati chissà dove e con chissà chi. Scosse la testa nella speranza di mandar via quelle immagini terribili. Forse Alex aveva ragione: doveva piantarla una buona volta di guardare film e serie tv fantasy e sci-fi, gli mettevano in testa troppe assurdità. Come se non bastasse aveva perso il conto di quanti genitori avevano ritirato i propri figli da scuola terrorizzati e quasi accusando il ragazzo, di cosa poi Louis non lo sapeva.   
«Ehi!» la voce di Alex lo fece sobbalzare «Che succede?»     
La domanda della sua ragazza non avrebbe dovuto stupirlo, Alex infatti era da sempre molto attenta ai bisogni di tutti, solo che Louis non credeva di far trasparire tutto. Di solito era abbastanza bravo a non far notare le proprie preoccupazioni, stavolta, evidentemente non c’era riuscito.     
La ragazza si sedette sul letto accanto a lui, gli prese delicatamente una mano tra le sue «Cosa ti turba? Parla con me!»     
Louis, fece un sorriso, sperando che bastasse a far sparire le preoccupazioni della propria ragazza. Si avvicinò ulteriormente facendo sfiorare le loro fronti, i loro occhi si incontrarono come ogni volta poi quasi di comune accordo si stavano baciando. Le loro lingue si insinuarono l'una nella bocca dell'altra, Alex appoggiò una mano sulla guancia di Louis ispida di barba, approfondendo il bacio. Quando si separarono entrambi avevano il fiato corto.     
«Sono solo preoccupato per quello che sta succedendo.» disse infine il ragazzo «Nelle ultime settimane sono spariti altri bambini. Si tratta di ragazzini di cinque, sei, sette anni. È impossibile che siano scappati. Mi chiedo cosa stia succedendo.»     
Alex sospirò «Sì, anche io sono preoccupata. Oltretutto mio fratello rientra nel target. Ma …» fece un sorriso confortante «Sono sicura che lo sceriffo se ne stia occupando e presto avremo una risposta.»     
Lui annuì, non ancora del tutto convinto.     
   
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La sparizione di diversi ragazzini aveva influito parecchio sulla clientela del Granny’s, infatti il locale pullulava spesso di teenager intenti a dividere un milkshake, una cioccolata calda e quant'altro. Ma da quando erano iniziate le sparizioni la città era in subbuglio: ai propri pargoli i genitori avevano imposto il coprifuoco, limitando le uscite. Questo aveva diminuito l'afflusso di clienti e Neal si ritrovava spesso ad avere momenti vuoti, momenti che ultimamente riempiva provando a trovare una risposta a quanto stava accadendo, ma senza grossi risultati. Del resto, sua sorella erano giorni che cercava risposte con ben pochi risultati, i cittadini non erano contenti e nelle ultime settimane capitava spesso che il ragazzo venisse fermato da gente che gli chiedeva di sollecitare Emma condendo il tutto con minacce neanche troppo velate. Sospirò, era preoccupato per quello che sarebbe potuto accadere a Hope. Ed era preoccupato anche per Emma che stava facendo davvero il possibile. Per l'occasione aveva persino reclutato Charming. Sospirò, ma i suoi pensieri furono fermati dal suono del campanello che segnalò l’entrata di Anastasia e Gideon.     
«E voi due che ci fate insieme?» disse con un occhiolino prendendo in giro i due ragazzi.     
«Beh stavo per andare in biblioteca quando Gideon stava venendo qui, così abbiamo pensato di venire insieme.» rispose la ragazza, un lieve rossore le colorava le guance.     
Neal annuì preparando automaticamente l’ordine abituale dei due ragazzi «Che ne pensate di tutto quello che sta succedendo? Oh, a proposito … il solito, giusto?» chiese rendendosi conto solo in quel momento di cosa stava facendo.   
I due ragazzi annuirono silenziosamente, liquidando la seconda parte della domanda, un'espressione preoccupata incupiva i loro volti.   
«Ho la sensazione che avremo presto un nuovo nemico.» sospirò Anastasia «Onestamente sono preoccupata per Daisy.»   
Neal annuì lieto di trovare finalmente qualcuno con cui condividere le sue stesse preoccupazioni, per la prima volta poteva parlarne con qualcuno di diverso dai suoi genitori, abituati a essere sempre al centro dell'azione e che adesso si ritrovavano a dover fare meno del solito. «Sì, anche io sono preoccupato per Hope. Ma …»  si interruppe insicuro, mordendosi il labbro «Spero che non sia davvero come dici tu.» Vivevano in pace da sedici anni, e l’idea che quell'armonia sarebbe presto finita gli creava una sensazione di inquietudine, del resto come dargli torto? Lui era stato rapito subito dopo essere venuto al mondo! «E poi l’incantesimo che ha creato i Reami Uniti non dovrebbe mantenerci al sicuro?»     
