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Autore: Sayman    07/01/2024    0 recensioni
Quando il Primo Dottore si ritrova ad affrontare un pericolo più grande di lui, il TARDIS manda le sue successive incarnazioni ad aiutarlo.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo Dottore
 
 

Terra, Venezia, 1388

La bellissima città portuale era in festa, gli abitanti stavano festeggiando il carnevale più famoso dell'universo. Le strade erano piene di nobili mascherati che sfilavano in gondola per i canali della città. Le vie erano in pieno regime. Allontanandosi dal centro la città diventava degradante e spoglia e non era raro trovare qualche ubriacone dormire appoggiato ad un muretto o un malfattore intento a rapinare il poveraccio di turno.

In una di queste vie malfamate stavano passeggiando un quartetto di persone al quanto singolari, tra di loro vi era un vecchio gentiluomo dai capelli bianchi che ostentava un senso dell'abbigliamento edoardiano leggermente eccentrico, indossando un cappotto doppiopetto di velluto nero ebano con un collo a scialle, un gilet di tweed beige sopra una camicia bianca con una cravatta a nastro blu reale, pantaloni scozzesi grigi e stivali elasticizzati lucidi.

Costui era il Signore del Tempo conosciuto come il Dottore, un vecchio scontroso e testardo che viaggiava nello spazio e nel tempo con sua nipote Susan e i loro amici Ian Chesterton e Barbara Wright.

Ian era bello tarchiato e ben fatto, con una faccia aperta e allegra

Ian era bello tarchiato e ben fatto, con una faccia aperta e allegra. I suoi lineamenti regolari e i capelli neri ben divisi gli davano un'aria di onesta affidabilità. Indossava la tradizionale giacca sportiva e la flanella di un maestro di scuola . Barbara era alta, con i capelli scuri, magra ed estremamente bella. Indossava un dolcevita beige maglione e pantaloni neri. Susan aveva capelli scuri tagliati corti che incorniciavano un viso elfico pallido e rotondo. Indossava dei vestiti molto simili a quelli di Barbara, ma più giovanili. I quattro al primo sguardo sembravano una simpatica famigliola in vacanza.

<< Direi che è stata una bella serata, non è vero Nonno? >> gli chiese Susan.

<< Certo Susan >> le rispose il vecchietto.

<< Questi due si sono già dimenticati di essere stati attaccati da alieni travestiti con delle maschere veneziane >> disse Ian rivolto a Barbara che scosse la testa rassegnata. Poche ore prima il quartetto si era ritrovato a dover fronteggiare un gruppetto di invasori alieni che avevano avuto la simpatica idea di camuffarsi utilizzando le maschere veneziane. Per fortuna che il Dottore era intervenuto in tempo e con il suo solito ingegno e un piccolo colpo di fortuna, aveva rimandato gli alieni da dove erano venuti.

<< Magari ci avranno fatto l'abitudine >> rispose lei mentre ammirava uno di tanti canali tipici della città.

<< Gli alieni hanno reso solamente il carnevale un pizzico più interessante >> rispose il vecchietto.

<< Sono stato quasi ucciso in quella festa e lui lo ritiene interessante >> si lamentò l'insegnante

<< Ragazzo mio, smettila di lagnarti >> lo rimproverò lui con il suo solito tono burbero.

<< Il Dottore comunque è stato bravo a smascherare il finto Doge >> affermò Barbara.

<< Mio nonno è il migliore >> disse abbracciandogli un braccio << solo a volte è un po' arrogante >> concluse ridendo

<< Io sono arrogante solo con chi se lo merita! >> sbraitò lui, per poi fermarsi.

<< Perché ti sei fermato? >> gli chiese Ian

<< Sto facendo mente locale su dove ho messo il TARDIS >> disse in tono pensieroso << vediamo dove ti ho parcheggiato... di là >> disse indicando con il bastone un ponte.

Dopo cinque minuti i quattro arrivarono davanti al TARDIS, la meravigliosa macchina spazio temporale del Dottore, che aveva la forma di una cabina della polizia degli anni '60. Seduto con la schiena appoggiata alle porte della nave vi era un uomo decisamente ubriaco che si era messo lì per dormire. 

<< Giovanotto! >> Lo svegliò il Dottore scuotendolo con il suo bastone

<< Ci mancavano solo gli ubriaconi >> disse Barbara con gli occhi sollevati al cielo.

<< Giovanotto! >> Urlò ancora più forte il vecchietto riuscendo finalmente a svegliarlo << che ci fai appisolato davanti alla mia cabina Hmm? >>

<< Chi siete voi? >> gli chiese mentre si alzava con fatica, per poi asciugarsi in modo maldestro la bava dalla sua lunga barba unta e nera. 

<< Vorremo entrare là dentro >> disse Susan indicandogli la cabina.

<< Mi spiace signorina, ma ora questa cosa appartiene a noi! >> disse lui estraendo la spada.

