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Autore: Alex Ally    14/02/2024    1 recensioni
Conosciamo tutti la storia dei nostri eroici ninja stavolta però racconteremo la storia di altri eroi.
Coloro che gli hanno precedutto.
vedremo le origini della generazione di maestri elementari che hanno precedutto i ninja:
I poteri elementari sono un dono, ma anche un fardello.
La guerra è finita e la pace è finalmente tornata a Ninjago, ma sarà davvero cosi?
Per i maestri elementari ci sono ancora molti ostacoli davanti a loro, riuscirano a superargli?
La fine di una generazione e l'inizio di una nuova si intrecciano in quest'ultimo capitolo della storia.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lord Garmadon, Ray, Sensei Wu
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Capitolo quattrodici: Occhi rossi.

Nonostante tutto quello che aveva passato, e che stava passando tutt’ora, non era mai stato così nervoso in tutta la sua vita.
«Fratello calmati, Misako è in buone mani.» disse Wu mettendogli una mano sulla spalla in segno di conforto, ma Garmadon trovando ripugnante quel gesto spinse via la mano del fratello minore con ben poca gentilezza.
La gentilezza di Wu lo irritava e disgustava al tempo stesso, ma quel giorno non voleva che l’odio per suo fratello minore gli rovinasse l’umore. Dopo tanto tempo finalmente stava per nascere suo figlio. Garmadon non si sentiva cosi eccitato da secoli, sarebbe stato un padre… lui un padre!
Lui e Misako l’avevano voluto cosi tanto e finalmente quando nessuno dei due più ci sperava era successo. Di sicuro avrebbe fatto il possibile per essere un padre migliore di quanto fosse stato il Primo Maestro di Spinjiztu per lui.
Wu non disse niente, il fratello stava diventando più scostante giorno dopo giorno e anche più distante da lui. Pensava che quando più o meno quattro anni prima avessero risaldato il loro legame dopo la vicenda degli scheletri, ma evidentemente si sbagliava. Ogni volta che era vicino a lui Garmadon non nascondeva affatto il suo voler essere ovunque tranne che vicino a Wu. Faceva male, ma ci aveva fatto l’abitudine.
Inoltre non poteva biasimarlo per essere cosi nervoso, Misako era già in tarda età perciò la sorpresa della sua gravidanza era arrivata con molto preoccupazione di parte di tutti per questo si trovavano al monastero con Mystake nei panni dell’ostetrica di Misako. Se ci fosse stato qualche problema la venditrice di thè era la persona giusta per risolverlo.
Dopo alcune ore di attesa che a Garmadon parvero interminabili Mystake usci dalla stanza, il suo sguardo era strano qualcosa che entrambi i fratelli notarono subito.
«Mystake è… è successo qualcosa?» domando Wu.
«No, Misako e il bambino stanno bene.» rispose Mystake. «Ma c’è una cosa un po'… strana.»
«Cosa?» chiese Garmadon preoccupato per la sicurezza sia della moglie che del figlio.
Mystake fece un respiro profondo poi pronnuncio le ultime aprole che entrambi i fratelli si sarebbero aspettati di sentire.
Garmadon entro nella stanza senza pensarci due volte, sbattendo violentemente la porta. Misako dormiva profondamente, evidentemente esausta per il tributo a cui aveva sottoposto il suo corpo, il bambino invece era stato adagiato in una culla vicino al letto.
Il maestro della distruzione si avvicino al figlio, pregando con goni fibra del suo essere che ciò che Mystake gli avesse detto fosse sbagliato.
Doveva essere sbagliato. Invece quando vide il figlio constato con suo grande orrore che era tutto vero.
Il bambino era piuttosto piccolo, capelli biondi, probabilmente ereditati dei geni del nonno paterno, mentre gli occhi… Garmadon non volva crederci, non poteva crederci.
Gli occhi di suo figlio erano rossi.

