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Autore: HeyCass    28/12/2023    1 recensioni
Quando la tempesta arriva,travolge ogni cosa.
Dalla storia:
Quando Yui aprì gli occhi ,al posto della creatura trovò davanti a se una figura vestita di nero.
"E ..tu chi diavolo sei?" Fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare.
"E' davvero la prima cosa che ti viene in mente?” Chiese la voce,ma Yui continuò a guardare la figura incredula.
“Be sappi solo che sono quello che ti sta salvando la vita ,mi ringrazierai dopo" rispose la persona davanti a se, poi con quella che sembrava un'enorme spadone, talmente grande che Yui fu certa potesse essere più grande persino del suo stesso proprietario, colpì il mostro, allontanandolo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Saint Anger aroun my neck!
I feel my world shake
like an earth quake"
Metallica.
 




“Aizen-sama desidera vederla nella sala principale” Annunciò un arrancar, che non era Grimmjow, entrando nelle sue stanze.
Ancora nessuna traccia dell'espada, pensò.
Yui la guardò e annuì e percepì subito l'ansia crescere dentro di lei.
Dopo quello che era successo con Grimmjow, non era sicura di voler guardare in faccia Aizen.
Si maledì ancora una volta, così come aveva fatto in quei due giorni.
La sua testa aveva analizzato mille volte quello che era successo.
Era stata un idiota si, ma lei sapeva, sapeva che non si era fermata perchè infondo...
La sua testa aveva pensato spesso al ragazzo dai capelli arancioni e alla consapevolezza che forse lei non avrebbe mai più avuto il diritto di guardarlo, di toccarlo e di stargli vicino, non dopo quello.
E pensò anche allo sguardo di Aizen, al fatto che lei era consapevole che lui prima o poi, l'avrebbe capito.
Scosse la testa ed iniziò a vestirsi, fino a quando la porta non bussò. Il suo cuore perse un battito dentro al petto, si guardò allo specchio per un secondo, notando lei stessa della trepidazione, dietro alle sue iridi castane. Si sistemò i capelli, dopo di che si voltò verso alla porta.
“Entra..” Disse lei.
La porta si aprì lentamente, fino a mostrare completamente la figura dell'azzurro. Lei, perse nuovamente un battito nel vederlo lì, in carne ed ossa e lo stomaco, si torse.
Si osservarono in silenzio.
Lui la guardò, scrutandola da capo a piedi, non sapeva cosa dire, nemmeno cosa pensare, eppure sentiva la tensione che c'era fra loro. Si spostò dalla porta e le fece segno di seguirlo.
Lei lo fece silenziosamente.
Camminarono uno di fianco all'altro, mentre l'aria attorno a loro era decisamente elettrica.
“Sai cosa deve dirci Aizen?” Chiese lei, d'improvviso.
Lui gli lanciò occhiata di lato, poi scosse la testa.
“Saranno le solite cose, no?” Chiese, con un poco di apprensione.
“Le solite cose, si..” Disse, distrattamente. 
Lei sentì che non era così...
 Quando arrivarono al grande portone della sala riunioni, l'attraversarono silenziosi e si ritrovarono di fronte ad una sala colma di espada.
Una brutta sensazione le chiuse la bocca dello stomaco, mentre la sua ansia iniziava ad aumentare, strinse i pugni fermandosi all'improvviso.
“Ohi, sta calma!” Disse l'azzurro, leggendo il suo viso.
Lei annuì e si ricompose.
Insieme alla sesta, presero posto su di una lunga tavolata dove tutti gli espada erano ormai seduti. 
Yui incontrò lo sguardo di Starrk fra quelli, si guardarono per un momento, poi lei con il labiale le mimo un grazie.
Starrk la guardò fisso, fece un mezzo sorriso così lieve, che solo lei riuscì a percepire, poi spostò lo sguardo.
Lei non l'aveva mai ringraziato, non per la volta del..
Aizen entrò nella stanza accompagnato dai suoi scagnozzi e prese posto sul suo trono, guardò un attimo verso di lei, aprendosi un piccolo sorrise. Lei ricambiò. 
