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Autore: Kokus    04/02/2024    0 recensioni
Vorrebbe chiedere aiuto, ma ha la gola riarsa e le corde vocali sembrano essersi intrecciate tra loro; non può fare nulla se non affidarsi completamente a se stessa — ed è proprio questo il problema maggiore, perché lei non crede affatto nella sua persona.
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➸ Questa storia partecipa alla Challenge “Fissa un obiettivo (e superalo)” indetta dal forum Siate Curiosi Sempre
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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HG
Torre di Carta

Prompt: 05. Piramide

Siate Curiosi Sempre




Piramide di morte



L'oscurità avvolge ogni cosa e sussurra parole intrise di veleno.
Mallory ha il terrore di avanzare e scoprire quale orribile sorpresa il nero pece ha in serbo per lei, ma non può rimanere ferma senza fare nulla, deve agire e uscire da lì.

Tasta il vuoto e perde l'equilibrio sul nulla.
E avanza pian piano, un passo dopo l'altro, con l'epidermide costellata dai brividi e un sudore freddo che le imperla la fronte.

Vorrebbe chiedere aiuto, ma ha la gola riarsa e le corde vocali sembrano essersi intrecciate tra loro; non può fare nulla se non affidarsi completamente a se stessa — ed è proprio questo il problema maggiore, perché lei non crede affatto nella sua persona.

Più prosegue in quel percorso invisibile e più si rende conto che si sta avvicinando a qualcosa; ma impiega una frazione di secondo di troppo nel realizzare che si tratta di un punto di non ritorno.

Cadaveri.
Cadaveri impilati gli uni sugli altri, una piramide immensa di corpi mutilati, ossa spezzate, bocche spalancate e braccia e gambe piegate in maniera innaturale.

Una piramide putrescente in gran parte divorata dagli scarafaggi e dalle mosche, tante, tantissime mosche che con il loro semplice ronzare sarebbero in grado di frantumare i vetri degli immensi edifici di Capitol City.

Mallory porta le mani alla bocca e cerca di non vomitare, di controllare i conati che le bruciano la gola.
La vista di quei corpi massacrati è atroce, ma ancora di più lo è il fatto che li riconosce tutti quanti.
Sono tutti coloro che, a causa di un bigliettino con su scritto il loro nome estratto da una grande boccia di vetro, sono stati costretti a partire per Capitol City e affrontare gli Hunger Games.

Sono tutti coloro che non ce l'hanno fatta.
(I cadaveri che Capitol City non ha mai avuto sulla coscienza).

E tra quelli, Mallory riconosce con estremo dolore anche sua sorella Sarah, estratta due anni addietro.
Sarah e quell'espressione sempiterna di terrore schiacciata sul suo visto come l'impronta di uno scarpone quando la lancia nelle mani del ragazzo del Distretto 2 le ha trafitto il cuore.

Mallory questa volta urla, urla per davvero.
E si sveglia in una pozza delle sue stesse lacrime e del suo stesso sudore.
Conta i battiti del cuore, che sono troppo celeri e concitati, e cerca di fare mente locale.

È stato solo un incubo, tenta di autoconvicersi, anche se una subdola verità la fa tremare da capo a piedi e lei, in quel preciso istante, desidera solo chiudere gli occhi e non svegliarsi mai più.
(Perché la piramide di cadaveri la attende, tempo pochi giorni e ne farà parte anche lei).

Mallory Bennet.
Sedici anni.
Tributo femmina del Distretto 12 in viaggio sul treno che la condurrà a Capitol City per la settantesima edizione degli Hunger Games.
   
 
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