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Autore: Sayman    07/01/2024    0 recensioni
Quando il Primo Dottore si ritrova ad affrontare un pericolo più grande di lui, il TARDIS manda le sue successive incarnazioni ad aiutarlo.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo Dottore
 

Pianeta Rakanion, 2513

Il pianeta Rakanion non aveva mai spiccato per bellezza, infatti era solo uno di quei classici mondi totalmente vuoti se non per qualche pidocchiosa foresta qua e la e un terreno tendente al grigio. In una valle, anch'essa grigia si trovava un gruppetto di persone.

<< Non possiamo ringraziarla abbastanza per ciò che ha fatto per noi Dottore >> disse quello che sembrava il classico scienziato spaziale. Il tipo era alto, aveva i capelli neri tirati all'indietro con il gel e due occhialetti rotondi sopra al naso adunco. Indossava una divisa tutta bianca, che era anche l'indumento indossato dai suoi due colleghi che gli stavano accanto.

<< Non preoccuparti amico mio, l'ho fatto volentieri >> disse il Dottore, che stava stringendo la mano di colui che lo ringraziava con entrambe le sue, risultando decisamente impacciato.

Il Dottore era un buffo ometto dall'aspetto trasandato di media statura, con capelli neri lunghi e arruffati. Indossava una giacca nera con i pantaloni piuttosto alti, la redingote di molte taglie troppo grande e il papillon indossato ad angolo storto sotto il colletto della camicia.

<< Lei e i suoi amici ci avete salvato da dei robot assassini che stavano invadendo la nostra fabbrica >> ringraziò ancora l'altro, mentre indicava l'enorme struttura che si trovava poco più in là. L'edificio era di un argento quasi accecante che si illuminava ancora di più quando i raggi del sole vi sbattevano sopra.

<< In fondo i robot la ritenevano casa loro visto che sono stati fabbricati lì >> disse una dei due ragazzi accanto al Dottore. La ragazza era minuta, aveva corti capelli neri e un viso rotondo. Il suo abito totalmente argentato la ricopriva come una seconda pelle. L'altro invece era un ragazzo alto, aveva i capelli castani e una faccia tra il serio e il buffo. Indossava indossava un tradizionale kilt scozzese con un tartan rosso.

<< Comunque sia grazie per la comprensione e per l'aiuto Dottore >> lo ringraziò ancora una volta lo scienziato

<< Comunque sia grazie per la comprensione e per l'aiuto Dottore >> lo ringraziò ancora una volta lo scienziato.

<< Non c'è di che, Jamie, Zoe torniamo al TARDIS >> Il Dottore osservò i suoi due giovani amici, per poi avviarsi verso la sua "casa" mobile, che si trovava poco più in là. << Quando dico correte, correte, capito? >> li avvertì e i due ragazzi annuirono.

Una volta che si furono allontanati a sufficienza urlò:

<< Correte! >>

I tre si misero a correre verso la cabina che rappresentava la loro unica salvezza, dei potenti raggi laser cominciarono a venire dal cielo, scagliandosi contro il Dottore e i suoi amici che si facevano strada tra il fumo creato dagli spari.

<< Dottore! Dov'è il TARDIS?! >> gli chiese urlando Jamie
<< Su per questa scarpata! >> gli rispose mentre goffamente si arrampicava. Una volta raggiunta la cima si girò verso i suoi giovani amici e li aiutò a salire.

<< Finalmente siamo arrivati >> sbuffò lo scozzese.
<< Dottore! Jamie! Aiuto! >> urlò Zoe che stava per scivolare in basso.<< Resisti Zoe! >> gli urlò l'ometto prendendola per un braccio << Jamie avanti prendi l'altro braccio e tiramolla su >> lui fece come detto e riuscirono a tirarla su sana e salva.

Purtroppo un altro raggio impattò nel terreno accanto a loro.

<< Correte! >> urlò lui triando fuori dalla tasca la chiave catapultandosi nel TARDIS insieme ai suoi amici.