Era forse la prima volta che veniva invitata ad una di quelle riunioni.
Era davvero successo qualcosa, pensò lei, nascondendo sotto il tavolo le mani che iniziavano un po a tremare.
“Smettila” Gli disse a denti stretti l'azzurro affianco a se.
Yui si voltò a guardarlo per un secondo.
“Tu non capisci, deve essere successo qualcosa..” Disse lei incastrando i suoi occhi in quelli del ragazzo.
“Non sarà facendo così che la risolverai..” Gli sussurrò lui.
Lei dovette ammettere che aveva ragione e lo pensò, mentre ancora lo fissava.
“Yui-san” chiamò una voce. Ma lei non lo sentì, troppo concentrata sulle iridi azzurre dell'espada.
“Yui-san!!” La richiamò Aizen, fu quello il momento in cui Yui si voltò di scatto. 
 “Si?”
L'uomo la guardò con sguardo interrogativo, poi spostò lo sguardo verso l'azzurro che aveva dipinto sul volto un espressione enigmatica.
Aizen percepì qualcosa, non seppe dire cosa eppure in quegli sguardi lui, poteva vederci lungo. L'aveva sentita di nuovo, la sensazione che fra i due ci fosse qualcosa di strano, di diverso, di quale natura fosse lui ancora lo ignorava, ma sapeva che prima o poi l'avrebbe scoperto.
 “Ultimamente non sono state registrate attività da parte degli shinigami, tu che hai lavorato per loro hai qualche suggerimento riguardo la causa?” Chiese Aizen poggiando il gomito sul tavolo e il viso sulla mano, con il suo solito fare posato e affascinante, poi guardò la ragazza dritta negli occhi. 
Yui rimase un attimo interdetta per quella domanda, si osservò un attimo attorno, mentre poteva sentire gli sguardi di tutti gli espada verso di se, poi tornò a voltarsi vero Aizen, lui la esortò con lo sguardo. 
“Io non so perchè tu lo stia chiedendo a me. Non sono una stratega e ti assicuro che ero l'ultima degli shinigami. Sei decisamente più bravo tu in queste cose Aizen, sono sicura che saprai già la risposta.”  
“Ma vedi,  tu eri una di loro, saprai che strategia staranno usando.”
“Anche tu lo eri se per questo! E da più tempo decisamente”
Lui sorrise.
“Allora, riformulerò la domanda. Saresti così gentile da spiegare i probabili motivi per cui gli shinigami sono momentaneamente inattivi?” Disse affabile l'uomo.
Lei inclinò la testa, lui la esortò con un cenno del capo.
Yui lo guardò un momento, non voleva farlo, si sentiva così una traditrice nel dover dire quelle cose, ma.. che alternativa avrebbe avuto? Pensò, consapevole dell'essere attorno a quello che era il cuore della forza contro cui gli shinigami, avrebbero dovuto combattere.
Fece un bel respiro, poi si mise a sedere composta e si volto a guardare il resto degli espada. Si schiarì la voce.
“Ci possono essere due validi motivo per cui gli shinigami hanno smesso di agire:
 il primo è che potrebbe essere una ritirata, ma momentanea, un modo per attendere la prossima mossa. Probabilmente nessuno di loro ha ancora trovato un modo per attaccare l'hueco mundo che sia decisivo, perciò credo che stiano temporeggiando o aspettando che Aizen faccia la sua mossa. Nel secondo caso invece, hanno già trovato ciò che cercavano, ma stanno solo aspettando il momento giusto per attaccare, ma questo lo sapevi anche tu, Aizen!” Terminò di commentare la ragazza. 
Lui sorrise compiaciuto, era sempre un piacere sapere che quel suo cervellino lavorava cosi bene. 
“Cosa ti fa pensare che sia così?” Chiese Starrk, che stava proprio di fronte a lei.
Yui si voltò a guardarlo, mentre gli occhi color del ghiaccio dell'espada la scrutavano “Niente in realtà, io sono qui con voi, perciò non so nemmeno se sia esattamente ciò che loro stiano pensando di fare. Sarebbe  semplicemente ciò che farai io se fossi al loro posto...” 
