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Autore: MiakaHongo    17/01/2024    2 recensioni
[Post TROS]
Rey stava dormendo quando improvvisamente una sequela di scene terrificanti le passarono velocemente davanti agli occhi: la battaglia di Exegol, Palpatine che le rivela di essere suo nonno e Ben che sacrifica la sua vita per lei morendo tra le sue braccia lasciandola inerme. Ma non erano solo immagini del passato, susseguirono anche delle scene che non aveva mai visto e che mai avrebbe voluto si realizzassero, ovvero i suoi amici: Poe, Finn e Rose feriti che urlavano dal dolore. Non poteva più sopportare quella vista quindi fu lei a sovrastare le loro urla con le sue, fu allora che piombò un improvviso silenzio e si ritrovò circondata da un’oscurità fitta e fredda che la fece sentire improvvisamente sola e angosciata.
“C’è qualcuno?”
Chiese guardinga in posizione difensiva, nonostante non avesse nessuna arma con se.
“Per quanto ancora fingerai che io non esista?”
Quella fredda voce femminile le era familiare.
“Chi sei tu?”
“Tu sai già chi sono io, lo sai da sempre, fingi solo di non saperlo… ma d’altronde è quello che sai fare meglio, no? Fingere che le cose che non ti piacciono non esistano!”
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Rey si voltò e vide davanti a lei il proprietario di quella voce sottoforma di fantasma della Forza, ovvero il suo precedente maestro Luke Skywalker. Si stupì che lui potesse materializzarsi in quel luogo di vergenza del lato oscuro della Forza.
“Non mi dire, è forse stupore quello? Pensavo ti fossi appena dichiarata un’esperta dell’equilibrio nella Forza, dove è finita la tua ritrovata sicurezza adesso?”
Chiese lui con la sua proverbiale calma ed ironia che lo distingueva. Rey si alzò disattivando la sua spada laser, sapeva sarebbe stata inutile contro di lui, quindi si avvicinò al suo vecchio maestro con aria di disprezzo e crescente collera nei suoi confronti, lasciando Ben ancora inerme a terra.
“TU, come osi TU mostrarti qui a me, adesso, facendomi la predica? Dov’eri quando ho invocato aiuto in preda alla disperazione dopo la battaglia di Exegol? Se non volevi che cedessi al lato oscuro perché non mi hai fermata prima? Perché non mi hai consigliata diversamente?”
“Mi avresti ascoltato?”
“Immagino che non lo sapremo mai adesso! Ma non mi sorprende: è la tua specialità startene in disparte quando le cose si fanno complicate. Se non fosse stato per me, adesso tu saresti ancora su quel remoto pianeta, mentre Palpatine ed il Primo Ordine probabilmente avrebbero riconquistato la galassia indisturbati”
“Allora hai deciso di prendere tu il loro posto per farmi un torto? Il lato oscuro ti ha resa, quindi, immatura oltre che incosciente, a quanto pare”
Rey sentì la collera ribollirle nelle vene a quelle parole.
“C’è una profonda differenza tra me e Darth Sidious: io salirò sul trono dei Sith per riportare la pace nella galassia, i miei amici saranno dalla mia parte, Ben cederà al lato oscuro e tutto ciò preserverà l’equilibrio nella Forza”
“Incredibile, tutto quello che hai detto è sbagliato: non c’è nessuna differenza in questo momento tra te e Darth Sidious. Entrambi agite nel lato oscuro pensando di portare la pace nella galassia; tu non salirai su quel trono; i tuoi amici non saranno dalla tua parte in questo assurdo piano; Ben non cederà di nuovo al lato oscuro e niente di questa follia che descrivi potrebbe portare ad altro, se non al caos nella Forza”
“Quello che è incredibile è che tu sia ancora così presuntuoso da pensare che la tua visione limitata ed ipocrita del bene e del male possa avere qualche effetto su di me”
“E come mai sei così convinta che tutto andrà esattamente come te lo immagini?”
“Ho avuto delle visioni, tutte si sono avverate finora e l’interpretazione che ti ho dato è l’unica che potrebbe far combaciare tutti i pezzi”
Luke si fece scappare una lieve risatina a quelle parole.
