Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: MiakaHongo    11/02/2024    1 recensioni
[Post TROS]
Rey stava dormendo quando improvvisamente una sequela di scene terrificanti le passarono velocemente davanti agli occhi: la battaglia di Exegol, Palpatine che le rivela di essere suo nonno e Ben che sacrifica la sua vita per lei morendo tra le sue braccia lasciandola inerme. Ma non erano solo immagini del passato, susseguirono anche delle scene che non aveva mai visto e che mai avrebbe voluto si realizzassero, ovvero i suoi amici: Poe, Finn e Rose feriti che urlavano dal dolore. Non poteva più sopportare quella vista quindi fu lei a sovrastare le loro urla con le sue, fu allora che piombò un improvviso silenzio e si ritrovò circondata da un’oscurità fitta e fredda che la fece sentire improvvisamente sola e angosciata.
“C’è qualcuno?”
Chiese guardinga in posizione difensiva, nonostante non avesse nessuna arma con se.
“Per quanto ancora fingerai che io non esista?”
Quella fredda voce femminile le era familiare.
“Chi sei tu?”
“Tu sai già chi sono io, lo sai da sempre, fingi solo di non saperlo… ma d’altronde è quello che sai fare meglio, no? Fingere che le cose che non ti piacciono non esistano!”
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rey si ritrovò in un ambiente buio e roccioso che, però, le era familiare: era la grotta presente nelle profondità di Anch-to, dove l’ultima volta aveva incontrato la sua controparte oscura. Regnava un silenzio che le gelava le ossa, quindi si diresse verso lo specchio, ma al suo posto trovò un qualcosa che le spezzò il fiato o meglio, qualcuno. Infatti, davanti a lei era apparsa una perfetta copia di sé stessa: stavolta però aveva gli occhi bianchi ed il cappuccio che le copriva in parte la testa, la stessa figura che aveva visto nelle sue visioni.
Indietreggiò di un passo ma, al contempo, la figura davanti a lei avanzò allo stesso modo con un inquietante sorriso sul viso, talmente vuoto e inespressivo da farle venire i brividi. Non fece in tempo a fare o dire nulla che il suo doppione tese un braccio verso di lei e, usando la Forza, la sollevò da terra, iniziando a strangolarla.
Rey provò in tutti i modi ad usare lei stessa la Forza, per ribellarsi o per contrattaccare. Ma qualsiasi cosa facesse, sembrava totalmente inefficace. Sentiva solo la morsa sul suo collo stringere sempre di più ed il fiato mancarle. Fu allora che vide una terza figura arrivare vicino a loro: quando intuì di chi potesse trattarsi, si sentì sollevata, perché capì che avrebbe avuto una possibilità.
“Ben! Ai-utami”
Esclamò, con voce soffocata. Ma, appena lui alzò lo sguardo verso di lei ed incrociò il suo, fece quasi fatica a riconoscerlo: era uno sguardo freddo, cinico e severo, quasi privo di emozione. Non disse nulla, eppure Rey si sentì giudicata. Ma fu quando anche lui portò la mano tesa per aiutare la sua controparte a strangolarla con la Forza, che sentì il fiato mancarle definitivamente.




Fu allora che Rey si svegliò di soprassalto, portò istintivamente una mano alla gola, sentendo ancora come se le mancasse il fiato. Avvertì il cuore batterle a mille, ma i bip del macchinario riposto accanto a lei, la riportarono alla realtà: era in un lettino di una delle stanze che riconobbe come l’area medica della base della Resistenza. Prese dei profondi respiri e cercò di calmarsi, ripeté nella sua mente che quello appena avuto era solo un incubo, perché le sensazioni che aveva provato erano diverse da quando aveva avuto delle visioni. Nonostante questa convinzione, le ci volle qualche minuto in più del dovuto per riprendersi ma, non appena lo fece, il suo primo pensiero andò a Ben: in un attimo di panico, fece velocemente appello al loro legame e tirò un sospiro di sollievo quando constatò che era vivo. Doveva però assolutamente assicurarsi che stesse bene, lo stesso valeva anche per i suoi amici, quindi si alzò dal lettino. Solo allora si rese conto che una delle due mani era ammanettata ad esso.
Sul serio?
Pensò tra sé, ma infondo non poteva biasimare i suoi amici se avevano deciso di prendere delle precauzioni. Notò solo in quel momento che aveva anche delle fasciature in varie parti del corpo, probabilmente per coprire delle ferite anche se fisicamente si sentiva abbastanza bene. Di certo non erano né quelle, né le catene che l’avrebbero fermata, però quella situazione la fece riflettere un attimo sulle possibili spiegazioni di quell’incubo: si sentiva terribilmente in colpa per quanto fatto a Ben e ai suoi amici durante il suo percorso in cui aveva ceduto al lato oscuro. E, quello che era peggio, era l’essere consapevole che, in qualche modo, quello fosse stato comunque un lato di lei. Di certo avrebbe fatto di tutto per evitare che potesse fare qualcosa del genere di nuovo, ma il solo pensiero che le visioni che aveva avuto di sé stessa, sul trono oscuro, con gli occhi bianchi, non si fossero ancora avverate, la preoccupavano.
