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Autore: MiakaHongo    30/12/2023    2 recensioni
[Post TROS]
Rey stava dormendo quando improvvisamente una sequela di scene terrificanti le passarono velocemente davanti agli occhi: la battaglia di Exegol, Palpatine che le rivela di essere suo nonno e Ben che sacrifica la sua vita per lei morendo tra le sue braccia lasciandola inerme. Ma non erano solo immagini del passato, susseguirono anche delle scene che non aveva mai visto e che mai avrebbe voluto si realizzassero, ovvero i suoi amici: Poe, Finn e Rose feriti che urlavano dal dolore. Non poteva più sopportare quella vista quindi fu lei a sovrastare le loro urla con le sue, fu allora che piombò un improvviso silenzio e si ritrovò circondata da un’oscurità fitta e fredda che la fece sentire improvvisamente sola e angosciata.
“C’è qualcuno?”
Chiese guardinga in posizione difensiva, nonostante non avesse nessuna arma con se.
“Per quanto ancora fingerai che io non esista?”
Quella fredda voce femminile le era familiare.
“Chi sei tu?”
“Tu sai già chi sono io, lo sai da sempre, fingi solo di non saperlo… ma d’altronde è quello che sai fare meglio, no? Fingere che le cose che non ti piacciono non esistano!”
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Poe, Finn e Rose stavano tornando verso il campo, decisi a vederci più chiaro in quella strana storia.
“Poe, allora che facciamo? Troviamo qualcuno che ci aiuti a inseguire e catturare Ren o cerchiamo prima Rey?”
Chiese Finn, ancora in dubbio su quale fosse la cosa più giusta da fare.
“Finn secondo me…”
Ma non finì la frase perché la risposta alla domanda di Finn si palesò direttamente davanti a loro e sembrava avere anche un’aria alterata.
“Finn, dov’è Ben? Cosa è successo? Cosa ti ha detto?”
Chiese Rey appena arrivata.
“Ehi, dovremmo essere noi a fare le domande: si può sapere come ti possa essere dimenticata di dirci di aver portato qui KYLO REN?”
Lo anticipò Poe, prima che Finn potesse rispondere.
“Non mi sono dimenticata: era una delle cose di cui dovevo parlarvi dopo la riunione. Sapevo quanto fosse importante e non volevo rovinarla!”
Replicò lei. Poe la fissò con aria contrariata e sguardo implacabile.
“Che tu abbia deciso di andare, facendo di testa tua, in una missione che non avevamo autorizzato, avrebbe potuto essere una cosa di cui poter discutere dopo, NON il fatto che tu abbia portato nella base della Resistenza, il Leader Supremo del Primo Ordine!”
Rey a volte odiava la testardaggine di Poe che, come in quel momento, le faceva perdere la testa! Ma si costrinse a fare un respiro e a calmarsi: doveva assolutamente scoprire cosa Ben avesse detto loro e capire come avrebbe dovuto comportarsi di conseguenza. Fece appello al senso di sicurezza e determinazione che aveva ritrovato in sé da quando aveva sprigionato il suo lato oscuro, quindi sul suo viso ricomparve un’espressione fredda e calma.
“La riunione del Nuovo Consiglio era molto importante, ne dipendeva il futuro di tutti noi! Avevo lasciato Ben sul pianeta che avevamo visitato in missione, gli avevo detto di restare lì finché non vi avessi raccontato tutto. Ma, a quanto pare, ha fatto di testa sua! Ora, potete per favore spiegarmi cosa è successo e cosa vi ha detto?”
“Ci ha detto che ti è successo qualcosa e che adesso hai ceduto al lato oscuro della Forza, o qualcosa del genere… e che quindi non sei in te ed è pericoloso darti un ruolo nel Consiglio in queste condizioni”
Le rivelò Finn.
“È vero?”
Le chiese Poe.
“Certo che no! Cos’è, adesso credete di più a lui che a me?”
“Ovvio che no, sennò non saremmo nemmeno qui a parlarne!”
Rispose prontamente Finn.
“Ma è anche vero che sei stata tu stessa a dirci di fidarci di lui: hai insistito anche per portarlo con te in missione!”
Puntualizzò Rose, ricordandole i recenti eventi. A Rey parve strano: tutte quelle cose accadute sembravano durare da un’eternità. Era difficile pensare che invece fossero passati nemmeno un paio di giorni da quando si erano verificate.
“E infatti mi fidavo di lui… ma oggi ha tradito questa fiducia venendo qui, al contrario di come gli avevo detto di fare! Inoltre, da quando l’ho riportato tra noi, continua a credere in questa cosa assurda che io sarei diversa e che questo possa essere un pericolo: niente di più sbagliato! Non mi sono mai sentita così bene, semplicemente non accetta che io possa avere cambiato idea su alcune cose… ironico dato che io invece ho creduto senza remore nel suo cambiamento, non trovate?”