“Adesso chi è ad avere una visione limitata? Le visioni non si realizzano sempre come ci aspettiamo, servono per prepararci, non per controllarci”
Rey aveva pensato a tutte le interpretazioni possibili di quella visione, ma tra di loro non ce n’era nessuna che avrebbe ritenuto accettabile, ad esclusione di quella che intendeva realizzare.
“Quindi sei tu l’esperto adesso? Bene allora sentiamo: come pensi di provare a fermarmi?”
“Oh, ma io non posso provare a fermarti… ma loro sì!”
Con un cenno della testa indicò qualcosa alla sua destra e solo allora Rey vide e si rese conto della presenza dei suoi amici: Poe, Finn e Rose.
Riportò per qualche istante nuovamente lo sguardo su Luke ma proprio così come era apparso era nuovamente sparito, come se non fosse mai stato lì. Volse quindi la sua attenzione sulle tre figure dei suoi amici.
“Come mai siete qui? E da quanto tempo?”
“Ren ci aveva accennato di volerti incontrare qui e siamo arrivati da abbastanza tempo per constatare che è vero che non sei più in te”
Si limitò a risponderle Poe.
“REY! SI PUÒ SAPERE COSA DIAVOLO STAI COMBINANDO?”
Le chiese, con molta meno calma, Finn.
“Se siete qui da abbastanza tempo dovreste aver capito che il mio obiettivo è solo il meglio per tutti noi!”
Si difese in risposta.
“Forse le tue intenzioni sono buone ma per raggiungere i tuoi obiettivi ti stai comportando in modo irriconoscibile: ti fai molti meno scrupoli, non ascolti le nostre opinioni e pensi di essere l’unica a poter risolvere qualsiasi cosa…”
Le disse Rose cercando di esprimere in maniera onesta quello che avevano osservato, ma fu Poe a concludere il discorso al posto suo, con un tono più secco e meno cordiale.
“Per non parlare del fatto che hai usato i tuoi poteri mentali su di noi durante la riunione del Nuovo Consiglio. O vorresti negarlo?”
Poe e Finn ne avevano parlato ed erano arrivati a quella conclusione: era l’unica spiegazione possibile a quello che era accaduto, anche se era stato difficile ammetterlo, perché nessuno dei due si sarebbe mai aspettato un comportamento simile da lei.
“Non avevo avuto il tempo di spiegarvi le mie motivazioni così ho solo forzato un qualcosa su cui sapevo già che avrei avuto la vostra approvazione”
“Potevi fornire le motivazioni a noi e agli altri membri durante la riunione e lasciarci liberi di scegliere, se eri così sicura che saremmo stati dalla tua parte!”
“Ma avremmo dato segno di non coesione all’interno della Resistenza”
Poe incrociò le braccia al petto e scosse la testa implacabile.
“Rey non ci sono scuse che tengano: tu hai usato i tuoi poteri su di noi, i tuoi migliori amici! Non lo avresti mai fatto prima, ed ora lo hai fatto, per cosa? Per il potere? Per un posto al Nuovo Consiglio che fino a poco tempo fa disdegnavi all’idea di poter anche solo lontanamente diventare una specie di imperatrice… e guardati adesso, invece: ricerchi disperatamente quel potere e sembri pronta a tutto per preservarlo. Questa non sei tu Rey”
“Voi non avete idea di chi sono…”
“Ed invece lo sappiamo bene. Non ti ricordi Rey quando mi hai consolata durante i festeggiamenti della vittoria di Exegol?”
Disse Rose.

Era il secondo giorno dopo la vittoria di Exegol, il giorno precedente lo avevano passato a festeggiare la vittoria tutti insieme, ma anche quel giorno l’animo di tutti era positivo e pieno di voglia di rilassarsi e condividere ancora momenti di convivialità insieme. La cosa non era sfuggita a Poe, il quale cercò di trovare una scusa per tenere vivo quello stato d’animo di tutti: infondo se lo erano meritato del divertimento dopo tutto quello che era accaduto.
“Allora ragazzi che ne pensate di festeggiare anche oggi? Infondo tra non molto sarà la festa della vita, ma perché aspettare? Possiamo fare un pre-festeggiamento e condividere questi momenti di gioia con tutti i nostri familiari! Perché alla fine è un po’ come se fossimo tutti una grande famiglia dopo questa vittoria raggiunta insieme, non pensate?”
