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Autore: Abby_da_Edoras    11/01/2024    6 recensioni
[The Mandalorian-Canon Divergence con accenni a Star Wars in generale e particolarmente a Andor e Rogue One]
Eccomi qua a infestare con le mie impossibili OTP anche questo fandom! XD Siamo alla fine della seconda stagione di The Mandalorian e, nella mia versione, Luke accompagna Din Djarin e Grogu a casa di Han e Leia per rassicurare il Mandaloriano che il suo piccolo sarà al sicuro. Là, però, il Mandaloriano incontrerà anche altre persone tra cui "un certo" Cassian Andor (che nella mia ff è stato salvato dieci anni prima da Ahsoka Tano) e questo incontro cambierà molte cose nella vita di Din e Cassian ma anche di altri personaggi. E scusate se sono pazza!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a George Lucas e a tutti gli autori, produttori, registi e sceneggiatori di The Mandalorian, Star Wars, Andor, Rogue One, The book of Boba Fett ecc...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ahsoka Tano, Baby Yoda/Il Bambino, Cassian Andor, Din Djarin, Principessa Leia Organa
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'A place to be myself'
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Cap. 7: You’re still gon’ be my man

 

Oh, this body high
Gives me sleepless nights
It's a million times what any drug could give
And my red eyes they go twice as wide
It might look like pain but to me it's bliss

All my friends, they say that you're bad for me
Guess they never felt the high we're on right now
And my sister says I should run away
But she don't know that I just don't know how

Well, if it's unhealthy then I don't give a damn
'Cause even if it kills me, I'll always take your hand
It's unhealthy, they just don't understand
And when they try to stop me, just know nobody can
You're still gon' be my man ayy, ayy, ayy
Still gon' be my man (still gon')
Ayy, ayy, ayy (still gon' be my man)
You're still gon' be my man!

(“Unhealthy” – Anne-Marie ft. Shania Twain)

 

Leia, Han e Luke furono molto felici di rivedere Din e Cassian e li accolsero con affetto e cordialità. Si chiedevano dove fossero stati e cosa avessero fatto in quelle settimane ed erano curiosi di sentire le loro storie… e se, magari, era accaduto qualcosa di particolare. Naturalmente il Mandaloriano era tornato su Hosnian Prime per rivedere Grogu e consegnargli il suo regalo e non certo per raccontare in giro i fattacci suoi, comunque con qualche compromesso tutti si sarebbero accontentati! Era ormai pomeriggio inoltrato quando i due giunsero alla dimora di Han e Leia, perciò la Senatrice organizzò subito una cena per tutti, anche se, a dire la verità, Din aveva voglia di vedere il piccolo Grogu e sapere come stava, come si era trovato in tutti quei giorni, e non di dover fare conversazione.

Fu Luke a sistemare le cose senza tanti complimenti.

“Grogu si è addestrato con me e Ben per tutto il giorno e adesso i due bambini sono stanchi e devono riposare” spiegò. “Ora Leia darà loro da mangiare e poi andranno a dormire perché domattina dovranno svegliarsi presto, è così che funziona l’addestramento dei Padawan. Comunque non preoccuparti, domattina potrai vedere Grogu prima che inizi il suo addestramento e stasera, durante la cena, ti racconterò come stanno andando le cose.”

Il Mandaloriano non sembrava contento di come si stavano mettendo le cose.

“Io sono venuto qui esclusivamente per vedere Grogu, sapere se sta bene, se sente la mia mancanza, e non capisco tutte queste difficoltà” obiettò. “Inoltre gli ho portato un regalo che ho chiesto all’Armaiola appositamente per lui e volevo darglielo.”

“All’Armaiola, eh? Quindi si tratta di un’arma o di un’armatura mandaloriana” disse Luke.

“Sì, è una cotta di maglia in beskar, mi farebbe piacere poterla donare al piccolo perché gli spetta e servirà a proteggerlo e…”

“Dovrai lasciarla a me, invece” dichiarò Luke, “e poi penserò io, nei prossimi giorni, a consegnarla a Grogu. Domattina potrai vederlo e salutarlo, ma non parlargli di questo regalo.”

Il Mandaloriano era sempre più allibito. Ma che stava succedendo? Sembrava proprio che Luke volesse impedirgli di vedere Grogu e persino di dargli il regalo che aveva portato per lui! Possibile che le cose fossero cambiate tanto in poche settimane?

“Insomma, Luke, ma che ti prende?” intervenne Cassian, che si era reso conto della delusione e del disorientamento di Din e la cosa gli lacerava il cuore. “Non eravamo d’accordo che non ci sarebbero stati problemi e che Din sarebbe potuto venire a trovare Grogu tutte le volte che avesse voluto? Cos’è, Ahsoka ha fatto il lavaggio del cervello anche a te?”