La sua voce era fredda e tranquilla, come se stesse raccontando una verità assoluta. Tale stato d’animo era stato determinato dalla ritrovata convinzione che comunque gli eventi visti si sarebbero avverati e che quindi forse anche quella conversazione avrebbe portato a realizzare quell’inevitabile destino, in qualche modo. D’altronde i suoi amici non avevano motivi di credere più a Kylo Ren piuttosto che a lei: era sicura di avere la situazione in pugno, non ci sarebbe voluto ancora molto per convincerli.
“Quindi confermi che non dobbiamo fidarci di lui?”
Le chiese Finn, ancora incerto su quell’intera faccenda.
“Ha tradito la mia fiducia, ma non ancora del tutto. Per questo voglio trovarlo e restare da sola con lui: ho bisogno di capire se posso convincerlo a seguirci o se invece… l’ho perso per sempre…”
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Pronunciò le ultime parole con evidente e improvvisa esitazione, come se una parte di lei non volesse nemmeno considerare la possibilità che si realizzasse.
“In tal caso, cosa hai intenzione di fare?”
Perché continuavano a farle tutti domande del genere?
“In tal caso, lo arresteremo. Così avrà tutto il tempo necessario per riflettere sulle sue decisioni”
Si limitò a dire, ma fu nuovamente Poe ad intervenire.
“In tal caso la decisione sul suo destino dovrà essere rimessa al Nuovo Consiglio, vorrai dire!”
“Certo, ed è quello che intendevo Poe! Ti ricordo che anche io ne faccio parte: sono sicura che il Nuovo Consiglio delibererà il meglio per tutti noi”
Era convinta che quello fosse esattamente ciò che Poe volesse sentirsi dire in quel momento, ma non riuscì a cogliere dall’espressione sul suo volto se avesse fatto davvero centro.
“Quindi tu cosa proponi di fare?” le chiese Rose “dobbiamo avvertire anche gli altri membri della Resistenza e farlo cercare?”
“Ditemi da che parte è andato e cercherò di inseguirlo io, devo assolutamente trovarlo prima che crei altri problemi, voi restate qui”
“E noi non dovremmo fare nulla? Sarebbe molto più efficiente dividerci e farci aiutare dagli altri!”
Le fece osservare Poe.
“Efficiente? Vi ricordo che parliamo dell’ex Leader Supremo del Primo Ordine: ci sono molti che non capirebbero le motivazioni di una missione simile, per non parlare del pericolo che potrebbe rappresentare. Infondo se non ha fatto ciò che gli avevo detto io, non so fino a che punto si potrebbe spingere con persone che non conosce… non voglio rischiare la vita di nessuno di voi. Finn gli ha sparato e penso che adesso non sarebbe molto collaborativo con nessuno della Resistenza”
“Aspetta: come fai a sapere che gli ho sparato?”
“Come vi avevo spiegato, siamo connessi dalla Forza e in quel momento lo avevo visto davanti a me e lo stesso valeva per lui”
Finn pensò che, forse, questo spiegava in parte il comportamento strano che aveva mostrato Ren in quell’occasione, ma le cose ancora non gli tornavano del tutto.
“Se esistesse questa ‘connessione’ non potresti usarla ora per sapere esattamente dove si trova?”
Replicò perplesso.
“Non è così che funziona: a volte la Forza ci connette anche se lontani, ma non decidiamo noi quando. E se anche riuscissimo a connetterci di nostra volontà, non potrei vedere dov’è. A meno che non me lo dicesse lui… cosa che dubito farebbe al momento, essendo in fuga anche da me!”
Finn più veniva a conoscenza della Forza e più pensava che fosse un concetto immensamente complicato, più cercava di approfondirlo e più apprendeva nuove cose, sempre più contorte.
“In qualunque caso perché dovremmo rischiare la tua vita lasciandoti andare da sola? Non esiste: veniamo con te!”
Propose lui, avanzando con decisione, ma Rey scosse la testa.
“Posso cavarmela benissimo da sola: i miei poteri sono molto più forti dei suoi. Se dovessi pensare anche a difendervi mi sareste più di impiccio che altro, come a Kef Bir”
Gli ricordò quando l’ex assaltatore aveva deciso di testa sua di seguirla, risultando effettivamente solo d’intralcio allo scontro di lei con Kylo Ren, dato che oltre a combattere aveva dovuto pensare anche ad allontanarlo dallo scontro con l’uso della Forza.
“Rey… quella volta io avevo percepito in te un conflitto… volevo aiutare…”
Balbettò lui evidentemente in imbarazzo a quel ricordo. Ma la ragazza gli posò la mano sulla spalla.
