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Autore: Alex Ally    16/02/2024    1 recensioni
Conosciamo tutti la storia dei nostri eroici ninja stavolta però racconteremo la storia di altri eroi.
Coloro che gli hanno precedutto.
vedremo le origini della generazione di maestri elementari che hanno precedutto i ninja:
I poteri elementari sono un dono, ma anche un fardello.
La guerra è finita e la pace è finalmente tornata a Ninjago, ma sarà davvero cosi?
Per i maestri elementari ci sono ancora molti ostacoli davanti a loro, riuscirano a superargli?
La fine di una generazione e l'inizio di una nuova si intrecciano in quest'ultimo capitolo della storia.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lord Garmadon, Ray, Sensei Wu
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Capitolo quindici: Creazione e distruzione.

“Perché non le hai ancora prese? Sono tue di diritto? Con quelle nessuno potrà mai più fermarti…”
Il veleno continuava a parlare e Garmadon cercava di ignorarlo. Non poteva cedere, non adesso che aveva Lloyd… doveva resistere… non doveva più cedere.
Non avrebbe permesso al veleno di controllarlo anche se… le Armi d’oro tutto quel potere sprecato come gingillo da appendere al muro.
Se le avesse avute lui… oh, le possibilità. Gli tornarono in mente i gemelli del tempo… loro non erano adatti a governare Ninjago, ma lui si… lui… lui amava la sua famiglia, ma in quel momento nella sua testa c’era solo il potere.
Quel potere che aveva sempre bramato e che finalmente era a portata di mano. Un potere con il qualle avrebbe anche potutto proteggere i suoi cari.
Alla fine il veleno fu più forte anche del pensiero di suo figlio e fu in quel momento in cui si arrese del tutto che i sussurri finalmente finirono. Perché quei sussurri divennero i suoi pensieri.
“Quelle armi sono mie… e le userò per ricreare Ninjago a mia immagine e somiglianza.” Penso Garmadon. “E distruggerò chiunque si metta in mezzo.”

