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Autore: Spensieratezza    16/02/2024    1 recensioni
Sirius è appena caduto attraverso al Velo e si ritrova dove non avrebbe mai pensato di ritrovarsi. Nel passato. Un passato dove il suo migliore amico James non ha ancora perso la vita per ordine di Voldemort. Sirius sbalordito, si ritrova a dover affrontare un mondo in cui non sa come dire la verità al suo migliore amico, terrorizzato dall'idea di proteggerlo da un pericolo che non sa neanche lui se riuscirà stavolta a sventare. Paura e sensi di colpa si mescoleranno a nuovi sentimenti che non pensava di poter provare proprio verso di lui.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Silente ci aveva permesso di stare in una certa parte del parco, mettendo comunque una protezione davanti al castello. Per tranquillizzare gli studenti che sapevano chi fossi, diceva. Grand'uomo, Silente, aveva detto una volta Hagrid. Mi sentivo di convenire con lui. Di certo qualcosa di grande ce l'aveva. Io non meritavo di certo tanto. Poi pensai che forse lo faceva per gli studenti e non certo per me. Sicuramente però permettermi di stare li anche se a distanza, significava qualcosa senza dubbio. Forse una grande stupidità ma comunque qualcosa di grande!! Ma era bello, conversare con Lily, parlare con lei di studi, di quelli che non ero riuscito a fare, perché poi ero finito in un diario.

Il Sirenese, per esempio. Eravamo davanti al lago di Hogwarts mentre lo studiavamo. Lei mi disse che Silente lo sapeva e allora da quel momento, io desiderai impararlo, perché non c'era niente che Silente sapesse che non dovessi sapere anche io!

"E poi blabarzagulasaspletisrovigothnaka!!" dissi io facendo tutta una smorfia buffa, facendo ridere Lily a crepapelle. Ci riuscivo bene a farla ridere.

Poi pensai a quanto in un altro tempo l'avessi fatta piangere e il cuore diventava oscuro, traboccante di lacrime.
Lily sembrava accorgersene, se ne accorse anche in quel momento.

"Perché non proviamo a parlare con loro, adesso? Dai!!"

Dubitavo seriamente che avremmo visto delle sirene. Non erano creature che amavano farsi vedere. Mi avvicinai al lago solo per farla contenta, ma proprio appena mi avvicinai troppo, la piovra gigante mi prese per un piede e mi fece cadere dentro l'acqua.
"Sei una stronza!! Lo sapevi!! L'hai fatto apposta!!"

Lily rideva come una matta e io non avevo il coraggio di aggiungere che dopotutto, un po' me lo meritavo, meritavo forse anche peggio e sarebbe dovuto esserci ben altro prima che avremmo potuto essere anche lontanamente pari.
"Lily!! Mettimi giù!!"
Lei lo fece e mi aiutó a tornare sulla riva.
"Mi dispiace.."

"Nah, in fondo sono felice..mi hai fatto un favore..non mi ero fatto il bagno.."

In realtà ero consapevole di essere ancora più affascinante tutto bagnato con i capelli spettinati e la cosa non mi dispiaceva per niente. Lei però non colse la mia vanità e non colse la battuta o forse non la trovava divertente. Mi sarei quasi potuto offendere. Io sono SEMPRE divertente!!

"Ti ho detto che sono contento. Il che dovrebbe far contenta anche te di riflesso!!" le dico, fingendomi più arrabbiato di quanto non fossi ma cominciavo a essere preoccupato.
"Sì, lo so, ti credo..è che..Questa scena mi ha ricordato qualcosa.."

"Mi ha già preso una piovra gigante e fatto finire nel lago??"
Lily represse una risatina.
"No, ma un mio amico in passato era vittima di brutti scherzi....non proprio così ma insomma...e io non...

Cioè, io ci provavo a difenderlo..ma un giorno..lui la prese male e questo segnò la fine della nostra amicizia..di recente abbiamo fatto pace ma..certe cose sono dure a guarire." disse mettendosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

"Capisco. Allora posso dirti anche io quello che venne in mente a me mentre ero giù. .a dire la verità non volevo dirtelo ma.."
"Cosa?? Ti ho fatto venire qualche brutto ricordo?? Oh, mi dispiace, io non pensavo.."