“E’ tutto ok Finn, alla fine è andata comunque bene. Ma evitiamo di rischiare ancora: da che parte è andato?”. Sconfitto ormai verbalmente dalla sua amica, Finn le indicò la direzione verso cui era scappato Ben. “Grazie della fiducia, vi assicuro che è ben riposta! Userò il comlink per aggiornarvi sulla situazione, promesso!”
“Rey aspetta…”
Provò a dire Rose, ma era evidente che nemmeno lei sapesse bene cosa dire. La sua amica quindi, l’anticipò.
“Di qualunque cosa si tratti ne parleremo dopo alla Cantina, offrirò io per farmi perdonare! A dopo”
Si incamminò a passo veloce nella direzione indicata, salutandoli. Si sbrigò il più possibile prima che qualcuno di loro potesse ripensarci.




Quando Ben riprese coscienza, di istinto alzò il busto ed iniziò a tossire fuori tutta l’acqua che gli era entrata nei polmoni. Contemporaneamente respirò affannosamente, cercando di riprendere l’aria che gli era mancata.
Non fece in tempo a prendere coscienza di cosa stesse accadendo che fu travolto dalle urla di rimprovero di Chewbecca.
“Hai, ragione… è stato avventato da parte mia, ma sto bene… visto?”
Cercò di sembrare il più tranquillo possibile, ma in realtà si sentiva vivo per miracolo. Chewbe continuò a fissarlo, scuotendo la testa con disapprovazione.
“Almeno hai trovato quello che stavi cercando?”
Ben, in un attimo di panico, temendo di averla perduta, cercò la spada laser e constatò che, con suo sollievo, era riposta accanto a lui: annuì quindi indicandola, anche se iniziava a pensare di aver trovato anche ben altro in fondo a quel mare.
Chewbe fissò la spada laser, quindi emise dei grugniti di protesta che stavolta Ben non riuscì a tradurre. Il Wookiee gli lanciò quindi un asciugamano. Il ragazzo lo ringraziò in quanto, in effetti, era fradicio.
Chewbe tornò nella cabina di pilotaggio dicendogli di prendersi il tempo che gli serviva per ristabilirsi, Ben non fece storie in merito: ne aveva davvero bisogno. Si avvolse nell’asciugamano, prese la sua arma in mano e la osservò: le spade laser erano fatte con materiali resistenti all’acqua, quindi avrebbe dovuto funzionare ancora senza problemi. Nutriva buone speranze in merito: infondo non sembrava corrosa. La sfregò con il lembo dell’asciugamano per asciugare il grosso, per il resto avrebbe aspettato che fosse più asciutta prima di attivarla, giusto per sicurezza.
Proprio in quel momento, sentì vivamente la connessione con Rey, quindi si voltò per vederla davanti a lui. La sua espressione e i sentimenti che percepiva da lei lo sorpresero: sembrava sconvolta e aveva gli occhi lucidi.
“BEN! Che fine hai fatto? Per qualche momento non ti ho più percepito tramite il nostro legame, hai idea di quanto mi sia preoccupata? Dove sei? E perché sei… bagnato?”
Disse con un tono misto tra il preoccupato e l’arrabbiato, mentre passò velocemente la mano sulla guancia per asciugare una lacrima che a quanto pare aveva rigato il suo viso.
“Quindi eri preoccupata per me?”
“Ovviamente lo ero! Vuoi dirmi cosa diavolo ti è saltato in mente?”
A Ben dispiaceva l’averla fatta preoccupare, ma allo stesso tempo la cosa lo faceva ben sperare sul fatto che potesse avere ragione e che il suo piano avesse ancora una possibilità.
“Rey, dobbiamo parlare! Vediamoci ad Exegol”
Disse di getto, con decisione.
“Su Exegol? Perché vuoi andare lì?”
Aggrottò la fronte, non capendo il perché di quella richiesta.
“Rey, fidati di me! Ritroviamoci dove tutto era finito”
“Sei tu che non ti fidi più di me, mi sembra! Perché sei andato ad Ajan Kloss senza dirmi nulla? Perché hai affrontato Finn e Poe da solo? Perché adesso sei chissà dove e rischi la tua vita senza dirmi nulla? Perché ti ostini a non vole…” si bloccò perché solo in quel momento notò la spada laser in mano a Ben “ma quella è la tua vecchia spada laser… cosa hai intenzione di farci?” chiese con aria improvvisamente sospetta.
“Rey non è come credi…”
Provò a spiegare lui, ma lei lo interruppe prontamente.
“Non vorrai usarla contro di ME!”
“Rey, se è vero che tieni a me, devi fidarti! Vieni stasera su Exegol e ti spiegherò tutto, voglio parlare con te: non possiamo più rimandarlo e lo sai anche tu”
“Accetterò questo tuo assurdo incontro ma solo per dimostrarti che l’unico che continua a scappare sei TU!”