Wu si sveglio di soprassalto.
Tutto il suo corpo tremava per la paura anche se non riusciva a capire il perché, era come qualcuno nel profondo di lui che stava cercando di dirgli qualcosa. Si alzo dal letto e dopo essersi vestito andò dove il suo istinto lo portava e quel posto era la stanza dove tenevano le Armi d’Oro.
Sentiva dei rumori al suo interno. Non gli fu difficile capire chi gli stessi facendo. Quel giorno al monastero c’erano solo lui e Garmadon, Misako e Lloyd si trovavano a casa loro.
Strinse i pugni quando un’ipotesi sul perché il fratello fosse in quella stanza gli attraverso la mente. Non era stupido sapeva che suo fratello stava lentamente cedendo al veleno, ormai era cosi potente che nemmeno il pensiero della moglie e del figlio potevano mettergli un freno.
Apri la porta e vide Garmadon con in mano la spada del fuoco e i nunchaku dei fulmini.
«Sai bene che quelle non devono essere toccate.» disse Wu.
«E dimmi a cosa serve un’arma se sta lì solo a prendere polvere.» rispose Garmadon fissandolo con i suoi occhi rossi e sorridendogli. «Sto solo facendo ciò che avrei dovuto fare molto tempo fa.»
«Non essere schiocco, nostro padre disse che il loro potere non poteva essere gestito da un solo uomo.» disse Wu in tono di rimprovero pregando che il fratello lo ascoltasse, mettesse giù le armi e tornasse tutto alla normalità.
«Era nostro padre lo schiocco!» grido Garmadon.
«Come osi mancare di rispetto a nostro padre!» ribatte Wu. «Abbiamo fatto una promessa le Armi non uscirano mai dal nostro monastero… almeno questa vedi di mantenerla!»
«E allora dovrò distruggerlo! Assieme a coloro che impediranno i miei piani!» grido Garmadon usando la spada del fuoco per colpire Wu con quell’elemento.
Il più giovane dei due fratelli uso il prorpio bastone di bambù per pararsi dal colpo che distrusse il bastone, ma che lascio Wu indenne. Il fuoco rimbalzo sulla parete colpendo le altre armi, lo shuriken del ghiaccio e la falce della terra che atterrarono vicino a Wu.
«Io non voglio combattere contro di te!» disse Wu.
«Come per molte altre cose nella tua vita caro fratellino… non hai scelta!» disse Garmdon per poi corrergli incontro con la spada del fuoco sguainata.
Wu uso la falce per parare l’assalto e poi uso i poteri dell’arma per colpire Garmadon il quale venne mandato contro la parete della stanza per poi atterrare nel cortile.
«Finalmente!» esclamo Garmadon con voce quasi trionfante. «Finalmente hai deciso di combattere! Sei l’unica persona qui a Ninjago a potermi dare una sfida! Perciò dammela!»
Wu schivo un nuovo attacco della spada del fuoco, e stringendo i denti salto in cortile per combattere con Garmadon.
Non voleva farlo, ma se era l’unico modo per far ragionare il fratello allora avrebbe combattuto. Le Armi d’Oro si scontrarono tra loro creando scintille, Wu stava cercando di mantenere una pozisione difensiva, ma non era affatto facile visto che suo fratello oltre alle armi del fuoco e del fulmine usava anche la propria essenza elementare.
«Andiamo Wu! Perché non mi mostri cosa sa fare l’essenza della creazione! Oppure sei il solito fiffone!» lo canzono Garmadon.
«Io non userò i miei poteri.» rispose Wu quasi ringhiando.
Wu cade a terra con la spada di fuoco a pochi centimetri dal suo viso.
«No, figuriamoci se il cocco di papà farebbe mai una cosa del genere.» disse Garmadon e fu a quel punto che Wu non ci vide più.
Urlando Wu si alzo da terra e inizio a combattere sul serio contro Garmadon, il maggiore sorpreso da quella reazione improvvisa si ritrovo in difficoltà e alla fine di ritrovo con la schiena contro il muro bloccato in quella posizione, non potendo muoversi e con la falce della terra premuta sul collo.
Wu lo guardava infuriato con gli occhi lucidi, uno sguardo che rendeva chiaro il fatto che il maestro della creazione non stava più ragionando lucidamente, ma che ogni suo gesto era guidato da pura rabbia.
«Che aspetti?» chiese Garmadon lottando per respirare ed evitando di muoversi troppo per evitare di venir ferito. «Vuoi darmi il colpo di grazia sì o no?!»
A sentire quelle parole Wu si allontano di scatto dal fratello… stava davvero… lui stava sul serio per… non voleva questo!
Scosse la testa indietreggiando lasciando suo fratello libero.
«Metti subito a terra quelle armi.» ordino Wu, sperando che ciò che era appena successo potesse convincere Garmadon a rinunciare ai suoi propositi.
Non che Wu avrebbe mai più fatto una cosa del genere, ma nel sentire la voce canzonatoria del fratello aveva lasciato che a guidare le sue azioni fosse la rabbia, una cosa che non si sarebbe mai più permesso di fare.
«Vuoi dire in questo modo?» disse Garmadon attaccandolo di nuovo. «Sapevo che non avresti avuto il coraggio di andare in fondo… sei e rimarrai sempre un codardo! Ma io non sono come te!»
In quel momento l’incrocio tra le Armi d’Oro provoco un fulmine che sali fino al cielo oscurandolo con nubi nere come la più profonda delle oscurità.
Wu alla fine fu disarmato, risultato non cosi sorprendente visto che aveva perso la voglia di combattere nel momento in cui aveva messo all’angolo il fratello maggiore.
«Arrivederci fratello.» disse Garmadon preparandosi a dare a Wu il colpo di grazia e come aveva detto prima lui non si sarebbe fermato.
Per un momento però fu invaso da dubbi, quello lì davanti era pur sempre il suo fratellino… voleva veramente eliminarlo?
Ma come già detto quei dubbi durarono solo un attimo prima che Garmadon abbasso la lama.
«Garmadon, ti prego non farlo.» supplico Wu, ma già sapeva che quella sua supplica non sarebbe servita a niente cosi chiuse gli occhi aspettando la sua fine per mano di suo fratello.
In quel momento però accade qualcosa, gli scritti sulla veste di Wu brillarono, erano un regalo del padre con sopra una scritta che allontanava il male.
E in quel momento suo fratello era il male.
Perciò l’incantesimo di protezione agì, un fulmine colpi Garmadon.
Fu cosi doloroso che Garmadon lascio andare le armi che aveva in mano mentre il terreno, anch’esso colpito inizio a tremare fino a creare una voragine al centro del cortile.
Wu guardo inorridito suo fratello soffrire e cambiare aspetto. Gli occhi rossi adesso risplendevano più che mai su quel corpo nero come la pece, la casa toracica perfettamente visibile e i capelli che si erano alzati, neri anch’essi, a causa dell’elettricità che gli era passata attraverso.
Il maestro della creazione fu paralizzato dalla paura quando riconobbe in quell’immagine ciò che in cuor suo aveva sempre temuto.
Suo fratello somigliava fin troppo ad un Oni puro sangue.
Si ridesto solo quando noto Garmadon indietreggiare fino alla voragine.
«No!» grido precipitandosi in avanti e allungando la mano verso quello di suo fratello. Riuscì solo a sfiorarla per nemmeno un secondo prima di vedere Garmadon cadere.
Wu cade inginocchio e si guardo le mani che tremavano.
Lui… lui aveva appena ucciso suo fratello.
Si porto le mani alla testa e grido, grido così forte che poteva essere scambiato per l’urlo di un animale. Ma l’unica cosa certa era il dolore che quel suono trasmetteva, un dolore così intenso e profondo impossibile da descrivere.
Quella notte di tempesta al monastero furono udibili solo pianti e urla di un fratello con il cuore distrutto.

Angolo dell'autrice: alcune scene e dialoghi di questo capitolo sono tratti dal corto “battaglia tra fratelli” che per l’appunto mostra lo scontro tra Wu e Garmadon. D’altra parte per quanto mi sia ispirata ad esso ho anche messo molte licenze poetiche per rendere lo scontro più interessante con scene e dialoghi in più. Spero che vi sia piaciuto e alla prossima.
  
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