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Autore: Alex Ally    21/02/2024    1 recensioni
Conosciamo tutti la storia dei nostri eroici ninja stavolta però racconteremo la storia di altri eroi.
Coloro che gli hanno precedutto.
vedremo le origini della generazione di maestri elementari che hanno precedutto i ninja:
I poteri elementari sono un dono, ma anche un fardello.
La guerra è finita e la pace è finalmente tornata a Ninjago, ma sarà davvero cosi?
Per i maestri elementari ci sono ancora molti ostacoli davanti a loro, riuscirano a superargli?
La fine di una generazione e l'inizio di una nuova si intrecciano in quest'ultimo capitolo della storia.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lord Garmadon, Ray, Sensei Wu
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Capitolo diciassette: Le Armi d’Oro.

Appena l’ombra di suo fratello scomparve Wu diede un pugno al muro nell’esatto punto in cui Garmadon si era manifestato. Doveva trovare una soluzione, non poteva permettere che mettesse le mani sulle Armi d’Oro. Aveva sventato il primo attacco, ma sapeva che non sarebbe riuscito a farlo per sempre.
C’era una sola cosa che poteva fare, non aveva altra scelta.

«Mi stai dicendo che Garmadon è vivo!?» strillo Misako.
«Si, lui… lui è bandito nell’oltretomba, ma è vivo.» rispose Wu. «Pensavo fosse giusto che tu lo sapessi.»
Dopo molte settimane di angoscia e di lutto in cui Misako si era, giustamente, rifiutata di vederlo Wu era andato da lei per comunicargli quello che era stato il vero fato di Garmadon durante il loro scontro.
Non si aspettava minimamente che questa consapevolezza cambiasse qualcosa tra loro, ma Misako e Lloyd meritavano di sapere la verità, anche se quest’ultimo era ancora troppo piccolo per capire a pieno la situazione.
«Grazie per avermelo detto.» disse Misako. «Ora però penso che sia meglio se te ne vai.»
Wu annui e se ne andò, dopo aver chiusa la porta Misako si lascio crollare contro di essa.
Il fatto che Garmadon fosse vivo la rendeva felice, ma allo stesso tempo aveva confermato le sue peggiori paure: l’oscurità di cui parlava la leggenda del Ninja Verde era proprio suo marito.
Lloyd gattono fino alla madre per poi caderle in grembo ridacchiando.
“Non posso più rimanere qui.” Penso Misako.
Doveva trovare un modo per evitare che suo figlio e suo marito combattessero e non poteva farlo rimanendo in quella casa.

Nascondere le Armi d’Oro era l’unica soluzione che gli rimaneva, aveva giurato a suo padre di proteggerle e di non farle mai uscire dal monastero.
Ma per mantenere la prima promessa avrebbe dovuto infrangere la seconda. Fare una cosa del genere voleva dire viaggiare per varie aree di Ninjago, posti e luoghi remoti e difficili da raggiungere. Però Wu sapeva che non era abbastanza, doveva assicurarsi che le armi non potessero essere trovate, aveva bisogno di qualcuno che le sorvegliasse.
Ma chi?
Non poteva chiedere ad una persona qualunque, gli serviva qualcuno di cui fidarsi, ma che allo stesso tempo potesse sorvegliare le armi tutto il tempo senza mai allontanarsi da loro… non poteva chiedere una cosa del genere a quei pochi amici che gli erano rimasti.
Avrebbe anche potuto farlo lui, ma non poteva essere in quattro posti diversi contemporaneamente e tenere le armi tutte assieme era troppo pericolose, dovevano essere divise.
Per questo era andato da Mystake, se c’era qualcuno che poteva aiutarlo e dargli un consiglio era senza dubbio lei.
«Sto iniziando a pensare che dovrei farti pagare anche i consigli oltre al thè.» disse Mystake mentre versava del thè a Wu.
«Sono entrambi di una qualità innegabile.» commento Wu sorseggiando dalla sua tazza. «Ma un tuo consiglio mi farebbe veramente comodo.»
Mystake sorrise uno di quei suoi sorrisi che volevano dire tutto, ma allo stesso tempo non ti dicevano niente.
«Forse ho quello che fa al caso tuo.» disse poi bere la propria tazza thè. «Ma prima ho bisogno che tu risponda sinceramente ad una domanda: ti va di vedere il luogo di nascita di tuo padre?»