Sapeva anche perché avesse sognato Ben in quel modo: per quanto su Exegol lui le avesse detto che non la odiava, Rey non riusciva a capacitarsi di come questo fosse possibile, forse perché lei stessa non si era ancora perdonata. Fatto stava che voleva parlargli assolutamente.
Usò quindi la Forza con la mano libera per aprire le manette che incatenavano l’altra al lettino, staccò i cavi che la monitoravano, quindi uscì dalla stanza con cautela. Sentiva che Ben era vicino ed infatti lo trovò nella stanza affianco: era anche lui su un lettino, seduto e fasciato in più parti del corpo rispetto a lei. Sembrava intento a fare qualcosa su un palmare ma, non appena sentì anche lui la sua presenza, alzò lo sguardo verso di lei.
“Rey!”
Esclamò, sorpreso ma felice di vederla in piedi e, apparentemente, in forze.
“Ben… come stai?”
Chiese lei, con un tono più preoccupato. D’istinto sarebbe corsa ad abbracciarlo per la gioia di vederlo tutto intero (o quasi), ma pensò che non fosse il caso, quindi trattenne il suo entusiasmo ed optò per sedersi accanto a lui sul bordo del lettino.
“Mi sento bene a parte qualche ferita in via di guarigione, ma non dovresti preoccuparti a riguardo” tagliò corto, percependo i suoi timori. “Piuttosto, che mi dici di te?”
Esitò un attimo perché non era sicura di cosa volesse rispondergli: fisicamente stava piuttosto bene, ma nella sua testa si sentiva a pezzi. Mentre scrutò distrattamente fuori dalla finestra in cerca delle parole giuste, le venne in mente un’altra cosa importante da chiedergli.
“Sai come stanno Poe, Finn e Rose?”
“Sono tutti fuori pericolo, anzi, mi hanno dato anche i compiti da fare” le indicò il palmare ma lei lo fissò con aria interrogativa, quindi le spiegò prima che potesse chiederglielo: “ero andato su Exegol con Chewbe e il Falcon, per nostra fortuna quel Wookiee invece di fare come gli avevo detto, passato un po' di tempo è venuto a controllare, ci ha trovati e portati qui. Quando mi sono svegliato, dopo un piuttosto freddo benvenuto, mi hanno chiesto di fornire tutti i dati possibili a mia conoscenza sul Primo Ordine”
Solo allora Rey notò che anche lui aveva una delle due mani ammanettate al lettino come lei.
“Ti hanno…”
Ma non servì continuare, perché Ben aveva notato dove si era soffermato il suo sguardo.
“Queste? Oh, sì… a quanto pare li fa sentire al sicuro, quindi fingo che la loro sia stata una buona idea!”
Esclamò ironico, dato che era evidente che con l’uso della Forza le avrebbe potute rimuovere facilmente.
“Hanno già deciso qualcosa sul tuo conto?”
Domandò preoccupata, iniziando a chiedersi quanto tempo fosse passato prima che si svegliasse.
“Domani ci sarà una riunione del Nuovo Consiglio per decidere il mio destino”
“COSA?”
“Beh, sapevamo che sarebbe successo, prima o poi…”
Provò a minimizzare lui, per tranquillizzarla.
“Ma non ti sei nemmeno ripreso del tutto! Inoltre mi hai salvata due volte e…”
“Non ti preoccupare Rey, forse è meglio così… infondo l’attesa mi avrebbe snervato di più”
“Quanto tempo siamo stati senza sensi?”
“Tu circa ventiquattro ore. Io qualche ora in meno”
Non poteva credere di essere stata fuori gioco per così tanto tempo e che, in così poco, fossero state prese decisioni di quel tipo.
“Allora?”
Chiese Ben, interrompendo i suoi pensieri.
“Cosa?”
“Non mi hai risposto!”
Deglutì, notando che Ben non sembrava voler mollare sulla sua domanda di prima, a cui non aveva ancora ricevuto una risposta.
“Fisicamente sto bene: le ferite finiranno di guarire a breve, niente di grave”
Provò ad abbozzare lei, ma nascondere qualcosa a Ben era impossibile.
“Ma, comunque, c’è qualcosa che non va”
Più che una domanda sembrava una constatazione. Rey sospirò profondamente, per poi iniziare a dire la verità. Infondo sapeva bene che in qualunque caso gliel’avrebbe potuta tirare fuori facilmente.