La proposta fu, come prevedibile, accolta con entusiasmo da tutti quelli riuniti ad ascoltarlo o, forse, quasi tutti: Rose si era adombrata allontanandosi dal gruppo ed andandosi a sedere in disparte su un muretto di pietra. Rey fu l’unica ad averlo notato e si le si avvicinò.
“Posso?” l’amica non le rispose ma lei lo prese comunque come un sì e si sedette accanto a lei “Non ti va di festeggiare?” le chiese.
“Sono molto felice che abbiamo vinto e di poter festeggiare con voi, ma il discorso di Poe mi ha un attimo rattristata e ti sembrerebbe stupido probabilmente sapere il perché”
Rispose lei, distogliendo lo sguardo.
“Se non me lo dici non lo sapremo mai, non pensi?”
Rose esitò un attimo prima di risponderle.
 cap-9-3
“È che ha nominato la festa della vita e quella era una ricorrenza che passavo sempre con mia sorella. Quindi mi sono sentita per un momento assalita dalla malinconia ed ho perso un po’ la voglia di festeggiare!”
Ammise lei amaramente.
“Bè, se ti può consolare è una festa che, per quel poco che possa ricordarmi, festeggiavo con i miei genitori. Da quando se ne sono andati non l’ho mai più festeggiata, dicendomi che lo avrei fatto al loro ritorno. Quindi posso capire come ti senti e non mi sembra affatto stupido”
“Mi spiace Rey, non lo sapevo”
“Non ti preoccupare ormai sono abituata a non festeggiare… ma che ne pensi se, per oggi, potessimo passare una serata tranquilla tra noi, senza festeggiamenti?”
“Una serata tra ragazze?”
“Beh… per me sarebbe la prima volta!” rispose con entusiasmo, aggiunse però “ma solo se ti va”
Rose ripensò alle serate passate con sua sorella ma questa volta non le venne malinconia, le faceva piacere passarne una insieme a Rey.
“Ma certo, perché no?”

“Ah, ecco dove eravate finite quella sera… vi abbiamo cercato ovunque!”
Esclamò Finn, ma Rose lo ignorò continuando il discorso.
“Quel giorno Rey mi hai dimostrato la tua amicizia, empatia e gentilezza. Mi sei stata vicina nel momento del bisogno e, da allora, mi hai fatto sentire meno la mancanza di mia sorella”
Rey si ricordava quel giorno: aveva pensato che anche se, a differenza di Rose, non aveva mai avuto una sorella, con lei, era un po’ come averla e si sentiva a suo agio in sua compagnia, come se potesse parlarle di qualsiasi cosa. Quei ricordi la confondevano ma non fece in tempo a dire nulla che Finn intervenne.
“Sono d’accoro con Rose, anzi ti ricordi quando, dopo la battaglia di Exegol, ho trovato finalmente il modo per parlarti di quello che ti volevo dire?”

Erano passati diversi giorni dalla battaglia di Exegol, ormai i festeggiamenti erano finiti e il clima si era calmato tornando alla normalità, anche se con un atmosfera più calma rispetto al solito.
In quella tranquillità Finn decise che forse era il momento di parlare finalmente a Rey di quello che voleva dirle da tempo, ma che non aveva trovato il coraggio di fare. Così si avvicinò a lei mentre sembrava intenta in uno dei suoi allenamenti o meditazioni… non riusciva a volte a carpirne la differenza.
Prima che potesse sibilare il suo nome, lei lo anticipò avendo percepito la sua presenza.
“Finn! Come mai sei qui?”
“Rey, devo parlarti”
Il tono della sua voce la preoccupò perché sembrava una cosa seria e, dato il clima positivo di tutti negli ultimi giorni, ne aveva quasi perso l’abitudine. Si alzò, quindi, di fretta per mettersi in piedi davanti a lui.
“È successo qualcosa? Qualche missione urgente da fare? C’è stato un attacco o …”
“Frena! Non è niente di grave. Volevo solo parlarti di quella cosa di cui volevo discutere già tempo fa… ricordi?”
Rey fece un attimo mente locale: dati gli ultimi avvenimenti, le sue attenzioni ultimamente si erano concentrate su tutt’altro, ma alla fine ricordò.
“Oh giusto! Scusami se non ti ho chiesto più nulla a riguardo… sono successe tante cose da allora…ed io…”
“Non ti preoccupare Rey è stato meglio così. Infondo non ero ancora davvero pronto a parlarne probabilmente, ma sento di non poterlo più evitare”
“Dimmi allora!”
