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Autore: Justice Gundam    25/01/2024    2 recensioni
Quello che per un variegato gruppo di avventurieri comincia come un viaggio in incognito e una missione di recupero di poche pretese, si rivela essere invece soltanto una parte di un vasto intrigo che li porterà a confrontarsi con il lato oscuro del loro paese, e con antichi misteri che si credevano ormai dimenticati. Ispirato alle sessioni di Pathfinder che gioco assieme ai miei amici.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Pathfinder: L'Ascesa della Follia

Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam

 

oooooooooo

 

Capitolo 33 - Le regine del bosco fatato, Parte 1

 

Eudora fece un abile salto mortale all'indietro, evitando per un soffio la lama della falce di Stillavispa, che stava incalzando con sempre maggiore veemenza. Il feroce berretto rosso sapeva quale fosse il punto debole della driade, e vedeva che la lontananza dal suo albero la stava lentamente fiaccando.

 

"Stai resistendo, Lady Eudora. Sono colpito." affermò Stillavispa. Con un abile gioco di mani, soppesò la falce tra le mani e la tenne alzata sopra la testa. "Ma quanto a lungo potrai durare?"

"Abbastanza da ucciderti, se sarà necessario." rispose lei, cercando di non mostrare segni di cedimento. Eudora estese un braccio davanti a sè e chiuse di colpo la mano a pugno, mentre pronunciava una singola parola nella lingua degli elfi. "LachMagol!"

 

Si sentì il suono di qualcosa che prendeva fuoco, e una spada fatta di fiamme vive apparve nelle mani della driade, che riprese ad avanzare verso Stillavispa. Il folletto sanguinario assunse un'espressione più concentrata e si fece avanti a sua volta, avvicinandosi con attenzione alla sua nemica. I due contendenti si avvicinarono con prudenza, muovendo un passo lento, poi un altro... e infine gettarono al vento ogni indugio e si scagliarono all'attacco con decisione! Stillavispa fissò la spada fiammeggiante che Eudora brandiva e si gettò di lato, cercando di prevedere la traiettoria che la lama avrebbe seguito... e poi sferrò un poderoso fendente con la sua falce, mirando al collo della driade!

 

Ma Eudora, anche se indebolita dalla lontananza dal suo albero, era comunque più veloce ed abile di quanto il berretto rosso avesse previsto. Mosse rapidamente la spada e intercettò la lama della falce, e le due armi si respinsero a vicenda con un tintinnio infernale.

Eudora recuperò la guardia per prima e sferrò un attacco poderoso, la sua lama fiammeggiante tracciò un arco dall'alto verso il basso che colpì l'avversario alla spalla. Stillavispa riuscì a scansarsi all'ultimo momento ed evitò di perdere il braccio, ma anche così, la punta della spada fiammeggiante aprì una dolorosa ferita dai bordi frastagliati nella spalla del berretto rosso.

 

Stillavispa grugnì e barcollò, ma si riprese con allarmante rapidità e si gettò di nuovo all'attacco... questa volta sferrando un poderoso calcio con i suoi stivali rafforzati di piastre di ferro. Eudora non riuscì a difendersi, e il calcio la raggiunse al diaframma - la ninfa emise un breve grido di dolore quando sentì le piastre di ferro sulla pelle, come una marcatura a fuoco.

Un altro fendente partì, mirando al collo di Stillavispa, e il folletto sanguinario riuscì per un pelo a deviarla con la sua falce e a rispondere con altri due fendenti... ma Eudora sembrava essersi velocizzata, e riuscì a parare entrambi i colpi con abilità. La driade e il berretto rosso iniziarono un tremendo duello, scambiandosi fendenti ed affondi che sollevavano un assordante frastuono metallico.

 

"Rassegnati, Stillavispa! Non potete sperare di vincere!" esclamò la driade dopo aver parato un colpo e aver bloccato la falce dell'avversario contro il terreno. Quando Stillavispa cercò di sferrare un altro calcio, Eudora anticipo' il colpo e raggiunse a sua volta il nemico con un calcio al ginocchio. "Arrenditi e portami dalla tua padrona!"

"Preferisco portarle la tua testa!" rispose Stillavispa con un ghigno malvagio, spingendo ancora di più contro la sua avversaria. Eudora fece finta di perdere forza e si fece spingere indietro di qualche passo, fino a che non arrivò a toccare una radice emergente con il tallone.

 

Eudora barcollò e cadde a terra di schiena, come se avesse appena inciampato sulla radice. Sperava che Stillavispa fosse caduto nella trappola... e infatti, quando la vide finire a terra, il folletto assassino ghignò e sollevò la falce per sferrarle un colpo mortale.

"Sei finita!" esclamò vittorioso.

Ma Eudora aveva calcolato bene i tempi. Con un abile movimento, scattò in avanti nel momento stesso in cui Stillavispa si mosse per sferrare il suo affondo... e superò rapidamente la difesa dell'avversario, infilando la spada fiammeggiante in mezzo alle sue costole!

 

Stillavispa rabbrividì e lanciò un urlo terrificante che si trasformò rapidamente in un gorgoglio. La falce gli cadde dalle mani, e con un ultimo fremito, il folletto maligno si spense sulla punta della spada infuocata. Eudora estrasse la lama dal corpo senza vita, che si afflosciò a terra e cominciò a bruciare come una cartaccia.