“Qualcosa? Tutto non va! Per esempio: senti qualcosa di diverso ora che abbiamo condiviso…”
“No!” la anticipò lui capendo cosa volesse chiedergli “sto bene” tentò di rassicurarla, cosa che non sembrò affatto funzionare.
“Ma non lo sappiamo ancora, potrebbe essere stato un errore! Potresti cedere di nuovo al lato oscuro o potrei farlo io, potr…”
Disse tutto d’un fiato, assalita improvvisamente dal panico che stava cercando di trattenere dentro. Ma Ben bloccò quel fiume di parole.
“Ehi… respira! Non accadrà niente di tutto questo e tu mi sembri piuttosto te stessa!”
“Come puoi esserne certo?”
“Questi dubbi sono proprio tipici della Rey di sempre! Inoltre sono stato piuttosto a contatto con la te oscura ultimamente, quindi saprei percepire se ci fosse ancora qualche strascico dell’altra tua controparte”
“Non dovresti avere questa fiducia in me, soprattutto dopo tutto quello che ti ho fatto!” La voce di Rey si fece più disperata riuscendo finalmente ad esprimere quello che pensava. “Mi dispiace, Ben. Per tutto… non credevo che sarei mai stata capace di cose simili… eppure le ho fatte… su Exegol hai detto di non odiarmi, ma avresti tutte le ragioni di farlo, ed anche gli altri”
“Come ti ho già detto, non ti odio Rey. Il passato non lo puoi cambiare, credimi, ne so qualcosa! Ma puoi fare tutto quello che è in tuo potere per cambiare il tuo presente, ecco perché io sto facendo questo” disse, facendo un cenno con la testa al tablet. “Voglio dimostrare, in primis a me stesso, che posso essere meglio di ciò che sono stato e tu dovresti andare nella seconda sala a destra dagli altri e fare lo stesso. Lo percepisco che ti senti in colpa anche con loro!”
“È vero: vorrei scusarmi anche con gli altri, ma non merito il loro perdono”
“Allora non chiederlo”
“Sembra facile detto così, ma ho tradito la loro fiducia! Non potranno mai passare oltre, su questo”
Lui scosse la testa.
“Sei tu che hai perso la fiducia in te stessa. Ora che hai sbagliato, pensi di non poter più cambiare le cose e di non poter più essere meglio di allora, non è così. Ma devi essere tu a crederci per prima” Ben conosceva bene quei pensieri, lo avevano tormentato per anni e non avrebbe mai voluto lo stesso destino per lei “Io ci credo!”. Poggiò quindi la sua mano libera su quella di lei: quel contatto le fece alzare lo sguardo fino ad incrociare il suo. Rimasero in silenzio a fissarsi, non sembrava esserci nessun dubbio negli occhi scuri e penetranti di Ben, mentre quelli di Rey anelavano freneticamente delle risposte. La ragazza socchiuse le labbra, come per dire qualcosa, quando si accorsero che era arrivato qualcun’altro nella stanza e, non appena parlò, sussultarono separando d’istinto le loro mani.
“Padroncino Ben siete proprio voi? Oh, ma mi stupisce quanto siate cambiato: siete diventato incredibilmente alto, anche per un umano di età adulta”
Entrambi riconobbero il droide, per un attimo Rey si chiese come facesse Ben a conoscerlo ma, subito dopo, pensò che in effetti era stato al servizio di Leila per diverso tempo.
“Invece noto che le tue capacità di piombare all’improvviso quando non richiesto e di parlare a raffica, non sono affatto cambiate!”
Replicò lui, con un sarcasmo che non fu colto dal droide.
“Gentile da parte sua signorino Ben. In effetti, dialogare con gli esseri umani è una delle caratteristiche più distintive di un droide programmato per le relazioni umane, di cui posso dire con fierezza di essere pienamente munito”
“Anche troppo!”
Ironizzò nuovamente lui, sospirando e con Rey si scambiò uno sguardo d’intesa. Quindi, entrambi si lasciarono scappare una lieve risata.
“Forse, Rey faresti meglio ad andare dai tuoi amici, hai molto da dire a loro!” la spronò lui “E ti conviene farlo subito, perché potrei ripensarci a momenti, dato che vorrebbe dire restare solo con C-3PO!”
“Oh, non si preoccupi padron Ben. Forse essendo mancato per tanto tempo non se lo ricorda, ma un droide del mio livello ha una forte abilità nel portare avanti una conversazione molto lunga, anche solo con una persona!”
“Credimi, non ne ho nessun dubbio!”
Replicò alzando gli occhi al cielo, per poi abbandonarsi di nuovo sul lettino con un’aria arresa che fece strappare un’altra risata a Rey.
 cap-11
“Allora vi lascio soli”
Asserì lei, alzando un sopracciglio divertita e, facendo un cenno di saluto a Ben, si incamminò quindi verso l’altra stanza.




