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Autore: Eristhestrange    25/01/2024    0 recensioni
[The Sandman]
E' già passato del tempo da quando Morfeo ha riacquistato il suo potere e le cose sembrano essere tornate alla normalità. Questa tranquillità sembra però essere destinata a non durare.
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PER ME SI VA NELL'ETERNO DOLORE


 

Non ero immune al fascino dell’amore. 

Avevo avuto le mie cotte alle superiori e durante il mio periodo universitario avevo avuto una relazione con Noah, un ragazzo che frequentava la mia stessa università. 

Eravamo stati insieme un paio di anni e poi alla fine ci eravamo stancati l’uno dell’altra. 

Non è finita male, siamo rimasti in buoni rapporti, ma da lì in avanti non sono più riuscita a trovare qualcuno e forse nemmeno mi interessava. 

Quello che mi importava era laureami e poi cercare di vivere una vita serena. 

Nella prima ero riuscita, nella seconda a quanto pare no. 

"Ma non hai detto che Sogno è quello che detesti di più?" 

"Detestabile non rende nemmeno l’idea. Sogno degli Eterni è una vera e propria seccatura" da dietro una colonna comparve quella che sembrava essere una donna dalla pelle scura e il volto sfigurato. 

"Dici bene, Sogno è proprio il peggiore" disse ridendo Lucifero ma io non stavo decisamente ridendo. 

"Ti pare una cosa su cui scherzare? E poi ti ricordo che potrei anche rifiutarmi di stare ai tuoi piani, non è una decisione che riguarda te!" 

"Non mi riguarda? Questo lo vedremo. Ad ogni modo saranno le Moire a decidere se potrai sposarti o meno e poi sta tranquilla...farò in modo che Sogno non possa sbarazzarsi di te" 

"SBARAZZARSI DI ME? Mi stai dicendo che potrebbe uccidermi? Ma perché lo stai facendo, cosa ci guadagni?" le cose stavano andando di male in peggio, l’unica cosa che mi veniva in mente era che dovevo uscire da quella situazione al più presto o sarei stata spacciata. 

"Te l’ho detto che è il peggiore degli Eterni e no, ovviamente non ti verrò a dire le mie ragioni, sappi solo che le ho e sono molto buone" 

"E se le Moire dicessero di no?" c’era in effetti anche questa possibilità da calcolare. 

Le Moire. 

Anche di queste aveva spesso sentito parlare. 

La storia greca era costellata di dei, miti e leggende che era necessario sapere per poter indagare a fondo le vicende di quel popolo, fra questi miti vi erano anche le Moire. 

Si diceva che sapessero passato, presente e futuro e da come ne parlava Lucifero sembrava che in qualche modo il loro consenso fosse fondamentale. 

Forse non erano le Moire come le conoscevo? 

Del resto, molte cose si stavano rivelando come non avrei mai pensato. 

"Non diranno di no. Ma se lo faranno sarai costretta a stare qui, alla lunga diventeresti un demone come Lilith e i tuoi fratelli non saranno clementi con te" 

"Dunque...quand’è che mi sposo?" 

 

Non avevo più voglia di parlare, di ascoltare, in realtà non avevo voglia più di nulla, solo di svegliarmi dall’incubo in cui ero finita.  

Le Moire avevano la decisione in pugno e il mio fato era stato segnato. Avrei sposato Sogno degli Eterni o sarei rimasta all’inferno facendomi divorare da esso, diventando un demone. 

Mi chiusi in quella stanza, pur sapendo che non sarebbe servito a nulla contro il re degli Inferi, volevo solo cercare di riprendere il controllo su almeno uno degli aspetti della mia vita.  

Ma come era potuto succedere? 

Avevo il mio lavoro, la mia casa, i miei sogni…tutto era morto la notte in cui Lucifero è venuto da me. 

Mi sdraiai sul letto, affondai la faccia nel cuscino e piansi, piansi fino a diventare esausta, piansi finché non mi addormentai. 

 

Ero sdraiata in un campo di margherite. 

