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Autore: Velidart    13/02/2024    1 recensioni
Quello che sto facendo fa parte del mio percorso di cura: trovare una motivazione ad andare avanti, anche solo una minima fiammella capace di riattivare il mio corpo e la mia mente.
Se ti sei sempre chiesto che cosa prova una persona depressa, come si sente e come vive le sue giornate; o ancora a che cosa pensa beh, questa lettura fa al caso tuo.
Perché lo sto scrivendo? Per buttare fuori, titolo del primo capitolo, e perché spero di sentirmi meno solo, e di trovare altre persone nella mia stessa situazione: per potermi confrontare con loro.
Buona lettura, confido che in qualche modo ciò che scriverò possa essere di conforto a qualcuno, o possa comunque rendervi meglio l'idea di chi è una persona che soffre di depressione maggiore.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Torno a scrivere oggi dopo qualche giorno, un po' perché sono stato impegnato, un po' perché sono successe tante cose. Avrei voluto scrivere di questi giorni in cui sono stato via, avrei voluto scrivere di come un pochino da un paio di giorni a questa parte sto meglio. Oggi parlerò brevemente invece della "piccola spinta" e della "punizione divina". In verità, avrei voluto scrivere solo della prima, ma visti gli ultimi sviluppi credo sia un argomento strettamente correlato, sebbene all'opposto. 

Torniamo indietro di qualche giorno...

Ero in un paese della provincia di Belluno con la mia ragazza e, colto da un momento di tristezza, ho fatto quello che volevo fare già da qualche settimana a questa parte: andare in cimitero a trovare la mia bisnonna e mio nonno. Non sono un credente, non uno convenzionale quanto meno, ma nei momenti di difficoltà, di estrema difficoltà, forse anche solo per trovare un piccolo sollievo al mio malessere mi rivolgo ai miei antenati. Una volta lo facevo anche con Dio, ma ormai ho smesso: da quella volta che sono andato in chiesa e non ho sentito nulla per la precisione. In questo caso, e pensate nemmeno ricordavo che mio nonno è stato cremato e che non è sepolto in cimitero da talmente male che stavo, ho preso la macchina da solo e me ne sono andato per una ventina di minuti in cimitero. All'entrata ho sentito qualcosa, non ci credevo, ma ho come sentito un'ondata di comprensione avvolgere il mio corpo; quando mi sono avvicinato alla tomba poi e ho visto la foto di mia nonna ho "sentito" che questa volta sarei stato ascoltato. Non ricordo bene cosa mi sia passato per la testa, cosa abbia pensato, che discorso le abbia fatto, ma mentre guardavo il suo sorriso scolpito sulla foto della lapide sentivo semplicemente un po' di pace: come se quell'espressione fosse viva di fronte a me, come se mi trovassi di fronte a una persona che realmente potesse capirmi. Quello che ricordo di aver chiesto con insistenza è stato semplicemente "una piccola spinta" per stare meglio. L'ho chiesta con insistenza, pregando mia nonna di ascoltare questa preghiera e togliermi il dolore che avevo dentro. 

Ieri sono stato meglio, oggi anche. 

Non so se la piccola spinta sia realmente arrivata, se sia solo un effetto placebo della mia testa, ma un piccolo miglioramento c'è stato. Per carità, magari domani starò di nuovo malissimo, forse peggiorerò nuovamente, ma nella mia testa si fa sempre più viva l'idea che qualcosa al di sopra ci sia veramente, forse per la prima volta. 

Di contro, stamattina ho portato la mia gattina, di cui non vi ho mai parlato, che ha appena sei mesi dal veterinario. Perché? Sospetto avvelenamento per ingestione di sostanze tossiche: non è certo che si salverà e potrebbe anche perdere la lingua (è ridotta a un colabrodo segno che qualcosa di acido se l'è bevuto). Ecco voi direte: TAC! Appena la situazione sembra migliorare un poco qualcosa di brutto accade. E credetemi: nella mia vita, nella mia famiglia è una costante. 

Si, da quando ho memoria questo succede: se la situazione sembra migliorare un po' arriva immediatamente qualcos'altro a farmi ricadere nella delusione, nel malessere, nella malattia, nella tristezza. Io stesso, se ho qualche malattia che passa, che guarisce, poi mi ritrovo immediatamente con qualcosa di nuovo.  Se non è mal di testa è mal di stomaco, se non è mal di stomaco è epicondilite, se non è epicondilite è depressione.. Insomma, c'è sempre, SEMPRE, qualcosa di nuovo che va a smorzare l'entusiasmo di una situazione che si è appena smossa o risolta.

E questo io la chiamo "la punizione divina". Forse voi potreste chiamarla maledizione, non lo so, ma so che aleggia da sempre sulla mia famiglia. Tutti non ci credono all'inizio, poi mi conoscono e scoprono che è una verità: anche la mia ragazza lo ha capito e io non so come spiegarmelo. A volte immagino che ci sia qualcuno di sadico lassù che si diverte a premere i bottoni sbagliati in continuazione, per divertimento. Ed io non posso far altro che subire, in continuazione, con la forza di volontà che mi spinge ad andare avanti. Quello che so, è che ora non posso pensare anche al gatto. Non posso sobbarcarmi altri pesi, devo semplicemente estraniarmi da questa situazione e passarci sopra in qualsiasi modo vada a finire.

Non posso permettermi di stare COSI' MALE di nuovo.

   
 
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