Per darsi coraggio, Rey prese un respiro prima di entrarvi: sapeva che non sarebbe stato facile né per lei e neanche per loro. Ma doveva farlo: entrò, quindi, per evitare eventuali ripensamenti e li trovò tutti e tre seduti su dei lettini a conversare tra loro ma, appena si accorsero della sua presenza, smisero immediatamente di parlare e la fissarono con uno sguardo misto tra il preoccupato e il timoroso. Avevano tutti diverse fasciature in varie parti del corpo ma, come aveva detto Ben, sembravano in via di guarigione.
“Ti sei ripresa e liberata a quanto vedo”
Constatò guardingo Poe.
“Rey, come ti senti?”
Chiese Rose con maggiore gentilezza.
“Hai ancora quelle strane idee sul comandarci tutti, secondo il tuo volere o cose simili?” chiese cauto Finn “Ren ci ha accennato qualcosa sul fatto di aver condiviso il tuo lato oscuro e che ora sei tornata in te… è vero?”
“Si, è proprio così: mi sono liberata dalle manette proprio per venire a parlare con voi e dimostrarvi che mi sento tornata in me e vi assicuro che, semmai dovesse succedere di nuovo qualcosa di simile, stavolta sarò la prima a cercare di impedirlo”
“Ah ce lo assicuri? Allora sarebbe tutto ok? Mi pare che anche la te ‘oscura’ ci voleva assicurare che andasse tutto bene, quando in realtà non era così!”
Faceva male sentire un tono così duro da Poe, ma non poteva biasimarlo.
“Poe, lo so che non è facile per voi fidarvi e avete ragione: quello che ho fatto è imperdonabile ed infatti non pretendo il vostro perdono. Ma voglio comunque scusarmi con voi! Vi ho attaccati e ho usato il trucco mentale su di voi. Purtroppo le cose stanno così e non cambieranno”
“Ma non è solo questo il punto Rey. Tutti abbiamo un lato oscuro, ma tu ben prima di cedervi hai mentito a noi: i tuoi migliori amici!”
Le ricordò Poe.
“È vero, ma allora io avevo paura… avevo paura di perdere la vostra amicizia! Mi vergognavo della mia discendenza. Avevo paura che voi poteste giudicarmi sulla base di essa perché ero stata la prima a farlo: mi odiavo per quello che avrei potuto fare e adesso mi odio per quello che ho fatto!”
La risposta ammutolì, per qualche attimo, Poe. Colpito, a quanto pareva, in parte da essa, fu Rose a tentare di dire qualcosa.
“Rey io…!”

Ma la Jedi non le permise di proseguire, parlandole sopra: aveva qualcosa di importante di cui discutere e non voleva che il discorso deviasse su altro.
“Ben mi ha detto che avete fissato per domani una riunione del Nuovo Consiglio, per decidere cosa fare con lui”
“E’ la decisione più giusta: è compito del Nuovo Consiglio decidere il suo futuro. Ci ha aiutati in questa circostanza, è vero, ma ha anche commesso molti altri crimini e non spetta solo a noi decidere il suo destino e quello della Resistenza”
Sentenziò Finn. La risposta di Rey però, sorprese lui e tutti gli altri.
“Alla riunione di domani, come primo punto, voglio portare le mie dimissioni da membro del Nuovo Consiglio”
“E allora? Pensi basti questo a risolvere le cose?”
Chiese Poe, con tono duro.
“Certo che no Poe, ma non posso nemmeno restare qui a non fare nulla!”
“E sentiamo: vuoi venire alla riunione solo per questo o per difendere Ren?”
Domandò, seccato, Finn.
“Ha importanza? Non avrei comunque più nessun potere decisionale, in merito. Ma io sono l’unica che conosce alcuni eventi che lo riguardano, ed è giusto che il Nuovo Consiglio ne venga a conoscenza”
“Quindi ora ti fidi più di lui, che di noi?”
Replicò lui.
“Aspetta: ora sono io sotto esame? Il fatto che voglia difenderlo non implicadi certo che io sia ancora succube del mio lato oscuro!”
“Abbiamo dei buoni motivi per avere dei dubbi su entrambi!”
Aggiunse Poe.
“Ragazzi ora state esagerando, cerchiamo di stare tutti più calmi. Infondo siamo tutti ancora in convalescenza”
Cercò di dire Rose per provare ad acquietare gli animi.
“No, Rose. È giusto che Rey accetti la realtà: Ren sarà sottoposto a giudizio e, dato tutto quello che ha fatto, non escluderei che il Nuovo Consiglio potesse anche deliberare di non accettarlo nella Resistenza, di farlo imprigionare o, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe essere deliberato di farlo giustiziare”
Ammise con chiara fermezza Finn.