Replicò lei con ritrovata freddezza, quindi il collegamento tra i due si interruppe bruscamente.
Una parte di lei era veramente felice che Ben stesse bene, quando non lo aveva percepito più tramite il loro legame, aveva temuto di averlo perso un’altra volta e di dover rivivere di nuovo tutta la disperazione e quel senso di vuoto che aveva provato dopo gli eventi della sua dipartita. Ma allo stesso tempo, un’altra parte di lei stava ribollendo di collera per il modo in cui lui si stava comportando e per l’ostinazione che sembrava avere nell’ostacolarla e nel non fidarsi più di lei. Sentiva come se il loro legame adesso non fosse più come prima, non perché fosse cambiato ma perché loro erano cambiati, come se non fossero più in perfetta sintonia come in precedenza.
Amareggiata attivò il comlink per comunicare con i suoi amici.
“Finn, Poe, Rose… mi sentite?”
“Sì, ti sentiamo! Hai novità?”
“Ho trovato Ben, lo incontrerò su un altro pianeta appena si farà sera, quindi non penso sia più una minaccia per la base della Resistenza, probabilmente non è già più qui. Prendo l’X-Wing che era di Luke e andrò lì”
A quell’affermazione seguirono attimi di silenzio da tutti e tre. Fu Rose a romperlo, temendo che Rey chiudesse la conversazione.
“Aspetta: lì, dove?”
“Non ha importanza: devo sbrigarmela io, ma vi prometto che per qualsiasi evenienza vi ricontatterò”
“So cosa hai detto prima, ma è troppo rischioso, se davvero Kylo Ren è imprevedibile come dici. Possiamo provare ad escogitare un’alternativa più efficace… insieme!”
Propose Poe, cercando di farla ragionare.
“Non ti preoccupare ho la situazione perfettamente sotto controllo: sono una Jedi e sono molto più potente di chiunque altro adesso. Lui non mi fermerà, nessuno può farlo… una volta mi hai chiesto perché mi allenassi tanto se non potevo essere utile attivamente alla causa, ed avevi ragione: allora ero debole ed insicura, ma ora che ho consapevolezza del mio potere ed ho il Nuovo Consiglio dalla mia parte, riporterò la pace nell’intera galassia e non avremo più nessuna guerra da combattere. Questo è solo uno dei primi passi e non ho nessuna intenzione di sbagliarlo, quindi tranquilli: tornerò da voi appena sistemata la questione”
Quelle parole, prive della più minima incertezza, lasciarono tutti e tre senza fiato abbastanza a lungo da far interrompere a Rey definitivamente la chiamata. Gli amici si guardarono tra loro con aria tanto perplessa, quanto stupita.
“Pensate che come pianeta possa trattarsi di Exegol? Ren intenderà attenersi al piano che ci ha proposto anche senza di noi? Sempre che ci abbia detto la verità…”
Chiese interrogativo Poe, incrociando le braccia al petto pensieroso. Ma invece di una risposta, ricevette da Finn un’altra domanda.
“A proposito Poe… come mai non le hai accennato di quello che Ren ci ha detto di Exegol, né adesso né prima?”
“Ehi! Non guardate me: mi sembra che nemmeno voi abbiate detto nulla in merito!”
“Già… magari ci è solo sfuggito di mente…”
Ipotizzò Finn con tono poco convinto.
“E se non ci fosse ‘sfuggito di mente’?”
“Cosa intendi Rose?”
“Tutti noi vogliamo bene a Rey e ci fidiamo di lei, sicuramente molto più di Kylo Ren. Sono sicura che fosse sincera in merito alle sue intenzioni e nel volerci proteggere, come avete detto anche voi non mi sembra abbia istinti omicidi o cose simili…” sospirò, cominciando a fare avanti indietro nervosamente mentre parlava ad alta voce “… ma è anche vero che qualcosa di diverso rispetto al solito c’è nel suo modo di porsi e nelle sue parole: mi chiedo se sia possibile che una persona possa cambiare così tanto in un paio di giorni!”
“Se stai suggerendo di dare retta a Ren, a quel punto, non pensi che sarebbe come credere che fosse possibile che invece lui possa essere cambiato in così poco tempo?”
Obiettò Finn.
“Non è quello che volevo suggerire… è solo che, forse, una parte di noi non è proprio, del tutto, convinta. Tu che ne pensi, Poe?”