Anastasia fece spallucce «Posso anche sbagliarmi. Ma ci sono davvero tanti incantesimi che prevedono l’uso di bambini.»     
«Sono d’accordo.» confermò Gideon «E deve essere anche qualcuno di molto astuto, visto come si sono messe le cose.» concluse prendendo un sorso della propria bevanda.   
Neal scosse la testa «Già. E come se non bastasse l'idea che mia sorella e i miei genitori siano in prima linea non mi fa stare tranquillo. La sola idea che possa succedergli qualcosa e che io non posso fare nulla …» si interruppe di colpo scuotendo la testa energicamente «almeno cerco di rendere questo ambiente un po’ più allegro, per quanto possibile.» Anastasia sorrise, terminando di bere la propria cioccolata calda «E ci riesci alla perfezione! È sempre un piacere venirti a trovare e fare due chiacchiere con te.» Gideon annuì, confermando le parole dell'amica e i tre ragazzi trascorsero i successivi minuti a conversare amabilmente di argomenti più leggeri.   
Quando entrambi uscirono, Neal non poté fare a meno di ripensare a ciò che aveva detto Anastasia riguardo agli incantesimi che hanno bisogno di bambini e una sensazione di inquietudine lo invase, tormentandolo finché il campanello non suonò di nuovo annunciando l'ingresso di Alex: il solo vedere il volto della sua migliore amica bastò per scacciare i brutti pensieri.   
«Ciao, straniera!» la salutò affrettandosi a preparare la sua solita cioccolata bianca alla menta.    
Alex sorrise «Ehi.» disse prendendo un breve sorso della calda bevanda che il ragazzo le aveva appena passato.    
Per un po’ il silenzio regnò sovrano, i due amici ogni tanto si scambiavano qualche occhiata ma nessuno proferiva parola, poi Neal vedendo la ragazza incupirsi chiese. «Cosa ne pensi di quello che sta succedendo?»    
Alex prese un ennesimo sorso di cioccolata, forse nel tentativo di prendere tempo «Non lo so, tutti questi ragazzini spariti... mi chiedo chi potrebbe fare tutto questo ma … non riesco a darmi una spiegazione che abbia senso.» sospirò.    
Neal annuì d'accordo «Anastasia e Gideon credono che potremo avere a che fare con un nuovo nemico.»    
L'infermiera giocherellò qualche minuto con la cannuccia, forse nel tentativo di assimilare quando detto dal barista «Ha senso.» disse infine.    
Neal strabuzzò gli occhi, non poteva pensare che anche lei credesse a questa teoria perché lui si rifiutava di accettarla! «Ma l'incantesimo che ha creato i Reami Uniti …»     
«Non tiene lontani i pedofili, gli assassini e tutti gli esseri rivoltanti sprovvisti di magia.» rispose Alex con tono pratico «Non possiamo illuderci che la magia risolva sempre tutti i problemi»   
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«Allora che ne pensi, Minou?» domandò Emily facendo una giravolta, aveva appena finito di truccarsi e sistemarsi ed era pronta per andare alla fantomatica sala giochi. Personalmente, la ragazza non era una grande fan dei videogiochi: sì, ogni tanto si prestava a fare qualche partita insieme a Hope e Cole ma non era certo una patita come loro. Però quella sala giochi era sulla bocca di tutti, e Emily non poteva negare di essere estremamente curiosa. La gatta, per tutta risposta, emise un miagolio infastidito e scocciato, prima di scendere dal letto e uscire dalla stanza con la coda alzata. Emily rise alla sua palese disapprovazione prima di scendere sotto, con un sorriso ad abbellirle le labbra; tuttavia, fu sufficiente incrociare lo sguardo scrutatore di sua madre perché quest’ultimo le morisse dalle labbra. «Vai da qualche parte?» chiese Rei e senza aspettare risposta aggiunse «Preferirei che non uscissi. Anzi, visto il periodo che stiamo attraversando credo che sarebbe meglio se ti esercitassi con la magia.» Emily inarcò un sopracciglio «Giusto per capire: per esercitare intendi leggere noiose nozioni che non servono a un bel niente? Spiegami mamma, che senso ha che io abbia la magia se poi non posso usarla?» Rei sospirò, come se la sola idea di affrontare quella conversazione le procurasse un grande peso «Emily, ne abbiamo già parlato. Sai che non mi piace ripetermi.»    
