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Autore: Spreeng    09/01/2024    1 recensioni
Ambientazione moderna (AU - era moderna) ed ispirata al film QUASI AMICI.
Sesshomaru viene inserito in un programma di recupero, e viene seguito da una giovane donna dal cuore d'oro...come andrà a finire?
Genere: Generale, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Miroku, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Cavolo, mi ero quasi dimenticato che oggi si riparte 😅...
Spero di farmi perdonare. 😊


"Laurea summa cum laude in Bioingegneria Medica." recitò la sua sponsor sfogliando il fascicolo "E secondo i suoi docenti del liceo, uno studente perfetto, non fosse per l'indole scontrosa ed arrogante."
Lo sguardo di lei si sollevò, nella ricerca degli occhi ambrati del demone, ma non riuscì ad incrociarlo.
"Non mi sarei mai aspettata che ti fossi messo così tanto d'impegno per renderti la vita difficile, Sesshomaru: insomma, avresti tutte le carte in regola per svolgere la professione di chirurgo, ma con tutte le risse cui hai dato inizio o preso parte…"
Dall'altro lato della scrivania, il demone ribatteva con un profondo silenzio.
"Frattura scomposta di ulna e radio del braccio sinistro a seguito di un incidente stradale" alzò nuovamente lo sguardo verso l'interlocutore "ironia della sorte, sembra che i due 'fragili umani' responsabili dello scontro non abbiano riportato lesioni significative." si lasciò scappare un risolino.
Infastidito, Sesshomaru chiuse gli occhi ed aprì la bocca:"Sei più sciocca di quanto pensassi: ero convinto che la dimostrazione di ieri fosse stata sufficiente a farti comprendere che non ti conviene farmi spazientire."
"C'è poco da fare, tutti i miei amici dicono che sono di coccio." ribatté ridacchiando la donna minuta dietro la scrivania."E poi vorrei ricambiare il favore che ti devo."
Che novità fosse questa, sfuggiva alla comprensione di Sesshomaru.
"Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando, quindi spiegati o metti quella boccuccia a buon uso." il tono voleva mascherare la curiosità e la sorpresa, ma Rin sapeva di aver fatto centro.

