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Autore: Alex Ally    26/02/2024    1 recensioni
Conosciamo tutti la storia dei nostri eroici ninja stavolta però racconteremo la storia di altri eroi.
Coloro che gli hanno precedutto.
vedremo le origini della generazione di maestri elementari che hanno precedutto i ninja:
I poteri elementari sono un dono, ma anche un fardello.
La guerra è finita e la pace è finalmente tornata a Ninjago, ma sarà davvero cosi?
Per i maestri elementari ci sono ancora molti ostacoli davanti a loro, riuscirano a superargli?
La fine di una generazione e l'inizio di una nuova si intrecciano in quest'ultimo capitolo della storia.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lord Garmadon, Ray, Sensei Wu
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Capitolo diciannove: L’ultima spiaggia.

Appena senti il rumore di cocchi rotti entro nella stanza il più velocemente possibile, come aveva previsto Lloyd aveva rotto di nuovo un reperto mentre giocava. Misako sospiro di sollievo quando vide che il figlio non mostrava alcun danno fisico, inizio a raccogliere i frammenti del reperto sperando di riuscire a farlo prima che qualcun altro se né accorgesse.
Si portava Lloyd con sé ovunque andasse anche quando si trovava al museo, sperava che grazie al suo lavoro lì avrebbe potuto ottenere nuova materiale di ricerca grazie al quale sarebbe riuscita ad impedire la Battaglia Finale. Ma avere Lloyd in giro non piaceva a molti suoi colleghi.
Suo figlio aveva quasi quattro anni e come molti bambini a quell’età non riusciva a stare fermo, era curioso di tutto e pensava che fosse tutto un gioco inutile dire che molto spesso finiva con il disturbare il lavoro all’interno del museo.
Ma che altra scelta aveva?
Nessuna era questa la verità, non aveva altra scelta perciò doveva semplicemente adattarsi alla situazione che stava vivendo. Per Lloyd infondo n’è valeva la pena.
«Misako!» la chiamo una voce molto arrabbiata, voltandosi la donna vide davanti a lei il dottor. Sanders con un’espressione per niente felice anzi tutto il contrario.
«È… è stato solo un’incidente, non volevo… non…» inizio a balbettare Misako colta dal panico, Sanders la interruppe con un gesto della mano.
«Nel mio ufficio adesso.» disse il direttore del museo con fare severo.
Misako ingoio a vuoto, era certa che sarebbe stata licenziata dicendo addio alla sua unica possibilità di salvare la propria famiglia.
Con passo pesante segui Sanders fino all’ufficio di quest’ultimo e si sedette rigida sulla sedia davanti alla scrivania assolutamente non pronta per il patibolo che l’attendeva.
«Misako, io ho il massimo rispetto per te e per il tuo lavoro, ma così non si può continuare.» inizio Sanders servendole una tazza di thè. «E proprio perché ti rispetto cosi tanto sia come collega che come amica te l’ho dirò senza mezzi termini: tuo figlio non può più rimanere qui.»
«So che Lloyd causa un paio di guai, ma è un solo un bambino.» cerco di giustificarsi Misako.
«Tuo figlio ha già combinato fin troppi guai per essere scusato.» continuo Sanders. «Devi lasciarlo a casa quando sei qui a lavorare, mi sono spiegato.»
«Sanders la prego, io non posso semplicemente…» inizio Misako fu nuovamente interrotta.
«Sono stato comprensivo il più possibile, Misako. Adesso basta.» disse Sanders prima di congedarla.
Misako usci dall’ufficio con il cuore pesante prima di andare in bagno a piangere. Se avesse potuto sarebbe stata ben felice di lasciare Lloyd a casa al sicuro, ma non poteva. Non aveva alcun sostegno. Nessuno che potesse occuparsi di lui mentre lei non c’era. Se l’avesse avuto fin dall’inizio non si sarebbe trovata in questa situazione tanto per cominciare.

