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Autore: HeyCass    13/01/2024    1 recensioni
Quando la tempesta arriva,travolge ogni cosa.
Dalla storia:
Quando Yui aprì gli occhi ,al posto della creatura trovò davanti a se una figura vestita di nero.
"E ..tu chi diavolo sei?" Fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare.
"E' davvero la prima cosa che ti viene in mente?” Chiese la voce,ma Yui continuò a guardare la figura incredula.
“Be sappi solo che sono quello che ti sta salvando la vita ,mi ringrazierai dopo" rispose la persona davanti a se, poi con quella che sembrava un'enorme spadone, talmente grande che Yui fu certa potesse essere più grande persino del suo stesso proprietario, colpì il mostro, allontanandolo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Yesterday, all my troubles seemed so far away"
The Beatles.
 




Zen camminava sotto un sole primaverile, attraversando la foresta. 
Quel giorno tutto sembrava essere più splendente e luminoso, l'aria profumava di fiori ed era fresca e leggera. Zen inspirò forte mentre sentiva nel petto il cuore battere sempre più veloce. Ogni passo che compieva, lo sentiva farsi più forte, fino a che non arrivò davanti alla vecchia casa in mezzo alla foresta.
Il ragazzo si affrettò avvicinandosi ad essa, poi lentamente entrò nella struttura. Non appena mise piede riconobbe immediatamente il dolce profumo di quella casa. L'attraversò fino ad arrivare alla piccola sala, dove fu sicura di trovare lei.
Kaori se ne stava seduta vicino al tavolo, mentre leggeva un libro concentrata a capire ciò che esso le stava raccontando. La guardò, mentre con innocenza rimetteva dietro l'orecchio una ciocca di capelli ricaduta verso il basso. Zen rimase lì, un attimo in silenzioso ad osservarla.
Era così bella, pensò.
 “Kaori” Disse con un soffio.
La ragazza alzò il viso sussultando, ma quando vide la sua figura alla porta, si aprì un un sorriso meraviglioso. Scattò in piedi ed in mezzo secondo fu su di lui stringendolo forte.
Zen rise divertito, mentre l'abbracciava a sua volta inspirando il suo profumo.
Gli era mancata così tanto.
Gli mancava prendersi cura di lei, vederla crescere sotto i suoi occhi, starle vicino, averla affianco.
“Se continui cosi mi stritoli.” Disse lui divertito.
 “Certo, come se un mio abbraccio possa anche solo scalfirti!” Disse la ragazza divertita, allontanandosi lentamente da lui per osservarlo meglio.
“Sbaglio o sei più grosso?” Chiese tastando il petto del ragazzo, Zen arrossì violentemente. 
“Ma che dici..” Rispose grattandosi la testa imbarazzato. 
Kaori rise di gusto, poi lo prese per mano e lo spinse fino al tavolo della sala.
 “Preparo il tè..” Disse lei, sparendo dietro ad una porta.
Zen si guardò intorno osservando quella casa.  Gli mancava quel posto e quella così semplice vita quotidiana con lei.
“Ehi, dove sono gli altri?” Chiese Zen rendendosi conto del silenzio in cui versava la casa. 
“Sono in giro, hanno detto che andavano a prendere qualcosa..” Urlò dalla stanza affianco lei.
“Perchè ti hanno lasciato da sola? Quante volte gli ho detto di non farlo?” Disse accigliato il ragazzo, Kaori rise.
“Zen, sono voluta rimanere io. Sai, inizio a stancarmi di stare appresso a quella banda di maschi scalmanati!” Disse lei, poi la vide comparire poco dopo poggiando delicatamente la teiera e le tazzine sul tavolo. 
Infine verso il tè per entrambi.
“Be, potevano almeno curarsi di lasciarti qualcuno a farti compagnia.” Si lamentò il ragazzo. 
“Zen, smettila! Non ho bisogno del cane da guardia e lo sai!”