“Ren non lo conosciamo se non per le terribili atrocità che ha commesso. Fidarsi ciecamente di una sua improvvisa redenzione sarebbe folle. Rey la conosciamo e ci fidiamo di lei, ma forse è proprio per questo che c’è qualcosa che non ci convince nel suo atteggiamento… siamo in una situazione abbastanza di stallo, ma forse c’è una verità che non abbiamo considerato… o meglio che abbiamo negato a noi stessi. Ma, probabilmente, è arrivato il momento di valutarla insieme, per decidere cosa fare”




Ben sospirò pensieroso, mentre fissava la spada laser: convincere Rey non sarebbe stato facile e la conversazione di poco prima lo dimostrava. Ma era la sua ultima speranza e non l’avrebbe lasciata sfumare facilmente. Erano atterrati momentaneamente sulla terra ferma, avevano ancora tempo, quindi decise di ascoltare i consigli di Chewbe e di farsi una doccia calda: non voleva rischiare un malanno proprio adesso. Quindi si lavò e si mise dei vestiti puliti, li cercò tra alcuni che erano appartenuti a suo padre che erano rimasti lì… l’idea non lo allettava particolarmente ma non aveva molta scelta, quindi selezionò quelli più anonimi, che gli potessero andare. Una volta pronto riprese la sua arma e tornò alla cabina di pilotaggio, rassicurò il Wookie sul fatto che stesse bene e che fosse pronto, quindi partirono per Exegol.
Il viaggio non durò molto e nei momenti in cui poteva essere inserito il pilota automatico, Ben chiuse gli occhi in una specie di meditazione, con la spada laser in mano, cosa che fece chiedere a Chewbe cosa stesse facendo.
“Cerco di fare la stessa cosa che feci tempo fa, ma in modo inverso… ancora non ci sono, però: mi serve maggiore concentrazione”
Riaprì gli occhi ed aiutò il Wookiee nella manovra di atterraggio. Il fatto di essere di nuovo su Exegol un po’ lo innervosiva ma decise di non darci importanza: aveva ben altro a cui pensare. Prese quindi la sua spada laser e si chiuse in una cabina per continuare a provare quanto non era riuscito a fare in volo, infondo il sole stava ancora tramontando: c’era tempo.
Aveva scelto come stanza la cabina che utilizzava da piccolo, le volte in cui saliva sul Falcon. Non era enorme, ma la trovava accogliente e forse avrebbe potuto aiutarlo nel suo intento: chiuse gli occhi, con la spada in mano, e si concentrò cercando di isolarsi da tutti gli eventi e le emozioni negative che lo avevano pervaso ultimamente, concentrandosi invece su tutto ciò che gli aveva scaturito pace ed emozioni positive. Ripensò a tutti i ricordi felici che aveva vissuto da piccolo con i suoi genitori, con Chewbe, compreso il perdono che gli aveva concesso poco prima, e a Rey: dal loro primo incontro, i sentimenti che aveva provato ogni qualvolta si erano visti, nuovamente, cambiavano e crescevano. Ricordava perfettamente le sensazioni indescrivibili che aveva provato la prima volta che le loro mani si erano sfiorate, si erano poi allontanati e ricongiunti così tante volte… finché nella battaglia di Exegol si erano finalmente trovati. Il loro legame, quel giorno, era stato più forte che mai. Fino a che lei aveva fatto la cosa più inaspettata: ovvero lo aveva baciato. In quel momento niente aveva avuto più importanza e si era sentito felice come non mai.
Chewbe attese diversi minuti, finché non si iniziò a chiedere cosa stesse facendo lì dentro. Vigeva un silenzio tombale. Dopo un’ulteriore attesa, decise che era stufo di aspettare e si avvicinò quindi alla stanza, quando, improvvisamente, tramite le fenditure della porta, la vide illuminarsi come se fosse stata colpita da dei fulmini.
Spaventato, entrò chiedendo a Ben se fosse tutto ok. Lo ritrovò seduto a gambe incrociate sul letto ed un’espressione calma sul volto, la luce vista prima sembrava essere stata scaturita dalla spada laser che aveva in mano o meglio da qualcosa al suo interno.
“Penso di esserci riuscito: è il momento della verità!”
Impugnò la sua arma, che in quell’istante non emise più alcuna luce, l’attivò e, con sorpresa di Chewbe, la lama era sempre tremolante ma il colore non era più rosso, bensì bianco. Sul volto di Ben si dipinse un’espressione soddisfatta.
“Come hai fatto?”
Chiese il Wookiee stupito.
“Tempo fa utilizzando i miei sentimenti di odio e rabbia ho corroso il mio cristallo di kyber facendolo diventare rosso, anche se nel processo il cristallo si incrinò, motivo per cui il laser è tremolante. Adesso ho fatto esattamente l’opposto: ho incanalato in esso tutti i miei sentimenti positivi… ed ecco qui!”
Testò la spada agitandola leggermente e facendola rigirare sul palmo: sembrava compiaciuto del risultato ottenuto, quindi, la spense.