«Mamma.» disse Lloyd per richiamare l’attenzione della madre.
Misako sospiro prima di prendere il figlio e facendolo sedere sulle sue ginocchia. Era notte fonda, ma Misako era ancora al museo intenta a consultare gli antichi scritti, ma più che altro cercava di trovare una soluzione al suo problema.
La soluzione più semplice, e ovvia, sarebbe quella di dare Lloyd a Wu, ma era un rischio troppo grande. Sapeva che Wu si sarebbe occupato di Lloyd, che l’avrebbe cresciuto con amore, ma se avesse scoperto che il nipote era il Ninja Verde allora tutti gli sforzi di Misako non sarebbero serviti a niente.
Anche Ray e Maya non erano un’opzione, da più di un anno erano scomparsi lasciando soli i loro stessi figli. Non poteva gravare Lilly di un altro bambino di cui prendersi cura, non adesso che la sua malattia stava diventando più grave e per quanto riguardava Libby… bè ormai di lei si erano perse le tracce molto tempo prima. E piuttosto che dare Lloyd ai suoi genitori Misako si sarebbe data da sola in pasto ad un drago.
C’era… c’era ancora un’opzione, ma Misako non voleva davvero prenderla in considerazione.
Poteva ancora aggiustare tutto, doveva solo impegnarsi di più e ci sarebbe riuscita. Non avrebbe ancora gettato la spugna. Aveva ancora altre possibilità, c’è l’avrebbe fatta, doveva solo crederci.

Un altro rifiuto, con questo si era quasi arrivati alla ventina.
Ormai non c’erano quasi più scuole a Ninjago da contattare, aveva provato anche quelle specializzate in determinati ambienti, me nemmeno loro volevano saperne di avere a che fare con il, parole loro, “moccioso di Garmadon.”
L’idea di un collegio o di una scuola privata non era male, Lloyd avrebbe avuto tutte le cure necessarie, lei avrebbe potuto continuare a lavorare e i suoi problemi sarebbero stati risolti… tranne che nessun collegio o scuola privata voleva accettare Lloyd.
C’era solo un posto in tutta Ninjago che non aveva rifiutato suo figlio e questo perché Misako non l’aveva nemmeno presa in considerazione, ma adesso… adesso forse era costretta a farlo.

La scuola di Darkley per cattivi ragazzi era una scuola il cui scopo era addestrare e preparare le future menti del male.
Fondata più di cento anni prima, la scuola sorgeva su una collina isolata per poter permettere ai genitori di garantire un brillante futuro malvagio ai figli. Quello era decisamente l’ultimo posto al mondo, o forse il penultimo se si contava la casa dei suoi genitori, in cui Misako voleva lasciare suo figlio, ma era anche l’unico posto in tutta Ninjago in cui poteva effettivamente lasciarlo.
Tento di ricordare a sé stessa che era solo per poco, qualche anno e poi sarebbe tornata. Eppure una parte di lei sapeva che questo addio era definitivo solo che non voleva ammetterlo.
Il direttore della scuola la aspettava davanti all’edificio, se non fosse a conoscenza della vera natura di quel posto poteva dire che quell’uomo aveva un’aria rispettabile, ma lei sapeva la verità.
Misako strinse la mano di Lloyd nella sua prima mentre percorreva gli ultimi passi verso la scuola.
Ricordo a sé stessa perché lo stesse facendo, che questo era l’unico modo per salvare la sua famiglia.
Lloyd troppo piccolo per comprendere cosa stesse esattamente succedendo attorno a sé non riusciva a capire perché sua madre fosse cosi nervosa. Ma non fece storie quando lei lo mise in braccia a quell’uomo con il vestito elegante.
E perché avrebbe dovuto?
La mamma aveva detto che sarebbe tornata presto e lui credeva a sua madre non gli aveva mai detto una bugia.
Così quando Misako si allontano Lloyd la saluto sorridendo, un saluto che Misako ricambio prima di sparire all’orizzonte.
  
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