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Autore: Astrid1912    28/01/2024    0 recensioni
Nota: non so come mai mi abbia messo prima il capitolo 2 e dopo 1a va letto prima "il figlio della morte"
-AU!-SPOILER!-[high School] [Presenza si Autolesionismo]
Nico frequenta il liceo è si trova a dover affrontare qualcosa che non avrebbe mai immaginato di provare:l'amore
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Nico/Will, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Gli occhi di Hazel si spalancarono:" vuoi dire che sei che tu figlio di Plutone?! Oddio che bello Tess sarà felicissima di conoscerti! " esclamò la ragazza palesemente piena di entusiasmo. Proprio in quel momento la porta si aprì e ne entrò una ragazza, probabilmente dell' età di Percy, coi lunghi capelli color ebano legati in una coda ricadente sulle spalle.Assomigliava in modo sorprendente a Hazel: gli stessi lineamenti dolci e il sorriso infantile, ma gli occhi erano quelli di Nico. La nuova figura emersa dalla soglia aveva dei fogli in mano che stava esaminando mentre parlava con un soggetto non ben definito:"Hei sono arrivati i moduli da compilare per-". Si interruppe quando una volta alzato lo sguardo incontro quello di Nico. "Oh...ciao! Tu sei?..." "Nico, Nico Di Angelo." La ragazza però sembrava aver ricevuto più domande che risposte. In tutto questo Leo aveva tirato fuori i pop corn e si stava godendo lo spettacolo insieme a Percy. "Anche lui è figlio di Plutone! È nostro fratello!" "Ade, sono figlio di Ade" precisò il ragazzo sull'immediato, ma nonostante ciò l'entusiasmo negli occhi di Hazel non si spense neanche un po'. D'altronde erano comunque fratelli Greci o Romani che siano.Il volto di quella intuì Nico essere Tess era un insieme di emozioni indecifrabili : felicità? Paura? Rabbia? Aprì bruscamente la porta e ne corse fuori mentre tutti guardavano sbigottiti il punto dove prima si trovava la figlia di Plutone.Nico non ne era sicuro ma gli sembrava di aver intravisto una lacrima. Hazel si congedò per andare in bagno molto scossa anche lei e Nico ne approfitto per salutare Valdez e proseguire con il tour. Lui e Percy camminarono in silenzio, vicini, troppo vicini. Ma perché è dovuto arrivare Percy che ci stravolge la vita? A noi piaceva la nostra esistenza da sfigato cronico e poi bum! Figlio di Poseidone a domicilio. Nico non riusciva a restare arrabbiato con Percy, non sapeva perché era così e basta. *𝘿𝙧𝙞𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣 * Un altra ora yee! Possibile che le prime due ore(quella dove ha parlato con Jason e quella dove ha parlato con Will) siano passate così velocemente e l'ultima è sembrata infinita. Che schifo essere iperattivo. Con immensa gioia di Nico arrivarono alla palestra e una volta varcata l'enorme porta a ante, cosa c'era scritto? "maniglione antipatico"? Che schifo essere dislessico. Un biondo Alto e muscoloso sbagliò un sollevamento soltanto per vederli entrare. Ovviamente era Jason che si stava incamminando verso Percy con un sorriso che andava da un orecchi all'altro. Sulla panchina in fondo al campo c'era la ragazza più popolare della scuola:Piper McLean, capo delle cheerleader e fidanzata di Jason. Una ragazza coi capelli mossi e di un biondo puro si tuffò tra le braccia del figlio del mare. Percy sapeva sempre di mare era una cosa familiare che Nico adorava. Poi gli venne un groppo al cuore. Quella ragazza che stava baciando Percy era Annabeth Chase, ma certo era chiaro come il sole! Gli stessi capelli ribelli, gli stessi occhi grigi temporaleschi,gli stessi orecchini a forma di gufo, lo stesso sorriso di chi ne ha passate troppe, ma è sempre riuscito a venirne fuori.Nico li fissò per qualche secondo con le lacrime agli occhi poi corse via. Corse come aveva fatto Tess, senza dare spiegazioni a nessuno. Non gli fregava delle lezioni a cui non sarebbe andato o che conseguenze avrebbe avuto. Non gli fregava di cosa pensava la gente nel veder il ragazzino sfigato correre per i corridoi a lui importava soltanto reprimere quel sentimento. Quel sentimento che lo avrebbe portato fino in capo al mondo soltanto per vedere un suo sorriso. Quel sentimento che gli avrebbe fatto fare qualsiasi cosa pur per veder quella persona felice, per vedere Percy felice.Quello stramaleddeto, bellissimo essere. Nico non lo avrebbe MAI ammesso, ma aveva una cotta(o forse qualcosa di più) per Percy da ancora prima di scappare dal campo mezzosangue. Era troppo piccolo e non lo aveva ancora capito, ma per dopo quegli tutti quegli anni pensava a lui come a una stella da seguire nell'oscurità. Si sbagliava ovviamente Percy era chiaramente etero e ci aveva messo un pietra sopra, ma come si fa a mettere una pietra sopra il proprio cuore? * 𝘿𝙧𝙞𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣 * Benissimo letteratura. No. Chissene frega. I corridoi man mano si svuotano e Nico in preda al panico aprì la porta di un ripostiglio e ci si infilò dentro. Stranamente la lampadina era già accesa e c'era qualcun' altro in quell buco di mondo. Nico adorava i ripostigli ecco perché ci si era infilato subito me se ne pentì. Seduto a gambe incrociate su un mucchio di cianfrusaglie c'era il solare William Andrew Solace. Il biondo non si accorse della presenza di Nico perché aveva le cuffiette infilate nelle orecchie e guarda lo schermo con poche e solitarie lacrime che gli rigavano il volto. Quando si accorse che era osservato Will alzò lo sguardo e gli occhi azzurri come l'infinito erano gonfi di pianto. Anche quelli di Nico lo erano, ma lo erano la maggior parte delle volte, invece Will.... "Hei, sei Nico giusto? " "Esatto" "Sei mai stato a long Island? " "Si" rispose con un filo di voce Il ragazzo "Ecco dove ti ho visto:al campo mezzosangue, giusto?" "Già" la nostalgia nella sua voce stupì anche se stesso. Invece l'assenza nelle parole di Will era spaventosa, tutti a scuola lo conoscevano come il popolare e solare Will Solace e Nico ebbe la sensazione di essere il primo a vedere quel suo latoEra strano. Ecco la parola per descrivere quel momento: strano "Nico hai pianto? " "Si ho pianto, ma anche tu" rispose sedendosi accanto al biondo, nella stessa posizione. Il ragazzo sentendo quelle parole tentò di asciugarsi le lacrime con l'orlo della manica ma ormai era evidente. "Si, ma io...non stavo piangendo....mi...mi era andato qualcosa nell'occhio." ma subito dopo averlo detto partì un altro magone e lo stesso fece Nico. Piansero insieme per non so quanto tempo, silenziosi entrambi, estranei nella loro bolla.
   
 
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