Inaspettatamente, Luke sorrise e perse quell’atteggiamento da Kapo Jedi che sembrava aver assunto.

“Ah, lo chiami Din, adesso? Dovete essere diventati molto amici durante i vostri viaggi” commentò, divertito. “Beh, mi fa piacere. No, Ahsoka non mi ha detto niente e comunque siete fortunati perché lei non è qui, è partita qualche giorno fa con Jyn per cercare in tutta la galassia altri bambini in contatto con la Forza che possano diventare dei Jedi. Se ci fosse stata lei avrebbe cercato di impedire a Mando di incontrare il piccolo, mentre io ho solo detto che non potrà vederlo stasera, ma domattina sì.”

“Però hai detto anche che non potrò dargli il regalo che ho portato per lui” riprese il Mandaloriano.

“Quella è un’altra questione e pensavo di parlartene stasera a cena…”

“Io ne voglio parlare adesso, invece” insisté Din, ancora una volta con un tono che esprimeva chiaramente la sua delusione e frustrazione. “Perché non posso dare al piccolo un regalo che ho fatto fare appositamente per lui? Ho fatto tanta strada per andare a prenderlo e…”

Luke si limitò a scrollare il capo.

“Proprio perché è un’armatura mandaloriana” rispose. “Grogu adesso si sta addestrando per diventare un Jedi ed è molto concentrato e impegnato, ha fatto grandi progressi, proprio di questo volevo parlarti durante la cena. Incontrarti non sarà un ostacolo o una distrazione, ma ricevere in dono da te un’armatura mandaloriana lo turberebbe e lo confonderebbe. È molto potente nella Forza e i suoi poteri si sono accresciuti, ma è pur sempre un bambino.”

“Questo lo so, e allora?” Din era davvero esterrefatto e vederlo così confuso e addolorato era una tortura anche per Cassian, che però non sapeva come aiutarlo.

“Tu sei per lui una figura paterna e questo è un bene, dal punto di vista delle sue certezze e della sua serenità” spiegò Luke, “ma adesso Grogu è qui per addestrarsi e diventare un Jedi. Se tu gli regalassi un’armatura mandaloriana sarebbe un messaggio contraddittorio per lui, potrebbe pensare che tu vuoi che lasci l’addestramento e che ritorni con te, che diventi un Mandaloriano.”

Cavolo, a questo non avevo pensato, si disse Cassian, sentendosi all’improvviso molto sciocco. Che ne sapeva lui di regole Jedi o Mandaloriane che fossero? Chiaramente lui era una specie di profano in quella discussione, era una cosa che solo Din e Luke potevano comprendere. Ancora una volta cominciò a dubitare del fatto di poter diventare veramente il compagno giusto per Din e un secondo papà per Grogu…

“Non voglio portarlo via, so che Grogu appartiene a questo ambiente, ma è vero che, un giorno, sarei felice di riaverlo con me” ammise il Mandaloriano.

“Non c’è niente di male in questo, ma sarebbe un male per Grogu al momento attuale” ribatté Luke. “Lui si sta addestrando per diventare un Jedi ed è molto potente, come ti ho detto, si è legato a me, a Ben e anche a Leia e Han, qui sta bene ed è felice. Ovviamente sente la tua mancanza e sarà contento di riabbracciarti, ma cosa farebbe se tu gli regalassi ora un’armatura da Mandaloriano? Molto probabilmente vorrebbe lasciare tutto e ripartire con te, anche solo pensando che sia questo ciò che tu vuoi da lui, e invece non deve andare così.”

Cassian ci capiva sempre meno, al contrario Din sembrava aver compreso dove volesse arrivare Luke.

“Tra qualche tempo sarò io stesso a chiedere a Grogu di scegliere tra la spada laser dei Jedi e quell’armatura da Mandaloriano, e lui potrà scegliere liberamente, secondo la sua volontà e senza essere condizionato da nessuno, né da te, né da me, né da Ahsoka, né da nessun altro” continuò Luke. “Sarà la sua libera scelta, ma non potrebbe essere così se tu gli regalassi l’armatura domani. Non è ancora pronto per fare una scelta libera da qualsiasi condizionamento.”

Il Mandaloriano annuì.

“Ho capito adesso. Va bene, allora prendi tu il regalo e lo darai a Grogu quando saprai che sarà il momento giusto” disse, consegnando il piccolo involto al Jedi. “Non voglio creare problemi a nessuno, per me conta solo che il piccolo stia bene e sia felice.”