"Non un ricordo..ma un pensiero..un ragazzo che si chiama Regulus Black..secondo quanto mi hanno detto, in un'altra vita, è morto affogato dai cadaveri.."
Lily lo guardó colma di tristezza.

"Beh, l'hai voluto sapere..comunque non cominciare adesso a chiedermi scusa..odio i piagnistei..e poi non è neanche un ricordo..è solo.."
"Forse ti andrà di vedere dei centauri!!"
"Come scusa??"

"I centauri!! Visto che non siamo riusciti a vedere delle sirene!! Vieni!!"
Mi prese la mano e mi portò dentro la foresta. Avevo sempre pensato che la pelle dei nati babbani..la loro pelle fosse diversa da quella di tutti noi e invece sapeva perfino essere più bella e delicata.

Io che avevo sempre pensato che accorgersi di sbagliarsi su qualcosa fosse sempre orribile e indice di sofferenza, sentivo una gioia indefinibile.




*

Avevo scoperto che i centauri amavano la musica e il mio spirito egocentrico e vanesio sapeva forse che avevo un'anima da compositore che lasciai per seguire le Arti Oscure. Trovavo appagante suonare per quelle creature al pianoforte, vedere come le note melodiose del pianoforte potessero ispirare movenze e danze diverse dalle fughe terrorizzate che accompagnavano il mio arrivo. Come dalle mie mani potessero uscire note melodiose e non solo e non esclusivamente urla di terrore e frastuoni di battaglia. Soprattutto non avrei mai creduto che tutto questo potesse appagarmi di più. Dentro di me si mescolavano ricordi estranianti di altri tempi, una carneficina di dolore che la melodia della musica sembrava gettare miele sulle mie ferite. E con il tempo vennero anche le sirene a guardarmi, gli ippogrifi e altre creature strampalate.

Ho sempre desiderato l'attenzione e la stavo ricevendo adesso.
Ma poi smisi di gongolarmi per l'attenzione che ricevevo, per darla a mia volta a una nata babbana che danzava con un vestito meraviglioso a metà tra il rosa e il viola. Oh, così tanto bella. Per la prima volta si trovó a pensare che forse capiva in un certo qual modo Tom. L'idea che un angelo del genere potesse essere di qualcun altro lo aveva fatto di sicuro impazzire. Poi decise che i suoi pensieri erano disgustosi e ringrazió che Lily non sapesse la legilimanzia. Continuó a suonare cercando la redenzione nelle note musicali.




*

Scoprii che le idee dei folli purtroppo si rincorrono nei tempi. Qualcun altro aveva pensato le cose che avevo pensato io, sulla tazza superiore. Un certo Hitler. Un babbano. Studiai di lui sui libri e il mio cuore si gonfiava di rabbia. Non era neanche un mago!! Se la magia poteva farti uscire di senno e giustificare la nascita della follia, lui che scusa aveva??

Nessuna, più o meno come quella che avevo avuto io.
Il primo libro su Hitler rischiai di mollarlo lì dopo 50 pagine...leggere di idee simili nella mente di qualcun altro assomigliava come essere colpiti dall'Avada Kedavra e dalla Cruciatus allo stesso momento. Lily mi chiese per tre volte se avessi continuato a leggere il libro, alla terza risposta negativa e a un'imprecazione molto colorita urlata davanti a uno di quegli apparecchi ridicoli portatili che mi aveva regalato lei, decise di presentarsi arrabbiata, rossa in viso come i suoi capelli, davanti casa mia.

"Il libro dov'é???"
L'avevo lasciata entrare sconvolto, indicandoglielo, una massa informe nel ripiano più alto della libreria.
"Ho pensato che se non riesci a leggerlo da solo, allora dovremmo farlo insieme!"
"Allora ho ragione che vuoi punirmi!!"

"Tom..Questa ossessione per l'idea che tutti vogliono punirti , andrebbe studiata con un supporto psicologico ma potrebbe anche significare un certo gusto per certe pratiche sessuali.." ridacchió, trovando qualcosa di divertente che io non riuscivo a cogliere.
"Non ho bisogno di leggere quel libro per sentirmi un mostro, quindi.."

