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Autore: Dello90    25/01/2024    2 recensioni
Se Rin fosse la sorella maggiore di Kagome e se entrambe venissero catapultate nell'epoca Sengoku dal Pozzo Mangia Ossa, come si approccerebbe Sesshomaru a Rin?
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Rin! Sei tornata!” urlò Kagome correndo verso la sorella che scendeva dalla groppa di Ah-Un.
 
“ Kagome ciao! Che bello rivedervi, state tutti bene!” disse Rin mentre abbracciava la sorellina.
 
“ Bé, il mio dovere l’ho fatto. Posso tornare dal Padrone”. 
Jaken stava per congedarsi dal gruppo, quando sentì alle sue spalle Rin che lo richiamava.
 
“Aspetta! Volevo ringraziare te e il resto della servitù per esservi presi cura di me. Inoltre, potresti dire grazie a Sesshomaru da parte mia per favore? Non fosse stato per lui probabilmente a quest’ora sarei morta. E’ stato un padrone di casa impeccabile e…e spero di rivederlo presto…”
 
Jaken fissò la giovane  con riluttanza e poi concluse: “Lo farò solo se il Padrone chiederà di te…Addio!” e poi riprese il volo con Ah-Un.
 
Inuyasha si rivolse a Rin : “ Sesshomaru un padrone di casa impeccabile? Ma dico, sei impazzita?! Ero convinto di non vederti  più”
“Pensa quello che ti pare…” rispose Rin “ Shippo! Speravo ci fossi anche tu!”
 
“Mi ha liquidato così?” domandò Inuyasha innervosito a Kagome.
 
La ragazzina sorrise al mezzo demone e rispose: “ Che tuo fratello tratti Rin in maniera diversa dagli altri lo avevamo già capito…Chissà! Magari quando era sua ospite è successo qualcosa di romantico tra loro due”
 
Inuyasha rabbrividì : “ Mio fratello e tua sorella insieme? Bleah…sarebbe orribile!”
 
“Perché scusa? Potremmo fare delle splendide uscite a quattro” aggiunse Kagome sognante.
 
“Cosa stai farneticando?” disse Inuyasha riluttante.
 
Jaken arrivò al palazzo di Sesshomaru.
Non era riuscito a farsi un’idea chiara del legame che univa il suo Signore a Rin. Non l’aveva uccisa, non l’aveva mangiata ne tantomeno l’aveva usata per soddisfare i suoi piaceri carnali.
Semplicemente l’aveva accolta nella sua dimora e trattata come il più onorevole degli ospiti. Un’umana, una banalissima umana.
Nessuna delle femmine che arrivava a palazzo aveva mai avuto un tale trattamento. Anzi…Il  demone verde sbiancò al ricordo delle demoni decapitate da Sesshomaru, solo perché troppo appiccicose per i suoi gusti.
 
Dopo aver riflettuto, Jaken prese una decisione: non avrebbe davvero riferito il messaggio di Rin al padrone se non su esplicita richiesta di quest’ultimo.
Se il grande demone non avesse chiesto nulla sulla ragazza, allora era semplicemente in vena di  essere caritatevole in quei giorni e lui poteva zittire quella vocina nella testa che gli suggeriva che forse il Signor Sesshomaru si era infatuato dell’umana.
 
Il piccolo demone era così concentrato che non si accorse neanche di avere incrociato il suo padrone nel corridoio. Fu un calcio in testa che lo ridestò!
 
Jaken si inchinò subito e disse con riverenza: “ Mi scusi Signore, ero distratto”
“ Rin?” chiese schietto Sesshomaru.
 
A  Jaken raggelò il sangue. Alzò la testa e si mise a fissare disperato Sesshomaru .
In riposta ricevette una pedata in faccia.
 
“ Rin sta bene, Signore. L’ho lasciata con i suoi compagni.  Mi ha chiesto di ringraziarla e spera di rivederla”.
 
Detto questo, il demone verde sbirciò l’espressione de grande demone per scorgerne la reazione e…Oh no! Per un millisecondo sul volto di Sesshomaru era spuntato un sorriso! Jaken cadde in un baratro di angoscia.
 
UN MESE DOPO
 
Al gruppo di Rin accaddero  molte cose nel giro di un mese.
A loro si erano aggiunti anche un aitante monaco donnaiolo di nome Miroku e  Sango ,una giovane e bellissima cacciatrice di demoni.
Insieme erano riusciti a recuperare un po’ di frammenti della sfera, ma la ricerca era ancora lunga, anche perché avevano scoperto di avere un nemico comune: Naraku.
Naraku era un potentissimo mezzo demone, che, proprio come Inuyasha, voleva la Sfera dei Quattro Spiriti per diventare un demone completo. A differenza di Inuyasha, però, Naraku era pura malvagità.
In più, oltre ad essere un ostacolo nella ricerca dei frammenti, aveva anche maledetto i maschi della famiglia di Miroku con un vortice che aspirava qualsiasi cosa all’interno della mano, il foro del vento. Un’arma potentissima, che, però, con il passare del tempo si ingrandiva, fino a risucchiare anche il portatore del vortice. Naraku  aveva anche soggiogato il fratellino di Sango, Kohaku.
In conclusione, Naraku doveva essere eliminato.
 
Un pomeriggio, il gruppo si mise sotto un albero per riposare un po’ .
Era un mese che Rin aveva lasciato il palazzo e Sesshomaru non si era più fatto vivo, ma lei ci pensava ogni giorno. Avrebbe voluto confidarsi con Kagome, ma tutte le volte che ci provava si bloccava. In fondo neanche lei sapeva cosa provasse per il grande demone, alla fine si erano visti poche volte. Eppure non si era mai sentita attratta da qualcuno in questo modo.
 
D’un tratto arrivò Kohaku  seguito da centinaia di demoni.
 
“ Kohaku!” gridò Sango, ma il fratellino sollevò la sua falce e aizzò i demoni sulla compagnia e la battaglia iniziò.
 
 
 
 
   
 
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