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Autore: Strypgia    23/02/2024    1 recensioni
Shinji fa qualcosa di leggermente diverso quando Asuka gli propone di baciarsi... e tutto cambia. Improvvisamente non sono più soli e iniziano a diventare più forti di quanto non fossero mai stati. E dal loro nuovo legame iniziano a scaturire dei cambiamenti. La guerra agli angeli, e i piani della Seele e della Nerv non saranno più gli stessi.
Una nuova puntata ogni venerdì.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Kaworu Nagisa, Rei Ayanami, Shinji Ikari
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9.5: Tutto quel che faccio





Il First, Second, Third e Fifth Children uscirono in gruppo dall’aula. Il Fourth si era già preso il suo ragazzo e li aveva salutati frettolosamente prima di correre verso casa di Hikari. Aveva dichiarato che, dovendo tornare a casa e vedere la sua famiglia, ma volendo stare con lui, era giunto il momento che Tōji incontrasse ufficialmente suo padre a una cena di famiglia. Tōji era impallidito, ma si era lasciato trascinare.
 


Era un gruppo stranamente teso: Rei continuava a lanciare occasionali occhiate malevole a Nagisa, mentre Shinji e Asuka li seguivano, tenendosi per mano e scambiandosi di tanto in tanto sguardi confusi. Rei, arrabbiata con qualcun altro? Qualcuno che aveva appena conosciuto? Era una cosa inaudita.
 
La loro sorpresa aumentò ulteriormente quando Rei li fermò ancora prima che arrivassero a metà strada verso gli armadietti e lanciò a Nagisa un’occhiata ancora più cattiva della precedente, prima di rivolgersi a loro. “Per favore, proseguite verso casa senza di noi. Io e Nagisa-san dobbiamo… parlare.”
 


“Ehm… sei sicura, Rei? Io… uhm… sei sicura di non volerci con te per aiutare a… a mantenere la calma?” chiese Shinji con cautela.
 


Rei scosse il capo. “Vorrei che entrambi rimaneste con me, ma… io e lui dobbiamo discutere di argomenti che è più sicuro che non sentiate. Vi raggiungerò a casa il prima possibile.” Guardò di nuovo il Fifth Children. “Prima mi assicurerò che vada alla sua residenza che ci rimanga.”
 
“Andrò ovunque la Nerv mi collocherà,” disse Nagisa con un lieve sorriso. “Non è così per tutti?”
 


“Silenzio, avannotto,” disse Rei bruscamente. “Seguimi.”
 
“Avannotto?” disse Nagisa divertito mentre si voltò per seguire Rei nel corridoio.
 
“Asuka ti ha chiamato così, e questo è un motivo sufficiente perché io lo utilizzi come blando epiteto dispregiativo fino a quando lo riterrò opportuno,” disse Rei senza guardarlo. Si avviò verso il corridoio e si allontanò dalla vista dei suoi amici. A inizio dell’anno scolastico, aveva memorizzato il programma delle attività scolastiche, non tanto perché le interessasse quanto perché le ci vollero pochi istanti per farlo. Non pensava di certo di entrare in uno dei club. Ma in questo momento sapeva che l’aula di musica della scuola era libera e lo sarebbe stata per tutto il pomeriggio. Aprì la porta e gli fece cenno di entrare, riaccostandola e chiudendola a chiave una volta che lo ebbe seguito all’interno.
 


Indicò lo sgabello del pianoforte. “Siediti,” gli ordinò. Si posizionò a qualche metro di distanza, rimanendo in piedi e guardandolo. “Inoltre, nasconde la mia irritazione e confusione per la tua luce. Guardo tutti gli altri e vedo regolarmente i loro AT Field facilmente. Tu… sei sbagliato. Diverso. Che cosa sei tu?”
 
“Te l’ho detto,” disse con lo stesso, leggero e sempre più irritante sorriso. “Entrambi abbiamo preso la stessa forma dei Lilim per vivere su questo pianeta. Io sono come te.”
 
“No, non lo sei,” rispose Rei. “Se lo fossi, avresti il mio stesso aspetto, la tua luce sarebbe come la mia, o quella di chiunque altro. Vedrei una luce come quella di una persona, non una… una… una stupida trota arcobaleno!” disse Rei frustrata. “Avresti un aspetto normale, non come…” I suoi occhi si allargarono. “Un angelo,” sibilò all’improvviso. Le sue mani diventarono due pugni.
 
Il sorriso di Nagisa non titubò affatto. Si limitò ad annuire. “A questo proposito, puoi chiamarmi Tabris, se preferisci. Piacere di conoscerti.”
 