Lo esortò lei, curiosa ma ancora preoccupata: infondo sembrava qualcosa di serio.
“Non c’è un modo facile per dirlo…ma credo di essere sensibile alla Forza anche io. Non come te, si intende! Ma ecco mi sembra di percepire delle cose… inizialmente pensavo fosse solo la mia immaginazione ma poi sono diventate troppe volte per poterle ignorare. E poi quando eravamo su Exegol ho sentito come se tu fossi morta… o quasi a quanto pare, perché sei qui!
In quel momento Rey pensò che Finn fosse più sensibile alla Forza di quanto credesse, perché in effetti era morta in quell’occasione, ma Ben l’aveva salvata poco dopo. Tema che avrebbe dovuto riprendere anche con i suoi amici, ma quella non era decisamente l’occasione.
Era comunque felice di non essere l’unica tra loro sensibile alla Forza: spesso per questa cosa si era sentita non totalmente compresa da nessuno, il che era plausibile dato che molte cose sui Jedi e sulla Forza erano ancora difficili da comprendere anche per lei.
“Ma è fantastico, Finn! Non so se potrei farti da ‘maestra’, non penso di essere pronta per quello… ma posso spiegarti ciò che so e quello che mi hanno provato ad insegnare Luke e Leila.
“Sarei onorato di averti come maestra e ne saresti capacissima, devo ricordarti che hai sconfitto l’ex imperatore? Ma non è questo il punto: il fatto è che, per quanto so, sarebbe mio dovere e responsabilità sfruttare questa mia dote e farmi insegnare da te, al fine di dare anche io il mio contributo alla galassia… allo stesso tempo è da quando lo so che cerco di evitarlo. Non so: non mi sento pronto a tutto questo. E lo so che è ipocrita, dato che tutti abbiamo fatto affidamento su di te quando ci è servito”
Rey gli mise affettuosamente una mano sulla spalla.
 cap-9-2
“Finn, il fatto che tu sia sensibile alla Forza non vuol dire che tu debba per forza diventare un Jedi, se non te la senti”
“Andiamo Rey, so bene che ora che le acque si sono calmate, tra le tante cose che volevi fare, c’era il provare a cercare persone sensibili alla Forza per continuare quanto Luke aveva fatto prima di andare su Anch-to. Ma non abbiamo idea di quante persone ci siano con tali capacità o se ce ne siano. Io invece sono qui e sto scappando… sembra in effetti che questa sia l’unica cosa che mi riesca davvero bene”
Disse completamente amareggiato, tamburellando nervosamente le dita della mano sulla fronte.
“Sei troppo severo con te stesso! La Forza è presente in ogni essere vivente, se tu sei più sensibile ad essa sono sicura che c’è un motivo. Ma magari non è detto che questo motivo implichi che tu debba diventare adesso un Jedi. Io stessa ho avuto un dono simile e per anni non l’ho mai sfruttato: sentivo di avere qualcosa e mi accadevano episodi particolari, ma non avevo idea di come utilizzarlo finché non è giunto il momento che io lo facessi. Quindi non importa: se non te la senti è giusto che tu lasci perdere. Magari sei destinato a ‘salvare la galassia’ in unaltro modo, infondo più volte hai già aiutato i tuoi amici e senza saper usare la Forza! E adesso sei anche un generale della Resistenza, mica una cosa da poco! Ma se un giorno deciderai di imparare le vie della Forza, sarò sempre felice di spiegarti quello che so!”
Gli disse infine con decisione e accennando un sorriso di incoraggiamento. Lui rifletté un attimo su quelle parole, ma poi ricambiò il sorriso.
“Grazie maestra!”
Lei sgranò gli occhi: nessuno l’aveva mai chiamata così e le faceva davvero strano.
“Ma che dici? Non ho nemmeno completato del tutto il mio addestramento: non merito un tale appellativo”
“Beh continuerò a chiamarti Rey al momento, ma ho la netta sensazione che dovrai abituarti a questo appellativo prima di quanto immagini, e se te lo dice uno sensibile alla Forza… devi crederci!”
Si scambiarono uno sguardo e risero entrambi.

“Ehi aspetta! Vorresti dire che la famosa cosa che volevi dire a Rey era che fossi sensibile alla Forza?”
Disse sconvolto Poe, apprendendo solo ora la notizia.