Avevo cinque anni. 

Ancora fissavo il cielo azzurro davanti a me, cercando di indovinare le forme in mezzo alle nuvole.  

Un raggio di sole mi colpì il viso e mi coprii il volto con l’avambraccio prima di accorgermi che qualcuno mi stava facendo ombra. 

"Mamma?" chiesi, ancora leggermente accecata dal sole, ma a rispondermi fu una cupa voce maschile "Sei tu Vivian Decour?" al suono della voce sconosciuta mi alzai cercando di capire chi avessi davanti, ma la figura era in controluce e non ne scorgevo i dettagli. Mi voltai verso mia madre che mi osservava da lontano, seduta sotto ad un albero. Mi sorrideva e mi salutava. La salutai di rimando. Andava tutto bene. 

Mi voltai di nuovo verso la figura e risposi "Si, sono io, sono Vivian Decour!" e improvvisamente, mentre pronunciavo quelle parole, cominciai a crescere, fino ad assumere il mio aspetto presente.  

La figura in penombra si avvicinò. Un uomo dai capelli neri, vestito di nero e con un lungo soprabito mi si avvicinò. Sopra di lui volava in circolo un grosso corvo. La sua pelle era diafana, i suoi occhi che mi scrutavano con severità racchiudevano l’universo dentro di loro. 

"Non è il momento" gli dissi semplicemente "Voglio solo dormire serena per un po’". Pensavo che l’avvento della figura in nero avrebbe significato che il mio sogno stava prendendo una piega da incubo e dopo quello che avevo passato c’era più di una ragione perché questo avvenisse. Tuttavia, mi ero resa conto di essere in un sogno, quindi avevo la certezza di poter stravolgere le cose come volevo. D’altronde era la mia mente, no? 

"Io e te dobbiamo parlare" disse caustico. Gli voltai le spalle per andarmene e me lo ritrovai di nuovo davanti, il suo sguardo era rigido, severo, imperscrutabile. 

"Tu non lo sai ma sto avendo davvero delle pessime giornate quindi per favore trasformati in un coniglio o qualsiasi altra cosa e va’ via. Ci mancherebbe solo che avessi incubi quando la realtà è già un incubo…" mi voltai di nuovo per andarmene ma l’uomo ricomparve di fronte a me, sempre più vicino. 

"Ora tu mi ascolterai" a quell’ordine stentoreo il campo in cui mi trovavo e tutto quello che mi circondava si contorse come un serpente e si modificò a tal punto che in pochi istanti mi ritrovai in una sala del palazzo di Lucifero, all’Inferno. 

Era un posto che non mi aveva mostrato: una sala circolare dall’aspetto austero con un enorme affaccio sull’esterno. Dalla posizione in cui ero, dietro ad un muro, riuscivo a spiare le due persone che erano presenti al centro della stanza: una era Lucifero, l’altra era l’uomo che avevo appena visto nel mio sogno. 

Non sapendo se stessi ancora dormendo o se fossi veramente lì, nel dubbio rimasi nell’ombra e cercai di capire cosa stesse succedendo. 

"Non puoi sottrarti al giudizio delle Moire, Morfeo!" così aveva detto Lucifero. 

Quello, quindi, era Sogno degli Eterni? Ma se l’avevo appena incontrato...tutto era estremamente confuso, ma continuai ad ascoltare il loro dialogo. 

"La tua richiesta non è corretta, Stella del Mattino. Non posso sposare tua figlia, lei appartiene al tuo Reame, all’Inferno" 

"Ti sbagli, Sogno, lei non appartiene affatto al regno degli Inferi. È cresciuta nel mondo della Veglia ma nonostante questo possiede sangue immortale ed ella stessa lo è. Non è vincolata a nessun dominio, quindi può essere reclamata" 
'Reclamata? Ma che cazzo...' 

"Non sposerò tua figlia" 

"Non puoi sottrarti, sei obbligato dalla legge fra i reami. Io ti ho fatto un favore, posso chiedertene uno di eguale importanza. Per te non c’è cosa più importante dei tuoi Strumenti, per me non c’è cosa più importante dei miei figli..." 