“GIUSTIZIARE? Sarei io quella strana, adesso? Non era da Impero o da Primo Ordine il comportarsi così?”
Replicò Rey, allibita.
“È solo una possibilità che potrebbe essere presa in considerazione, non dico che la condivido. Ma ti devo ricordare gli innumerevoli crimini commessi dal Primo Ordine e da Kylo Ren? Lo dico solo perché, a volte, sembri troppo indulgente con lui”
Gli occhi di Rey si ridussero ad una fessura con fare indignato a quella risposta di Finn.
“Beh qualcuno dovrà pur esserlo, sembrate tutti averlo già condannato! Non eri stato tu, Poe, a dire adesso che tutti abbiamo un lato oscuro? Non abbiamo forse tutti noi un passato opinabile, in qualche modo?”
“Si, ma è diverso avere un passato opinabile da avere un passato da Leader Supremo del Primo Ordine! E poi non penso tu sia ADESSO nella posizione ottimale per fare la predica!”
Quelle parole le fecero più male del dovuto.
“Ah quindi è così che la pensate? BENE, ci vediamo domani alla riunione del Nuovo Consiglio, allora!”
Concluse lei e andò via prima che qualcuno la potesse fermare.
“Rey aspetta!”
Provò ad urlarle dietro Rose, senza però nessun risultato. Rey continuò ad avanzare con passo deciso fino a ritrovarsi all’esterno. Si sentiva furiosa, ma probabilmente lo era più con se stessa, che non con i suoi amici. Avrebbe voluto con tutte le sue forze poter cancellare gli errori che aveva fatto, ma sapeva bene che non era possibile e la cosa peggiore era che aveva paura di non poter riavere indietro il rapporto così familiare che aveva stabilito con loro. Disperata, arrestò il passo e si sedette su una roccia lì vicino, con la fronte appoggiata sulle mani. Furono una sequela di bip familiari a riattirare la sua attenzione.
“BB-8! Sei gentile a chiedermi come sto ma se sapessi cosa ho fatto, probabilmente anche tu mi odieresti” 
Disse lei amaramente, portando una mano sulla testa del droide per sistemargli delicatamente l’antenna. Lui replicò con dei bip confusi, ma fu una terza voce ad interrompere la loro conversazione e sembrava anche piuttosto affaticata.
“Certo che potresti correre un po’ meno veloce, almeno! Infondo ti ricordo che sono ancora in convalescenza”
Asserì Rose, che avanzava un po' zoppicante verso di lei cercando visibilmente di riprendere fiato.
“Rose! Non dovresti sforzarti, non per venirmi dietro almeno… non ne vale la pena”
“Ed invece sono qui proprio perché vale la pena! Poe e Finn hanno esagerato, loro…”
“No! Loro hanno ragione: non merito più la vostra fiducia”
Constatò con fermezza, ma l’amica si sedette accanto a lei posandole una mano sulla spalla e fissandola negli occhi.
“Ma la mia l’hai ancora!”
Le confessò, abbozzando un sorriso. Rey la fissò incredula.
“Non dovresti: ti ho attaccato, non ti ho ascoltata e ho tradito sia te che gli altri”
“A volte, è così facile concentrarsi sugli errori che ci scordiamo di tutte le cose giuste che abbiamo fatto! A volte siamo così abituati al lato che ci piace di una persona che dimentichiamo di darci peso, mentre ne diamo fin troppo al minimo sbaglio. Dovresti essere meno severa con te stessa e forse anche noi, come tuoi amici”
Rey la fissò sorpresa e quasi commossa da quelle parole.
“Dipende anche dal tipo di errore però… ci sono alcuni che sono difficili o impossibili da cancellare”
“Gli errori non si possono cancellare per loro natura, alcuni ci cambiano anche nel profondo. Ma sta a te decidere se lasciarti travolgere da essi o utilizzarli per imparare da loro e capire come non ricaderci! E, a tal proposito, penso che la tua proposta di presenziare alla riunione di domani con quanto hai detto, sia un buon inizio”
“Intendi la parte dove dico di volermi rimuovere dall’incarico o dove voglio ‘egoisticamente’ provare a difendere Ben?”
Le chiese ricordandosi le accuse che le aveva posto Finn poco prima.
“Penso che nessuno dei due sia un errore. E poi difendere una persona non penso possa definirsi qualcosa di egoistico”
Rey sospirò e le rivolse un sorriso.
“Sei fin troppo gentile con me!”