«Ma l’hai detto tu stessa, la situazione non è delle migliori. Non ti rendi conto che se avessi la magia dalla mia parte avrei qualche possibilità di difendermi?!» il tono di voce della ragazza aveva un che di supplichevole. «Sono tua madre, so meglio di te cos’è meglio!» fu la risposta di Rei, il tono della sua voce non ammetteva possibilità di replica. Emily scosse la testa delusa «Sai che c’è? Dici sempre che sei cambiata ma la verità è che non hai mai smesso di essere la Evil Queen!» sbottò irritata affrettandosi ad uscire sbattendo rumorosamente la porta dietro di sé, ignorando volutamente l’avvertimento di sua madre “Non osare muovere un altro passo, signorina!”. Sì, sì, certo come no, tanto non si sarebbe mai permessa di bloccarla con la magia ed era troppo lontana perché potesse farlo fisicamente, quindi anche … chissenefrega? Emily sollevò il mento irritata, allontanandosi da casa a grandi passi: aveva un appuntamento a cui non aveva alcuna intenzione di mancare. La camminata verso casa Herman l’aiutò un po’ a calmarsi, ma evidentemente non abbastanza o forse Cole la conosceva troppo bene, perché, prima ancora di un saluto, il suo amico la apostrofò con un preoccupato «Ehi, cos’è successo?» 
 Emily fece spallucce «Niente di che, solo una delle solite litigate con mia madre.» 
 Cole sorrise consapevolmente «Fammi indovinare: ancora si ostina a non volerti insegnare a usare la magia?»  
Emily annuì «Vogliamo andare?» chiese desiderando soltanto di smettere di pensare a quell’argomento. 
 «Certo. Hope, a quanto pare, ci raggiunge dopo con Beck.» rispose Cole con un sorriso, porgendole il braccio.  
Emily scosse la testa al gesto dell’amico «No, grazie. Direi che Hope e Kate siano più che sufficienti per te.» Cole scosse la testa ridendo alle parole della migliore amica.   
   
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Cole e Emily erano arrivati in sala giochi qualche minuto dopo. In alto nell’edificio la scritta House Kat luccicava in blu. Cole emise un fischio di approvazione entrando per cercare Hope. Guardandosi intorno, Cole non poté fare a meno di pensare che quella era davvero la sala giochi più bella che avesse mai visto: l’intera stanza era illuminata da led blu, verdi e viola. Per non parlare della gran quantità di console all’avanguardia sparse in ogni angolo: c’erano giochi di ogni tipo, dai classici sparatutto, a quelli con le bolle, quelli di abilità e perfino slot machine per chi aveva voglia di tentare la fortuna. «Devo ammettere che è davvero stupefacente, ma ti consiglierei di chiudere la bocca!» ridacchiò Emily distogliendolo dai propri pensieri «Andiamo a cercare Hope, dai.» Lui si premurò di ascoltare il suo consiglio prima di annuire. Trovarono Hope poco più avanti, mentre pigiava furiosamente i pulsanti della console mentre Beck faceva il tifo. «Ehi, cosa ti ha fatto di male quella console?» chiese Cole, alle sue parole subentrò la scritta GAME OVER. Hope gli riservò uno sguardo furente, ma poco dopo sorrise e il cuore di Cole perse un battito. Insieme provarono tantissimi videogiochi, non riuscendo mai a superare il record dell’altro, se non con poca differenza. Erano talmente presi che non si accorsero che Emily si era allontanata. Quando infine lui e Hope uscirono dalla sala giochi, Cole sentiva di stare dimenticando qualcosa, era come una sensazione strisciante di cui non riusciva a liberarsi … ma proprio non riusciva a venirgli in mente di che diavolo potesse trattarsi. Bah, sicuramente era una stronzata, gli sarebbe venuto in mente prima o poi, concluse facendo spallucce e poggiando il braccio intorno alle spalle della figlia della Salvatrice per riaccompagnarla.

Note: Ebbene, siamo entrati nel vivo della storia! Prima dei commenti facciamo un piccolo recap per chi non ricorda o non ha mai visto la serie: Neal che dice di essere stato rapito appena venuto al mondo parla della terza stagione: Zelena lo rapisce per attivare il portale del tempo. Gideon invece è il figlio di Tremotino (stagione 6/7...  che poi viene rapito dalla Fata Nera alias sua nonna, ma qua non cito niente del genere e non è il caso di tirarla troppo per le lungheXD) Anastasia, invece, viene dall'ultima stagione, in pratica sarebbe una delle sorellastre di Jacinda alias Cenerentola della Nuova Foresta Incantata.
E adesso iniziamo pure con le domande difficili! Chi sta rapendo i ragazzini? Gideon e Anastasia hanno ragione? o come dice Alex potrebbe essere qualcuno sprovvisto di magia ma non per questo meno pericoloso? 👀E passiamo pure al nostro bel triangolo preferito! Hope in questo capitolo da decisamente il meglio di sè (infatti le dedichiamo l'aesthetic di questo capitolo XD), che sia gelosa?? e Kate? Ammetto che io il suo fastidio l'ho pensato dovuto al fatto che Cole si scansi in quel modo e lei si infastidisca per questo, ma mi hanno detto che può essere dovuto anche perchè in realtà le piaccia Cole, lascio a voi tirare le somme!
E niente spero che la storia continui a piacervi, vi auguro con tutto il cuore Buone Feste e noi ci rivediamo il 13 gennaio <3
❤️ Niny 
   
 
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