“Adesso possiamo tornare nella sala di pilotaggio, da lì avremo una migliore visuale”
Fecero quindi come aveva detto e si rimisero a sedere ai loro posti. Ben iniziò a fissare pensieroso ora il paesaggio cupo del pianeta, ora la sua spada disattivata, che faceva girare tra le sue mani come una specie di scaccia pensieri. Il cielo sembrava sempre più scuro e nuvoloso, come se dovesse piovere da un momento all’altro… ironico, sembrava riflettere il suo inquieto stato d’animo.
“Quando arriverà Rey la vedremo o al massimo io potrò percepirla. Devo parlarle Chewbe, è l’unico modo in cui posso provare a salvarla da sé stessa… ma devo affrontarla da solo. Voglio che tu resti a fare la guardia al Falcon in mia assenza”
Le sue parole d’un tratto erano distaccate e decise. Chewbe sgranò gli occhi perché aveva già visto quella stessa determinazione, quello stesso sguardo tempo fa… in suo padre. Allora lo aveva lasciato fare come voleva e lo aveva perso, stavolta non aveva intenzione di farlo di nuovo.
“Non esiste. Vengo con te!”
Ben apprezzò la proposta del Wookiee ed infondo era anche lui un amico di Rey, forse lo avrebbe potuto in parte aiutare col suo piano originario, ma proprio perché teneva a lui, non voleva rischiare. Rey sembrava essere ormai imprevedibile e Chewbe aveva già fatto fin troppo per lui dandogli fiducia: il minimo che potesse fare per ripagarlo, era non fargli rischiare la vita.
“Chewbe, è una cosa che devo fare io. Rey mi ha aiutato a scoprire chi sono veramente e ora tocca a me fare lo stesso. Tengo davvero a lei e non le permetterò di rovinare tutto ciò che ha, come ho fatto io. Farò tutto quello che posso ed è proprio per questo che ho bisogno che tu stia qui. Se dovessi fallire, voglio che tu torni alla base della Resistenza e avverta loro del pericolo che potrebbe rappresentare Rey. A te crederanno”
Il Wookiee sospirò amareggiato: quel ragazzo dimostrava di avere la stessa determinazione di suo padre e nonostante sembrasse consapevole di rischiare la propria vita, non aveva la minima intenzione di esitare. Avrebbe voluto provare a fermarlo, come avrebbe voluto fare con Han quando aveva deciso di parlare con suo figlio. Ma ora, come allora, sapeva che niente avrebbe potuto fargli cambiare idea. Prese quindi una piccola agenda rovinata e la porse a Ben.
Il ragazzo la fissò incuriosito: aveva la custodia in pelle logorata dal tempo, la aprì e si sorprese nel trovare una foto dei suoi genitori, suo zio Luke e Chewbe quando erano più giovani.
Il Wookiee gli spiegò che lì aveva trascritto tutti i ricordi più belli che aveva con i suoi amici, che considerava come una famiglia e che portava sempre con sé, in quanto lo confortava nei momenti più bui… anche se ora loro non c’erano più: grazie a quei ricordi li sentiva come se fossero ancora vivi, accanto a lui, a fargli forza.
Ben sfogliò l’agenda, passando velocemente lo sguardo sugli eventi riportati. Alcuni gli risultavano nuovi e lo incuriosivano, mentre altri li riconobbe, in particolare uno attirò la sua attenzione.
“Ehi, aspetta: allora è vero che mio padre ha percorso la rotta di Kessel in meno di 12 parsec?”
Era convinto che fosse una delle esagerazioni con cui a volte suo padre amava dipingere le sue storie, ma Chewbe annuì confermandogli che era realmente accaduto. La cosa gli fece abbozzare un sorriso. Continuò quindi a sfogliare le pagine di quei ricordi, quando qualcosa cadde dalle pagine dell’agenda. Era un’altra foto ma sembrava molto più stropicciata della precedente, la raccolse e rimase colpito da chi ritraeva: era Chewbe, che teneva in braccio un bambino. Ma non uno qualunque: si trattava proprio di lui quando era più piccolo.
 cap-8
“Ma questi… l’hai tenuta per tutto questo tempo?”
Disse senza parole, trovando assurdo che l’avesse portata con lui, anche quando tutti ormai pensavano fosse perduto come Kylo Ren.
“La foto è stropicciata perché dopo la morte di tuo padre la volevo buttare, sicuro che quel Ben che Han voleva vedere in te a tutti i costi, non ci fosse più… ma nemmeno allora riuscì a farlo” prese la foto dalla mano di Ben e la osservò “forse una parte di me voleva ancora credere che Han avesse ragione, nonostante tutto. Oggi sono contento di poter constatare che è proprio così”
“Ne sei convinto? Mi sento così diverso da quel bambino di un tempo”
“Certo. Ricordo quel giorno: ne avevi combinata una delle tue e Han era furioso, presi le tue difese e tuo padre se ne andò bofonchiando qualcosa sconfitto, quindi tu mi abbracciasti e mi chiamasti per la prima volta ‘zio Chewbe’. Leila, che aveva assistito alla scena, decise di immortalare il momento con una foto” ripose con cura la foto nel suo posto tra le pagine dell’agenda. “Sei cresciuto parecchio da allora, ma il tuo cuore è ancora tanto forte e vivace… ma anche buono, proprio come allora!”