“Beh, non posso dire di aver preso bene tutto questo… ma sei comunque mia amica, ho imparato a conoscerti e so che hai bisogno di aiuto in questo momento più che mai e non me la sento di abbandonarti. Forse per Finn e soprattutto per Poe ci vorrà un po’ più di tempo, ma sono sicura che anche loro prima o poi riusciranno ad andare oltre questa storia, anche se a modo loro”
“Lo spero!”
Ammise.
“Chi può dirlo? Magari sarai proprio tu a farli ricredere!”
Aprì le braccia con un sorriso e Rey fu felice di abbandonarsi nel confortante abbraccio della sua migliore amica.
cap-11-5





Tornarono al centro medico e, dopo una visita dei medici di turno, a Rey e ai suoi amici fu dato l’obbligo di riposare. Quindi, così fece. Era incredibile quanto effettivamente si sentisse ancora stanca, nonostante fosse stata già senza sensi per quasi ventiquattro ore.
La mattina seguente si alzò presto perché non riusciva più a dormire. Decise quindi di uscire fuori a fare una passeggiata per schiarirsi le idee in vista della riunione. A sua sorpresa, fu raggiunta da Ben.
“Ben! Che ci fai in piedi? Non dovresti riposare?”
“Potrei dire lo stesso di te!”
Replicò lui, alzando un sopracciglio.
“Tu stai messo peggio di me e poi avevi detto che non ti volevi liberare delle manette per destare maggiore fiducia negli altri, o sbaglio?”
In effetti, Ben ancora aveva dolori anche quando camminava, ma non sarebbe riuscito a stare in quel letto un minuto di più. Scrollò le spalle.
“Beh, oggi ci sarà la decisione del Nuovo Consiglio: potrebbe essere l’ultima giornata che passo in libertà e quindi preferisco passarla all’aperto” ammise con tranquillità. Ma Rey sapeva bene che la situazione lo preoccupava almeno quanto lei. “Quindi… dove mi porti? Sei tu l’esperta di questo posto”
“Seguimi!”
Lo intimò lei avendo già in mente il luogo adatto. Si incamminarono quindi fianco a fianco.
“Come è andata con gli altri?”
Chiese Ben, anche se già da quanto percepiva poteva intuire qualcosa.
“Ho detto loro quello che pensavo. Rose è stata incredibilmente comprensiva, anche troppo. Poe e Finn sono stati più ‘intransigenti’. Non so se riusciranno a passarci su ma avevi ragione: era quello che avevo bisogno di fare” sospirò portandosi una ciocca di capelli ribelle che le cadeva sul viso, dietro l’orecchio “tu invece? Come è andata la tua trasmissione di informazioni sul primo Ordine?”
“Ho consegnato tutto quello che ero riuscito a fare ieri, Rose ha detto che avrebbe verificato l’attendibilità delle informazioni. Spero solo che riescano a farlo, almeno per alcune, in tempo per la riunione di oggi… a proposito, mi ha detto Rose che stanno analizzando il pianeta su cui ci siamo imbattuti nella nostra missione insieme. Al momento non hanno trovato riscontri tra i pianeti conosciuti, quindi gli hanno dato il nome temporaneo di Kalho”
“Hanno scoperto qualcosa su quanto trovato lì?”
Chiese incuriosita.
“È sicuro che siano stati svolti degli esperimenti lì, con tecnologie anche a noi ignote, ma non sanno molto altro al momento. Per ora, si stanno concentrando sul portare alla base della Resistenza il più possibile per continuare qui le analisi, dato che stare su quel pianeta potrebbe ancora essere pericoloso: non sappiamo se i seguaci di Palpatine o il Primo Ordine possano tornare laggiù, visto la pennetta che avevo trovato…”
“Quale pennetta?”
“Ah giusto, per fuggire da quel posto ho usato un Tie che era rimato lì. Sembrava del Primo Ordine e su un soldato morto ho trovato una pennetta criptata con il loro logo”
“Strano. Che il Primo Ordine sia collegato con questi seguaci di Palpatine?”
“Non ne ho idea, non ero al corrente di niente di simile nemmeno quando ero il Leader Supremo, il che rende il tutto ancora più sospetto”. Ben non riusciva a capire chi avrebbe potuto o voluto tenerlo all’oscuro e perché. E, in tal caso, c’era altro che non sapeva? “Rose ha decifrato in buona parte il codice della pennetta, ma non mi ha detto altro al momento”, il che lo preoccupava sul destino che avrebbero scelto per lui nella riunione odierna, ma ritenne che non fosse il caso di palesare anche quella preoccupazione a Rey.
In poco tempo, si allontanarono dal campo finendo in una radura non molto distante, immersa nel verde del prato e circondata in lontananza dagli alberi che segnavano l’inizio della foresta. Era su un leggero rialzo quindi si godeva anche di un discreto paesaggio.
“Non mi ero accorto che a così poca distanza dalla base della Resistenza ci fosse un posto tanto tranquillo!”
