Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |       
Autore: Orso Scrive    05/01/2024    4 recensioni
Noi siamo gli H.UL, Hunters of Unusual. Andiamo a caccia di insolito. Se amate il brivido, seguiteci nelle nostre avventure! E, mi raccomando, iscrivetevi al canale e attivate la campanellina degli avvisi per restare sempre aggiornati e non perdervi nessuna novità!
--
Una parodia in chiave horror dei numerosi canali di "ghost hunting" che spopolano su YouTube (almeno, la mia pagina principale ne è piena). Nota: i personaggi di questa storia sono apparsi in precedenza in altre mie storie, ma non è necessario averle lette.
Genere: Mistero, Parodia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Benvenuti sul canale!

 

 

Notte.

Per forza.

Non può essere che di notte.

È nella notte che accadono le cose strane e sinistre. Le cose insolite.

Di giorno c’è luce, c’è rumore. C’è vita.

Ma la notte, le cose cambiano.

Il buio.

Il silenzio.

La morte.

Il gruppo procede adagio. Vanno avanti senza parlare. Il rumore è rotto soltanto dal suono dei loro respiri affannosi, e dallo scricchiolio che produce la ghiaia quando la schiacciano sotto la suola dei loro stivali. Cric-cric. Attorno a loro, è tutto parecchio confuso, si stenta a riconoscere i particolari.

Sono ombre. Zaini in spalla, felpa nera, pantaloni mimetici, scarponi, cappellini neri con ricamato sopra il nome del loro gruppo.

H.UL.

Tra le mani, reggono l’attrezzatura che serve al loro mestiere.

Eddie, che non si vede quasi mai, è addetto alla videocamera. Le sue riprese sono affannose, spesso la mano gli trema facendo ondeggiare le immagini e un lamento gli sfugge dalle labbra. Si capisce che non vorrebbe trovarsi lì. Che ne farebbe volentieri a meno.

Loris stringe in una mano la torcia, per illuminare la scena. Con l’altra sorregge un microfono per captare i suoni più reconditi. Anche lui è nervoso, emana paura a ondate. Sembra quasi che l’abbiano costretto, ad andare insieme agli altri. Proprio quella notte, in cui avrebbe preferito starsene a casa a dormire.

Creep è il duro del gruppo. Lui non ha nessuna paura. È sempre il primo a infilarsi in ogni buco, a strisciare dentro ogni singolo pertugio, curioso di scoprire che cosa troverà dall’altra parte. Non si lascia certo intimidire. Anzi, è sempre pronto a esclamare un gioioso «Ecco!» ogni volta che il rilevatore di campi elettromagnetici che regge in mano si attiva. Perché, si sa, ciò che loro cercano, emette campi elettromagnetici. È la regola base. Nessuno la metterebbe in dubbio. E, naturalmente, nello zaino ha numerosi altri congegni sofisticati e rivoluzionari che, se solo il mondo non fosse un luogo così ottuso, gli varrebbero come minimo il Premio Nobel per la Scienza.

E poi c’è lei.

Morticina, la medium del gruppo. I capelli lunghi e neri, gli occhi iridescenti, il colorito pallido, le labbra dipinte. La felpa sempre abbastanza aperta, la cerniera abbassata a mezzo seno, per non mostrare ma nemmeno per nascondere. Così, giusto per essere certi di attirare anche quella fetta del pubblico che, alle loro ricerche, non si interessa più di tanto. Lei non stringe nessuno strumento, tra le mani. Non ne ha bisogno. Lei li sente. Lei parla con sensazioni e percezioni paranormali.

La telecamera fissa, montata sul treppiede, li inquadra tutti e quattro. Impavidi, camminano sul sentiero, cinto dal bosco, mentre avanzano in direzione di una vecchia e tetra casa nera, a malapena visibile sullo sfondo. Una casa che sembra uscita dal set di un film horror, o magari da un parco dei divertimenti. Forse lo è davvero, chissà. La qualità video, per via dei mezzi a disposizione, lascia il tempo che trova.

All’improvviso, il gruppo si ferma. All’unisono, quasi con un volteggio coreografato, si voltano verso la telecamera fissa. I loro volti sono sgomenti, le espressioni spaventate. Hanno visto qualcosa. Forse, lo hanno sentito. Chi può dirlo. Anche cercando di perdere le diottrie contro lo schermo, o sparandosi in cuffia l’audio a tutto volume, non si riesce a capire che cosa li abbia spaventati tanto.

Ma ecco, Creep indica la telecamera.

Ammicca, sorride.

«Noi siamo gli H.UL, Hunters of Unusual. Andiamo a caccia di insolito. Se amate il brivido, seguiteci nelle nostre avventure! E, mi raccomando, iscrivetevi al canale e attivate la campanellina degli avvisi per restare sempre aggiornati e non perdervi nessuna novità!»

Poi tutti e quattro sorridono e salutano con la mano.

La musica, che fino a quel momento è stato un sottofondo quasi impercettibile, a malapena intuibile – quasi, non lo avresti nemmeno detto, che ci fosse – cresce a dismisura, coprendo ogni altro suono.

L’immagine, già buia, sfuma in un nero assoluto, e sullo schermo resta soltanto la scritta. Lettere rosse, che sembrano grondare sangue.

 

H_UL Hunters of Unusual.

Noi non abbiamo paura, e voi?

Seguiteci e condividete!

Un nuovo video ogni lunedì, mercoledì, venerdì e sabato!

 

 

Poi il video finisce e compaiono i suggerimenti di quelli correlati.

 

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Orso Scrive