"Lady Eudora, avete vinto!" esclamò Koro, uno dei centauri che la accompagnavano. L-uomo-cavallo aveva appena trafitto uno dei due folletti di luce che accompagnavano Stillavispa, e la creaturina alata emise uno strillo acuto prima di trasformarsi in un mucchietto di cenere. L'altro centauro, Terius, era ancora impegnato con il suo avversario, che si stava rivelando più agile e tenace del previsto... ma non appena il predatore di luce vide che Stillavispa e il suo compagno avevano fatto una brutta fine, venne colto dal panico e decise di non voler sfidare la sorte ancora a lungo. Approfittando di un attimo di stanca nel duello con Terius, il folletto luminoso si staccò dall'avversario e si rese invisibile, sparendo in un lampo da sotto gli occhi del suo nemico.

 

Eudora si rialzò e riprese fiato. Purtroppo, ancora una volta, si doveva rendere conto che la lontananza dal suo albero le era molto deleteria - ci mise più tempo del solito a recuperare del tutto. "Heh... mi sembra ovvio. Non sarà un tirapiedi come quello a battermi." affermò. Gettò un'occhiata sprezzante al corpo senza vita di Stillavispa, che stava cominciando ad accartocciarsi e ad avvizzire. La pelle divenne grigia come piombo, e il corpo cominciò rapidamente a ridursi in cenere sotto gli occhi della ninfa. "Ma ora dobbiamo sbrigarci. Raccogliete tutti coloro che sono ancora in grado di combattere, e andiamo a fare visita alla Dama. Sicuramente ci starà aspettando, e se la conosco bene come credo, avrà tenuto con sè un bel po' di schiavi perchè combattano al suo fianco."

 

"Non saranno quelli a fermarci, Lady Eudora." affermò Koro. Diede una rapida occhiata alla sua lancia per assicurarsi che fosse ancora in buone condizioni, poi la puntò sul terreno in una sorta di presentat-arm. "Ci guidi pure. Noi la seguiremo ovunque."

Eudora annuì e richiamò la lama infuocata, facendola scomparire in una breve fiammata. Non era ancora sicura al cento per cento delle sue possibilità contro la Dama, ma se non altro, sapeva di poter contare sui suoi fedeli.

 

E sapeva che avrebbe dovuto combattere per loro con ancora più accanimento. Questa sarebbe dovuta essere l'ultima battaglia con la Dama Senza Cuore.

 

 

oooooooooo

 

 

Ma nel profondo della macchia stava infuriando un'altra battaglia - il gruppo degli Abolitori, una volta recuperate le armi e l'equipaggiamento, stava facendosi largo tra le sbalordite guardie della Dama Senza Cuore, delle quali molte erano già a terra senza vita o in fuga a gambe levate. I pigri e lenti ogre avrebbero certo costituito una seria minaccia se fossero stati all'erta... ma ora che erano stati colti di sorpresa, erano stati colti dal panico e non riuscivano ad opporre una resistenza efficace.

 

"RAAAAARGH! Omini scappati! Prendere! Noi spacca!" ringhiò un bestiale ogre dal corpo coperto di verruche e dalle labbra esageratamente grandi. Afferrò un grosso randello chiodato e lo agitò verso Maria, che si fece avanti brandendo la sua micidiale ascia.

"Maria, ti do una mano io!" esclamò Esmerelda. "Ehlonna, madre del verde, concedi alla mia compagna la forza del toro, che ella possa sgominare questi spregevoli profanatori!"

 

Esmerelda toccò la schiena di Maria, e la guerriera venne brevemente avvolta da una tenue aura magica gialla. Maria si sentì improvvisamente più forte e più robusta, come se i suoi muscoli si fossero ingranditi di colpo. Con uno scatto improvviso, si gettò all'attacco e sferrò un poderoso fendente con la sua ascia che affondò nella carni dell'ogre. Il bestione lanciò un ululato agghiacciante e crollò a terra in un lago di sangue, ma Maria non si fermò a bearsi della vittoria e rivolse immediatamente la sua furia ai due ogre che cercavano di prenderla ai lati. Parò un colpo di clava da parte del primo assalitore, poi si voltò di scatto verso l'altro, evitò un altro attacco e sferrò un fendente con la sua ascia, portando via la gamba destra al bestione all'altezza del ginocchio. L'ogre si accasciò al suolo con un ringhio di dolore, e il pugnale di Agnese gli trafisse la gola, ponendo fine alla sua vita mentre Maria rivolgeva la sua attenzione ad altri due ogre.

 

"Fatevi sotto, ammassi di carne! Ora non c'è la vostra signora a farvi da balia!" esclamò Maria con voce possente. La giovane donna era una furia scatenata - si muoveva con rapidità e decisione da un bersaglio all'altro, vibrando dei colpi micidiali che incutevano timore persino a quelle montagne di muscoli. Ad ogni colpo, un ogre cadeva a terra morto o agonizzante, e i due che avevano cercato di prenderla alla sprovvista in quel momento non fecero eccezione. Un tremendo colpo d'ascia si abbattè sulla base della spina dorsale di uno dei due con uno scricchiolio agghiacciante. Poi, mentre il secondo ogre si abbatteva a terra come una bambola infranta, Maria parò un colpo dell'altro ogre e poi sferrò un fendente micidiale, piantando la lama dell'ascia nel ventre dell'avversario.

 

"Maria sta facendo tutto da sola..." commentò Matilde, che sembrava essere al tempo stesso impressionata ed annoiata. Praticamente tutti i nemici si stavano gettando su Maria, lasciandone solo alcuni per il resto degli Abolitori.

"Non lamentarti troppo, Mati. Maria ci sa fare... e noi possiamo sistemare il resto!" rispose Gunter, preparando la sua ascia per affrontare un altro gruppo di nemici. Un paio di quickling si ritirarono davanti al cipiglio minaccioso del nano, ma un terzo cercò di avvicinarsi per colpirlo ad un fianco...

 

E venne prontamente intercettato da un incantesimo lanciato da Pandora.