“Lo spero!”
Ammise lui, ma contento delle parole che gli aveva rivolto Chewbe. In quel momento, però, avvertì precisamente qualcosa. “È Rey! Non è lontana, sta atterrando. Devo andare, Chewbe…” Non sapeva esattamente cosa dire, non sapeva nemmeno se sarebbe tornato. Eppure, c’erano così tante cose di cui avrebbe voluto continuare parlare con lui…
“Resto qui solo perché sei una testa dura peggio di tuo padre… facciamo così: quando tornerai potrai chiamarmi di nuovo zio Chewbe… ok?”
Ben gli rivolse un sorriso.
“Grazie!”
Si limitò a dire, quindi si incamminò verso il luogo dell’ultimo scontro con Palpatine.




Rey atterrò su Exegol con l’X-Wing. Ebbe una strana sensazione non appena scese sul suolo del pianeta: era circondata dai detriti e dai segni dell’ultima battaglia che si era svolta lì, ma più si avvicinava alla sala del trono e più riaffioravano vividi tutti i ricordi legati ad essa.
Del trono oscuro o di tutto ciò che lo circondava non era rimasto molto, era un cumulo di macerie ma percepiva ancora vivido e prorompente in quel posto il potere della Forza. Infatti, anche quello, come Anch-to, era un punto in cui la Forza vergeva, anche se più precisamente lo era nel lato oscuro di essa. Sentiva i suoi poteri fremere irrequieti e forti in maniera anomala in quel luogo, come se reagissero e fossero allo stesso tempo incitati da ciò che ne presidiava. Anche se non era sicura che il suo stato fosse dovuto solo a quello.
Arrivò davanti al luogo di cui riportava più vivamente i dettagli, perché lo aveva rivisto spesso da quel giorno nella sua mente, nei suoi sogni o nei suoi incubi: il posto dove Ben aveva donato la sua energia vitale per lei, dove si erano finalmente ritrovati, ma anche dove lo aveva perso immediatamente dopo.
Adesso Ben era proprio lì in piedi che la aspettava, ma era diverso rispetto all’ultima volta in cui si erano incontrati lì per affrontare insieme il nemico. Adesso, percepiva da lui solo tensione.
“Eccomi Ben, come avevi chiesto! Adesso vuoi dirmi come mai siamo qui?”
“Siamo qui perché questo posto è stato importante per entrambi e spero che questo possa aiutarci”
“Aiutarci a cosa, Ben? Abbiamo già tutto quello che ci occorre: tu sei di nuovo qui, i miei poteri sono più forti che mai, ho il Nuovo Consiglio dalla mia parte, quello che resta del Primo Ordine e dei seguaci di Palpatine sono pochi e deboli ormai, questo è il momento giusto di imporsi. Anche i miei amici sono dalla mia parte: se sarai al mio fianco, anche se magari non immediatamente, sono sicura che impareranno anche loro a fidarsi di te. È tutto così perfetto, non riesco davvero a capire cosa tu abbia ancora contro tutto questo!”
Replicò lei, mentre avanzava verso di lui.
“Rey, non puoi continuare a fingere che vada tutto bene. Da quando hai ceduto al lato oscuro sei diversa, sei arrivata anche a colpirmi con i fulmini di Forza e ad abbandonarmi su un pianeta sconosciuto e le cose peggioreranno sempre di più”
“Quindi la Rey di prima poteva commettere degli errori e glieli perdonavi senza problemi, mentre adesso mi basta fare uno sbaglio e solo perché ho ceduto al lato oscuro devo essere condannata? Sempre se si possa parlare di sbaglio, si intende: direi piuttosto che sono stata costretta a farlo, vista la tua ostinazione e completa mancanza di fiducia nei miei confronti!”
Insistette, con convinzione.
“La mia non è mancanza di fiducia, so bene a cosa può portare il lato oscuro e non voglio che accada a te”
“Ma è proprio perché lo sai che mi aspettavo più comprensione da parte tua. Io ho sempre avuto fiducia in te, anche quando hai commesso azioni imperdonabili”
“Tu hai avuto comprensione perché credevi che non fossi perduto per sempre e lo stesso penso io adesso di te”
Rey sbuffò esasperata.