Zen la guardò un momento un poco offeso, poi sorseggiò il tè sotto lo sguardo divertito della ragazza.
“Allora? Come va all'accademia? Quante cose hai imparato? Hai fatto amicizia? Sono duri i corsi quest'anno?” Chiese tutta d'un fiato lei. Zen quasi affogò con il tè caldo.
“Ehi calma! Troppe domande in una sola volta” 
“Falla finita e parla!”
Zen sorrise, poi prese a raccontare. 
La vita all'accademia degli shinigami era davvero qualcosa di diverso, per uno come lui, che aveva passato la sua vita a vivere alla giornata, lottando per il cibo o anche solo per avere un tetto sopra la testa. Ormai la frequentava da ben tre anni e lì la sua vita, era completamente cambiata. Zen aveva sempre saputo, che la sua esistenza non sarebbe potuta essere solo quella: vivere a quel modo, senza nulla fra le mani e con solo una piccola ragazza da proteggere. Lui aveva sempre saputo che il suo destino era un altro, sapeva che la sua testa, cosi piena di pensieri e di cose, non poteva essere sprecata per vivere in mezzo al rukongai. Così aveva deciso di iscriversi all'accademia degli shinigami. Era consapevole  che non fosse una passeggiata, eppure Zen non aveva mai incontrato molte difficoltà. Seguiva parecchi corsi e in tutti eccelleva perfettamente. Era abile con la katana ,nella teoria e soprattutto nel kido. Zen poteva dirsi quello che veniva comunemente chiamato 'studente  modello ' . Tutti i professori lo ammiravano e alcuni capitani gli avevano messo gli occhi sopra, nonostante il ragazzo avesse sempre cercato di tenere un profilo basso, cercando di non dare troppo nell'occhio. Voler diventare uno shinigami era sempre stato qualcosa a cui Zen aveva ambito fin da subito e quando Kaori era arrivata nella sua vita, la sua convinzione si era rafforzata. Se prima il suo scopo era poter diventare forte per se stesso, dopo che lei era entrata nella sua vita, quello si era messo in secondo piano. Diventare forte ora, significava essere in grado di proteggerla, a qualunque costo. Era orgoglioso del suo cammino, di quello che stava diventando e di tutto quello che stava facendo.
Kaori sorrise divertita, mentre Zen concludeva il suo racconto.
“Allora? Ti sei fatto qualche amico?” 
Zen si fece serio.
 “Io non ho bisogno di amici..” Disse cercando di guardare altrove. Kaori si incupì un momento.
 “Zen, sono già passati tre anni e tu non hai ancora fatto amicizia con nessuno! Andiamo! Deve esserci almeno qualcuno con cui tu possa andare d'accordo.” 
 “Ho detto che non ho bisogno di amici.” Ripete lui accigliato.
“Si che ne hai bisogno!”
 “No, ti sbagli!” 
“Zen!!” Lo riprese Kaori fissandolo. Lui alzò il viso in collera.
 “Io non ho bisogni di loro!  Quella gente non ha un minimo di cervello, sono inutili e stupidi ed io non ho alcuna intenzione di fare amicizia con certa gente, quindi no! Discorso chiuso!” 
“Zen, chiunque ha bisogni di amici! E dannazione smettila di dire che sono tutti stupidi, solo perchè non sono bravi come te o che non condividano i tuoi pensieri, non significa che non possano capirti!”
 “Preferisco crepare da solo che stare con quelli!” Disse disprezzante il ragazzo, ma Kaori lo ammonì con lo sguardo.
“Perchè non capisci? Non posso sopportare il pensiero che tu stia là tutto solo. Parla con qualcuno, cerca di conoscere chi ti sembra più adatto, ma fallo. Avere qualche amico non ti farà male..” Disse la ragazza guardandolo con tristezza. Ma lui spostò il suo sguardo intenzionato ad ignorare le sue parole. 
Kaori sbuffò scocciata e  si mise composta tornando ad occuparsi del suo libro. Zen tornò a guardarla un attimo 
“Che fai?” chiese confuso.