"Infliggi!" esclamò la giovane fattucchiera. I suoi occhi diventarono neri e senza pupille per un istante, e Pandora si mosse con rapidità per intercettare il quickling. Riuscì a raggiungerlo e gli appoggiò la mano destra sulla spalla... e un istante dopo, una raffica di raggi di luce nera eruppero dal corpo del folletto maligno, che crollò a terra ululando di dolore.

"Miao! Non riesco a crederci, l'hai davvero beccato!" esclamò Sotero.

 

"Fin qui... tutto bene, credo." affermò Dario. Uno degli ogre, ferito ma ancora non disposto ad arrendersi, gli afferrò la caviglia e cercò di trascinarlo a terra, ma Dario reagì con rapidità e precisione, e gli lanciò un coltello in mezzo agli occhi. "Tsk... state attenti, questi mucchi di carne sono duri a morire."

"Tranquillo, qui tutto sotto controllo!" esclamò Iaco. Il piccolo coboldo evitò abilmente un colpo di clava da parte di un ogre, poi gli scivolò in mezzo alle gambe e lanciò un incantesimo. "SrikaXiekiv!" sussurrò, mentre con una mano raccoglieva della terra e la lanciava addosso al bestione.

 

L'ogre barcollò e sbattè gli occhi... poi si voltò verso Iaco e sfoderò il sorriso più amichevole di cui un ogre fosse capace! Iaco ricambiò il gesto, poi indicò un altro ogre che stava combattendo contro Francesco. "Hey, amico! Vai a dare mano! Tuoi amichetti vogliono fare male al mio amico lì!"

"Sì? Me spacca amicheti!" ringhiò l'ogre ammaliato. Si diresse a grandi falcate verso uno degli ogre che stavano attaccando Francesco e gli abbattè la clava sulla testa, facendogli quasi schizzare via gli occhi dalle orbite, e facendo in modo che il mezzelfo dovesse occuparsi di uno solo dei mostri.

 

"Bell'incantesimo, Iaco!" disse il piccolo Bastiano. Il piccolo oracolo si teneva vicino alla sua più robusta amichetta, la cui spada era gocciolante del sangue di un paio di ogre che avevano commesso l'errore di crederla un facile bersaglio.

"Charme Persone aiuta molto se usato bene!" spiegò il piccolo coboldo. L'ogre incantato rivolse la sua collera a quello che era rimasto in piedi e cercò di incalzarlo, ma quest'ultimo distolse la sua attenzione da Francesco e colpì il suo compagno con un pugno, senza neanche chiedersi il motivo del suo strano comportamento.

 

Fu l'ultimo errore che l'ogre commise, visto che Francesco ne aprofittò per incoccare una freccia e scagliarla nella tempia del bestione. Il mezzelfo si ritirò e preparò subito un'altra freccia... ma si accorse che era stata una perdita di tempo, visto che praticamente tutti gli ogre erano a terra morti o in fin di vita, e Maria si ergeva in piedi in mezzo ai corpi dei bestioni, ansimante, ammaccata e con l'ascia grondante di sangue ancora stretta tra le mani.

"Haaa... Haaa... Eccovi... eccovi sistemati, grossi stronzi." ansimò Maria con un ghigno di vittoria, e appoggiò la schiena ad un albero per rilassarsi. "Allora? Niente male per una... donnetta, eh?"

 

"Bel colpo, Maria. Ricordami di non farti mai arrabbiare..." commentò Pandora con una risatina nervosa. Nisa e Canga si avvicinarono, e l'elfa arciera sorrise, facendo un segno dell'okay alla giovane fattucchiera e al suo felino.

"Credo... che il resto delle guardie della Dama Senza Cuore fosse impegnato da un'altra parte..." cominciò a dire Dario. Non riuscì però a finire la frase, prima che un improvviso dolore gli trafiggesse il petto, e si sentì scosso da una indescrivibile sensazione di desiderio e nostalgia. L'immagine della Dama Senza Cuore, con le braccia tentacolari che si agitavano come serpenti mostruosi, e gli occhi rossi ed ardenti che sembravano scrutare nella sua anima, gli era apparsa nuovamente davanti, le labbra rosse e carnose sollevate in un sorriso invitante. Il ragazzo cominciò a respirare affannosamente. L'innaturale desiderio di rivederla e di farsi toccare da lei gli provocava dolore fisico, una brama soprannaturale che minacciava di fargli perdere la ragione e spingerlo dritto nei tentacoli della fata malvagia.

 

E poco più in là, era sicuro che a Gunter fosse successa la stessa cosa...

 

"Dario!" esclamò Esmerelda, cercando di raggiungere il suo amico. Il ragazzo biondo artigliò il terreno, come se questo lo aiutasse a restare ancorato alla realtà... e l'immagine della Dama che lo richiamava sbiadì un po', ma non si dissolse del tutto.

"Che... che sta succedendo a Dario?" chiese allarmato Holger, che arrivò in quel momento per vedere lo stato in cui il giovane e il nano si trovavano.

 

"Non lo so esattamente..." disse Nisa. "E' cominciato mentre eravamo là, legati come tanti salumi... e Dario e Gunter hanno cominciato a mostrare questi strani sintomi. Ho paura che quella fata... gli abbia fatto... qualcosa... Ugh... ma cosa..."

Canga sgranò gli occhi allarmato quando Nisa cominciò a farsi aria con il colletto, come se avesse improvvisamente avuto una vampata di calore. L'elfa barcollò e appoggiò un ginocchio a terra... e davanti ai suoi occhi, cominciò ad apparire la figura di una donna dalla pelle candida e dalle labbra rosse, con degli orridi tentacoli neri al posto delle braccia, ma che comunque irradiava un'aura seducente e pericolosa...