“Sei un bravo padre, era questo che mi aspettavo da te” sorrise Luke, prendendo il regalo, e la tensione che c’era stata svanì lentamente, come se non fosse mai esistita.

Era Cassian, semmai, a sentirsi fuori posto. Era intervenuto per difendere i diritti di Din di vedere il suo piccoletto, ma non aveva capito niente e alla fine Din e Luke avevano risolto senza bisogno di lui, si erano compresi ed era andato tutto bene.

Lui non era servito a niente, non capiva quel mondo, era solo un soldato, era stato anche un mezzo delinquente da ragazzo e poi un Ribelle, ma niente di più. Davvero poteva sperare che Din lo volesse con sé per crescere Grogu? Davvero poteva sperare che Din provasse qualcosa per lui?

Cassian Andor, che si era sentito sbagliato per tutta la vita, e aveva creduto di essersi riscattato almeno in parte con la missione di Rogue One e poi partecipando alla Ribellione e ultimamente lavorando per Leia Organa… adesso si sentiva di nuovo sbagliato e fuori posto.

Quella sera, a cena, il Mandaloriano raccontò brevemente alcuni episodi che erano accaduti durante i loro viaggi, ma si guardò bene dal parlare dell’Armaiola e del fatto che lo aveva bandito dai Figli della Ronda e, soprattutto, dal menzionare quel bacio capitato tra lui e Cassian che ancora gli dava da pensare… Volle parlare invece dei progressi di Grogu e anche dei nuovi progetti che Luke aveva in mente per i nuovi Padawan che sarebbero arrivati dai vari pianeti con Ahsoka e Jyn.

“Ma quei bambini che Ahsoka e Jyn porteranno qui allora saranno strappati alle famiglie, proprio come succedeva prima?” domandò Cassian, che quel punto proprio non lo poteva soffrire.

“No, non come prima” rispose Luke. “Certo, finché il Maestro Jedi sarò soltanto io, l’Accademia dovrà per forza di cose trovarsi qui e i futuri Jedi dovranno addestrarsi qui. Ma non saranno strappati alle loro famiglie e non dovranno rinunciare ai loro affetti. I genitori potranno venire a trovarli e i bambini avranno dei periodi, diciamo, di vacanza, che trascorreranno con le loro famiglie. Ho capito, per mia esperienza personale, che avere una famiglia solida e affettuosa alle spalle è un valore aggiunto per un Jedi e specialmente per un bambino che deve imparare a gestire il suo potere. E l’ho visto anche con Grogu, che temevo potesse rifiutare l’addestramento o soffrire la mancanza di Mando e che, invece, proprio perché sa che il suo padre adottivo potrà venire a trovarlo tutte le volte che sarà libero dalle sue missioni, ha dimostrato molta più serenità e sicurezza. Non sentendosi solo e abbandonato ha potuto concentrarsi molto meglio sugli esercizi e migliora ogni giorno. So che dovrò scontrarmi ancora con Ahsoka per questo ma non mi interessa, io voglio che i nuovi Jedi siano sereni ed equilibrati e così anche il loro legame con la Forza ne trarrà beneficio.”

“Bravo, Luke!” esclamò felice Leia.

“Sì, va bene, ma quando lo dicevo io sembrava una stupidaggine, ora invece perché lo dice Luke…” protestò Han.

“Non è così e lo sai benissimo, smettila di fare la vittima!” replicò la moglie.

Luke rideva nel vederli così, abituato a questi battibecchi tra la sorella e suo marito; Din li guardava con tenerezza, immaginando che, prima o poi, anche lui e Cassian sarebbero stati più o meno così e Cassian… Cassian invece era felice per loro, ma sentiva anche amarezza e una punta di invidia perché pensava che, invece, lui non avrebbe mai avuto una simile complicità scherzosa e affettuosa con l’uomo di cui si era innamorato, che non ne era degno. Se solo avesse saputo!

Quando fu ora per tutti di andare a dormire, Cassian era troppo nervoso e agitato e, alla fine, si ritrovò a bussare alla porta della stanza del Mandaloriano. Din gli aprì solo dopo essersi assicurato che fosse lui e, quando lo vide, ad Andor per poco non prese un colpo!

“Ah… io… ecco, scusa, credevo che… ma pensa che scemo, credevo che tu non togliessi mai l’armatura, neanche per andare a dormire!” farfugliò, imbarazzato e confuso. Il Mandaloriano, infatti, si era tolto non solo il casco ma anche tutta l’armatura, rimanendo con una tunica e dei pantaloni scuri, simili a quelli che usava Luke.