“Non c’è nulla da salvare, Ben: la Rey di prima era debole e governata dalla paura, la Rey di adesso è forte e può davvero fare la differenza. Lo so che hai paura ma non dovresti averla: la Forza ha bisogno di equilibrio, di luce e ombra. Adesso, grazie a noi la Forza è nuovamente in equilibrio, adesso sono esattamente quello che dovrei essere” si avvicinò ancora, allungando un braccio verso di lui fino a sfiorargli la guancia con il dorso della mano. “Finché io sarò nel lato oscuro e tu sarai al mio fianco, la Forza sarà in equilibrio e quindi non dovremo più temere altre minacce”
Ben scostò leggermente il viso per annullare il contatto tra loro.
“E’ solo una bugia che ti racconti: se ti assecondassi davvero dovrei appoggiare e compiere le tue stesse azioni, il che porterebbe anche me al lato oscuro, ovvero al disequilibrio, secondo il tuo ragionamento”
Rey alzò un sopracciglio, sopprimendo una risata.
“Questo perché non riesci a vedere il quadro nel suo insieme. Quando ho toccato la riproduzione del trono dei Sith ho avuto una visione, la stessa che ho avuto tempo prima, ovvero noi due su quel trono: entrambi avevamo abbracciato il lato oscuro della Forza, eppure ho percepito equilibrio in essa. La Rey di prima non ne aveva capito il motivo e ne aveva avuto paura, per questo ha provato ad ucciderti a Kef Bir: si illudeva di poter fare in modo che quello che aveva visto non si avverasse, ma nemmeno lei ci è riuscita. Questo perché più cercherai di cambiare quello che hai visto e più ti imbatterai proprio in quel destino, io ora l’ho capito” Ben sussultò a quelle ultime parole, così simili a quanto gli aveva detto Anakin… parole a cui si rifiutava di credere “…ho capito anche quell’equilibrio in quella visione: probabilmente sarà determinato dalle azioni che compiremo. Non useremo il lato oscuro per il nostro tornaconto, ma solo per portare pace nella galassia, è questo quello a cui siamo destinati! Quindi basta avere paura, basta scappare”
Tese nuovamente la mano a Ben con lo sguardo fisso in quello di lui. L’espressione di Rey, ancora una volta, non lasciava trapelare il minimo dubbio: sembrava pienamente convinta di quanto affermava. Lui non seppe dire se fosse perché ci credesse veramente o perché volesse solo disperatamente farlo… sapeva solo quello che lui voleva fare: allungò la sua mano verso quella di Rey, sperando di attirare tutta la sua attenzione su quel gesto, mentre di nascosto con l’altra tentò lentamente di afferrare la spada laser che portava legata in vita.
Il suo tentativo fallì miseramente quando, inaspettatamente, dalla mano di Rey scaturirono dei fulmini di Forza che gli pervasero il corpo provocandogli dolore ovunque e facendolo ricadere ansimante a terra sulla schiena. Rey si accovacciò su di lui, attivò la sua arma dalla lama scarlatta e la tenne conficcata a terra a poca distanza dal suo corpo.
 cap-8-2
“Pensavi che non me ne sarei accorta? Non sono mica debole come Snoke. Siamo una Diade, ricordi? Inoltre questo posto è un punto di vergenza del lato oscuro della Forza, qui i miei poteri sono amplificati: ho percepito subito le tue vere intenzioni. Penso che tu abbia scelto male il nostro punto di incontro, mio caro”
La sua voce era glaciale e spietata, nuovamente delusa dall’ostinazione di Ben.
“N-non cederò al lato oscuro… la tua visione… non si avvererà!”
Sibilò lui con la voce smorzata dal dolore che ancora sentiva pervadergli il corpo.
“Ancora sei così cieco davanti alla realtà? Quello che ho visto si avvererà eccome, forse hai solo bisogno di un ulteriore incentivo…”
Riavvicinò la mano libera a lui intenzionata ad utilizzare nuovamente i fulmini di Forza, ma una presenza alle sue spalle e una voce la bloccarono.
“Rey, adesso basta!”
Conosceva quella voce, sapeva bene a chi appartenesse, solo che non aveva idea di come potesse spiegare la sua presenza lì.







 


**Angolo Autrice**
In questo capitolo sia Rey che Ben sono determinati e decisi a perseguire le loro convinzioni su fronti opposti. Dove li porterà tutto ciò?
Il passato di Ben mi ha sempre incuriosita e spero che prima o poi gli dedichino una serie, perché secondo me merita molto, da quello che ho letto da piccolo Ben chiamava Chewbe ‘zio’, quindi ho deciso di inserire questo dettaglio, inoltre nel fumetto dell’ascesa di Kylo Ren, Ben trasforma il suo cristallo in rosso utilizzando i suoi sentimenti di odio incrinandolo. Ho quindi ipotizzato che qui facesse l’opposto come ha fatto Ahsoka per guarire il suo cristallo.
A chi pensate appartenga la voce alla fine?

Ringrazio il mio beta Dani1993
   
 
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