Disse Ben, guardandosi intorno sorpreso.
“Mi piace venire qui quando ho bisogno di meditare o di passare un momento con me stessa. Per questo mi sembrava l’ideale” si stese sull’erba e chiuse un attimo gli occhi, abbandonandosi a qualche secondo di relax “la natura come questa mi trasmette un senso di pace e tranquillità che mi manca quando sono in missione nello spazio! Forse perché su Jakku un panorama del genere potevo solo immaginarmelo”
Ben notò con piacere che finalmente riuscì a scorgere sul volto di Rey un’espressione serena, si stese quindi anche lui accanto a lei e fissò il cielo.
“Beh, in effetti non è male”
Ammise.
Passarono diversi minuti così, in totale silenzio, ma non era un silenzio imbarazzante: era quel tipo di silenzio che sai di poterti permettere con chi non ha la necessità di intavolare una discussione. Era piuttosto una condivisione di un momento di assoluta quiete dopo tanto tumulto.
Rey respirò a pieni polmoni godendosi quegli attimi, avrebbe voluto che ce ne fossero molti altri simili in futuro, ma non poteva esserne certa e questo le fece trovare il coraggio per confessare a Ben cosa avesse intenzione di fare.
“Alla riunione di oggi presenterò le mie dimissioni come membro del Consiglio, l’ho già detto a Poe e Finn”
Ben si mise seduto di scatto per la sorpresa, ma si lasciò scappare un grugnito di dolore, ricordandosi solo allora che le ferite non erano ancora guarite del tutto, si rimise quindi subito steso. Rey, avendo percepito in parte il suo dolore, preoccupata, si avvicinò a lui e, con un gesto istintivo, gli posò delicatamente la mano sul viso, ancora corrucciato dal dolore.
“Tutto bene?”
Quel contatto gli fece voltare la testa verso quella di lei, socchiuse gli occhi: erano così vicini che il sentire il profumo di lei mescolarsi con quello fresco del prato, gli fece quasi dimenticare del tutto il dolore che stava provando.
 cap-11-4
L’unico rumore rimasto era il leggero fruscio del vento che muoveva delicatamente l’erba solleticandogli il viso. Era una sensazione così rilassante, che dovette sforzarsi per fare un attimo mente locale e rispondere alla sua domanda, che attendeva ancora una risposta.
“Sì, mi ero solo stupidamente dimenticato che mi faceva ancora male… comunque, sei stata coraggiosa: stai cercando di dimostrare le tue intenzioni!”
“Beh, qualcuno mi ha convinta a farlo!” disse lei, lanciandogli un’occhiata. “E poi in questo modo sarò sicuramente presente anche io, così potrò raccontare davanti al Consiglio entrambe le volte in cui mi hai salvata! Sperando di risultare ancora credibile”
“Rey non voglio che tu ti espon-“
“Lo farò e basta”
Lo anticipò lei, con un tono che non ammetteva repliche, non facendogli nemmeno finire la frase. Si mise quindi seduta, togliendosi qualche filo d’erba che era rimasto incastrato tra i capelli.
Anche lui si mise seduto accanto a lei, ma più lentamente stavolta, in modo da evitare di provare nuovamente dolore.
“Ok hai vinto tu… tanto lo so che quando ti metti in testa una cosa, è impossibile farti cambiare idea! Promettimi solo che non esagererai ed accetterai qualsiasi loro responso”
Rey si bloccò: non era una cosa che sarebbe stata sicura di poter promettere, non che avrebbe fatto la differenza. Sospirò, abbassando lo sguardo.
Sarebbe stato sempre così tra loro? In bilico tra un problema enorme e un altro, o avrebbero trovato un periodo di pace per godersi anche dei momenti normali e tranquilli?
E, se anche fosse, come sarebbero stati dei ‘momenti normali e tranquilli’ tra loro? Non era sicura di avere una risposta: infondo fino ad allora erano sempre stati o su fronti opposti o in situazioni estreme tra la vita e la morte! Era stata lei a baciarlo in due occasioni. Certo, lui non era sembrato per niente dispiaciuto della cosa, le aveva donato la sua stessa vita edelle parole che l’avevano profondamente colpita! Ma sarebbe stato lo stesso in futuro o in quel momento? Senza i sensi di colpa o i rimorsi, in una situazione di quotidianità? Come avrebbero gestito il rapporto tra loro? Cosa erano davvero l’uno per l’altra?
Doveva avere delle risposte, a tutti i costi.
“Penso che forse sia arrivato il momento di parlare di quanto accaduto ad Exegol entrambe le volte che ci siamo stati, non trovi?”