'Certo, se lo ripeti forse diventerà realtà' 

"Parche, vi invoco umilmente per chiedervi giudizio!" 

A quelle parole pronunciate da Lucifero, apparvero in una coltre di fumo grigiastro tre figure che non riuscivo a distinguere bene dalla distanza dove mi trovavo, ma che dovevano essere senza ombra di dubbio le Parche. 

"Ci hai chiamate, Stella del Mattino, e noi rispondiamo con piacere alla tua supplica" dissero all’unisono. 

"Morfeo, sei stato chiamato a rendere il favore che spetta al Re degli Inferi" una dietro l’altra, cominciarono a parlare con voci che sembravano provenire da un’altra dimensione. 
"Re degli Inferi, tu pretendi che l’Eterno si unisca alla tua ultima figlia" 

"È così, o Moira, in cambio del suo Elmo ritrovato, pretendo questa unione da lui!" quindi ero stata scambiata per un elmo. Non nego che quando lo venni a sapere una certa disperazione mi colpì. Ero sul punto di uscire allo scoperto quando "Hai il nostro consenso, Lucifero" pronunciarono all’unisono. 

Spalancai gli occhi, il mio cuore saltò un battito. 

In quel momento sentivo che il mio destino era stato deciso ed io ero impotente. Mi tenni forte al muro al quale ero appoggiata, chiusi gli occhi e tentai di controllare il mio respiro affannato. 

"La figlia dell’Angelo Caduto sarà la Regina dei Sogni" 

"Regina dei Sogni?" sentii Morfeo ripetere, come se non si aspettasse una cosa del genere. 

"Così è stato deciso e questo è irrevocabile. Unisciti alla figlia immortale o cedi il tuo regno alla Stella del Mattino" 

A quelle parole, le Moire sparirono così come erano venute ed io, ad uno sbattere di ciglia, mi trovai di nuovo nel mio campo di margherite. 

 

 

"Questo è ciò che è successo. Il nostro fato sembra essersi intrecciato, Vivian" 

Lo fissai. Ero senza parole. Avevo appena visto i suoi ricordi quindi? Il mio respiro era ancora affannato e il cuore sembrava volermi uscire dal petto. 

'Calma e sangue freddo' provai a dirmi, per quanto potesse contare. Respirai profondamente. 

"Ascoltami. So quello che potrai pensare ma io non ho nessuna intenzione di metterti i bastoni fra le ruote, intralciarti o fare qualsiasi altra cosa che ti infastidisca. Ti giuro che non è stata un’idea mia! Lucifero...cioè...insomma mio padre mi ha portata all’Inferno contro la mia volontà! Io non avevo nemmeno idea di cosa volesse!" mi coprii il volto con le mani per la disperazione e mi lasciai cadere all’indietro con la schiena sul morbido campo fiorito, incurante della figura nera che troneggiava davanti a me come una gigantesca ombra.  

Lucifero mi aveva detto che Morfeo era il peggiore degli Eterni, sentivo in qualche modo il bisogno di giustificarmi per evitare di subire qualche altra crudeltá. 

"Non preoccuparti" sbuffò, mentre io ero ancora intenta a disperarmi sul prato "So che non c’entri nulla con tutto questo". 

Mi tirai su, sedendomi sull’erba e osservandolo dal basso. 

Lo fissai.  

Mi fissò. 

Passarono così degli interminabili secondi prima che interrompessi il silenzio con un gran bel sospiro di sollievo.  

"Sono felice di sentirtelo dire perché, sarò sincera, essere la figlia di Satana credo renda il compito di credermi molto difficile" mi alzai e gli tesi una mano "Comunque io sono Vivian". Ci mise qualche secondo prima di stringermi la mano di rimando "Mi chiamano in molti modi: Sogno, Morfeo, Oneiros..."  

"Ti va bene se ti chiamo Sogno?" 