"Non è per questo che vorrei che lo leggessi..vedi, Tom, i libri ESISTONO per un motivo..non sono fatti per farci diventare malvagi, tutto il contrario..i libri che narrano di gesta malvagie esistono per farci desiderare e farci amare ancora di più il bene. Per instillare in noi amore e compassione verso le differenze altrui..ci aiutano a essere persone MIGLIORI."

"Sono sicuro che leggere libri che mi ricordano la parte più oscura di me, non mi aiutano affatto."
"Ma ci sono io qui con te, lo leggeremo insieme e vedremo se davvero è così..se hai ragione io dovrei diventare più oscura dopo aver letto queste pagine, no?" disse lei sfogliando a caso le pagine di quel libro babbano.
"Lily..tu non sei come me.."

"Già..ma se la tua idea è giusta, allora dopo aver letto un po' di questo, ogni sera leggeremo anche un po' di questo.."
"Cos'è quella diavoleria??"
"Un libro di favole. Si intitola: le mille e una notte."

"Non mi convincerai mai a leggere un libro di favole babbano, un conto è la guerra ma le favole..."
"Però vedo che sei ferrato sull'argomento."
Nonostante tutto mi affioró un sorrisetto.
"Al diavolo, tu mi confondi."

"Adoro riuscirci senza il confundus. Pensa cosa riescono a fare i babbani senza magia!!"
Scoppiai a ridere e accettai quella strana proposta.

Quindi ogni pomeriggio leggevamo delle gesta di Hitler, poi Lily mi portava a spasso in giro per il mondo, in diversi punti del mondo. Visitavamo l'America, poi l'Italia, il Marocco., la Cina, l'Australia..a volte li guardavamo da lontani mentre passeggiavamo nei parchi, altre volte assistevamo ai loro litigi, dalle finestre aperte delle loro case, di notte mentre litigavano per strada o al ristorante mentre discutevano, ma assistevamo anche a cose felici, a bambini di razze diverse che si davano la mano e giocavano a fare il girotondo come fratelli.

E poi la sera lei mi raccontava una favola, facendomi scordare che un tempo ero stato malvagio.
 
 
 
 
 
*****

Io e Lily eravamo di ritorno da una missione. Avevamo liberato un serpente che era rimasto impigliato in una diavoleria cartacea e non riusciva più a liberarsi. Aveva tutto il corpo bloccato da quella diavoleria.
"Anche loro sono animali indifesi..solo che spesso la gente se ne dimentica." disse lui.

"Ho imparato tanto da te, Tom..salvare degli animali che la maggior parte non salverebbe perché pensano che sono malvagi..il mio cuore si riempie di amore per questo e devo ringraziarti."
"Forse lo faccio perché lo vivo in prima persona..e per questo devo mio malincuore dire grazie a qualcun altro.."

Lily non parló. L'unico cenno che avesse capito fu per via della sua testa che poggió sulla mia spalla mentre camminavamo.



La follia di un giorno. Il sole, il mare, le Seychelles. Il tramonto dorato.
Fu in un certo senso colpa di Lily. Lei mi disse che i tramonti ispiravano molto scritti, molte cose romantiche, molte frasi molto belle sotto un tramonto.
Aveva quel vestito verde. Lo aveva indossato di nuovo.
 
Eravamo in Irlanda e lei non la finiva di parlare dei meravigliosi prati e dei fiori che stava vedendo.
Io avevo preso la bacchetta e sentendomi un po' come re tritone con sua figlia, avevo trasformato il suo vestito celeste in un vestito verde fatto di erba che frusciava.
Era corsa incontro a me e mi aveva abbracciato.

Mi chiesi se un vulcano si era impossessato della terra e mi scostai così che la sua bocca finì sulla mia guancia.
"È meraviglioso...lo amo." disse lei danzando. "Quindi il mio vestito è andato perso?"
Sbarrai gli occhi e con la bacchetta ne feci arrivare uno identico a quello.

"È uguale ma non è lo stesso.." obiettó lei.
 
Provai un moto di stizza. Perché era così scontenta? Io volevo solo fare una cosa carina.
"Lo riporto com'era."
 
"No!! Non voglio. Non capisci? È uguale ma non è lo stesso..è così bello."

Mi abbracció, prendendomi alla sprovvista e questa volta non riuscii ad allontanarla.