La stanza cominciò a vibrare e gli spartiti musicali sui leggii cominciarono ad ondeggiare, mossi da un vanto che non soffiava. “Tu non farai loro del male, stirpe di Adam!” ringhiò Rei. “Questo mondo è mio! Io proteggerò i miei figli! Loro vivranno!”
 


Nagisa alzò entrambe le mani in segno di resa. “Non è necessario che tu faccia così.”
 
“Perché no?” ringhiò Rei. “Io e te non possiamo coesistere, Figlio della Luna Bianca! Di tutte le bugie della Seele, questa è l’unica verità! So cosa ti assilla! Non puoi resistere alla Chiamata, alla ricerca della tua origine! Cercherai inevitabilmente di unirti ad Adam e di soddisfare la pulsione che non puoi rinnegare! E io non ti permetterò di ricreare la vita su questo mondo!”
 
“Non sono tuo nemico, First Children,” disse Nagisa con cautela, con le mani ancora alzate.
 
Rei dispiegò il suo AT Field e lo sentì vibrare e stridere contro il suo. Tuttavia, lui e il suo AT Field rimasero totalmente passivi. Quando lei spingeva, lui non resisteva più del necessario per non collassare del tutto. “Non hai scelta! So quanto è forte la Chiamata!”
 
“Io sono l’angelo del libero arbitrio. C’è sempre una scelta. E sono io a scegliere il mio destino, non quei vecchi della Seele, qualunque cosa pensino. Non possono controllarmi, non così.” Abbassò la mano e la fece scorrere lungo i tasti del pianoforte, diede adito ad un rivolo di note stranamente dolce e chiaro contro la tensione bruciante del loro confronto. “C’è troppa bellezza in questo mondo perché io voglia distruggerla con tanta superficialità.” Alzò di nuovo lo sguardo su di lei. “E nelle persone.”
 
Rei interruppe il suo assalto metafisico, indietreggiando leggermente. “…Hai detto che non avresti fatto loro del male per tua stessa volontà. Rimangono comunque delle volontà che non dipendono da te. E sono loro quelle che ti hanno mandato fin qui. Dubito che sia stato per scelta del Comandante Ikari.”
 
“Loro pensano che io sia un loro strumento. Ho lasciato che mi mandassero. Volevo venire qui. Sì, sento la chiamata nella mia anima, almeno un po’ la sento. E voglio… vedere questo mondo, questa gente. Io… io pensavo che avrei incontrato qualcuno di unico, qualcuno di speciale quando ho sentito parlare del Third Children. E lo è… ma più di quanto mi aspettassi. Hai ragione, il suo legame con il Third Children… non ho mai visto nulla di simile. È davvero bellissimo… voglio vederne ancora.”
 
Rei ridusse il suo AT Field fino a poco più del suo solito. Il vibrare della stanza cessò. “Allora capisci perché non posso lasciare che tu sia qui. Per ora potrai anche scegliere di ignorare la Chiamata, ma per quanto tempo potrà durare? La tua esistenza è una minaccia per loro e per il mondo intero. Il giorno in cui tu non riuscirai a fermarti, ti fermerò io. Per la tua natura, tu sei mio nemico.”
 
“E se io non volessi esserlo?”
 
Rei aguzzò gli occhi. “Cosa?”
 
“Tutto questo è già successo in passato, tutto questo succederà ancora. Ma se volessi scegliere una via diversa? Tu dici che sono tuo nemico… ma non devo esserlo per forza. Non voglio esserlo.”
 
Rei lo guardò, sondandolo con tutti i sensi che poteva per cercare di ‘leggerlo’. “Shinji mi ha insegnato a perdonare e a dare una seconda possibilità. Quindi ti darò questa possibilità, stirpe di Adam. Ma se penserò che tu stia per fare qualcosa di… sbagliato,” i suoi occhi scintillarono come rubini affilati. “Allora ti eliminerò.”
 
Nagisa si limitò ad annuire. Le sue dita tornarono a percorrere i tasti del pianoforte. “La musica… la musica è il più alto traguardo della cultura dei Lilim… Mi sento… libero, quando suono. In un modo che niente altro può eguagliare.” Alzò di nuovo lo sguardo su di lei. “Mi pare di capire che anche il Third Children suona.”
 
Il volto di Rei si indurì un po’. “Sì… e anche il Second. Suonano insieme. Ed è molto più bello di quanto tu possa immaginare.”
 
“…potrei vederlo?”

   
 
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