<< Dottore attento! >> urlò Ian mettendosi fra la spada e il vecchio.

<< Calmati ragazzo mio >> disse lui spostandolo per poi andare verso l'aggressore << dimmi, prima hai detto noi >>.

<< Esatto >>

<< Allora vuoi dirmi con chi sei uhm?? >> gli chiese lui con tono minaccioso.

<< Sono con un gruppo di contrabbandieri >>

<< Interessante, si è decisamente molto interessante perché ho incontrato i tuoi amici poco tempo fa al di là del ponte e mi hanno detto di venirti a cercare >> gli spiegò.

<< Tu menti! >>

<< Non oserei mai, guarda uno dei tuoi compari sta proprio vendo qui in questo momento >> gli disse il vecchietto, mentre con il dito gli indicava il punto dove sarebbe dovuto apparire il fantomatico compare dell'ubriacone.

<< Dove? >> gli chiese confuso l'ubriacone.

<< E' dietro di te ovviamente >> gli rispose il Dottore e lui si girò a guardare. Approfittando di questo momento il Dottore tirò fuori la sua chiave ed aprì la cabina.

<< Che state aspettando uhm? >> disse rivolto ai suoi compagni, che non se lo fecero ripetere due volte e entrarono chiudendo immediatamente le porte. Lo sconosciuto accortosi che era stato fregato, cominciò a bussare violentemente sulla porta di legno.

 Lo sconosciuto accortosi che era stato fregato, cominciò a bussare violentemente sulla porta di legno

Il TARDIS all'interno era enorme e completamente bianco. Il Dottore e i suoi amici si trovavano nella sala di controllo bianca e spaziosa, con delle cose tonde e bianche sulle pareti, inoltre vi era anche qualche mobiletto d'epoca qua e là. Al centro vi era la console di comando, la console era esagonale e di colore verde spento. Vi era anche un monitor che somigliava vagamente ad una televisione del ventesimo secolo. 

<< Quel ragazzo non demorde >> disse Barbara sentendolo bussare.

<< Lascialo pure bussare mia cara, vedrai che faccia farà tra un momento >> disse il Dottore ridacchiando.

<< Quel ragazzo si prenderà un bello spavento >> disse Ian, ridacchiando anche lui.

Il Dottore azionò i comandi e il TARDIS scomparve davanti agli occhi del povero ubriacone, lasciandosi dietro di se solo una leggera brezza di vento e un suono gracchiante e futuristico.

<< Nonno dove andiamo questa volta? >>

<< Susan perché lo chiedi? >> Le chiese il suo insegante << tanto lo sai che tuo nonno non sa pilotare ed ogni volta finiamo in un posto completamente a caso >>.

<< Andiamo Ian, lei lo fa solo per rispetto verso suo nonno >> lo ammonì Barbara.

<< Dimmi Chesterfield, osi insultare la mia intelligenza uhm!? >> Lo sfidò il Dottore.

<< Non ho detto questo e il mio cognome non è quello ma Chesterton, ho detto solo che tu non sai pilotare il TARDIS >>.

<< Io lo so guidare! >> imprecò il vecchietto.

<< Calmati Nonno >> gli disse Susan.

<< Mentre voi discutete io vado a cambiarmi >> disse Barbara spazientita.

In quel momento una forte scossa fece cadere tutti per terra e tutti gli allarmi della cabina si attivarono simultaneamente.

<< Ragazzo aiutami ad alzarmi >> disse il Dottore che si dimenava per terra come una tartaruga rigirata.

<< Con quale gentilezza >> si lamentò Ian mentre lo aiutava ad rialzarsi.

<< Dottore che è successo? >> Chiese Barbara

<< Non lo so >> disse lui mentre pigiava pulsanti apparentemente a caso.

<< Nonno i computer dicono che siamo impattati contro qualcosa >> disse sua nipote leggendo i Dati dai computer lì vicino

<< Fammi vedere mia cara >> disse mentre si avviava dietro la vetrata che separava la stanza della console dai computer.

<< Interessante Susan, effettivamente è come dici tu, però gli scanner non rilevano nulla nei dintorni >>.

<< Come è possibile? >> Chiese lei.

<< Non lo so, ma forse ha a che fare con lo sbalzo di tensione avvenuto poco fa >> dedusse lui.

<< Io non ho notato nessun sbalzo >> gli disse sua nipote.

<< Voi giovani siete sempre con la testa fra le nuvole, devi prestare più attenzione a ciò che ti circonda >> la ammonì suo nonno.

<< Dottore vieni a vedere! >> disse Barbara Indicando il monitor e lui accorse subito.

<< Sembra che ci siano molteplici forme di vita a bordo >> affermò un confuso Dottore, ma come era possibile? Qualcuno aveva abbordato il TARDIS?

 

 


 
   
 
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