“Già”
“E NON me lo hai detto?”
“Non è il momento di parlarne ora, MI PARE!” Lo sgridò lui, prima di rivolgersi nuovamente alla sua amica “Rey quel giorno sei stata comprensiva e mi hai accettato per quello che sono e non per ciò che avrei dovuto essere. Hai dimostrato inoltre di essere già tanto saggia quanto una vera maestra Jedi”
Rey ricordava la fiducia che le aveva riservato Finn a farle quella confessione e quanto la stimasse come maestra Jedi, nonostante in quel momento lei non si sentisse ancora del tutto sicura di essere adeguata a quel ruolo. Eppure il suo amico non aveva avuto nessun dubbio in merito.
“Dopo comunque ne riparliamo!” Insistette Poe rivolto a Finn, ancora offeso per non essere stato informato prima della cosa. Poi però, con un’espressione più seria, si rivolse anche lui a Rey.
“Ti ricordi quando hai usato i tuoi poteri per aiutarmi?”

Rey, Poe e Finn erano in missione per la Resistenza in un piccolo avamposto del Primo Ordine, alcuni mesi prima della battaglia di Exegol. La missione doveva essere semplice: Rey avrebbe distratto e attaccato gli assalitori mentre Poe e Finn recuperavano una cassa mercantile con risorse importanti per la Resistenza.
L’avamposto non era molto grande e quindi nemmeno troppo sorvegliato: per Rey fu abbastanza semplice farsi strada, attirare e mettere fuori gioco gli assalitori, anche perché nessuno di loro si aspettava di trovare un Jedi lì.
Una volta sconfitto l’ultimo assalitore, Rey lo osservò soddisfatta del suo operato e pronta a raggiungere Poe e Finn, ma proprio in quel momento si sentì chiamare da quest’ultimo.
“REEEY!”
La voce di Finn sembrava disperata, quindi gli corse incontro.
“Cosa è successo e dov’è Poe?”
“Stava andando tutto bene: avevamo recuperato la cassa, ma all’improvviso sono spuntati dal nulla due assalitori. Li abbiamo fatti fuori ma, prima di essere sconfitto, uno dei due ci ha lanciato contro una granata… l’abbiamo evitata, eppure l’esplosione ha rotto la cassa ed un frammento di essa ha ferito la gamba di Poe”
Finn si passò nervosamente la mano tra i capelli.
“Portami da lui, dobbiamo prenderlo e portarlo al Falcon, lì abbiamo l’occorrente per il primo soccorso!”
“Ma è proprio questo il problema: non riesce ad alzarsi e ho provato a bloccare la ferita con delle fasce in modo da poter andare al Falcon, ma l’emorragia non si ferma e ho paura che ci voglia troppo tempo per fare avanti e indietro”
Rey chiese all’amico di condurla dal pilota e così fece. Poe era seduto a terra poggiato con la schiena e la testa contro il muro, la gamba che perdeva ancora sangue, riversato a terra sotto di essa, nonostante la fasciatura improvvisata da Finn. Rey si accovacciò accanto a lui per osservare meglio la ferita ma tremò nel constatare che doveva essersi lesa l’arteria femorale: era l’unica spiegazione per tutto quel sangue. Purtroppo Finn aveva ragione: era impossibile muoverlo da lì e probabilmente non avrebbero fatto in tempo ad andare e tornare dal Falcon, vista la copiosità dell’emorragia, e Poe sembrava saperlo.
“Non vi preoccupate per me, ho visto di peggio: andate al Falcon, qui è pericoloso. Se ci fosse sfuggito qualche altro assalitore potrebbe utilizzare dell’esplosivo anche contro di voi”
Affermò il pilota, cercando di essere il più convincente possibile, ma la voce affaticata lo tradiva.
“Che c’è? Stai già delirando per la ferita?” chiese Rey “non esiste che ti lasciamo qui! È fuori discussione!” asserì con tono fermo di chi non ammetteva di essere contraddetta.
Finn si avvicinò a lei per sussurrarle “Rey, ti prego, dimmi che puoi fare qualcosa…”
Rey passò un’occhiata nervosa prima a Finn e poi a Poe. Avrebbe voluto davvero potergli rispondere tranquillamente di sì, ma la verità era che vedeva davvero poche possibilità al momento. Era assurdo: si stava allenando quasi tutti i giorni sotto la guida di Leila, stava recuperando tutte le informazioni possibili sui Jedi ed era riuscita persino a riparare la sua spada laser e a reintegrare con la Forza il cristallo di kyber.