2 anni prima

"Hey, tutto bene?" chiese la ragazza al demone riverso sul bancone accanto a lei.
Questi, riverso con la guancia sinistra sul bancone, stava scrutando la fanciulla attraverso il bicchiere dello shot mentre ci passava sopra il polpastrello dell'indice destro nella speranza di produrre qualche suono, e canticchiava la versione di Louis Armstrong de LA VIE EN ROSE.
15.
"Non preoccuparti per quel povero ubriaco, tesoro." disse un altro avventore, un umano, ponendosi fra lei e lui "Che ne dici, piuttosto, di divertirci un po' io e te?"
Rin era a disagio per le nuove attenzioni non richieste, e provò a districarsi da quella situazione.
14.
"No, grazie, non sarei una buona compagnia: ero passata solo per chiacchierare con il bartender, che è un mio amico." tentò.
Il giovanotto al bancone sorrise in direzione del bellimbusto.
"Anche io sono un suo amico, sai? Quindi, possiamo esserlo anche noi due per osmosi, giusto?" tornò alla carica quell'avventore molesto.
Sesshomaru odiava le ostentazioni ridicole e sbagliate, gli davano sui nervi.
12.
"È molto gentile da parte tua, ma davvero: no, grazie." insistette Rin, il cui corpo suggeriva il desiderio di fuggire da quella situazione non più solo fastidiosa, ma anche spaventosa.
Ma il suo ammiratore non si arrese.
"Eddai, non essere timida con me!" cominciò, prima di dare una pacca sul fondoschiena della piccola donna, che sobbalzò per l'imbarazzo; improvvisamente, una mano afferrò il polso dell'importuno cliente: una mano artigliata, attaccata ad un demone dallo sguardo torvo e minaccioso.
"Ti ha detto di no, cosa non ti è chiaro, microbo?" intervenne Sesshomaru, la cui pazienza stava giungendo al termine.
10, mantieni la calma.
Il ragazzo dovette metterci molta forza, prima che il demone lo lasciasse andare.
"E tu che vuoi, rottame?" sbottò l'umano "Vedi di farti gli affari tuoi!"
Altri due avventori si avvicinarono a lui, al bancone, mentre Sesshomaru ritornava al proprio posto.
"Qualcosa non va, Shigeru?" chiese uno, corpulento.
"No, tutto a posto: è solo un merdoso ubriacone." rispose lui, massaggiandosi il polso.
8, la situazione stava degenerando.
"Hey!" tuonò il bartender, sulla cui targhetta campeggiava il nome BYAKUYA "Niente turpiloquio nel mio locale!"
"Tu vedi di stare zitto e preparaci da bere, fighetta del…" abbaiò il compare del grassone, che aveva una sparuta chioma bionda; il suo intervento fu interrotto da un pestone al piede.
"Non mancare di rispetto al mio amico" pronunciò ferma Rin, calcando il piede.
9, magari la ragazza sapeva cavarsela da sola.
"Troietta! Vedi di trattare bene i miei amici, o potresti pentirtene." minacciò Shigeru in un sibilo, mostrando il coltello che teneva alla cintura.
Adesso, Byakuya e Rin erano allarmati: un coltello? Davvero l'avrebbe usato contro di lei?
"Tranquillo, ok?" tentò di persuaderlo il bartender "Attento con quell'affare."
A Sesshomaru non piaceva questo modo di fare.
6.
Si raddrizzò sullo sgabello, avvertendo un po' di squilibrio a causa dei 9.000 yen di shot che si era fatto servire, e prese la parola rivolto ai molestatori:"Siete davvero pusillanimi a prendervela con le donne e con chi vi sta servendo."
Rivolse rapidamente un'occhiata al bartender come a voler dire 'grazie per l'alcol.'
"Fuori dai coglioni, pezzo di merda!" Abbaiò uno degli amici di Shigeru.
5.
Il demone si avvicinò ai tre, ma una Rin preoccupata provò a fermarlo.
"Senti, non c'è bisogno di iniziare una rissa qui, ok? Possiamo andare fuori, se preferisci."
"No, so gestire la situazione benissimo", mugugnò Sesshomaru "E tu mi servi qui."
"Come, scusa?" chiese la giovane sgranando gli occhi.
Il suo interlocutore avvicinò la bocca al suo orecchio e le disse:"Esatto: mi serve una scusa per quel che farò."
Dopodiché, rivolse la propria attenzione a Shigeru e i suoi amici, lasciando Rin allibita.
"Le vostre madri sanno che passate le serate ad importunare delle povere ragazze?"
"Hey, boyscout! Ti ho già detto di toglierti dalle palle?" ridacchiò l'uomo più corpulento.
4.
"Devi capirlo, Suneo: deve aver messo anche lui gli occhi su quel bocconcino, solo che Shige si è mosso per primo." Sghignazzò il terzo.
3.
"Dici, Takeshi?" si aggiunse l'uomo con il coltello "Beh, in tal caso mi dispiace molto darti la notizia che adesso lei è mia, vero carina?"
Rin oscillava lo sguardo tra il trio e l'alto demone ubriaco accanto a lei, insicura sul da farsi.
"Ora smettetela, ok?" sbottò Byakuya nonostante il tono di voce tradisse ancora una certa insicurezza "Fuori da qui o chiamo la polizia."
"Fa' pure, e chiama un'ambulanza." lo esortò Sesshomaru.