 “Quale sarebbe il tuo suggerimento a riguardo? Cosa faresti in entrambi i casi?” Chiese Aizen, Yui si voltò verso di lui. Poteva leggere la sfida nei suoi occhi, la stava mettendo alla prova davanti a tutti loro. Yui si sentì improvvisamente messa sotto esame, ma trattenne l'ansia che la pervase per un secondo, cerco di rimanere tranquilla e impassibile.
Odiava dover dire tutte quelle cose e sperava con tutta se stessa che gli shinigami fossero più bravi e fare strategia di lei. 
“Niente.” Disse infine, Aizen si destò un momento mettendosi dritto.
“Che intendi dire con niente?” Chiese gentilmente, catturato da quella sua risposta.
 “Proprio quello. Non farei assolutamente niente. In entrambi i casi aspetterei ed osserverei. Hai già fatto le tue mosse, ora spetta a loro. Saranno loro a muoversi per primi questa volta o per lo meno, penso lo faranno..” Rispose Yui, puntando il suo sguardo in quello dell'uomo. Aizen sorrise soddisfatto di quella risposta.
“Analisi accurata, Yui-san. Perchè è esattamente ciò che faremo.” Rispose poi voltandosi verso gli espada.
“Da questo momento in poi, cesseranno tutte le azioni: sia contro la Soul Society che contro la terra. Da questo momento, attenderemo che siano loro a fare  la loro mossa!” Disse Aizen giungendo le mani a pochi centimetri dal volto, perso in pensieri lontani e oscuri. 
Tutti gli espada si guardarono attorno.
“Quindi ci ha convocati solo per dirci questo? Aizen-sama?” Chiese scocciato Nnoitra “Esattamente, Nnoitra. Bisogna renderlo chiaro avvolte, soprattutto quando si a anche fare con alcune teste calde! Nessuno dovrà fare assolutamente niente!” Disse Aizen puntando il suo sguardo fisso sulla quinta espada, per poi spostarlo su Grimmjow. 
L'espada capì che le parole erano rivolte specialmente a lui e fece un smorfia: chi credeva di avere davanti un bambino? Pensò, l'azzurro furioso.
Lui non avrebbe fatto niente per attaccare gli shinigami, quello l'avrebbe rispettato, ma avrebbe fatto di tutto per attaccare lui, pensò sorridendo e lanciando uno sguardo alla ragazza al suo fianco. 
Era un dualismo che si incastrava bene, l'azzurro voleva lei e lei era il gioco preferito di Aizen e sapeva che qualsiasi cosa sarebbe successa, lei avrebbe scelto tutti tranne l'ex shinigami.
Lui era un passo avanti al grande Aizen, pensò divertito.
“Bene, la riunione termina qui. Potete andare”. Terminò Aizen  e gli espada lentamente si alzarono, disperdendosi nella sala. 
Yui rimase seduta un momento, poi si alzò  e quando fece per voltarsi si ritrovò Grimmjow esattamente davanti.
“Scusa.” Disse, lei per essergli quasi andata addosso.
Lui non disse nulla, ma non si mosse, rimase fermò li e incastrò il suo sguardo in quello di lei. 
“Yui” Disse qualcuno alle sue spalle, poi sentì una mano sfiorare la sua.
Grimmjow spostò lo sguardo dietro alle spalle della ragazza, trovando quello di Aizen. Avrebbe voluto azzannarlo, mentre la prendeva per mano, ma rimase fermo e immobile.
 “Seguimi,,” Disse Aizen, troppo vicino alla ragazza.
Yui tremò per un secondo, mentre Aizen la portava via con se.
Yui cercò lo sguardo dell'azzurro, con ansia. Quando Grimmjow tornò a guardare lei, vide la preoccupazione nei suoi occhi. Fece per muoversi ma si arrestò, ricordandosi che non avrebbe potuto fare nulla.
Strinse i pugni sul posto, mentre l'ira cresceva in lui: avrebbe voluto afferrarla e portarla con se, sentì il  fastidio crescere dentro al petto, mentre l'ex shinigami la portava via e lui non poteva fare nulla.