Una volta dentro i tre si accasciarono a terra per la stanchezza, anche questa volta l'avevano scampata per un pelo.

Una volta dentro i tre si accasciarono a terra per la stanchezza, anche questa volta l'avevano scampata per un pelo

 

<< Ce l'abbiamo fatta >> disse la ragazza con il fiatone.

<< Già >> affermò il Dottore mentre puliva con il suo fazzoletto rosso la sua faccia e poi quella di Jamie che si scansò subito irritato.

<< Ancora non ho capito perché ci hanno attaccati >> chiese Jamie confuso, in fondo li avevano aiutati no?

<< Perché i robot non erano impazziti per sbaglio, ma sono stati volutamente creati da loro in quel modo. Quando ci siamo immischiati, loro hanno fatto finta che fosse stato un incidente >> gli rispose l'intelligentissima Zoe

<< Se le cose stanno così, che cosa gli impedirà di riprovarci? >> chiese giustamente lo scozzese.

<< A questo ci ho già pensato io >> disse il Dottore mostrando fiero un pezzo di uno strano circuito << vedete questo è il progetto per costruirli, senza di questo non potranno fare più niente >>

<< Anche se non hanno più il progetto, magari qualcuno se lo ricorda >>

<< No Zoe, vedi... loro quei progetti li avevano rubati, quindi nessuno di quella compagnia è in grado di riprodurli >> le spiegò il Signore del Tempo.

<< Dottore sei sempre un passo avanti a tutti >> disse contenta la ragazza.

<< In pratica abbiamo vinto! >> Esultò Jamie facendo sorridere gli altri

<< Bene, credo che sia arrivato il momento di smaterializzarci >> disse l'ometto mentre si rialzava da terra e si avviava verso la console di comando.

<< Solo il TARDIS sa dove finiremo ora >> sopirò Jamie.

<< Vado a posare questo circuito nel mio laboratorio >> detto ciò prese il suo flauto e si mise a suonare mentre usciva dalla stanza.

<< Il Dottore è proprio fissato con quello strumento >> disse ridendo Zoe.

Ad un certo punto però la sala controlli si abbuiò completamente

<< Oh no no no! >> disse il Dottore mentre rientrava.

<< Dottore che succede? >> chiese la ragazza spaventata

<< Non lo so, ma se riuscissi a trovare le luci di emergenza >> disse mentre alla cieca pigiava pulsanti a caso, cosa non facile nel buio più totale.

<< Aspetta, magari posso... >> disse Jamie mentre si tastava addosso << Dottore ho trovato i miei fiammiferi! >>

<< Perfetto, allora accendine uno e vieni qui da me >> gli disse l'ometto e lui si avvicinò << adesso illumina la console per favore >>.

Lui si mise a girare in torno per capirci qualcosa, mentre osservava attraverso la luce fioca dell'accendino la console verdastra e esagonale, gli venne in mente solo una terribile spiegazione.

<< Sembra che il TARDIS sia morto >> disse mesto l'alieno.

<< Morto? >> chiese confusa Zoe << ma è un macchina >>

<< il TARDIS è più di una macchina Zoe, è viva o almeno lo era... >>

<< O magari l'energia è stata trasferita da un'altra parte della nave? >> propose la ragazza del futuro e gli occhi del Dottore si illuminarono.

<< Zoe sei un genio! Jamie illuminami qui per piacere >> disse mentre andava verso un grosso baule in legno, situato un po' più in là.

Dentro il Baule c'era tutto e di più: una palla, alcuni vestiti, dei quadri, un pezzo di bicicletta e tante altre cose strane e bizzarre. Alla fine l'ometto trovò quello che cercava, ovvero un'enorme torcia elettrica.

<< Perché quello che cerco viene sempre per ultimo? >> si chiese sbuffando.

<< Guarda che disordine >> si lamentò Zoe.

<< Ripuliremo dopo >> disse lui mentreaccendeva la torcia << adesso andiamo a vedere dove è finita la nostra energia  >>. 

 


 
   
 
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