 

"Nisa!" L'elfa riuscì a sentire la voce di Pandora che la chiamava... e un improvviso dolore alla mano destra quando Sotero le affondò i dentini nel palmo!

"Miao! Che ti prende, Nisa? Svegliati! Dobbiamo alzare i tacchi, miao!" esclamò il gatto nero. Nisa lanciò un breve grido di dolore e scosse la mano, guardando sorpresa verso il felino, e poi verso i suoi compagni di squadra che si radunavano attorno a lei, Gunter e Dario per capire cosa stesse accadendo.

 

"Aaaah, che diamine..." mormoròl'elfa, passandosi una mano tremante sulla fronte sudata. Vide Endlinn che le tendeva la mano per aiutarla ad alzarsi, e accettò di buon grado l'aiuto, per poi accarezzare Canga che andò a verificare se stava bene. "Grazie, ENdlinn... e grazie anche a te, Canga. Non so che diavolo mi ha preso... ma temo che sia la stessa cosa che ha preso Dario e Gunter..."

"Che diamine significa?" chiese Maria. Raggiunse Dario ed Esmerelda, mentre il giovane era ancora inginocchiato a terra con il fiato corto. "Dario! Dario, che ti prende?"

 

"Devo... devo vederla... no! Non devo... uuuugh!" esclamò il ragazzo, in preda ad un dolore emotivo che si stava facendo quasi fisico. Finalmente, con uno sforzo di volontà che lo lasciò barcollante ed ansimante, Dario riuscì a scacciare l'immagine della Dama e si concentrò sul volto di Esmerelda che lo guardava con evidente apprensione. "Hanf... hanf... Esme... Esme, sei tu? Non... non sto vedendo delle illusioni, vero?"

 

"Dario?" chiese la giovane donna. Mosse una mano davanti al volto del ragazzo, e si sentì rassicurata nel vedere che i suoi occhi la seguivano. "Uff... meno male, ho avuto paura... All'improvviso ti sei messo a delirare, e sembrava che stessi male..."

"Sono i poteri di Dama Senza Cuore! Anche Gunter vittima!" esclamò allarmato Iaco. Il nano stava cercando di trattenersi, ma l'influsso della Dama stava minacciando di soffocare ogni parvenza di pensiero razionale, e Gunter stava ricorrendo a metodi drastici per cercare di tenersi ancorato alla realtà.

 

"Smettila, maledetta! Smettila di guardarmi così, dannata mangiatrice di uomini!" ringhiò. Il nano calpestò il corpo di un ogre e raggiunse un albero, sferrando poi una poderosa testata al tronco per cercare di bloccare le immagini che si susseguivano nella sua mente. Per un attimo, il volto della Dama Senza Cuore sbiadì, e Gunter riuscì a vedere meglio... ma la sensazione di mancanza e di bramosia si ripresentò subito dopo, facendo quasi cedere le sue difese mentali. "Aaaaargh! Vattene! Vattene via!"

"Gunter!" esclamò Matilde, angosciata nel vedere il nano che si faceva del male da solo. "Gunter, ti prego, smettila!"

Con esitazione, il piccolo Bastiano alzò una mano tremante e mosse le dita per lanciare un incantesimo. "A-Aspettate... forse riesco... a fare qualcosa! Pelor... signore del sole... per favore, ascolta la mia preghiera... proteggi le nostre menti... dal male che vuole impossessarsi di esse! Praesidium A Mali!" esclamò. Immediatamente, il suo piccolo corpo venne circondato da un'aura di energia sacra che fluì rapidamente nel corpo di Gunter.

 

Per fortuna, l'incantesimo del piccolo oracolo riuscì, e il nano si calmò gradualmente e riprese fiato, poi si passò una mano sulla fronte per ripulirla dal sangue. "Ugh... per le brache di Moradin, ragazzo, sei stato provvidenziale." affermò, mentre faceva un cenno di ringraziamento al piccolo oracolo. "Non so cosa mi abbia fatto quella maledetta... ma temo che tutti noi, chi più chi meno, sia sotto il suo influsso."

"Maledizione... questo significa che dobbiamo sbrigarci a trovarla e ad annientarla, sennò finiremo tutti sotto il suo controllo." affermò Agnese mentre ripuliva le sue armi. "Cosa stiamo aspettando, allora? Andiamo a scovarla come una talpa!"

 

Francesco fece un cenno di assenso alla sorella, e dopo essersi assicurati che non ci fossero altri ogre o quickling nelle vicinanze, si affrettarono a cercare un sentiero che potesse portarli dalla loro principale avversaria. Ben presto, l'udito acuto di Nisa ed Endlinn colse dei rumori di battaglia in lontananza, e le due elfe indicarono la direzione da cui proveniva...

 

oooooooooo

 

"Fin troppo prevedibile. Come immaginavo, sei arrivata fin qui."

 

La Dama Senza Cuore sorrise sottilmente quando Eudora emerse dalla vegetazione. La driade aveva alzato una mano, facendo cenno agli arbusti e all'erba alta di spostarsi in modo da farla passare, ed era entrata nella radura con passo sicuro, pronta ad affrontare la sua nemica in uno scontro decisivo.

Seduta su una sorta di trono scolpito nel legno di un albero morto, affiancata da un paio di meravigliosi cespugli di oleandro rosso e da quattro ogre dall'aspetto brutale, la Dama Senza Cuore fece scivolare le braccia tentacolari verso il ramo di un albero basso e ne staccò una mela, per poi morderla con evidente piacere. "Hai deciso di correre un grosso rischio venendo fin qui, e tu lo sai. Sei così decisa ad eliminarmi che sei disposta persino a rischiare la tua immortale esistenza per farlo?"