Wu si guardava attorno meravigliato, anche se sapeva alcune cose del Primo Regno non c’era mai stato e in realtà suo padre preferiva parlare del suo regno d’origine il meno possibile.
Ma per quanto capisse da dove provenivano le reticenze del genitore non poteva fare a meno di pensare che essere lì, un posto così profondamente legato a lui e alla sua famiglia fosse una fortuna, un evento per cui non avrebbe mai ringraziato abbastanza.
«Vedi di non rimanere indietro anche questa volta.» disse Mystake afferrando il polso di Wu e trascinandolo in avanti. «E soprattutto non rallentare il passo, non voglio imbattermi in qualche Oni o in qualche drago.»
«Ma… non siamo venuti qui proprio per i draghi?» chiese Wu mentre cercava di mantenere il passo.
I draghi erano la soluzione perfetta al suo problema, un drago per ogni arma che sarebbe riuscito a sorvegliarla senza problemi… era perfetto, ma visto che a Ninjago i draghi scarseggiavano Mystake l’aveva accompagnato nel Primo Regno per cercargli.
«Si, ma fidati quando ti dico che sono più quelli che ci attaccheranno a vista appena sentiranno su di noi odore di Oni che quelli che invece non lo faranno.» rispose Mystake. Wu annui, per loro quel posto rappresentava la speranza, ma se non stavano attenti avrebbe significato la loro condanna.
Mystake era un Oni e mentre lui era anche in parte drago il suo sangue Oni sarebbe di sicuro la prima cosa che i draghi avrebbero fiutato di lui… si, venire lì era stato un rischio, ma Wu sapeva che correrlo era l’unico modo.
Mystake ad un certo punto si fermo e si mise a fischiare, Wu la guardo con gli occhi spalancati. Aveva ripetuto per tutto il tempo di fare attenzione che niente o nessuno potesse anche solo immaginare la loro presenza e adesso si metteva a fischiare?
“Calma Wu, devi fidarti di Mystake.” Si disse cercando di non farsi prendere dal panico. “Lei sa cosa sta facendo, abbi solamente fiducia.”
Il cielo si oscuro e alzando gli occhi il maestro della creazione vide un’ombra che lo copriva… era l’ombra di un drago.
Wu inizio a tremare immaginandosi tutti i possibili scenari peggiori, ma quando il drago atterro fu invaso dal sollievo. Era lo stesso drago del fuoco che aveva aiutato Ray a salvarlo dagli scheletri in passato.
«Allora Wu c’è qualcosa che vuoi chiedere al nostro vecchio amico?» disse Mystake. Wu si avvicino al drago e lo guardo.
Era evidente che il drago lo riconosceva perché gli strofino contro il muso.
«Drago del fuoco devo chiederti un grosso favore.» inizio Wu. «Ho bisogno che tu protegga un’arma, vedi nel mio mondo ci sono quattro armi d’oro legate agli elementi della creazione. Devo nasconderle e per farlo ho bisogno di guardiani. Ti chiedo umilmente di essere uno di loro.»
Il drago non fece niente rimanendo fermo a fissare Wu almeno finché non ruggì al cielo con le ali spiegate. Altri tre draghi arrivarono mettendosi davanti a Wu che gli osservo nottando che si trattava di un drago del ghiaccio, uno della terra e uno del fulmine.
Sorridendo il maestro della creazione non poté pensare a nient’altro da dire se non una.
«Grazie.» disse con le lacrime negli occhi.

Posando la pena Wu guardo la mappa che aveva appena finito di tracciare.
Ricordava a memoria tutti i luoghi in cui aveva nascosto le Armi d’Oro, ma anche cosi si sentiva più sicuro se ci fosse stata una testimonianza scritta di dove si trovassero nel caso gli fosse capitato qualcosa. Perché per quanto volesse che nessuno mettesse mai più le mani sulle armi sapeva che un giorno sarebbero servite di nuovo.
Mise la mappa nella borsa e uscendo dalla stanza decise che c’era una sola persona della quale si fidava abbastanza da affidarla.
  
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