Come avrebbe voluto che fosse possibile fare lo stesso anche con le persone… un momento! E se fosse stato possibile?
L’idea le attraversò la mente come un fulmine a ciel sereno, ma la verità era che se anche fosse stato possibile, non aveva idea di come farlo. Non aveva mai letto nulla a riguardo… ma la vita di Poe valeva di certo almeno il tentativo. Rey tese quindi la mano verso la ferita di Poe e chiuse gli occhi per concentrarsi.
“Ehi aspetta! Cosa stai facendo?”
Chiese dubbioso Poe ma la ragazza non gli rispose, forse perché in parte non ne era del tutto sicura ancora nemmeno lei. In assenza di una sua risposta Poe provò a rivolgersi al suo amico, ma lui scrollò le spalle.
Rey si concentrò sulla Forza che sentiva scorrere in Poe: sembrava sofferente e sempre più fioca rispetto alla sua, che invece era ancora energica e vibrante. Fu allora che le venne una folle idea: provò a trasmettere una parte di quella sua stessa Forza vitale al suo amico, più precisamente la concentrò sulla sua ferita.
Il respiro di Poe, da affannoso, divenne sempre più regolare. Il pilota sentì la gamba fargli sempre meno male e la ferita sembrava non sanguinare più. Si sentiva molto più in forze di poco tempo prima, quindi, allungò le braccia per sciogliere la benda alla gamba.
“Cosa fai? Aspe-“
Ma le parole di Finn gli morirono in gola, ed anche Poe rimase letteralmente senza parole, nel constatare che la ferita era quasi sparita.
Rey aveva appena riaperto gli occhi ed aveva abbozzato un ampio sorriso nel vedere il successo del suo tentativo, ma non fece in tempo a dire qualcosa che si sentì pervasa da un senso di debolezza ed un forte capogiro. Prontamente Finn e Poe la sorressero con le mani.
“Ehi, stai bene?”
“Tutto ok?”
Chiesero preoccupati, quasi all’unisono.
“Sì, sono solo un po' stanca, usare la Forza in questo modo è stato molto impegnativo”
“Che cosa hai fatto?”
Chiese Poe ancora incredulo.
“Non ne sono sicura, ma penso di aver usato una parte della mia Forza vitale per guarirti. Non so dirti di più perché non lo avevo mai né letto né fatto prima”
“Perché hai rischiato una cosa del genere?”
“Non mi hai ascoltata prima? Ho detto chiaramente che non ti avrei lasciato qui, ed io mantengo sempre la mia parola! E poi tu avresti fatto lo stesso al mio posto”
“Grazie”
Disse il pilota prima di abbracciarla.

Rey si ricordava che quella volta non aveva mai usato prima d’ora i suoi poteri in quel modo, ma sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare Poe, e se questo significava usare la sua energia vitale, per lei era stato un prezzo più che accettabile per salvare il suo amico.
“Allora hai usato addirittura la tua energia vitale, e lo hai fatto per aiutarmi e non per ingannarmi. Ma sappiamo tutti che lo avresti fatto per ognuno di noi perché è questo che sei realmente! Non una sorta di imperatrice disposta a tutto per raggiungere i suoi scopi!”
Tutti quei ricordi e quelle parole avevano portato in Rey uno strano senso di confusione e sentiva la testa pulsare. Sembrava che i suoi amici stessero aggiungendo altro, ma non li riuscì a sentire perché le loro voci furono sovrastate da altre mille nella sua testa. Voci che sembravano riecheggiare da quel luogo direttamente dentro di lei.
“Non è vero, loro non tengono realmente a te”
“La verità è che ti temono, temono il tuo potere e quello che sei diventata”
“Ti sono tutti d’intralcio”
“Dovresti solo ucciderli”
“Accetta il nostro potere, ti aiuteremo noi”
Tutte quelle voci si sovrastavano e affollavano sempre di più provocandole un forte dolore alla testa. Sentiva la rabbia crescere dentro, in quanto non intendeva lasciarsi guidare né da quelle voci né da quelle dei suoi amici: avrebbe determinato in autonomia il suo destino, con le sue forze.