 

"Potrei farti una domanda simile." rispose Eudora. Dietro di lei, due dei suoi centauri emersero dalla vegetazione, e gli ogre che affiancavano la Dama Senza Cuore grugnirono e sghignazzarono, desiderosi di spaccare un po' di ossa. "Hai idea di quello che i Malformatori hanno intenzione di fare? Perchè collabori con loro?"

"Mi sembra ovvio. Una volta che i Malformatori avranno avuto quello che vogliono... faranno scomparire da questo paese tutto ciò che mi ripugna, e il nuovo mondo che costruiranno mi andrà molto più a genio." rispose la Dama. Parlava con un tono di assoluta condiscendenza, come se stesse spiegando qualcosa di ovvio ad una bambina dura di comprendonio. "Beh? Cosa sono quelle facce sconvolte? Eppure dovresti saperlo... noi pothoi detestiamo quella rigogliosa e disgustosa natura di cui voi ninfe vi circondate. E quando i Malformatori avranno raggiunto il loro scopo, tutto questo sparirà, per essere sostituito dal loro nuovo ordine e dai loro nuovi canoni di bellezza. Ciò che voi amate diventerà orrido e ripugnante ai vostri occhi, e io avrò un posto d'onore nel nuovo ordine!"

 

Eudora estese un braccio e creò nuovamente una lama infuocata nella sua mano. "Non ho la più pallida idea di cosa sia questo nuovo ordine di cui parli... ma immagino che c'entrino le scomparse di animali che si sono susseguite in tutta Tilea!" esclamò. "E a cosa vi serviranno quegli animali? O meglio... servono ai Malformatori, non è così?"

"Visto che stai per essere annientata, non c'è bisogno che voi sappiate nulla." affermò la Dama Senza Cuore, agitando minacciosa i suoi tentacoli. "Forza, schiavi... occupatevi una volta per tutte di questa ninfetta e degli idioti che la seguono!"

 

"Noi... obbedire!" grugnì l'ogre più grosso. Il bestione sollevò una grossa clava di pietra rozzamente intagliata con un paio di mani grasse e verrucose... e da dietro gli ogre emersero le figure di Baldo ed Hormand, i loro occhi velati e lattiginosi, e i loro movimenti legnosi e simili a quelli di un automa.

"Ogni vostro desiderio è per noi un ordine, padrona." mormorò il nano brandendo una enorme ascia bipenne.

 

"Lady Eudora!" esclamarono i due centauri che accompagnavano la driade, quasi in contemporanea. Koro si mise in guardia e tenne stretta la sua lancia con entrambe le mani, puntandola all'ogre più vicino. "Non c'è bisogno che voi vi disturbiate per questi malnati. Ce ne occupiamo noi!"

Ma Eudora non aveva intenzione di lasciare che i suoi sudditi combattessero le sue battaglie. "Invece sì, ce n'è bisogno." rispose. Con un cenno della mano, esortò Koro a farla passare e si piazzò in mezzo ai due uomini-cavallo, la lama infuocata ben stretta nella mano destra. "Quel nano e quell'umano che sono con la Dama... sono Abolitori, e come tali abbiamo dei doveri nei loro confronti. Lasciate fare a me, riuscirò a fermarli senza fare loro del male."

"Come desiderate, Lady Eudora." rispose Terius. Strisciò uno zoccolo per terra, per segnalare che era pronto a dare inizio allo scontro... e un attimo dopo, il più ardito degli ogre ruppe gli indugi, scagliandosi contro Terius con un ruggito furente.

 

Koro e Terius impennarono e si gettarono alla carica, puntando le loro lance contro gli ogre. Hormond afferrò ancora più strettamente la sua ascia da battaglia e si lanciò all'attacco con un possente grido di battaglia, e Baldo alzò le braccia e creò una sorta di armatura di energia attorno a sè - una combinazione di pettorale, schinieri e spallacci fatti di una strana luce gialla che manteneva la propria forma come se fosse stata acciaio o legno. Eudora corrugò la fronte - un elementalista, un tipo di esperto di magia molto raro. Non credeva ne esistessero molti a Tilea, di questi tempi... ma c'era tempo più avanti per pensare a questi dettagli. Ora, l'importante era fermare quei due senza fare loro del male...

 

Un micidiale colpo d'ascia calò su di lei, ma Eudora riuscì per un pelo a schivarlo e a portarsi fuori dalla portata del nano berserker... ma quest'ultimo si rimise in guardia quasi subito e sferrò un altro colpo, ancora più energico del precedente. Questa volta, Eudora non riuscì a schivare del tutto l'attacco, e la lama ricurva le colpì la spalla destra...

 

... e scivolò sulla sua pelle facendole soltanto un graffio di poco conto.

 

Ringraziando gli Spiriti Primordiali per la sua resistenza a tutte le armi che non fossero fatte di ferro battuto a freddo, Eudora rispose all'attacco con un colpo di palmo al volto di Hormond, colpendolo al mento e facendolo barcollare... ma Baldo reagì con prontezza e pestò un piede a terra, e il terreno sotto i piedi di Eudora tremò e ribollì per un istante prima di sollevarsi sotto forma di una grossa lastra di terra e pietra! Eudora si gettò di lato, affidandosi ai suoi riflessi per evitare il colpo, ma l'attacco era stato troppo rapido e repentino, e la driade venne colpita di striscio ad un fianco e gettata a terra.

 

"Ottimo lavoro." commentò compiaciuta la Dama Senza Cuore. "Ora finitela, schiavi."