Yui seguì Aizen, mentre l'uomo la teneva ancora per mano, fino ad arrivare alle sue stanze. Proprio quando furono davanti, la porta si aprì lasciando uscire due figure.
Yui lanciò un'occhiata oltre le spalle di Aizen e le vide lì.
Le riconobbe subito e sentì la rabbia invaderle il petto, le vene e anche l'anima.
“Loly, Melony” Le chiamò affabile Aizen.
“Buona sera Aizen-sama.” Parlò una delle due.
 “Gli abbiamo appena servito il tè, spero possa andare bene.” Disse un'altra.
 Yui non riusciva a vedere i loro visi e sinceramente non riusciva a riconoscerle dalla voce, ma poteva immaginare quei loro volti stupidi e superficiali, mentre facevano le galline difronte ad Aizen. 
“Siete state gentilissime, vi ringrazio, ragazze.” Disse dolcemente Aizen, fu la prima volta che Yui sentì una sensazione strana dentro di lei. Non sopportava che uno come lui desse importanza a quelle piccole, insulse e codarde. 
Inconsapevolmente Yui strinse la presa sulla mano dell'uomo. 
Aizen la percepì e sorrise quasi compiaciuto, interpretandola nell'unica maniera possibile. 
“Scusatemi, ora devo lasciarvi!” Disse affabile Aizen, spostandosi leggermente di lato, per fare segno a Yui di entrare.
Lei lo guardò un attimo, poi guardò le due arrancar ai lati della porte. I loro volti mutarono improvvisamente, mentre spalancavano gli occhi gelose e impaurite. La ragazza sorrise affabile verso di loro. 
“Buona serata ragazze.” Disse quella con finta gentilezza, fulminando con gli occhi entrambe, per poi sparire dietro alla porta mano nella mano con il loro amato Aizen.
Lei vide la gelosia nei loro occhi, ne fu compiaciuta e soddisfatta.
“Brutte stronze!” Sussurrò Yui a porta chiusa. Aizen si voltò a guardarla un pò  confuso e sorpreso. Lei si porto la mano alla bocca.
“Scusa.” Disse tornando ad essere carina e gentile. 
Lui nascose un sorriso.
“Non chiederò il motivo del tuo astio nei loro confronti..”
“Non dovresti, te lo assicuro..” Disse lei, ripensando a quel giorno.
“C'è qualcosa che mi vorresti raccontare?”
“Oh questa è una domanda che mi piacerebbe rivolgessi a loro.” Disse lei, guardandosi intorno e camminando distrattamente.
Era successo qualcosa che lui non sapeva? Come era possibile, pensò servendo una tazza di tè per se e per lei.
“Va tutto bene, Yui?” Chiese d'improvviso lui. 
Lei si fermò a guardarlo.
Annuì.
 “Anche con Grimmjow?”
Yui si immobilizzò per un momento. Lo guardò affondo, cercando nei suoi occhi castani il motivo di quella domanda.
“Se intendi che è il solito rompi scatole, arrogante e maledettamente fastidioso, si, va tutto bene.” Rispose lei, facendo finta di nulla. 
Lui fece un mezzo sorriso e gli passò la tazza di tè. 
Lei prese posto difronte a lui e ne sorseggiò un goccio, osservandolo attentamente.
“Sai Aizen, da quando sono qui, non hai mai risposto a nessuna delle mie domande..” Disse la ragazza d'improvviso, lui si destò, poggiando la tazzina sul tavolo.
“In che senso?”
“Non mi hai mai spiegato la vera ragione per cui sono qui o il motivo per il quale tu stia combattendo una guerra contro gli shinigami o addirittura quale sia il tuo effettivo piano. Devi sapere che gli shinigami non mi hanno amato abbastanza da raccontarmi ogni cosa. Ci sono così tante cose che non so..”
“Tipo...?”
“Perchè lo stai facendo? Tutto questo, tutti gli espada e l'hueco mundo e Las noches e gli attacchi, il tradimento alla soul society, perchè? A cosa stai cercando di arrivare? “ 
Lui sorrise un poco.
“Si gli shinigami sono stati piuttosto cauti con te..” Rispose semplicemente, sorseggiando il tè.