Ora alle Seychelles quel piccolo diavolo rosso travestito da Angelo della natura, stava indossando di nuovo il MIO VESTITO. Sperai che non lo facesse troppo spesso o il grande Voldemort sarebbe diventato un fanatico dei vestiti e dell'arte della sartoria.


Lei non faceva che prendermi in giro sul fatto che ero un essere così tanto vanesio che mi ero inventato un nuovo nome e doveva essere un duro colpo per me, il fatto che poi nessuno volesse pronunciarlo.

Mi sfidó a scrivere di nuovo il mio nome. Il mio VERO NOME.

Non so che follia mi colse in quel momento..so solo che presi la bacchetta e scrissi con essa sul mare il nome LILY.

Era incandescente. Era divina.
 
L'arancione formava un connubio stupefacente con il viola e tocchi di magia spuntavano sulle y come baciate dal sole.
Le lettere erano frizzanti e cominciavano a muoversi come se stessero nuotando, dentro una coppa di champagne. Si mescolavano e poi ritornavano insieme.

Lily mi abbracció con più slancio stavolta, come a non volermi più lasciar andare via.
 
Mi baciò e forse anche se non posso ammetterlo, io speravo che lo facesse. Mi arresi a quel bacio, dapprima troppo stordito per fare qualsiasi cosa che non fosse abbandonarmi. Poi cominciai a ricambiare, entrando in un sogno. Mi trovavo in un lago bianco, c'erano delle colombe bianche e facevano il bagno dentro il lago bianco. Nuoto in questo lago per trovarmi dentro una cascata d'oro. È il leggendario fiume in cui sgorga il latte e miele. Il latte in cui mi trovavo si mescola al candore del miele e non sono mai stato così felice.
Esco dal fiume e ad aspettarmi c'è tutta una distesa di verde, verde, solo verde. Cerco Lily. Alla fine lei è lì, come una ninfa dei boschi. Il verde negli occhi, nell'anima. Il verde nel vestito e nel cuore. Il suo cuore brilla. È visibile attraverso di lei e brilla di verde. Un verde che mi ha ridato speranza.

"Smettila di guardarmi con questi occhi.." e sperimentai anche la cosa di impartire ordini con i sorrisi e anche quanto questa cosa sperimentale fosse fallimentare.
 
"Non posso..", disse lei.
 
L'allontanai da me con violenza facendola gridare in un modo che se ci fossero stati i maghi, avrebbero chiamato la polizia.
Ma io non avevo intenzione di farle del male. La feci lievitare magicamente in alto nel cielo, sotto la scenografia di candide nuvole. Subito la adagiai più lentamente su una altalena sospesa nell'aria, l'incantesimo che avevo già preparato da alcuni minuti l'avrebbero celata agli occhi dei babbani. L'altalena era fatta di ghirlande bianche e Lily piangeva lacrime di gioia.

"Tom!! Tu sei pazzo!!"
 
"Non sei la prima a dirlo!!"
"Vieni anche tu qui con me!"
"No!"
"Perché??"

"Perché desidero che tu veda il tuo nome!!"
 
Da dove si trovava, Lily guardò giù. La scritta che fremeva come se danzasse di gioia è allo stesso tempo volesse raggiungerla e abbracciare la proprietaria come un cucciolo giocoso, come lucciole scintillanti.

Lily continuò a dondolare fino a che l'incantesimo cessò e dolcemente l'altalena la riportò a terra e lei si sdraiò sulla riva del mare.
Tom restò a guardarla con affetto e desiderio. Scrivere un nome su un mare! Era vero dunque che l'amore rende scemi.
















Note dell'autrice: Allora volevo dirvi che nonostante Lily e Tom mi abbiano ispirato queste scene e nonostante li trovo molto carini insieme, la mia intenzione non è spostare il focus dai malandrini che devono rimanere sempre i protagonisti in questa storia per occuparmi di altre coppie come ho fatto in numerose mie storie, quindi non voglio che il focus si perde tra di loro ..ci saranno altri capitoli su altre coppie, e non ho finito di parlare di Lily e Tom ma, davvero a differenza delle altre volte, non voglio che il focus si perde sui protagonisti perciò le altre coppie non prenderanno molto spazio. Nonostante questo mi sarebbe sembrata un'aberrazione censurare la coppia Lily e Tom, a maggior ragione per il fatto che è la prime volta che provo questo esperimento, non si meritavano una censura xd
   
 
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