 

Pur un po' frastornata dal colpo subito, Eudora si rimise subito in guardia e si gettò di lato mentre l'ascia bipenne di Hormond si abbatteva nel punto in cui la sua testa si trovava fino ad un attimo prima. Eudora si rialzò con un colpo di reni e deviò di nuovo l'ascia... ma la sua attenzione si spostò rapidamente a Baldo, che alzò un braccio e puntò di nuovo la mano contro la driade. I sensi sovrannaturali di Eudora percepirono l'energia magica che si stava caricando sulla punta delle sue dita...

 

"Proiettili Elementali." declamò Baldo con voce atona. Dalle punte delle sue dita scaturirono diverse scie di energia di colori diversi - blu, verde, giallo, rosso e anche argentato - e si diressero senza possibilità di errore contro la driade.

"Controincantesimo." esclamò Eudora, un braccio alzato davanti a sè. Un'ondata di energia semitrasparente si espanse attorno al suo corpo, e i proiettili scagliati da Baldo si dissolsero su di essa senza farle nulla. Poi, con l'altro braccio, brandì la spada fiammeggiante davanti a sè e attese a piè fermo Hormond che si avvicinava con cipiglio furibondo. "Ed ora... spiriti del fuoco, ascoltate la mia preghiera. Che la sua arma diventi rovente tra le sue mani!"

 

Prima che Hormond potesse raggiungerla e sferrare un altro colpo d'ascia, il manico della potente arma si scaldò rapidamente, e il nano berserker si fermò e grugnì di dolore, cercando disperatamente di non farsela sfuggire di mano. Riuscì a resistere per qualche secondo... ma alla fine, fu costretto a mollare la presa, e l'arma continuò a surriscaldarsi, fino a diventare rovente come quando era uscita dalla forgia! Hormond barcollò indietro agitando le mani ustionate per calmare il dolore, ma la sua resistenza e la testardaggine tipica dei nani non avrebbero permesso alle bruciature di tenerlo fermo a lungo, e la driade sapeva che questa era forse la sua migliore possibilità di mettere fuori combattimento Baldo prima che lui ed Hormond potessero attaccarla di nuovo assieme.

 

Eudora scattò verso l'uomo, che alzò una mano e brandì con abilità il suo bastone da combattimento. Un istante dopo, l'arma sembrò vibrare e si trasformò in pietra. Con un'espressione fredda nei suoi occhi vitrei, l'uomo si fece avanti e vibrò un colpo che la driade riuscì per un pelo ad evitare, poi sferrò una spazzata con la gamba sinistra che fece incespicare l'avversario. Baldo si rimise rapidamente in guardia e cercò di sferrare un affondo con il bastone trasformato in roccia... e questa volta, Eudora non fu abbastanza veloce e venne colpita ad un fianco. Il dolore la riscosse e la spronò a combattere con più decisione... e con uno scatto improvviso, la driade si allontanò da Baldo prima di poter subire un altro attacco.

 

"Molto bene..." disse Eudora, mentre si apprestava a lanciare un incantesimo per contrastare la malia di cui Baldo era rimasto vittima.  Con abilità, evitò un altro attacco e si avvicinò all'elementalista per cercare di lanciare il suo incantesimo...

Improvvisamente, un tentacolo nero e gommoso guizzò verso di lei, ed Eudora venne afferrata al collo e trascinata via dal suo bersaglio! Con un'esclamazione strozzata, la driade annaspò e cercò di liberarsi, ma si ritrovò sollevata in aria e scaraventata a terra con brutalità, mentre il tentacolo ancora non mollava la presa!

"Ah! Lady Eudora!" esclamò Terius, che era appena riuscito a togliere di mezzo uno degli ogre che lo stavano incalzando. L'altro ogre non si fece scappare l'occasione e mandò a segno un poderoso colpo con la sua clava, e il centauro crollò a terra con un ringhio di dolore, tenendosi la spalla rotta.

 

"Oops. Immagino che credessi che mi sarei tenuta fuori dal combattimento?" chiese la Dama Senza Cuore. Lentamente, con studiato metodo, la fata malvagia si avvicinò, ed Eudora sentì una terribile sensazione di gelo che cominciava a diffondersi nel suo corpo. La sua nemica stava risucchiando la sua energia vitale. "Sì, in effetti immagino che fosse facile immaginarlo. Sfortunatamente per te, non gioco secondo queste regole."

 

"Uuuuugh..." Eudora emise un grugnito e cercò di liberarsi ed allentare la presa del tentacolo che la soffocava, ma la presa della Dama Senza Cuore aveva una forza incredibile. Gli schiavi della Dama si erano fermati, e ora che i due centauri erano fuori combattimento, assistevano allo spettacolo della loro padrona che si godeva la vittoria. Baldo e Hormond restavano fermi dov'erano, osservando la scena con occhi vitrei, mentre gli ogre emettevano una serie di grugniti e risatine idiote.

"E' stato tutto fin troppo facile." affermò la Dama, godendosi quelli che sembravano essere gli ultimi momenti di vita della driade sua nemica. "Sono sicura che i Malformatori potranno estrarre un bel po' di informazioni dal tuo corpo. Li aiuterà a raggiungere il loro scopo più in fretta."

 

Eudora strinse i denti e cercò di divincolarsi... ma le forze le stavano venendo meno, e la driade era sempre più convinta che quella sarebbe stata la sua fine.

"Ugh... avrei dovuto... stare più attenta... essere più accorta... Ora... questa cellula degli Abolitori è condannata... e tutto per la mia disattenzione!" pensò tra sè, mentre le sue reazioni si facevano sempre più deboli. "Ragazzi... mi dispiace... avrei dovuto..."

 

"YAAAAAH!"