“Cos'è un giorno ti sei alzato e hai avuto una specie di crisi di mezza età?” Chiese lei, sarcastica.
Lui sorrise ancora.
“Molto più complicato di una crisi di mezza età Yui, visto che l'ho passata da un pezzo”
Lei inclinò la testa.
“Oh non mi dire che anche tu hai mille anni e passa...”
Lui si accigliò un poco.
“Non sono così vecchio.”
Lei alzò le mani, quasi in segno di scusa.
“E' difficile darvi un età, quando siete dei della morte quasi eterni.”
Poi si ammutolirono.
Lui ci pensò un attimo, poi decise di parlare.
Infondo erano cose che tutti sapevano e dovevano sapere.
“Non è stata una crisi è stata più un riconoscere le mie potenzialità, di fronte ad una realtà che sinceramente non mi meritava. Perchè loro, gli shinigami, sembrano così grandi, ma sono così piccoli. Pensano di essere così tanto e invece non sono niente ed io semplicemente ho sempre saputo di essere più di loro. L'ho semplicemente dimostrato.”
Yui ascoltò catturata.
“Non è un pò presuntuoso da parte tua?” Lo incalzò, senza timore.
“Non quando sei cosciente del tuo valore e di quanto invece ciò che ti stia attorno, non lo abbia.”
“Ma tu sei solo uno shinigami, come tutti gli altri no? Sarai anche intelligente, ma se non fosse per quella sfera...tu saresti esattamente come gli altri..” Osò lei.
Lui la guardò  un pò piccato, ma allo stesso tempo con curiosità.
“Io sono sempre stato più degli altri e tutto quello che è successo fino ad ora, è successo perchè io l'ho voluto, l'ho pianificato e l'ho attuato. L'hogyoku è solo un aiutino, devo ringraziare Kisuke Urahara per quello, infondo è solo un mezzo per arrivare al mio fine.”
Hogyoku.. 
Perciò era così che si chiamava la sfera.
“E qual è il tuo fine?” Chiese lei curiosa.
Lui sorrise compiaciuto.
“Diventare ciò che sta al di sopra di tutto. Il mio obbiettivo è creare la chiave del re, che mi permetterà di entrare direttamente nel palazzo reale e sconfiggere il re delle anime.” Disse puntando un dito verso il cielo. Yui non capì subito.
“Così io stesso, sarò il re delle anime.”
Lei pensò un momento, poi capì e sentì un brivido  per la schiena.
“Sei una persona decisamente ambiziosa..” Commentò lei, mentre quell'informazione arrivava dritta e forte. Ebbe un attimo di paura, nel pensare uno come lui là, con quel potere, la terra sarebbe stata spacciata, pensò con un poco di timore.
“Ed io?” Disse poi improvvisamente lei.
Lui la guardò.
“Smettila di propinarmi la storia dell'alleata. Io so il motivo per cui sono qui, non l'ho capito subito, ma vedi mi sono resa conto che era l'unica ed sola motivazione del volere un umana come me, qui..” Disse lei, piantando il suo sguardo in quello dell'uomo.
Lui non parlò.
Yui si alzò e si sporse verso di lui sul tavolo.
“Io non sono lei!” Disse con forza.
Lui spalancò impercettibilmente gli occhi, lei sapeva, pensò. 
Una parte di lui era consapevole del fatto che potesse saperlo, ma fino ad all'ora non ne aveva mai ricevuto un vero indizio.
Lui si sporse vero di lei.
“Lei chi?” Chiese, facendo finta di non capire.
Lei alzò gli occhi al cielo.
“Oh questo non è un gioco che puoi fare con me Aizen, non quando so più di tutti i tuoi dannati espada!”
Lui sorrise un poco, ma non disse nulla.
“Io non sono lei e lei non è più qui. Perciò non so cosa tu voglia farmi, ma la tua è una perdita di tempo. L'unica persona che c'è qui è Yui Asai e nessun'altro. E non posso darti qualsiasi cosa tu voglia da questo viso.” 
Lui la guardò affondo. Ascoltò le sue parole, non le sentì, perchè lui sapeva che lei era ancora lì, la vedeva ogni secondo in quegli occhi, in quella bocca, in quel viso. 