“Leggo, tanto parlare con te è impossibile.” Rispose la ragazza. Lui sbuffò sonoramente incrociando le braccia. Dopo qualche minuto di silenzio, in cui la ragazza aveva ripreso a leggere ignorandolo, Zen scocciato si  alzò e si avvinò verso di lei, osservando il libro che leggeva.
“Che vuoi? ” Chiese scocciata lei. 
“Che libro è?”
 “Me lo ha prestato Byakuya, per fare pratica” Disse distrattamente la ragazza. Zen storse il naso nel sentire quel nome,  lo infastidiva ogni santa volta.
 “Sempre così gentile eh?” Disse sarcasticamente  il ragazzo.
 “Zen non iniziare!”
 “A fare cosa?”
Kaori lo osservò.
“Questo! Ogni santa volta che parlo di Byakuya tu fai cosi! Smettila, che ti ha fatto per trattarlo sempre cosi? Lui è gentile e buono e...” 
“Oh certo ,il santo Byakuya! Sempre pronto ad aiutarti, un'anima caritatevole proprio!” Disse il ragazzo alzandosi di scatto.
 “Zen!” Lo richiamò la ragazza 
“Che c'è?” Si voltò scocciato.
 “Sai cosa ti dico, basta! La devi smettere di comportarti così. Byakuya è mio amico, devi smetterla di parlare di lui in quel modo, che problemi hai con lui, eh? Lui non ha fatto altro che aiutarmi, perchè non capisci che per me è importante?” Chiese la ragazza arrabbiata.
“Sai perchè? Perchè quelli come lui non fanno amicizia con la gente come te, la gente come lui ti abbandona non appena può, perchè non gli frega di te o di quello che sei. A loro importa solo di quello che va bene per la loro famiglia e il loro nome, punto! E lui finirà per lasciarti indietro, non ti devi fidare di gente come lui! Lui ti farà del male!” Disse furioso il ragazzo. Kaori lo osservò ferita da quelle parole e Zen si rese conto.
“Io..” Cercò di dire immediatamente.
“Ti sbagli Zen. Ti sbagli di grosso! Lui non è cosi. E se continuerai in questa maniera, sarai tu a farmi del male!” Disse la ragazza, mentre gli occhi diventavano lucidi, poi si voltò di corsa ed uscì dalla casa.
“Ka! Ka aspetta!” Disse il ragazzo cercando di raggiungerla, ma quando uscì dalla casa la vide correre verso la foresta e sparire, mentre il cielo si spegneva nel tramonto.
Zen strinse i pugni amareggiato e corse verso la foresta.
Non aveva mai sopportato che gente come Kuchiki Byakuya fosse riuscito a diventare amico di Kaori, non riusciva proprio a farsi scendere giù la questione. Lui l'aveva sempre visto come una minaccia per lei: lui ricco e potente, lei povera e senza niente da offrire. Non sapeva perché quel Kuchiki le fosse cosi amico, ma non voleva che lui potesse farla soffrire e voltarle le spalle e ferirla. Lui era un nobile, la gente come lui dava più importanza al nome e all'onore che all'amore e all'amicizia. Lui lo sapeva e non voleva che quello lì potesse fargli del male. Aveva sperato fin dall'inizio che lui la lasciasse in pace da subito, ma più gli anni passavano più i due si legavano, in una maniera che riusciva sempre ad infastidire il ragazzo. Zen non sopportava Kuchiki Byakuya.
Forse lui non l'avrebbe mai ammesso a voce alta, ma l'unica cosa che lo spingeva ad odiare così tanto  Byakuya Kuchiki era la paura di poter perdere l'unica persona che aveva importanza nella sua vita. Perdere Kaori e vederla schierarsi dalla parte di quel nobile, lo avrebbe ferito più di ogni altra cosa.
Gli avrebbe spezzato il cuore. .