“SILENZIO!” Comandò urlando ed improvvisamente calò il silenzio sia delle voci che sentiva all’interno della sua testa, che da quelle dei suoi amici. Questi ultimi notarono con stupore che i suoi occhi erano diventati di un inquietante colore giallo quando si rivolse nuovamente a loro “Non capite? Non ci sarà più bisogno che altre persone soffrano come hai fatto tu Rose per la perdita in guerra di un parente, non ci sarà più bisogno che persone particolarmente sensibili alla Forza come te Finn siano costrette ad addestrarsi per diventare Jedi, o che degli amici come te Poe rischino inutilmente la loro vita. Una volta che avrò portato a compimento ciò che intendo fare, vigerà equilibrio nella Forza e la galassia vivrà il periodo di pace più lungo mai vissuto!”
“Se il prezzo da pagare è la perdita della Rey che conosciamo, della vera Rey… non siamo disposti a pagarlo!”
Intervenne fermo Poe. Rose e Finn annuirono concordi alle sue parole.
“Io SONO la vera Rey! E voi vi comportate così solo perché siete convinti del contrario. Volete sapere la verità? La verità è che sono una Palpatine, Darth Sidious è mio nonno!”
 cap-9
Tuonò Rey in preda ad un evidente collera. A quella notizia i suoi amici sgranarono gli occhi fissandola con completa incredulità: non sapevano se ritenevano più assurda la notizia o il fatto che Rey non glielo avesse detto prima.
“Rey ci hai davvero nascosto una cosa del genere?”
Esclamò Poe senza parole.
“Non è possibile…”
Biascicò Finn, ma la sua voce fu subito sovrastata da quella di Rey.
“Ed invece è così. Non ve l’ho detto prima perché sapevo che questa sarebbe stata la vostra reazione… e mi confermate che avevo fatto bene, perché la verità è che avete sempre temuto i miei poteri ed ora temete anche la mia discendenza” iniziò a passeggiare avanti e indietro davanti a loro, senza mai staccare il suo sguardo implacabile dalle loro figure “vi ha fatto comodo però sostenermi finché rispecchiavo il Jedi perfetto che tutti desideravate, ma ora che sono la discendente di uno dei più grandi Sith che sia mai esistito, non siete più convinti delle parole che avete detto poco fa, eh? Prima mi volevate come rappresentante del Nuovo Consiglio ed ora che voglio esserlo, che voglio essere quell’eroina che la vecchia Rey non riusciva ad essere fino in fondo, non vi va bene? Siete solo dei bugiardi ipocriti e non mi lascerò fermare da voi”
La sua voce era cinica e spietata, molto diversa da quella che erano abituati a sentire da lei.
“Rey aspetta non…”
Ma Rose non riuscì a finire la frase perché Rey colpì tutti e tre con i fulmini della Forza. Non si trattò di un colpo mortale, non intendeva ucciderli, ma solo ferirli abbastanza, affinché non si potessero rialzare per un po’. Li osservò ricordandosi della visione che aveva avuto anche di questo momento, al quale in passato si era rifiutata di credere.
Iniziò a piovere e sembrò quasi che il clima beffardo si divertisse ad imitare la tempesta di emozioni che sentiva turbinare dentro di lei.








 


**Angolo Autrice**
Questo è un capitolo dove intervengono tutte le persone care a Rey per cercare di farla tornare in sé, compreso una piccola intromissione anche di Luke, che non potevo non rappresentare se non con il suo fare un po’ canzonatorio e ironico.
Ho inserito dei ricordi con ognuno dei suoi amici, cercandomi di immaginare delle situazioni che potessero averle lasciato qualcosa. Per Poe ho immaginato una scena dove lei usa per la prima volta i suoi poteri di guarigione su qualcuno, perché quando li usa nel film davanti a Poe e Finn questi non mi sembrano più di tanto sorpresi, quindi mi sembrava plausibile che lo avesse già fatto in precedenza.
Per Finn invece gli ho finalmente fatto confessare la famosa cosa che voleva dire a Rey durante ep, IX!
Per quanto riguarda Rose a me piace molto l’idea che possa avere un rapporto quasi di sorellanza con Rey, infondo lei è rimasta senza sorella mentre Rey non ne ha mai avuta una!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, cosa pensate possa accadere adesso?

Ringrazio il mio beta Dani1993
   
 
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