Lei era lì e lui lo sapeva.
Non sarebbe stata una ragazzina a fargli credere il contrario.
Lui l'avrebbe riavuta indietro a qualsiasi costo.
“Non so di cosa tu stia parlando..” Rispose lui, rimettendosi seduto bene sulla sedia.
Yui sospirò scuotendo la testa.
“Rimarrai deluso, rimarrai così deluso e sai cosa, un pò  te lo meriti! Perchè non avrai mai ciò che vuoi!”
Lui si fece improvvisamente serio e la guardò con uno sguardo che fece venire i brividi alla ragazza.
“Tu non sai niente.” Disse a denti stretti lui.
Lei sorrise, era riuscita a toccare qualcosa, stava giocando con il fuoco ma a quel punto non aveva paura.
“Già, io non so niente..” Disse lei, con sorriso che poteva dire il contrario.
Lui sbatte d'improvviso un pugno sul tavolo, Yui non sussultò, ma il suo cuore lo fece.
“Discorso finito, Yui Asai! Se ti sentirò pronunciare discorsi del genere, in mia presenza ancora,  non sono sicuro che riuscirò a trattenermi io stesso dal punirti!” Disse minaccioso.
Si ricordava di quella parte di lui, l'aveva visto un paio di volte dentro a Las noches, eppure.. eppure quella volta, lei sentì la paura farsi spazio nel cuore.
Aveva davvero davanti un mostro, pensò, senza staccare lo sguardo da lui, poi come se nulla fosse successo, si rimise seduta e sorseggiò il suo tè, senza dire nulla, fingendo una sicurezza ed una compostezza che dentro non sentiva.
“Kaori aveva ragione su di te, sei  davvero pericoloso.” 
Lui si bloccò nel sentire quel nome, strinse i pugni. 
Quella frase gli fece più male di ciò che avrebbe mai potuto pensare, perchè sapeva che la sua Kaori non l'avrebbe mai detto. No, lui sapeva che non l'avrebbe fatto, lei lo amava, lei non lo avrebbe mai detto.
E vacillò, dentro alla testa, dentro ai ricordi, dentro a pensieri ed emozioni.
Yui lo percepì e si rese conto di aver detto decisamente troppo, ma ormai, le carte erano in tavola e lei, si era stufata di fare la brava 'ospite', ora che si sentiva cadere a pezzi. 
“Stai zitta!” Disse lui con sguardo furioso, lo sguardo più furioso che lei avesse mai visto.
Tremò, dentro all'anima.
Lo guardò senza staccare gli occhi da quella furia, che avrebbe potuto far sparire l'hueco mundo in un secondo. Rilasciò la sua reiatsu, forte, pesante, soffocante. Yui dovette tenersi stretta alla sedia, sotto quel peso che la schiacciava.
Ma non si mosse, non staccò lo sguardo da quello dell'uomo, lo sostenne, perchè per quanto avesse paura, non avrebbe mai abbassato lo sguardo o la testa.
Poteva essere forte, il mostro peggiore di sempre, ma lei, lei avrebbe combattuto e se fosse morta, be almeno lo avrebbe fatto mettendosi contro il più forte fra loro, pensò.
La reiatsu dell'uomo scomparve d'improvviso.
“Vai nelle tue stanze!” Sibilò a denti stretti.
Lei lo guardò ancora un attimo, poi appoggiò la tazza sul tavolo, lentamente si alzò andò verso la porta, poi uscì dalla stanza.
Una volta fuori, fece i primi passi con calma, poi si mise a correre più che poteva, sapendo di aver appena svegliato il can che dorme.
Corse così tanto da sentire i polmoni bruciare e quando arrivò alla sua stanza, si chiuse la porta alle spalle, ansimando per la corsa e forse anche per la paura.
Aveva toccato un tasto dolente, non sapeva quale storia ci fosse tra Kaori e Aizen, ma ora era consapevole del fatto che qualsiasi cosa fosse, era più forte e lei, probabilmente aveva appena ferito il suo peggio nemico.
Era nei guai.
  
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