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Autore: Anakin Skywalker    14/02/2024    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se Harry Potter avesse notato Ginny Weasley prima del sesto libro/film? Quali eventi sarebbero cambiati oltre alla loro relazione? Harry avendo qualcuno vicino con cui confidarsi oltre l'amicizia può fare scelte più oculate e cambiare il corso della storia?
Questa FanFiction vuole esplorare proprio questo e molto altro.
POV variabili da Harry a Ginny e a volte qualcun altro.
AVVISO: I primi capitoli saranno più veloci per arrivare alle parti più centrali della trama, ovvero quando i personaggi sono un po’ più grandicelli.
Abbiamo superato le 50k parole! (Al capitolo 25)
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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28. Il Ballo del Ceppo

 

 

 

Le prime nevi della stagione arrivarono tardi, quasi alle porte del Natale. Il castello e i suoi dintorni si colorarono di un elegante bianco, quasi a voler imitare i suoi occupanti che si preparavano a farsi belli per l'evento sociale più importante che Hogwarts ricordasse da molti anni. Ginny ricevette un lungo vestito rosso da sua mamma, non sapeva se lo avesse fatto lei oppure lo avesse comprato, in ogni caso era stupendo, se lo era provato una sola volta e le donava magnificamente. Aderente nei punti giusti, lungo ed elegante ma al contempo moderno e splendido. Quel rosso accentuava la sua pelle chiara e si univa al colore dei suoi capelli fino a farla sembrare quasi una modella babbana, almeno così le disse Harry. Non ne aveva mai vista una, ma doveva essere un complimento.

Anche Ron ricevette un vestito, più precisamente un abito da cerimonia, decisamente ripugnante, sarebbe stato di fuori moda un paio di secoli prima. Ron si lamentò tutta la settimana di ciò che avrebbe dovuto indossare nonostante le rassicurazioni di Hermione che sarebbe stato comunque splendido. Probabilmente nemmeno si accorse del complimento, era troppo occupato a disperarsi per quell'orrendo bavero ottocentesco.

La sua salvezza fu Harry, lui dovette andare ad Hogsmeade per comprare un abito, e per fare un regalo anche all'amico gliene comprò uno identico, quando lo provarono Hermione e Ginny si guardarono sorridenti per un istante.

'Gli sta proprio bene' era il pensiero che attraversava la testa di tutte e due le ragazze.

L'ultima settimana prima del Ballo fu una delle migliori per Ginny li ad Hogwarts, le lezioni erano finite e non aveva lo stress di doversi trovare un cavaliere, lo aveva già da molto tempo. Il loro passatempo preferito era sedersi in Sala Grande ed osservare gli impacciati tentativi di rimorchio degli ultimi disperati ritardatari.

Alla fine Fred aveva chiesto con successo la mano di Angelina Johnson, Neville era stato inaspettatamente invitato da Hannah Abbot nello stupore generale ed il povero Krum dovette accontentarsi di qualcuna che non era Hermione, una corvonero che nessuno di loro conosceva. Il meno romantico di tutti fu Draco, si avvicinò a Pansy e con un semplice 'Con me?' aveva concluso la questione. Ron aveva commentato la cosa con un velo di ammirazione, gli era uscito qualcosa del tipo 'che efficienza spettacolare' mentre Hermione fu di un idea opposta 'la morte del romanticismo'.

Ad Harry non importava molto di tutto quello, partecipava distrattamente a quella sadica attività, si limitava a sorridere ogni tanto e osservare Ginny con gli occhi vuoti.

'Forse ho fatto male a spogliarmi quel giorno' pensò Ginny sorridendo 'l'ho rimbambito'.

“Sto ripensando alla seconda prova” gli sussurrò finché osservavano di nascosto un tassorosso del primo anno andare a chiedere la mano di Fleur.

“Non preoccuparti, troveremo una soluzione, abbiamo tempo” rispose Ginny un po' delusa ed un po' sollevata nel scoprire il motivo della silenziosità del fidanzato.

“Si, lo so, ma non so nemmeno dove iniziare”.

“Non sapevamo dove iniziare nemmeno con l'uovo, vedrai che riusciremo a capire come farti respirare sott'acqua. Sarà un gioco da ragazzi”.

Hermione li guardò storto.

'Maledizione' imprecò Ginny nella sua testa; si erano dimenticati di dirgli che avevano risolto l'enigma dell'uovo.

“Avete capito il messaggio dentro l'uovo?” chiese Hermione alzando un sopracciglio.

“Si, mi dispiace Herm, ci siamo completamente dimenticati, sai... il Ballo...” provò a giustificarsi Harry.

Hermione sbuffò rumorosamente ed incrociò le braccia nello stesso istante in cui Fleur si mise a ridere allontanando il tassorosso in lacrime.

“Scusaci” disse Ginny.

“Almeno ora diteci ciò che sapete” intervenne Ron.

Gli raccontarono per filo e per segno le parole racchiuse nell'uovo e spiegarono le loro principali teorie sul suo significato.