 

Una pesante lama fendette l'aria e colpì in pieno il tentacolo con cui la Dama Senza Cuore stava trattenendo Eudora! La fata malvagia sgranò gli occhi e lanciò un acuto strillo di dolore, poi barcollò all'indietro e agitò scompostamente il moncherino che ora aveva al posto del tentacolo, dal quale anzichè sangue stava uscendo uno strano liquido argentato che scintillava alla tenue luce del sole.

"Spiacente, Dama Senza Cuore! Siamo qui per rovinarti la festa!" esclamò la piccola guerriera dalle trecce castane che si era messa tra Eudora e la sua nemica. Immediatamente, Maria ed Esmerelda si piazzarono a fianco di Matilde... e una freccia trafisse la gola di uno degli ogre rimasti, che strabuzzò gli occhi e crollò a terra con un gorgoglio atroce. Poi, Dario si calò giù da un albero e trafisse la gola di un altro ogre con i suoi coltelli, abbattendolo prima che il bestione potesse reagire!

 

"Voi?" ringhiò la fata malvagia. L'umore argentato che usciva dal tentacolo amputato si fermò di colpo... ma l'appendice, anche separata dal corpo, continuava a muoversi per conto suo e a stringere la gola ad Eudora. "Come avete fatto a..."

Un paio di coltelli di ferro sfrecciarono verso la fata malvagia, che si scansò appena in tempo e alzò lo sguardo verso il mittente - il mezzorco Holger, che avanzava con decisione verso la nemica accompagnato da Endlinn!

 

"Diciamo che... abbiamo avuto amici!" esclamò Iaco, con una mano artigliata alzata e crepitante di energia. "Ora lascia andare nostri compagni!"

Nonostante fosse in netta inferiorità numerica, la Dama Senza Cuore non sembrò per niente preoccupata. Piuttosto, era irritata e umiliata per essersi fatta tagliare un tentacolo. "Tsk... credete davvero che rinuncerò ad altri schiavetti? Credete davvero di essere nella posizione di darmi degli ordini? Voi... siete piuttosto nella posizione di... INGINOCCHIARVI!"

 

Gli occhi della Dama si accesero di luce rossa... e in un attimo, Dario e quasi tutti i suoi compagni ne sentirono gli effetti. Il giovane sgranò gli occhi e sentì di nuovo quella orrenda sensazione di vuoto e di desiderio, come una fiamma che gli si era accesa nelle viscere e minacciava di consumarlo. Accanto a lui, anche Gunter e Nisa cominciarono a sentire gli effetti del maleficio della Dama... e anche se non allo stesso livello, anche il resto del gruppo, con l'eccezione di Holger, Endlinn e Sebastiano, cominciarono a provare uno strano sentore che passò in breve tempo da un semplice fastidio ad un dolore intenso!

 

"Ma cosa..." cominciò Matilde, mollando l'elsa del suo spadone con una mano per appoggiarsela sul torace. Nemmeno lei e Bastiano erano immuni a quello strano maleficio... "Ugh... che cosa succede? Mi... mi sento strana...!"

"Voglio... farmi toccare..." ansimò Maria, strizzando un occhio. Anche in lei, la maledizione si stava manifestando: una sensazione di innaturale desiderio e mancanza, una dipendenza fisica e psicologica non dissimile da quella di un alcolizzato che restava a lungo senza bere. 

 

"Bene, marionette... ora dovrete ballare per me!" esclamò la Dama Senza Cuore, riprendendo confidenza anche mentre diversi del gruppo cercavano di opporre resistenza. Vide il piccolo Bastiano che prendeva fiato, tenendosi aggrappato al tronco di un albero, e si rese conto che stava per lanciare un incantesimo... sicuramente qualcosa che avrebbe potuto contrastare l'effetto della sua malia. "E ora... tu, piccola marionetta! Taglia i fili al tuo amichetto! Per sempre!"

Matilde sgranò gli occhi quando il suo braccio si mosse da solo, contro la sua volontà, per afferrare nuovamente l'elsa del suo spadone! Poi, la bambina cominciò a muoversi verso il suo migliore amico... e con orrore, sentì le sue braccia che si sollevavano per trafiggere Bastiano!

 

"N-no..." mormorò la bambina, cercando disperatamente di trattenersi. Era inutile - si stava muovendo in maniera del tutto involontaria, e i suoi muscoli non rispondevano più al cervello. "Bastiano... Bastiano, scappa! Scappa, ti prego! Non... non posso controllarmi, sto per... Aaaaargh!"

Un dolore improvviso trafisse la gamba sinistra della bambina, che si ritrovò all'improvviso con un piccolo dardo conficcato nella coscia. Un istante dopo, anche Esmerelda e Iaco fecero un salto per il dolore improvviso... e si resero conto che anche a loro si era conficcato un dardo nelle carni, da parte di Endlinn ed Holger! Per fortuna, il dolore riuscì a contrastare l'influsso malefico della Dama, e un attimo dopo, Iaco sbattè gli occhi, strinse i denti e lanciò un incantesimo contro la fata malvagia.

 

"Itpro... Kra'noth!" esclamò il coboldo. Una sfrigolante sfera di fulmini azzurrini apparve crepitando nella sua piccola mano artigliata, e Iaco la scagliò contro la Dama Senza Cuore, che riuscì solo per un pelo ad evitare il grosso del colpo. La sfera elettrica la colpì comunque di striscio e le strappò un'esclamazione di dolore e rabbia...  e il coboldo si spostò di lato e alzò la mano per lanciare un'altra sfera di folgori.

La Dama strinse i denti e si gettò contro il coboldo, ma nell'impeto del momento non tenne d'occhio il resto del gruppo, che si mosse rapidamente per contrastarla. Esmerelda si lanciò all'attacco e sferrò un fendente con la sua spada, che la fata maligna riuscì appena in tempo ad evitare con uno scatto improvviso.