"Molto bravo, belloccio: sai già come andrà a finire per te." lo canzonò Takeshi.
2.
"Se pensi che una donna possa essere presa o lasciata, devi essere davvero molto stupido…non che mi aspettassi molto da un patetico umano come te" sogghignò il demone.
Improvvisamente Shigeru gli puntò contro il coltello con aria divertita.
"Siamo tre contro uno, ed io sono armato: perché desideri tanto farti del male?"
1.
"Questa giornata è iniziata male, quindi potrebbe esserne il degno finale"
Il suo interlocutore esagerò una risata e prese la parola:"Hai fatto la rima, ahah: non pensavo che questo figlio di puttana fosse un cazzo di poeta! Avanti, fanne un'altra, sono proprio curioso!"
0.
Adesso sarebbero cominciati i guai.
Sesshomaru sapeva che fosse un insulto sciocco, non poteva accettare una simile offesa nei confronti della madre, e avrebbe fatto pentire quell'imbecille di aver pronunciato l'ingiuria.
"Senza quel cucchiaio sei solo un codardo" iniziò a canzonare Shigeru.
Pensò che si sarebbe divertito di più, una volta che gli avesse fatto sparire quella risata idiota dal volto, quindi lo volle esaudire.
"Fatti sotto, inutile bastardo!"
L'offesa fece infuriare l'umano, che gli si avventò contro agitando la lama; Sesshomaru gli afferrò il polso della mano con cui la teneva, lo strinse e lo torse, strappando un urlo all'assalitore, che fece cadere il coltello a terra. Allontanò l'arma con un piede, approfittando del movimento per fornire maggiore energia ad una ginocchiata nei testicoli, seguita a breve da un montante che sbalzò Shigeru ai piedi dei suoi compari, due metri dietro di lui.
Suneo e Takeshi si lanciarono all'attacco insieme, rispettivamente alla sua sinistra e destra; Sesshomaru si spostò a destra ed assestò un poderoso ceffone al biondo semi-pelato, per poi spazzargli le gambe con una falciata alle caviglie, facendolo rovinare a terra.
Mancava solo Suneo, che agitò un cazzotto che andò a vuoto; il suo avversario afferrò il braccio e glielo immobilizzò con il proprio, per poi trascinarlo verso il bancone e sbattergli la testa prepotentemente contro il bicchiere da shot una…due…tre volte: assicuratosi che fosse stordito, lo finì con una gomitata sul muso.
Accasciati a terra, i tre avventori erano ancora confusi per la rapidità con cui era successo tutto quanto.
Sesshomaru, affaticato, si lasciò cadere su uno sgabello e fece segno a Byakuya di essere pronto a pagare. Quando la polizia arrivò, affiancata da un'ambulanza, furono interrogati gli avventori ed il bartender, e tutti indicarono Sesshomaru come il risolutore della rissa.
"Lei ha preso parte alla rissa, giusto?" domandò il sergente Koga Yoromizu, ricevendo un cenno di assenso in risposta dal demone cane.
"Dovrà seguirmi in centrale: li ha conciati parecchio male, e non posso chiudere un occhio; prenda il suo cappotto e mi segua."
"Aspetti, agente!" segnalò Byakuya indicando il coltello di Shigeru "Quella è l'arma che aveva l'uomo con la mandibola a pezzi: il signore con cui sta parlando ha cercato semplicemente di difendersi."
"Ha qualche filmato che lo dimostri?" chiese
Il poliziotto.
"Sissignore!" fu la risposta del bartender.
Nel frattempo, Koga osservò la lama, poi tornò a guardare il demone con cui stava parlando.
"C'è qualcuno che possa confermarlo?" chiese.
"I-io, signor sergente." balbettò una donna minuta che l'agente riconobbe.
"Rin, non ti avevo notata."
"Ihih, non preoccuparti, Koga; piuttosto, salutami Sango, quando la vedi, ok?"
"D'accordo" si congedò, per poi tornare a guardare Sesshomaru "La sua presenza non è più necessaria, chiederemo al proprietario di fornirci i filmati della sorveglianza: le faremo sapere se avremo bisogno di lei."
Gli porse un biglietto. "Sa cosa fare."
Il demone sbuffò, afferrò il biglietto da visita, raccolse il proprio cappotto e sospirò.
"Mi toccherà andare in un altro locale" si rabbuiò.
Appena davanti alla porta, qualcosa lo spinse a voltarsi verso la fanciulla di nome Rin, e a parlarle.
"Hey Rin!" attese che la diretta interessata incrociasse il suo sguardo per assicurarsi la sua attenzione "Torna a casa: tua madre non merita di restare in pensiero per la sua bambina."
'Ma come diavolo parli? Forse sei davvero ubriaco, dopotutto!'
Rin rimase scioccata dalle parole del demone, ma durò solo un secondo: rispose con un sorriso a trentadue denti e promise che lo avrebbe fatto, anche se lui non poteva sapere che lei non aveva più i propri genitori.
Superata la porta, Sesshomaru capì di essersi appena dato un ottimo consiglio.

   
 
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