“Mmh, capisco, da dopodomani mi metterò ad indagare sul come tenere il respiro per un'ora, però ho una domanda, come avete fatto a decifrare l'uovo?” chiese Hermione con la mano avvolta sul mento.

“Beh, ecco...” iniziò Ginny. Immediatamente la sua mente venne trasportata nel bagno dei prefetti, il corpo nudo di Harry era davanti a lei, quei muscoli scolpiti dal Quidditch, quello sguardo imbarazzato e al contempo colpevole, la sua pelle calda contro al suo seno stretti in quell'abbraccio proibito...

“Andava messo sott'acqua” tagliò corto Harry salvandola dall'imbarazzo “tutto qui”.

Hermione aggrottò la fronte ma non domandò oltre.

“Ma è fantastico, ora abbiamo un sacco di tempo libero questo inverno! Ci basta scoprire come respirare sott'acqua per un ora e possiamo fare ciò che vogliamo con il tempo che ci rimane!” esclamò Ron tutto rallegrato.

“Si, ma non mi sembra che quella che cerchiamo sia un'informazione facilmente reperibile” disse Harry.

“Può essere, ma non tirarti giù di morale! Domani c'è il Ballo! Non possiamo avere un Campione imbronciato, altrimenti mi toccherà iniziare a tifare Cedric”.

Harry sorrise.
“Hai ragione amico mio, allora propongo di allontanarci dalle nostre dame. Andiamo via e le rivederemo solo domani sera, per il Ballo” disse Harry.

Ginny fu presa alla sprovvista da quel guizzo di romanticismo del suo cavaliere, ma non si sarebbe certo lamentata. Si limitò a sorridere e salutò felice i due ragazzi che si facevano strada verso la Sala Comune.

“Eravamo così vicini!” disse Hermione osservando il portone della Sala Grande chiudersi dietro Harry.

“Vicini a cosa?” chiese Ginny.

“Questa mattina a colazione, prima che tu ed Harry ci raggiungeste, Ron si era seduto accanto a me. Stavamo parlando, parlando e parlando e ci siamo trovati a due millimetri l'uno dall'altra. Senza accorgercene ci eravamo avvicinati come due magneti, ma all'ultimo quello stupido si è allontanato”.

“Beh, a questo punto la stupida sei anche tu” disse Ginny ridendo.

“Cosa vorresti dire?” chiese Hermione inviperita.

“Voglio dire che se eravate così vicini potevi anche baciarlo tu, lo sai che è timido! Comunque non ha importanza, domani ballerete e vedrete che sarà tutto perfetto e come te lo sei immaginato”.

“Speriamo, è proprio sexy con quell'abito”.

Ginny non poté resistere alla tentazione di darle un colpetto.

“Me lo sono meritato” convenne Hermione.

 

 

Hermione era semplicemente stupenda, aveva indossato per la prima volta il suo abito davanti a lei, un vestito blu estremamente ben fatto, le risaltava ogni parte del corpo a partire dagli occhi. Si era pettinata in un modo molto diverso dal solito, era veramente meravigliosa. Se non avesse saputo che era lei, avrebbe faticato a riconoscerla. Si truccarono un po' assieme e quando fu il momento uscirono dal dormitorio e scesero le grandi scale del castello, i ragazzi le stavano aspettando giù.

Mentre scendeva stava iniziando a preoccuparsi che Harry notasse Hermione prima di lei, che la trovasse più attraente, più bella.

Ogni dubbio volò nel cestino quando girando l'angolo videro i loro cavalieri. Harry non le tolse mai lo sguardo di dosso e gli ci vollero diversi secondi perché chiudesse la bocca.

Accorse tra le sue braccia e si sentì baciare in fronte.

“Sei stupenda” disse Harry.

“Anche tu”.

Non fece a tempo a girarsi verso Hermione e Ron che la McGranitt li aveva già raggiunti e trascinati via.

“Eccovi qui, dunque, signor Potter, signorina Weasley, venite con me. E' tradizione che i campioni aprano le danze, ve lo avrò sicuramente detto”.

Harry sbiancò per un secondo, Ginny sorrise.

“No, non c'è l'ha detto” disse Harry con la voce piccola.

“Ah, vabbè, lo sapete ora” disse la McGranitt senza dargli peso “ora voi entrerete assieme agli altri campioni, mi raccomando, fate essere fieri i Grifondoro!”.

Harry annuì spaventato mentre la McGranitt si avvicinò alle loro orecchie.

“Comunque penso che siate una bellissima coppia!” esclamò a bassa voce prima di spingerli davanti a tutti, fuori dal portone della Sala Grande.

Harry la guardò stralunato.

“Non preoccuparti amore” disse Ginny afferrandogli la mano.

'Amore? Non lo aveva mai chiamato così, eppure gli era uscito dalle labbra con così tanta facilità. Amore. Le sarebbe potuto piacere come soprannome, però doveva usarlo con parsimonia, non poteva fargli perdere valore'.