 

"Ugh... voi due, che state aspettando, schiavi?" esclamò la Dama. "Non vedete che sono in pericolo? Sbrigatevi! Venite ad aiutarmi! Difendete la vostra padrona!"

 

Immediatamente, Baldo e Hormond, che erano rimasti come inebetiti di fronte al caos che era esploso attorno a loro, afferrarono le loro armi e si guardarono attorno, come se cercassero di capire chi fosse ancora sotto il controllo della loro signora e chi no. Il nano si avvicinò ad Esmerelda, ma ora il suo accesso di frenesia da battaglia si era spento, e i suoi movimenti si erano fatti più lenti ed impacciati... e prima che potesse avvicinarsi, Gunter riuscì ad opporsi al controllo della Dama e gli si parò davanti con l'ascia ben salda tra le mani.

"Spiacente, compagno nano." affermò Gunter. "Ma non posso permetterti di fare del male ai miei amici."

 

Holmond strinse i denti e, senza dire una parola, sferrò un fendente con la sua ascia, ma i suoi movimenti si erano fatti lenti e pesanti, e Gunter riuscì a parare il colpo.

"Tenetela sotto pressione!" esclamò Nisa, caricando il suo arco mentre Canga le restava vicino, pronto ad intervenire in caso di bisogno. "Non lasciate che consolidi il suo controllo su di noi!"

"Io non sono sotto il suo controllo. La sistemo io!" esclamò Sebastiano. L'ex-criminale scattò verso la fata malvagia e sferrò un affondo con il suo stocco, mirando al cuore, ma la punta dell'arma venne deviata dal pettorale della Dama con un tintinnio metallico, e Sebastiano arretrò di qualche passo... ma si lanciò di nuovo all'attacco, e questa volta mirò alla testa e alla gola. La Dama si protesse usando i suoi tentacoli, ma la superiorità numerica dei suoi avversari, e il fatto che i suoi schiavi fossero già morti (nel caso degli ogre) o impegnati (nel caso di Baldo e Hormond), la costringevano a mantenere la sua attenzione fissa sullo scontro.

 

"Non ti distrarre, strega. Ora il tuo avversario sono io." affermò Sebastiano. Un affondo graffiò la guancia della fata malvagia e fece uscire un altro schizzo di icore argentato.

"Ugh... come osi sfigurare il mio volto, verme?" esclamò la fata. "Ora pagherai."

 

Gli occhi della Dama Senza Cuore si accesero di nuovo, e questa volta, Sebastiano non fu in grado di evitare lo sguardo ipnotico. Il suo affondo andò a vuoto, e l'uomo incespicò per un breve tratto prima di rimettersi in guardia... ma ormai, il danno era fatto. Sebastiano corrugò la fronte quando una strana sensazione di vuoto e di bramosia cominciò ad ardere nel suo animo... e in breve tempo, si trasformò in un terrificante sentore di morte e desolazione, un desiderio innaturale e malsano di farsi avvinghiare dai tentacoli della Dama e farsi mordere da quelle labbra del colore del sangue. Strinse i denti e cercò di reggere questo assalto mentale... ma non era facile, sembrava che quell'essere sapesse benissimo su cosa fare leva per sfibrare le sue difese mentali.

 

Prima che Sebastiano potesse riprendersi ed attaccare di nuovo, Dario e i suoi compagni, che pure sembravano essere riusciti ad opporsi alla malia almeno per il momento, sentirono dei grugniti e delle esclamazioni provenire da tutt'attorno a loro... e Pandora fece appena in tempo a scansarsi prima che uno dei quickling superstiti si scagliasse contro di lei brandendo uno spadino ricurvo, ferendola leggermente ad un fianco prima di portarsi a distanza di sicurezza.

 

"Meow! Pandora!" esclamò Sotero allarmato. Il gruppo di avventurieri e i loro compagni si rimisero rapidamente in guardia quando un piccolo gruppo di ogre e quickling circondò la radura, tutti armati e pronti a combattere per la loro padrona.

"Maledizione... ma ce n'erano ancora così tanti?" esclamò incredulo Bastiano, per poi concentrarsi di nuovo sull'incantesimo che stava per fare.

 

"Hah! Sembra che la situazione volga di nuovo a mio favore, stolti mortali." sghignazzò la Dama Senza Cuore. "Avanti, schiavi! Uccidete questi vermi e saziatevi delle loro carni! Ma lasciate vivi i mocciosi, se potete! Quelli servono ai nostri alleati!"

 

"Noi obbedire..." grugnì un ogre sollevando la sua mazza. Francesco si trovò sulla traiettoria dell'attcco e si gettò di lato per evitarlo, ma la pesante arma lo colpì di strisciò al braccio destro, facendolo cadere a terra con un'esclamazone di dolore. Agnese scattò a fianco del fratello per difenderlo, mentre i due Abolitori schiavizzati si riprendevano e si piazzavano a fianco della loro padrona... e Matilde afferrava con rabbia e determinazione la sua spada, pronta a lottare fino all'ultimo per difendere sè stessa e i suoi compagni. L'idea di cosa volessero fare i Malformatori con lei e Bastiano, dopo aver visto cosa nascondeva il laboratorio sotterraneo della dottoressa Molinari, era troppo orribile per soffermarsi su di essa...

 

Dario prese fiato, sperando che la sensazione di desiderio che la Dama era in grado di provocare non tornasse tanto presto. "Okay, ragazzi... tenetevi pronti. Questa dannata non andrà giù tanto facilmente..." affermò, mentre si preparava allo scontro...

 

 

ooooooooooo

 

 

CONTINUA...

 

 

 

 

 

 

  
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