Corse per la foresta chiamando il suo nome più e più volte, mentre la paura che qualcosa le potesse accadere cresceva dentro di lui, poi dopo quasi venti minuti di corsa a perdifiato la trovò, seduta alla base di un albero ,con le gambe al petto e la testa appoggiata alle ginocchia. Zen si sentì leggero, sicuro di vederla sana e salva e si avvicinò lentamente verso di lei. Poi silenzioso, si sedette al suo fianco e le cinse le spalle con un braccio portandola verso di se. La ragazza appoggiò la testa sulla sua spalla.
“Mi dispiace..” Disse lui.
 “Io non voglio che tu possa..” Cerco di dire, ma non trovo il coraggio per finire la frase.
 “Lo so Zen, ma lui non lo farà! Byakuya non è cosi” Disse tristemente la ragazza.
 “Se mi vuoi bene, allora dovrai lasciare che questo succeda"
"Lo so.." Disse in un soffiò lui.
Kaori asciugò un poco le lacrime.
"Io ti voglio bene lo sai? Forse ogni tanto te ne dimentichi"
Zen la guardò spalanco un poco gli occhi nel sentire quelle parole, la strinse di più a se.
"Anche io" Ammise poi, con il cuore stretto nel petto.
"Se davvero un giorno, dovesse capitare ciò che dici, allora correrò da te e farmi consolare, come faccio sempre..” Disse lei.
Zen abbassò il suo sguardo per osservarla e intravide il suo sorriso.
“Certo che sarà come sempre. Ma io non voglio che tu possa piangere per uno come lui” 
“Non lo farò, te lo prometto!” Disse la ragazza alzando il viso e guardandolo negli occhi.
Lui sorrise lievemente e  Kaori lo strinse abbracciandolo.
“Grazie, Zen.” Disse in un sussurro. 
Lui la strinse più forte a se.
 “Aspetta, ho una cosa per te” Disse lei improvvisamente, mettendosi a cercare nelle tasche del vestito, da dove estrasse un paio di occhiali neri e quadrati.
 “So che ti viene difficile avvolte vedere da lontano, così li ho comprati in città. Spero ti vadano bene” Disse lei, aprendoli e delicatamente posandoli sul viso del ragazzo. 
Zen li toccò e sorrise, mentre il cuore nel petto batteva forte.
“Ora va decisamente meglio, mi stanno bene?” Chiese verso di lei.
" Benissimo! Ora sembri quasi serio sai..” Disse la ragazza scherzando, Zen la guardò un poco accigliato, poi scoppiarono a ridere insieme, entrambi con il cuore leggero, di chi sa di avere affianco qualcuno di speciale.






Yui camminava per i corridoi di Las noches, non era riuscita a stare nelle sue stanze, non dopo quello che era capitato solo poche ore prima, perciò era uscita di corsa dalla stanza, in cerca di un  posto.
Quando lo trovò si mise davanti alla porta, conto fino a dieci dopo di che, senza nemmeno bussare , vi entrò.
“Ma che cazzo..” Disse la sesta espada, alzandosi di scatto dal letto.
“Che ci fai qui?”
“Ho fatto un casino!” Disse lei, ancora un poco spaventata.
Lui la guardò affondo.
“Cosa?”
“Credo di aver appena fatto infuriare sul serio Aizen Sosuke.”
Grimmjow la guardò come si guardano i pazzi.
“Tu cosa?”
Lei si mosse nervosa.
“Io, diamine, è una storia troppo lunga!” Disse lei, poi si fermò ad osservarlo.
Grimmjow la guardò confuso.
“Senti tu..  io lo so, noi ci.. odiamo e non ci sopportiamo ma... sei l'unica persona, di cui mi posso quasi fidare qua dentro o almeno spero...”
Lui continuò a fissarla, senza capire.
“Grimmjow la verità è che..” 
Lui continuò a guardarla, destandosi un momento nel sentir pronunciare il suo nome.
Lei non lo faceva spesso, praticamente mai.