“Dipende da dove mi trovo” rispose tranquillamente il Mandaloriano, facendo entrare un Cassian sconvolto. “Se sono in missione, dormo con l’armatura e anche con l’elmo, non si sa mai chi potrebbe sorprendermi. Ma se, come in questo caso, ho la possibilità di avere una stanza e un letto, faccio volentieri a meno dell’armatura. Volevi dirmi qualcosa?”

“Io… sì, io volevo chiederti se domattina, magari, preferivi andare a salutare Grogu da solo, insomma, senza di me” disse Cassian, che non sapeva più dove guardare. “Non so, forse hai delle cose da dirgli, vuoi stare un po’ da solo con lui, ecco, io non me la prendo…”

“Perché dovrei escluderti?” domandò Din, sinceramente sorpreso. “Non è che abbia chissà quali segreti con Grogu e, comunque, tu ora fai parte della nostra famiglia, lui considera anche te un padre e vorrà sicuramente abbracciarti. Hai ancora dei dubbi su questo? Mi sembrava di essere stato chiaro: io ti voglio come mio compagno e come padre di Grogu.”

“Ma io… io forse non sono in grado, anche oggi vedevo come tu e Luke vi capivate e io invece non ci capivo niente su tutte le vostre Regole!” esplose Cassian. “E poi io rovino tutto, non ho fatto altro che fare del male alle persone che amavo, è colpa mia se mia sorella è morta a Kenari, non dovevo andarmene senza di lei, è colpa mia se la mia madre adottiva è morta da sola e… e non potrei sopportare di fare del male a te, se succedesse qualcosa a te, Din, io andrei in pezzi, non ce la farei mai, io non potrei mai perderti e allora…”

“E allora dici un sacco di sciocchezze, Cassian Andor, lo sai?” replicò il Mandaloriano con un tono tenero e affettuoso, stringendo a sé il compagno. “Tu non mi perderai mai, io non vado da nessuna parte e ti voglio con me. Lo vuoi capire questo?”

“Non sono neanche riuscito ad aiutarti prima, quando eri triste perché Luke non ti permetteva di vedere subito Grogu e di dargli il tuo regalo” continuò il giovane uomo, come se non avesse sentito. “Mi sentivo tanto male per te e non riuscivo a fare niente, ero straziato e mi sentivo inutile e…”

“Questo dimostra che sei una persona gentile e generosa e che non potrei trovare un compagno migliore di te” replicò pacatamente il Mandaloriano.

Cassian era poco convinto ma poi Din lo baciò e lo abbracciò stretto e tutto divenne ancora più caotico e qualsiasi parola, obiezione, dubbio svanì in un pulviscolo di stelle, un’intera galassia di emozioni che fremeva sotto la sua pelle mentre il Mandaloriano lo portava con sé a distendersi sul letto e continuava a baciarlo, piano, lentamente e profondamente, accarezzandolo e stringendolo. Un vortice di emozioni lo travolse, i pensieri gli vorticavano in testa, il cuore gli batteva all’impazzata, le ossa e il sangue gli si liquefacevano mentre sperimentava di nuovo quel contatto così intimo e profondo e si sentiva così irresistibilmente appagato e felice da non trovare neanche un motivo per cui non dovesse rimanere lì, stretto a lui, nella perfezione di quell’attimo infinito. Tuttavia, quando fu Din a concludere quel bacio e a staccarsi delicatamente da Cassian, lui rimase a guardarlo con le guance infuocate e i capelli scarmigliati. In qualche strano modo era come se sentisse il bisogno di qualcosa di ancora più intimo, di restare stretto all’uomo, di diventare completamente suo… ma chiaramente Din non aveva avuto quel desiderio e Cassian non poteva certo forzarlo, anche perché non avrebbe saputo come spiegarsi! Il Mandaloriano sembrava perfettamente appagato così.

“Puoi restare a dormire qui stanotte, se vuoi” gli disse.

Cassian avvampò, quella proprio non se l’aspettava!

“Io… ma così poi tutti sapranno che…”

“Immagino che tutti già lo sappiano e comunque non mi interessa, visto che voglio formare una famiglia con te e Grogu” ribatté tranquillo Din. “È normale che capiscano che sei il mio compagno.”

Il cuore di Cassian batteva tanto forte che sembrava volergli uscire dal petto.

“Allora anche a me va bene dormire con te” mormorò appena, abbandonandosi a lui. Sì, in realtà il suo corpo avrebbe desiderato qualcosa in più, ma se Din non era ancora pronto andava bene così, ciò che contava era stare con lui e così si addormentò sereno, stretto al suo Mandaloriano e avvolto dal suo abbraccio caldo e protettivo.

A tutto il resto avrebbe pensato poi…

Fine capitolo settimo

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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