"Puoi chiamarmi come vuoi" 

"Bene! Benissimo...allora, immagino che questa situazione non vada bene nemmeno a te giusto?" 

"È decisamente scomoda" 

"Dobbiamo trovare un modo per uscirne. Hai qualche idea?" 

"È tutto inutile. Non ci sono scappatoie al contratto" 

Alzai un sopracciglio "Contratto?" in effetti, come funzionavano le cose? Del resto, non mi trovavo più nel mio mondo ma ancora tendevo a dimenticarlo. 

"Il contratto ci vincola con un’Unione che è difficile spezzare. Lo chiamano matrimonio per farla facile, ma non è propriamente come tra gli umani. L’unico modo possibile per sciogliere il contratto sarebbe la morte ma io non posso morire e tu... tu sei immortale ma sei vulnerabile. Se qualcuno ti ferisse a morte sarei libero dal contratto" 

'Non uccidermi, non uccidermi' pensai in quel momento e probabilmente il mio interlocutore lo percepì "Se te lo stai chiedendo, non ho intenzione di farti ammazzare" sospirai di sollievo "ma di certo Lucifero vuole unirci per ottenere qualcosa, qualcosa di cui immagino si sia ben guardato dal parlarti". 

"Puoi dirlo. Non sono riuscita a capire il perché di questa sua decisione ma essendo il Diavolo non credo ci sia niente di buono in tutto questo". 

Mi spremetti le meningi: era ora di mettere a frutto le mie conoscenze e cercare qualche cavillo. 

Mi misi a camminare su e giù per il campo di margherite che sembrava infinito, mentre Sogno mi osservava con aria interrogativa. 

Le mie conoscenze storiche sarebbero potute tornare utili. 

Pensai a tutti i matrimoni famosi che mi venivano in mente: il metodo 'Enrico VIII' era fuori questione in ogni sua declinazione. 

Improvvisamente si accese una lampadina.  

Mi voltai di scatto verso Sogno, il corvo che prima volteggiava sopra la sua testa si era ora appollaiato sulla sua spalla. 

"Hai parlato di contratto! Ma se questo non fosse mai stato valido?" 

Mi osservò con sguardo interrogativo e anche il suo corvo in qualche modo sembrava incuriosito da ciò che dicevo "I vostri contratti ricalcano quelli umani giusto?". 

"Direi che è viceversa. Abbiamo stabilito noi le regole dell’unione che poi gli umani hanno declinato secondo le loro esigenze" i miei occhi si illuminarono "Meglio ancora!" "Che stai cercando di dire?" "Intendo dire che se il matrimonio non viene consumato è da ritenersi non valido quando uno dei due interessati lo contesta e così il vincolo viene sciolto!". 

Il corvo gracchiò "Pensi che potrebbe funzionare, capo?" trattenni a stento un grido "Tu...tu parli?" "Mi chiamo Matthew e sì, parlo" mi rispose dalla spalla di Sogno, mentre questo sembrava assorto nei suoi pensieri. 

Davvero mi stavo ancora sorprendendo di qualcosa? Un corvo che parla era la minore delle assurdità che avevo vissuto fino a quel momento. 

"Potrebbe funzionare" mi disse infine, osservandomi. 

Mi avvicinai a lui, che ancora sembrava rimuginare su quello che avevo appena detto "Scusami se te lo chiedo..." posò su di me i suoi occhi neri. Continuai, un po’ in imbarazzo "...non è che potresti portarmi del cibo quando verrai?" "Del...cibo?" la sua voce suonò piuttosto interdetta, sicuramente non si aspettava una simile richiesta. 

"Non mangio da quando sono bloccata all’Inferno" 

"Capisco, non hai mangiato il cibo degli Inferi. Sei stata brava a non cadere nel tranello..." 

"Si d’accordo ma ora ho decisamente fame e non so quanto a lungo potrò resistere!" 

"Avrò il permesso di entrare all’Inferno quando verrò per...sposarti" 

"E allora sposami domani! Così finalmente potrò mangiare!" 

   
 
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