“Aizen, lui.. lui non vuole me, non ha mai voluto me!”
Grimmjow inclinò la testa senza capire.
“Cosa intendi?”
 “Fino a qualche mese fa, be forse un pò di più, io ero solo una semplice ragazza umana! Questo! Tutto questo sarebbe stato solo qualcosa di assurdo per una come me. La mia vita era completamente diversa! Io non sono mai stata in grado di vedere o percepire gli spiriti. Se non fosse stato per Kurosaki e quel maldetto Howllow, be io credo che sarei morta già da tempo! E poi sei arrivato tu...”
“Non capisco..” Disse l'azzurro, nel ricevere tutte quelle informazioni insieme.
“Sei stato tu a farmi diventare così, cioè non proprio tu, ma il fatto che tu mi abbia trafitta. Quella notte io sarei dovuta morire, ma qualcuno mi ha donato i suoi poteri da shinigami ed io, sono diventata questo!”
“Quindi non lo sei mai stata dall'inizio?”
“No, io non sono niente, è stata quella shinigami a donarmi i suoi poteri per salvarmi la vita ed io.. be, credo che sia lei la persona che Aizen vuole. Non so dire con quale tipo di legame fossero uniti, ma credo di aver capito che fosse qualcosa d'importante. Tanto da spingere uno come Aizen a scoprire le sue carte e portare qui una come”
Grimmjow si ammutolì, nella sua testa ronzavano pensieri, parole, immagini, ricordi e conclusioni. Ora lui riusciva a vedere il quadro completo, perchè infondo l'aveva sempre sospettato, che c'era qualcosa di strano in quella ragazza e in ciò che Aizen voleva da lei.
L'azzurro la guardò.
“Questa sera io.. Io credo di aver superato il limite! Non avevo mai visto Aizen così arrabbiato. Se mi sentivo in pericolo prima, be ora credo di esserlo sul serio. Lui non mi perdonerà mai per quelle parole..” Disse lei, portando la mani sul viso preoccupata.
L'azzurro si avvicinò verso di lei, le prese le mani abbassandole, fece un mezzo sorriso.
“Fra tutte le persone che potevi far incazzare qui, hai deciso di puntare in alto! Sei proprio terribile tu!” Disse lui, un pò divertito.
“Aizen non ti toccherà o almeno, non penso che te la farà pagare. Se davvero non sei tu il suo obbiettivo, allora forse non ha ancora finito con te. Se no, saresti già morta da un pezzo!”
Yui ci pensò e si rese conto di quante quelle parole fossero effettivamente plausibili, alzò il viso per guadarlo un poco stupita, non pensava fosse uno in grado di pensare cose così articolate.
“Guarda che anche io so usare il cervello, donna!” Rispose lui piccato, capendo il suo sguardo.
“Be non lo dai a vedere spesso..” Rispose lei, lui di risposta la spinse verso di se, avvicinandola il tanto da avere il suo viso ad un passo.
“Non farmi incazzare...”
“Ora che ho fatto incazzare il boss, credi davvero che avrei paura di te?” Lo sfidò le, con un mezzo sorrise.
“Ma io posso essere decisamente più pericoloso..” Disse ad un soffiò dal suo viso.
Si guardarono così affondo, così vicini e la sentirono di nuovo, nonostante tutto, quell'irrefrenabile attrazione, che riusciva ad unirli in un modo che nessuno di loro avrebbe potuto immaginare.
“Cosa farei adesso?” Chiese l'azzurro, ancora così vicino.
“Combatterò, non ho altra scelta!” Rispose lei, perse a guardare il suo viso.
Lui fece un mezzo sorriso,  sfiorandole il naso con il suo, lei sussultò per un momento, poi la lasciò andare.
“Ciò che mi hai detto, rimarrà con me. Nessuno espada merita di sapere così tanto..” Disse lui, fingendo disinteresse, lei sorrise, fu grata di sentire quelle parole, nonostante il suo cuore fosse immerso nella più totale preoccupazione.
  
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