«Hai rovinato la vita di mio figlio!» strillo Garmadon.
«Fratello io…» inizio Wu, ma fu subito zittito da un pugno in pieno volto che lo fece cadere a terra.
«Tu niente!» grido ancora Garmadon. «Non m’interessano le tue stupide scusse! Mio figlio potrebbe avere il veleno del Devour nelle vene proprio come me e tutto per colpa tua! Possibile che tu sia cosi inutile! Ma perché mi sei capitato tu tra tutte le persone come fratello?!»
«Anch’io sono preoccupato per Lloyd, ma questo non è un buon motivo per lasciare che la tua rabbia ti controlli.» disse Wu massaggiandosi la mascella e alzandosi come se non fosse successo niente.
Garmadon per tutta risposa scoppio a ridere.
«Tu preoccupato per mio figlio?» disse Garmadon sorridendo in modo tale da esporre le zanne. «Ma non farmi ridere! A te non è mai importato nient’altro che te stesso! Forse sarebbe ora che imparassi a convivere con le conseguenze delle tue azioni! Tu brutto…»
Stavolta fu Garmadon a non riuscire a finire la frase perché Wu gli diede un calcio nello stomaco con una forza tale da mandarlo contro un muro.
«Chiudi il becco!» grido Wu con le lacrime agli occhi. «Non ti azzardare… non azzardarti mai più a chiamarmi egoista! Tu non sai… tu non sai a quanto cose e persone ho rinunciato per il bene di Ninjago... e per il tuo! Mi dispiace, ok?! Per ciò che ti è successo… so che il male che hai nelle vene è colpa mia, ma sono stanco che tu… che tutti mi usiate come carpio espiatorio per qualunque cosa di male di capiti!»
Garmadon si alzo non provando nulla davanti allo sfogo del fratello, semplicemente di lui non gli importava niente.
«So di aver commesso molti errori, ma sto cercando di rimediare!!» continuo Wu ignaro dell’indifferenza di Garmadon o più semplicemente si stava solo sfogando tirando fuori qualcosa che teneva dentro di sé da molto, molto tempo. «Eppure per te… per nostro padre non sarà mai abbastanza! Ti sei mai chiesto cosa provo io?! Quanto dolore ho provato? Anch’io sto soffrendo però al tuo contrario non c’è nessuno a cui importi! Al tuo contrario io devo sempre convivere con i miei errori! Tu invece… tu invece hai tutto e hai anche il coraggio di lamentarti! Sono stanco di te! Di questo monastero e di dover sempre essere io il “buono”!»
«Hai finito?» chiese Garmadon con voce monotona e indifferente. «Perché avrei cose più importanti da fare piuttosto che stare qui a sentirti piagnucolare come facevi da piccolo.»
Wu strinse i pugni e lascio il fratello maggiore da solo capendo che ormai quel legame che c’era tra loro non esisteva più.
Mentre tornava in camera sua gli balenarono nella testa le parole che Acronix gli aveva rivolto trent’anni prima: “Sai benissimo che alla prima occasione ti getterà via.”
E per la prima volta da quando le aveva sentite penso che fossero vero… sempre ammesso che non fosse già stato cosi e lui non se né fosse accorto.

Entrando con passo felpato in camera Garmadon si sedette vicino a Misako la quale aveva il piccolo Lloyd addormentato in braccio.
«Pensi che i suoi occhi siano un fattore che abbia ereditato il veleno?» domando Misako.
«Non lo so…» rispose Garmadon. Guardando il figlio Garmadon fece una promessa a sé stesso: non importava cosa sarebbe accaduto in futuro, non avrebbe permesso a niente e a nessuno di fare del male a Lloyd.
Non importava se per mantenerla avrebbe dovuto cadere ancora più in basso… infondo l’aveva già fatto.

Una delle sue cose preferite era vedere il figlio, di quasi un anno, giocare in maniera cosi allegra. Anche se all’inizio sia lei che Garmadon erano preoccupati che gli occhi rossi di Lloyd potessero indicare il fatto che avesse ereditato il veleno del Devour dal padre era ovvio che anche se fosse il caso non c’era nulla di cui preoccuparsi.
Lloyd era un bambino allegro e sempre gentile con tutti, cosi dolce che riusciva a scogliere il cuore delle persone anche quelle che all’inizio aveva paura dei suoi occhi. Anche Mystake aveva confermato che il veleno non aveva alcun effetto su Lloyd, se anche ci fosse stato era cosi poco che non avrebbe causato alcun danno al bambino. Poteva crescere come un bambino normale, ma nemmeno la gioia per quella notizia era riuscita a riappacificare Wu e Garmadon.
Il che era un vero peccato visto che Lloyd adorava suo zio nello stesso modo in cui adorava suo padre, proprio per quello Misako e il bambino quel giorno erano al monastero. Stavano giocando a nascondino e Misako trovo Lloyd nella stanza in cui i due fratelli tenevano le Armi d’Oro.
Non riusciva proprio a capire perché suo figlio fosse cosi attrato da quel posto.
«Lloyd non dovresti stare qui è… pericoloso…» disse Misako vedendo come suo figlio allungava la manina piccola e paffuta fino a toccare le armi, le quali reagirono al tocco.
L’intera stanza si riempi di una forte luce verde e dorata che spari appena Lloyd lascio la presa scoppiando a ridere per quello spettacolo di luci che aveva appena visto. Misako d’altra parte non era affatto divertita da ciò che aveva visto… perché lei sapeva cosa significava.
E all’improvviso gli occhi rossi di Lloyd era l’ultimo dei loro problemi.
  
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