“Pensavo ne avessimo già parlato a sufficienza: ci siamo salvati a vicenda, non c’è molto da aggiungere”
Si limitò a dire lui, non per minimizzare la cosa, ma per evitare piuttosto che Rey potesse sentirsi più in colpa di quanto non facesse già.
“Non intendevo quello ma quell’altra cosa che è successa tutte e due le volte”
Rey arrossì leggermente, lo sguardo di Ben cambiò e lei capì che aveva intuito a cosa si riferisse.
“Penso che sarebbe meglio parlarne dopo la decisione del Nuovo Consiglio su di me, non credi?”
Nonostante entrambe le volte fosse stata Rey a baciarlo, o almeno ad iniziare a farlo, era successo sempre in una situazione estrema e ora che era in dubbio il suo stesso destino, non voleva condizionarla o farla sentire in obbligo di legarsi a lui in alcun modo. Già lei aveva abbastanza problemi così… decisamente non gliene voleva creare altri.
In risposta, lei sembrò riflettere titubante sulle sue parole ma poi lo fissò con decisione negli occhi.
“Non penso farebbe molta differenza, per te si?”
Aggrottò la fronte, iniziando ad avere paura di una sua risposta.
“Rey non voglio che tu…”
Ma, a quanto pareva, non era il suo destino della giornata finire le frasi, perché furono interrotti da delle urla.
“SKYWALKER!”
Ben si voltò verso l’origine di quella voce chiedendosi chi lo potesse chiamare con tale nome, ma quando lo fece fu colto in contropiede da diverse cose: prima di tutto non aveva mai visto quella donna in vita sua, secondo a quel nome si era girata anche Rey e non sarebbe sembrato così strano se non fosse che a quanto pareva quella donna stesse cercando proprio lei.
“Sì, Cassy? Ti ho già detto che puoi chiamarmi semplicemente Rey, comunque!”
Rispose lei, confermando la cosa.
“Hai ragione scusami! Mi hanno mandato a cercarti per avvisarti che la riunione del Nuovo Consiglio è stata anticipata di un’ora”
“COSA? Veniamo subito allora, grazie!”
Non era proprio felice di interrompere il discorso che stavano facendo ma, allo stesso tempo, doveva tornare al più presto con Ben: se non lo avessero trovato lì non avrebbe deposto bene, facendoli alludere ad un suo tentativo di fuga. Fu solo quando si voltò nuovamente verso di lui che notò che la stava fissando con aria interrogativa e perplessa e non appena capì il perché, arrossì imbarazzata.
Balbettò qualcosa senza senso prima di riuscire a spiegarsi, cosa che la fece sentire ancora più a disagio.
“H-ho scelto di adottare quel nome dopo la battaglia di Exegol… avevo scelto di non usare il nome Palpatine, per quanto fosse la mia discendenza, sentivo che non mi apparteneva. Allo stesso tempo volevo onorare Luke e Leila che sono stati per me la cosa di più simile a dei genitori che avessi avuto da tempo… ma probabilmente è stata un’idea stupida…” Arrotolò nervosamente una ciocca di capelli intorno al dito sperando di trovare le parole giuste o che, per qualche assurdo motivo, potesse magicamente sparire e riapparire in qualsiasi altra parte della galassia, finché lui non avesse dimenticato quel momento “… è il nome della tua famiglia… se non ti sta bene lo capisco, in caso ne adotterò un'altro!”
Era sicura che Ben avesse fatto qualche espressione strana come reazione a quelle parole, ma era troppo impegnata a fissare il terreno sperando di sprofondarci per esserne sicura. Eppure, la sua risposta la sorprese.
“Non penso dovresti cambiarlo, trovo che ti doni!”
Solo allora ebbe il coraggio di rialzare lo sguardo, ma quello di lui fissava la strada davanti a loro. Eppure sulle sue labbra c’era un sorrisetto vispo di chi ha riflettuto su qualcosa tra sé. Qualcosa che lei non avrebbe approfondito stavolta.








 


**Angolo Autrice**
E da questo momento inizia ufficialmente la “seconda parte” della fic che sarà incentrato su un nuovo tema rispetto alla prima.
Rey dopo quanto successo è travolta dai sensi di colpa, ed è una cosa che in un modo o nell’altro lascerà un segno in lei, infondo l’aver ceduto al lato oscuro è una cosa che lascia il segno in chiunque lo abbia utilizzato.
La più comprensiva dei suoi amici resta Rose, alla quale mi sono sentita di farle dire questo discorso perché mi sembrava da lei, dato anche quello che dice in episodio VIII.
Ora bisogna vedere come andrà la riunione e cosa sarà deliberato lì, ci leggiamo al prossimo capitolo!
Spero che vi interesserà anche questa parte, ci sono ancora diverse cose che devono accadere.

Ringrazio il mio beta Dani1993

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: MiakaHongo