Anche Harry fu stupito a sentirsi chiamare così, ma con uno stupore buono. Le strinse la mano e si misero dietro a Krum e la sua compagna.

“Pronto?” chiese lei.

“Si” rispose Harry.

Il portone si aprì, la Sala Grande era stata addobbata per l'occasione. I grossi tavoli erano spariti per lasciare posto alle danze, al posto del tavolo dei professori era stato installato un palco. Il soffitto era stato modificato per apparire come un cielo stellato in una notte senza luna, migliaia di stelle si estendevano su tutta la navata donando un aria ancora più magica al castello.

Una musica da lento iniziò a suonare, con la coda dell'occhio Ginny vide che gli altri tre campioni avevano iniziato a ballare. Afferrò le mani di Harry e le portò sui suoi fianchi, poi le avvolse le braccia attorno al suo collo.

All'inizio erano impacciati, si calpestavano l'un l'altro, ma dopo qualche secondo riuscirono a coordinarsi e potevano addirittura apparire come bravetti.

“Non guardare gli altri” disse Ginny notando l'imbarazzo e l'agitazione crescente di Harry “ci siamo solo noi due qui”.

Harry puntò i suoi occhi verdi sui suoi, poteva sentirsi scogliere.

“Solo noi due” fece eco.

“Si, non importa chi ci guarda e che cosa pensa, stai ballando con me Harry Potter, pensa a me. Sono tua”.

Il rossore sulle guance del ragazzo iniziò a ritirarsi e i suoi passi si fecero più audaci.

“Io penso sempre a te” sorrise facendole fare una piroetta per poi ritirarla a se.

“Meno male, sono piuttosto brava con le maledizioni” scherzò Ginny.

“Non ho intenzione di scoprilo, ne ora ne mai”.

“E io non avrei mai il coraggio di fartelo scoprire”.

Harry sorrise, quanto le piaceva quando sorrideva felice.

Dopo pochi minuti anche altre coppie si unirono al ballo, ora che non erano più sotto gli occhi di tutti poterono permettersi di sperimentare con le mosse di danza. Contro tutti i pronostici si stavano addirittura divertendo. Anche la musica stava cambiando, si faceva via via più moderna, fino al momento in cui le Sorelle Stravagarie salirono sul palco. Ci fu un urlo di massa da parte degli invitati.

Quella musica più movimentata aveva portato anche i più restii sulla pista da ballo.

Ginny adorava quella band, prese Harry e lo trascinò vicino al palco per vederli da vicino. Ballarono come dei forsennati per chissà quanto tempo, ridevano e ballavano, ridevano e ballavano.

Ginny cercò per un momento Ron ed Hermione con lo sguardo, erano abbracciati l'uno all'altra in fondo alla Sala Grande, si stavano ancora muovendo come se ci fosse un lento, Hermione aveva il volto completamente affondato sul petto di suo fratello.

“Guarda” disse ad Harry indicando i loro amici.

Harry si voltò per un istante.

“Buon per loro” urlò per farsi sentire sopra alla musica.

Le afferrò il volto tra le mani e la tiro a sé.

Ginny sapeva cosa stava per succedere, si era trattenuta tutta la sera, aveva provato a resistere, a non essere così sfacciata, ma ora, che senso aveva la resistenza?

Si abbandonarono in un bacio estremamente passionale, il sapore di Harry la inebriò, le loro lingue si incrociarono mentre si strinse al suo petto.

La gente attorno parve non accorgersene nemmeno.

Si separarono a fatica, come fosse un addio doloroso. Si guardarono complici per qualche istante ed Harry la condusse fuori dalla calca di gente. Non se ne era nemmeno resa conto, ma faceva caldissimo la in mezzo.

Raggiunsero uno dei tavoli che erano stati adibiti per il rinfresco ed Harry preparò due bicchieri.

“Ecco qui” disse lui offrendogliene uno.

“Alla salute!” disse Ginny bevendo quel liquido misterioso che le bruciò la gola.

Mise giù il bicchiere in fretta, voleva un altro bacio e lo voleva ora.

Afferrò il braccio di Harry, lo tirò a se, ma lui pareva distratto, non la stava nemmeno guardando. Ginny aggrottò la fronte e si girò per vedere che cosa aveva attirato la sua attenzione. Ron era seduto per terra in un angolo che si massaggiava una guancia, Hermione stava correndo fuori dalla Sala Grande toccandosi il volto, probabilmente asciugandosi le lacrime.

“Vai da Ron” disse Ginny mollando il braccio di Harry “io vado da lei”.

“Si” disse Harry “perché finisce sempre così”.

 

 

 

 

 

 

Note Finali:

Lo so che il tira e molla Romione sta andando avanti da tanto, lo so. Non preoccupatevi, questo è SPOILER: l'ultimo capitolo in cui dovrete sorbirvi la loro incompetenza sentimentale.


Alla prossima! Vi sarei molto grato per qualsiasi tipo di recensione! Ciao!

   
 
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