Appena Kagome si avvicinò al ragazzo, quest’ultimo mosse le orecchie e lei gliele toccò, ma ritirò subito la mano, perché il giovane ringhiò, digrignò i denti e disse: “ Non sono un giocattolo, sparisci!”. La ragazza fece un passo indietro, ma non ebbe tempo di rispondergli, perché Rin urlò: “Kagome, il mostro sta arrivando!”.
La minore delle sorelle si voltò verso il ragazzo e lo supplicò di aiutarle e lui rispose: “Tsk. Levami la freccia che mi sigilla a quest’albero e farò sparire quel verme in un attimo, ma ti avviso…Io sono molto più pericoloso!”. Kagome estrasse la freccia e il ragazzo si lanciò contro l’avversario e lo fece a brandelli con i suoi artigli in meno di un minuto.
Le ragazze assistettero al combattimento strette l’una all’altra e Rin disse: “Spero solo non sia stata una follia liberarlo”. Purtroppo i suoi timori si rivelarono fondati. Appena ebbe sconfitto il nemico, il ragazzo-cane corse verso le sorelle con gli artigli sguainati, ma per fortuna dal bosco qualcuno scoccò una freccia che colpì al braccio il giovane e lo ribloccò all’albero. Da dietro un cespuglio spuntò un’anziana signora vestita da sacerdotessa con una benda sull’occhio destro.
Rin notò immediatamente l’arco che la donna teneva in mano, quindi non esitò a ringraziarla. L’anziana le sorrise e chiese: “State bene ragazze?” Kagome fece cenno di sì con la testa e lei continuò: “Io sono Kaede, la sacerdotessa del villaggio qui vicino, voi chi siete? Non sembrate di queste parti”.
Rin iniziò a parlare esasperata: “Il mio nome è Rin e lei è mia sorella minore Kagome. Eravamo nel nostro cortile a Tokyo, quando dal Pozzo Mangia Ossa del Tempio è uscito un mostro che ci ha trascinato qui e poi quel tipo attaccato all’albero ha provato ad affettarci! Lei può spiegarci cosa sta succedendo, per favore?”.
Kaede scoppiò a ridere: “Care ragazze, il pozzo è qui vicino, ma non c’è nessun villaggio che si chiama Tokyo, forse siete ancora troppo scosse dall’accaduto e non siete lucide” ma appena concluse la frase, la sacerdotessa ebbe un’illuminazione: “Scusatemi, voi in che epoca pensate di stare?”.
Le sorelle la guardarono perplesse e risposero all’unisono : “ Heisei”. Kaede chiese: “Voi conoscete la storia del pozzo? Viene usato per eliminare i resti dei demoni, come quel mostro di cui parlavate e il mezzo demone Inuyasha, il ragazzo attaccato all’Albero dello Spirito e del Tempo. Una volta buttati lì, i resti spariscano e nessuno sa dove finiscano, si dice che viaggino nel tempo e credo che a voi sia successo lo stesso. Dai vostri giorni siete arrivate qui, nell’epoca Sengoku”.
Rin per poco non svenne…quella donna aveva appena parlato di epoca Sengoku e demoni! Bisognava trovare subito un modo per tornare a casa! Mentre la ragazza si scervellava sul da farsi, sua sorella chiese: “Ma cosa volevano da me? Il demone ha parlato di Sfera dei Quattro Spiriti”. Kaede osservò Kagome e le disse: “Il demone che otterrà la Sfera diventerà invincibile.Sei la copia di mia sorella Kykio. Era la sacerdotessa con il potere spirituale più forte del mondo, era la custode della Sfera e la purificava. Ahimè lei non è più con noi da cinquant’anni, morì per mano di Inuyasha, ma riuscì comunque a sigillarlo prima di andarsene. Voi dovete essere delle nostre discendenti e tu, Kagome, dentro di te hai la Sfera. Posso estrarla se vuoi, non sarà doloroso”.
Intervenne Rin: “Sì, per favore! Prima chiudiamo questa storia e prima possiamo tornare alla normalità!”. Kagome annuì e la sacerdotessa iniziò a pregare.
Dal petto della giovane uscì una perla rosa, ma non fecero in tempo a prenderla che un corvo con tre occhi la rubò e iniziò ad alzarsi in volo.
Kaede diede arco e frecce a Kagome e le disse: “Presto, uccidilo! Non deve scappare. Sei l’erede di mia sorella, devi avere il suo potere e le sue capacità!”.
La ragazzina non se lo fece ripetere e scoccò la freccia, ma le cose non andarono come aveva immaginato: colpì la sfera, che si ruppe e i frammenti si sparpagliarono ovunque.
Rin e Kaede non potevano credere ai loro occhi e Kagome esclamò: “Bè, almeno non ce l’ha più quell’uccellaccio!”. Rin scosse la testa e sospirò : Kagome, sei la solita paravento…”
Kaede spiegò alle ragazze che solo Kagome aveva la possibilità di recuperare i frammenti, in quanto riusciva a percepirne la presenza, ma ovviamente Rin non poteva lasciare che la sorellina affrontasse da sola questa missione e decise di restare al suo fianco.
Prima della partenza per la caccia ai frammenti, Kaede condusse le ragazze davanti ad Inuyasha e disse: “Verrà anche lui con voi, può proteggervi. Lo farà, perché vuole impossessarsi della Sfera.
Non temete, metterò al suo collo questo rosario e basterà che voi gli ordiniate di stare a cuccia per tenerlo a bada”. Una volta che il ragazzo-cane fu liberato è messo a cuccia un paio di volte, gli venne spiegata la situazione e il trio composto da Rin, Kagome e Inuyasha partì per l’avventura.